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venerdì 15 maggio 2009
Roberto Andreoli
Anche Carpi sta sentendo pesantemente il vento della crisi internazionale che investe tutti i settori.
L’accesso al credito, sempre più difficoltoso per le Pmi del territorio, unito al calo degli ordinativi stanno creando non poche difficoltà agli operatori economici di tutti i settori, nessuno escluso. Il Comune deve farsi garante attraverso il finanziamento dei Consorzi Fidi della sopravvivenza delle imprese. Tra gli interventii che Roberto Andreoli promuoverà ci sarà un programma di intensificazione delle relazioni commerciali e turistiche. “E’ necessario - sostiene il candidato a sindaco del PDL - portare i buyers internazionali in città creando un Tour a loro dedicato, pianificando incontri con le realtà produttive e distributive locali, mostrando loro le bellezze artistiche e monumentali del nostro centro storico, promuovendo i prodotti del territorio e la buona cucina tradizionale. È indispensabile creare eventi sempre più attraenti per rilanciare il turismo lavorativo, gastronomico, culturale. Occorre fare sistema, creare un tessuto economico che lavori coeso con le Istituzioni per la promozione del marchio “Made in Carpi”.

Videointervista su YouTube

Sostenere non solo il comparto Tessile/A bigliamento ma anche la meccanica e l’agrindustria.

Organizzazione di un tour degli operatori (buyers): portarli a Carpi per conoscere le ditte del distretto e la città (è l’impegno più importante del sindaco).
Enrico Campedelli
Dobbiamo assumere come priorità l’economia e il lavoro, in modo da favorire il sostegno del credito all’impresa locale, creare maggiori opportunità di lavoro e intrapresa, individuare ogni possibile risorsa da mettere in campo per garantire la tenuta del sistema economico e sociale. È necessario operare per coniugare crescita, innovazione ed equità sociale e investire sullo sviluppo economico, sociale, civile, culturale e turistico della città, arginando gli effetti della crisi internazionale.Insieme al sostegno alle tradizionali vocazioni del distretto, dobbiamo valorizzare le specializzazioni e le eccellenze presenti nell’economia locale per promuovere processi di innovazione e di generazione di nuove traiettorie di sviluppo che arricchiscano il sistema produttivo locale, ampliandone la differenziazione interna.

Videointervista su YouTube
Elena Gemignani
La questione dell’economia e del lavoro oggi sono le più urgenti da risolvere. Lavorerò sulla cessione del credito alle aziende, sulla creazione di maggiori incentivi per i giovani che vogliono affacciarsi al mondo dell’imprenditoria e sulla severità totale per la contraffazione che colpisce anche il made in Carpi. (L'Informazione del 15/05/2009)
Lorenzo Paluan
Promozione delle nuove reti di economia solidale e di settori economici innovativi
Riteniamo urgente la riqualificazione dei nostri settori produttivi per cogliere le opportunità offerte dal cambiamento dei modelli di produzione e consumo delle energie che si stanno affermando nei territori più avanzati e innovativi, associati alla creazione di nuovi circuiti di consumi che favoriscano le produzioni locali e la filiere corte nel settore agroalimentare ma non solo.
Carpi può diventare un grande distretto delle agroenergie, perchè abbiamo ancora il terreno necessario e perchè siamo inseriti in un contesto produttivo, che opportunamente riqualificato, può ricavare notevoli vantaggi, con i materiali per la bioedilizia, con sviluppi per il settore meccanico, informatico e dell'oleodinamica, per quello della creazione di nuove reti elettriche intelligenti.
L’obiettivo deve essere quello di puntare all’autosufficienza energetica del territorio comunale nell’arco di 15 anni, in modo da poter sfruttare tutti i vantaggi economici di questi settori innovativi al ripresentarsi dell’inevitabile prossima crisi petrolifera.
Giliola Pivetti
L’economia di Carpi è da tempo in declino. Con la crisi globale in atto rischia di subire un ulteriore colpo. Nell’immediato bisogna difendere le aziende e il lavoro con misure adeguate (nazionali, regionali, comunali): credito e consorzi fidi. E contemporaneamente bisogna pensare al futuro. La ricchezza, il benessere, il lavoro dei carpigiani dipendono per il 70% dal settore moda e dall’edilizia. Non può durare, almeno nelle stesse dimensioni. Se vogliamo conservare il nostro livello di benessere e di vita bisogna diversificare; attrarre con incentivi insediamenti produttivi esterni di alta qualità e tecnologia; investire su cultura, arte, creatività anche per promuovere il territorio e i suoi prodotti: la moda, il commercio, l’enogastronomia tipica; investire davvero sul risparmio energetico (anche per compensare la crisi edilizia); dare vita ad un Fondo private equity tra la Fondazione e gli Istituti bancari (almeno 15 milioni di euro) per finanziare a medio e lungo termine progetti aziendali innovativi e ricerca.

1 commenti:

carpizeronove ha detto...

Aggiunto il profilo, e il primo commento di Elena Gemignani.

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