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martedì 3 novembre 2009
"Di fronte a questa decisione, si rimane perplessi: è il commento a caldo di monsignor Elio Tinti, vescovo di Carpi (Mo), davanti alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che ha accolto il ricorso presentato da una cittadina italiana di origine finlandese che, dopo un lungo iter, si era rivolta alla Corte affinché, in nome del principio di laicità dello stato, venissero tolti i crocifissi dalle aule scolastiche. Il vescovo Tinti sottolinea che, prima di commentare, è opportuno leggere le motivazioni della sentenza, ma si sbilancia precisando il ruolo del cristianesimo nella società e nelli'dentità italiana.
Va oltre monsignor Tinti aggiungendo: "L'Europa c'è perché da duemila anni il seme del vangelo si è innestato nella storia dei popoli europei. La realtà culturale del nostro continente trova le sue radici nel cristianesimo, figure come san Benedetto hanno animato l'Europa. Non capisco perché ci ostiniamo a indebolire la nostra identità, questo ci priva di una prospettiva futura. Quando si definisce la società occidentale come moribonda, è dovuto al fatto che si rinnegano i valori costitutivi della cultura e dell'identità di un popolo come la fede religiosa. Il crocifisso osserva monsignor Tinti dà senso e valore alla nostra vita di cristiani, ma esprime anche un messaggio assai condiviso di fratellanza, tolleranza e accoglienza. Non riconoscere questa universalità del simbolo cristiano per eccellenza è un torto che si fa a tutto l'Occidente, non solo a noi cattolici. Trovo sbagliato se noi per primi lo mettiamo in discussione. La storia della Chiesa è profondamente intrecciata a quella del nostro Paese conclude il Vescovo e ritengo che la sentenza di Strasburgo esprima una errata concezione di laicità dello Stato. Il rischio reale è che, non riconoscendo il senso autentico ed universale del crocifisso, si diventi insignificanti, perdendo in umanità.
Così si va smarrendo il significato delle nostre radici, i valori che ci uniscono nel presente e le ragioni di speranza per costruire il futuro".

(Fonte: http://www.agi.it)

35 commenti:

Riccardo Orlando ha detto...

Un occasione perduta per mostrare l'accettazione delle regole comuni.
Perchè il ruolo del cristianesimo (su cui comunque ci sarebbe altro da aggiungere) dovrebbe convincere un laico ad accettarne la rappresentazione in luoghi pubblici?

Cristian Rostovi ha detto...

Allora giusto e coerente che un laico chieda che,natale,pasqua,ecc non siano più festività nazionali.
Se per un laico è troppo vedere il crocifisso nei luoghi pubblici,dovrebbe essere assolutamente inaccettabile vedersi privato della "libertà" di mandare i figli a scuola,di poter andare in banca o presso pubblici uffici in giornate che per lui sono assolutamente normali... o no??

Unknown ha detto...

Quindi caro Rostovi immagino tu sia un cattolico praticante modello: messa tutte le domeniche, comunione, niente sesso pre-matrimoniale, niente uso di contraccettivi. etc etc ...

Lorenzo Paluan ha detto...

Caro Rostovi,
Una famiglia laica intanto ha rivendicato il suo diritto a recarsi in un edifico pubblico dove non viga l'imposizione di simboli religiosi. Una causa è una causa, e la corte di Bruxelles mica può sindacare su ciò che non viene posto alla sua attenzione.
Se poi per amor di completezza vuoi promuovere tu la causa per l'abolizione delle feste nazionali in occasione di festività religiose, puoi farlo quando vuoi.
E' il bello del vivere in paesi laici e democratici.

Riccardo Orlando ha detto...

Caro Cristian. Potrei essere assolutamente d'accordo con lei. Ma riguardo la "chiusura" da lei menzionata, le farei soltanto notare che è ancora meno laico appropriarsi di festività certamente ben precedenti l'istaurazione del cattolicesimo. La settimana, il solstizio di inverno e l'equinozio di primavera non sono certo verità rivelate.

