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domenica 11 ottobre 2009
19:11
Non molto tempo fa sono stato accusato di voler monopolizzare la discussione sulla politica carpigiana.Mi si diceva che sono tanti altri gli spazi e i luoghi in cui assessori e consiglieri dialogano con i cittadini.
Tra questi si citavano i loro blog personali.
Io non li ho mai trascurati, li ho subito inseriti nel blogroll qui a sinistra, mi sono registrato come sostenitore e in alcuni ho lasciato commenti.
Il blogroll però è molto poco roll!
La maggior parte dei blog sono fermi da più di 4 mesi, come se l'elezione rappresentasse per un politico non un punto di partenza, l'inizio di un "lavoro" ma un punto di arrivo.
Quindi quei luoghi non sono i blog.
Le pagine facebook sono più roll ma anche molto rock, è difficile trovare discussioni politiche tra video musicali e biscottini della fortuna.
Quindi quei luoghi non sono facebook.
E non so se il problema era davvero quello dell'anonimato degli interlocutori...
Consiglieri, dove siete?
Nessuno pretende che veniate voi qua... veniamo noi lì!
Ma lì dove?
Attività dei blog dei consiglieri dalla loro nascita alla loro ibernazione:
- Roberto Arletti: 1 solo post dal titolo "Mi presento" con un solo commento (mio)
- Elena Borghi: 7 post, 3 commenti (di cui 2 miei)
- Francesca Cocozza: 3 post e 3 commenti (di cui 2 suoi)
- Davide Dalle Ave: bloccato
- Stefano Gavioli: 4 post, no comment
- Miria Ronchetti (Lista Civica): 7 post, no comment
- Paolo Zironi: 10 post, 2 commenti (di cui 1 mio)
Etichette:
Consiglio comunale
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2 commenti:
Non si preoccupi, gentile Pignatti.
Vedrà che tra 4 anni e mezzo, in occasione della prossima campagna elettorale, i blog si riaggiorneranno.
I motivi dell'assenza di esponenti della maggioranza (con rare eccezioni) da un luogo di dibattito che potenzialmente "rimbalza" sulle pagine di un migliaio di utilizzatori di facebook e su non so quanti visitatori di questo blog, oltre che del coma vegetativo dei loro blog, possono essere diversi.
Consiglieri ed assessori del PD preferiscono luoghi di dibattito, a volte vivaci ma comunque protetti come le loro sezioni di partito (dove finito il dibattito, quando c'è, si sa che comunque il dissenso rientra e non darà luogo a pubbliche esternazioni "problematiche").
Essendo il partito "grosso" (anche se è praticamente la metà di quello di 20 anni fa), questo a loro puoò bastare come confronto con la cittadinanza che si ritiene "attiva" e anche come capacità di raccogliere umori della parte maggioritaria degli "inattivi".
E qua c'è il secondo elemento: noi agitatatori e movimentisti, sulla partecipazione abbiamo speso parecchie energie e parole (fino a promuovere il primo referendum comunale, al quale sono andati a votare 1 su 5 degli aventi diritto).
Il problema è capire se ai cittadini gliene freghi qualcosa di partecipare.
Pare che alla maggior parte basti lamentarsi al bar, che si tratti del governo nazionale o di quello locale.
Informarsi e attivarsi costa fatica e io per primo posso permettermelo (in parte) solo perchè ho una famiglia che asseconda e tollera le mie assenze "fisiche" e "mentali" e faccio una professione che mi lascia discreti margini di flessibilità nella gestione del mio tempo.
Il movimento che fa riferimento a Beppe Grillo nutre sterminata fiducia negli strumenti di comunicazione della rete e non nego che anche per me significhino parecchio (compreso questo posto), ma al tempo stesso pare evidente che chi ha in mano il potere (a qualsiasi livello) possa farne a meno.
I più fiduciosi dicono "ancora per poco", io sono meno fiducioso e credo che o "la ggente" comincia a metterci un po' del suo un po' più spesso, anche fuori dal web, non necessariamente in opposizione a chi governa ma anche solo in funzione di stimolo e di pretesa di reali spazi di controllo e partecipazione, oppure chi guida il tram potrà continuare a farlo praticamente indisturbato e continuerà ad essere conveniente evitare i luoghi di dibattito, che complicano solo la vita.
Un esempio piccolo piccolo, sul tema casa, Rostovi qui si è permesso "il lusso" di dire che poteva esprimere un'opinione (leggermente) diversa da quella espressa dal suo partito (PDL) in consiglio comunale, durante un dibattito.
Vi è mai capitato di sentire un qualche consigliere di maggioranza (o, porca miseria, anche solo un elettore dichiarato del PD!) avanzare qualche dubbio, pubblico, su come è stata gestita quella questione o quella di AIMAG o qualunque altra?
A me ancora no.
E se la cosa colpisce ma non stupisce per i consiglieri PD, visto il livello di responsabilità che hanno nei confronti della giunta, colpisce e stupisce molto di più per le altre schegge della maggioranza, fuori dal consiglio comunale, che pare non siano più in grado come partiti e movimenti di esprimere nulla.
Finale: ha senso quindi tutto questo sbattimento virtuale e non, in un sistema politico che pare svegliarsi solo una volta ogni cinque anni e dove, a destra come a centro(poca)sinistra, la partecipazione si riduce alla competizione elettorale e finita quella chi si è visto si è visto?
Beh, non so se conti, ma di sicuro non vedo alternative e perlomeno, con tutto questo sbattimento, da un punto di vista strettamente personale, ci guadagno, insieme agli altri che hanno animato liste e coordinamento dei beni comuni, la legittimità di potermi lamentare al bar.
Almeno noi ci abbiamo provato e ci stiamo provando a cambiare.
Bene o male, raffazzonati e inconcludenti, costanti dilettanti allo sbaraglio, ma ci proviamo.
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