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sabato 2 maggio 2009
Lorenzo Paluan
Noi riteniamo che si possa semplificare la struttura dirigenziale del Comune, partendo dall’abolizione della figura del Direttore Generale, valorizzare le competenze interne agli uffici comunali riducendo gli incarichi dirigenziali extraorganico e ponendo un tetto alla loro retribuzione che non potrà superare il triplo della retribuzione minima di un dipendente comunale.
I risparmi ottenuti, insieme con quelli previsti dalla ristrutturazione energetica del comune, andranno a finanziare il rafforzamento delle politiche sociali e le iniziative di sostegno alla creazione dei nuovi circuiti di economie innovative e solidali che illustriamo di seguito per aree di programma.
Giliola Pivetti

Dimezzamento dello stipendio del sindaco, eliminazione della figura del direttore generale comunale [...] riduzione delle consulenze esterne e degli assessori (da 8 a 6). [...] Il ricco stipendio del primo cittadino sarà dimezzato. Inoltre, la figura del direttore generale - continua la candidata a sindaco - che costa ben 140mila euro l’anno, non sarà riconfermata. Ridurremo anche le consulenze esterne, gli incarichi per il gabinetto del sindaco e gli stipendi dei dirigenti.
(gazzetta di modena del 25/04/2009)

La Gazzetta di Modena del 25/4/2009 ha tralasciato una parte. Io non ho mai detto di diminuire lo stipendio dei dirigenti comunali, ma quello molto consistente dei dirigenti a contratto esterno. Infatti intendo valorizzare i dirigenti nel momento in cui affido loro uleriori responsabilità, abolendo la figura del Direttore Generale. I dirigenti a contratto esterno invece, se pur bravi, fanno pesare ipotetiche leggi di mercato che alzano il loro stipendio. Anche in questo caso, privilegerò giovani carpigiani di talento e meno quotati nelle loro richieste di compenso. (vedi commenti)

3 commenti:

Giliola Pivetti ha detto...

La Gazzetta di Modena del 25/4/2009 ha tralasciato una parte. Io non ho mai detto di diminuire lo stipendio dei dirigenti comunali, ma quello molto consistente dei dirigenti a contratto esterno.Infatti intendo valorizzare i dirigenti nel momento in cui affido loro uleriori responsabilità, abolendo la figura del Direttore Generale. I dirigenti a contratto esterno invece, se pur bravi, fanno pesare ipotetiche leggi di mercato che alzano il loro stipendio. Anche in questo caso,privilegerò giovani crpigiani di talento e meno quotati nelle loro richieste di compenso.
Giliola Pivetti

carpizeronove ha detto...

Da CarpiNews.it del 04/05/2009Maria Cleofe Filippi, assessore alle politiche scolastiche, ai servizi demografici e CED Comune di Carpi

A vedere lo spazio e l’enfasi che in questi giorni la stampa dà, ad alcune “boutade” da campagna elettorale, non può non prendermi lo sconforto, in primo luogo come cittadino e ancor più come “insegnante prestato alla politica” quale mi ritengo. Mi riferisco a chi dichiara che rinuncerà a metà del proprio stipendio quando e se verrà eletto sindaco.
Io ho sempre considerato la politica una “cosa” seria, un impegno di grande dignità, utile e fondamentale per la società. È faticosa perché non è fatta solo di bei discorsi e parate pubbliche, ma di presenza onesta, costante e totalizzante nella pesante responsabilità quotidiana della coerenza e fondatezza di decisioni che condizioneranno la vita di molti. Per questo motivo ho anche sempre ritenuto fondamentale, che potesse essere scelto ad amministrare chi era in grado di portare diverse competenze ed esperienze acquisite in variegati settori della società.
È determinante per la stessa democrazia, che tutti i cittadini abbiano accesso a ruoli politici decisionali e che si possano dedicare – almeno per un periodo della vita – alla politica a tempo pieno. Per questa ragione chi accetta l’impegno di far politica come amministratore è giusto che venga retribuito in modo dignitoso, proporzionato all’impegno e che gli consenta di vivere del proprio lavoro con dignità. (A tal proposito è bene che chi legge sappia che l’indennità da assessore è inferiore al compenso che ha un insegnate di scuola media di primo grado e quella del sindaco è inferiore al compenso di un preside).
La proposta di ridurre metà stipendio a un amministratore locale è ingiusta, immorale e offensiva.
Offensiva, perché cavalca l’onda populista/brunettiana insinuando e confermando sul piano comunicativo l’idea che i politici, anzi gli amministratori, non si guadagnino lo stipendio.
Ingiusta, perché propone un sistema che consentirebbe di far l’amministratore solo a chi è ricco di famiglia e vive di rendita, o vive di pensione (ma allora si escludono i giovani e i lavoratori), o chi ha interessi di parte da tutelare magari con la prospettiva di arrotondare con qualche tangente.
Immorale, perché oltre a lasciar intendere la menzogna degli stipendi da favola, sminuisce il valore della funzione togliendole dignità e prestigio. Pensare a un sistema in cui si possa far politica solo gratis e a tempo perso significa considerare la politica una perdita di tempo.
È un processo che da insegnante conosco molto bene, perché è stato applicato in modo sistematico per anni alla considerazione sociale della professione insegnante e continua tuttora; col risultato che abbiamo non solo fatto perdere prestigio sociale a una professione, rendendola meno ambita e meno autorevole, ma abbiamo fatto cadere l’attenzione e la cura nei confronti “dell’istituzione scuola”, tant’è che può essere distrutta senza che nessuno se ne curi.
Considerare l’amministrazione politica un costo da eliminare non mi pare un buon biglietto di presentazione per chi si candida ad amministrare, se è uno spreco eliminiamola totalmente. Ma se pensiamo che amministrare una città sia veramente un servizio e un ruolo strategico che può decidere lo sviluppo futuro o il regresso di una città, allora parliamone con serietà e rispetto, ancor più se siamo in campagna elettorale.

carpizeronove ha detto...

Da VOCE del 07/05/2009

METACARPI - StipendiAdesso passeremo per sostenitori di una dei candidati. Non importa: accettiamo il rischio, perché l'argomento scoperchia un'altra pentola, dopo quella dei rancori femminili di marca Pd. L'assessore Filippi accusa Giliola Pivetti di aver avanzato una proposta "offensiva", "ingiusta", "immorale". Quale? Un pogrom anti nomadi? No: semplicemente quella di autoridursi lo stipendio se sarà eletta Sindaco. Rinviamo all'interno la lettura delle ardue argomentazioni addotte. Qui si vuole solo sottolineare un altro dei tratti che segnalano quanto alcuni dirigenti della sinistra siano lontani dal sentire comune della gente, troppo sbrigativamente esorcizzato come populismo. Soprattutto quando si consideri che i Sindaci di Carpi hanno sempre dovuto percepire integrazioni dal Partito (comunista, è ovvio), per sbarcare il lunario. Che li muovevano ragioni in primo luogo ideali (e ideologiche, altrettanto ovvio). E che uno stipendio di 3 mila 500 euro mensili lordi non solo è più che sufficiente, ma rischia di apparire perfino allettante, conferendo alle aspirazioni politiche motivazioni salariali e di collocamento. E' questa la vera immoralità che sta minando la politica.

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