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giovedì 23 aprile 2009
Roberto Andreoli
Creazione di una struttura mista Pubblico-Privata per la gestione culturale/promozionale degli spazi rinnovati del centro città.
Enrico Campedelli
Cultura come occasione di crescita e promozione sociale

Nella società della conoscenza il sapere e la cultura costituiscono le principali leve dello sviluppo economico e sociale. Dobbiamo continuare nel solco già tracciato: incremento delle occasioni di crescita culturale dell’individuo, valorizzazione del Patrimonio storico ed artistico locale, promozione della città dentro al contesto regionale e nazionale. Proseguiremo la collaborazione con l’associazionismo, dando anche maggiori opportunità su progetti che si inquadrano negli indirizzi culturali del Comune, secondo un’idea di sussidiarietà della cultura. Dopo la realizzazione dei nuovi spazi all’interno di Palazzo Pio e la nuova biblioteca Loria, concluderemo il percorso di definizione della Fondazione Culturale Alberto Pio. Il nuovo mandato dovrà aprirsi con soluzioni definitive sulla base di un patto chiaro con il principale interlocutore (ma non l’unico) per realizzare il nuovo soggetto pubblico/privato, ossia la Fondazione Cassa di Risparmio. Investire sulla scuola per il futuro. La scuola rappresenta una scelta politica strategica per garantire pari opportunità e promuovere mobilità sociale. Parte significativa dei bilanci dell’ente è rivolta alle politiche di sostegno al sistema scolastico ed educativo. Le politiche nazionali e i tagli del Ministero vanno in direzione contraria. Non possiamo né vogliamo arretrare dalla gestione delle scuole d’infanzia, ma se vogliamo reggere senza far pagare le fasce più deboli, dobbiamo cogliere al massimo la creatività, l’elasticità e la pluralità delle risposte, aumentando la nostra capacità di governo e riorganizzando le modalità di gestione. Anche l’investimento nella formazione assume un ruolo fondamentale per preparare i giovani ad un contesto in continuo e rapido mutamento. Possediamo un sistema scolastico ed educativo locale di eccellenza che si integra con le numerose opportunità di apprendimento, formazione e crescita culturale offerte dal Comune e dalla rete associativa carpigiana. La nostra città non è sede universitaria, ma dobbiamo essere sensibili alle esigenze degli studenti universitari per favorire l’accesso alla formazione universitaria.
Deanna Guidi
Devono essere promossi gli artisti locali, devono essere, assieme a mostre di grande richiamo, uno degli elementi di forza della cultura di Carpi, devono aver a disposizione luoghi per esposizione permanente. Lo stesso si dica per i prodotti dell’artigianato e dell’industria, e diventi fruibile dai cittadini e da turisti non solo l’eredità dei Pio ma i prodotti della creatività carpigiana attuale e futura.Vogliamo spazi autogestiti per i giovani adolescenti affinché siano aiutati e stimolati nel percorso di ricerca dell’identità individuale e sociale attraverso la responsabilizzazione del loro operato ed il senso di appartenenza ad una realtà in cui esprimere i propri sogni.

Intendiamo promuovere iniziative musicali e gastronomiche di richiamo, che coinvolgano per qualità ed originalità, sempre valorizzando i prodotti locali e richiamando al piacere di stare assieme, fuori dalla solitudine e dall’individualismo. Ne consegue che non vogliamo alcuna forma di esclusione dal corpo sociale, vogliamo che Carpi diventi un esempio di senso civico in relazione a tutte le tipologie sociali, vogliamo a confronto e convivenza i saperi di tutti e le esperienze di vita diverse, pertanto nel programma non parliamo di integrazione ma di cittadinanza vissuta fra persone con diverse esperienze di vita.varia provenienza geografica ma pari dignità.

1 commenti:

Giovanni Taurasi ha detto...

Sui temi culturali, il Forum del PD che ho coordinato, ha formulato un lungo documento, scaricabile anche dal mio blog elettorale http://giovannitaurasi.ilcannocchiale.it nella fascia laterale. Rinvio per chi fosse interessato al documento integrale.
Io penso che la cultura sia l’elemento imprescindibile per definire il tasso di civismo e l’identità di una comunità; un’identità che, analogamente a ciò che avviene nell’evoluzione umana, non è statica, ma muta ed evolve in relazione con l’ambiente circostante e con gli altri. L’identità personale di ciascuno di noi è diversa da quella che possedevamo in altre età della nostra esistenza. Così è anche per le comunità. L’identità della Carpi di oggi, nel senso del complesso di elementi o di dati che consentono di individuare la città nella sua entità fisica, culturale, religiosa, sociale ed economica, è diversa da quella di pochi anni fa. Si può provare nostalgia o smarrimento rispetto ai cambiamenti in corso, ma essi sono un dato di fatto con cui ci dobbiamo misurare.

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