Lorenzo Paluan ha detto...

E ora che ci penso, mica che la Lega ci appiopperà pure la festa del dio Po?

Cristian Rostovi ha detto...

Andiamo per punti.Leo.
Cattolico modello?! Perfetto impossibile anche se faccio del mio meglio e cmq non capisco il collegamento..
Lorenzo sicuramente non verrà da me questa iniziativa, e non ho detto che la corte doveva deliberare sulle feste religiose, ho solo fatto notare che trovo singolare "accettare" le festività religiose (perché fanno comodo) e poi criticare la presenza del crocifisso..
Riccardo la corrispondenza delle festività cristiane con precedenti ricorrenze pagane non cambia la questione, il 25 dicembre è festa perché per la tradizione cristiana è natale e non per celebrare il solstizio d'inverno...
Per quel che riguarda Il PO domani sera ricordati che chiediamo con Argio..

Riccardo Orlando ha detto...

Per il cattolico quasi perfetto:
Basta che ne siate convinti voi ...ed avete risolto il problema...conosco bene il genere!
adesso verrete a sostenere che il 25 dicembre è la nascità di Gesù...certo che conoscere la storia non sarebbe male prima di parlare di un argomento!
Infine gli accordi di comodo non fanno parte certo del mio bagaglio culturale, la prego quindi di chiarire dove volesse giungere.

Distinti saluti

P.S. I commenti offensivi sarannorimossi soltanto quando le offese riguarderanno membri del consiglio comunale?

carpizeronove ha detto...

@Cristian
Credo che, dato per acquisito il diritto al riposo periodico dal lavoro e il diritto a qualche settimana di vacanza durante l'anno, un laico scambierebbe senza problema il riposo domenicale con quello del giovedì, la settimana di Pasqua con un mega ponte dal 25 Aprile al 1° Maggio e potrebbe far coincidere le vacanze invernali con il periodo intorno al capodanno.

@Leo
Non ho cancellato il tuo commento ... ma dubito che le pratiche sessuali di Cristian possano interessare a qualcuno ed essere pertinenti alla discussione.

@Lorenzo
Ho appena pubblicato l'OdG di domani sera: nessuna mozione della LN riguardo al Dio Po ... fin qui tutto bene!

@Riccardo
Certo che no! Anzi i commenti offensivi rivolti contro i "civili" sono considerati molto più severamente. Non mi sembra, però, di aver letto nulla del genere. Forse la mia soglia è molto alta...

Per tutti
Altri commenti anche su FB (http://www.facebook.com/carpizeronove?v=feed&story_fbid=197405474306)

carpizeronove ha detto...

Massimiliano Meletti (via mail) ha detto...

Credo che uno stato laico (per davvero) non possa esporre nei propri luoghi i simboli che inevitabilmente rappresentano solo una parte (fosse anche rilevante) di un paese. Se uno vuole i propri simboli religiosi li puo' portare addosso (come una catenina con crocifisso per i cristiani, il turbante per i sikh, un velo per le musulmane, un distintivo dello uaar per gli atei o agnostici che lo desiderano, io non lo desidero). Per quanto riguarda la solita tiritera che la religione cattolica e' anche elemento culturale e tradizionale in italia io dico che anche gli dei romani (e di converso greci) sono parte fondante del ns bagaglio culturale (pensiamo al diritto che ha origini in gran parte latine, pensiamo agli anni di scuola passati a studiarli), cosi' l'anticlericalimo (fondante del risorgimento), l'atesimo e l'agnosticismo (pagato in varie epoche a caro prezzo da chi lo sosteneva). Insomma, diventiamo finalmente uno stato aconfessionale (che non significa contro la religione).

massimiliano meletti (non praticante)

Cristian Rostovi ha detto...

Cattolico quasi perfetto?? Mai detto di esserlo,ho solo detto che mi impegno per essere il più aderente possibile ai valori in cui credo. Non volevo giungere da nessuna parte in particolare, mi sono solo chiesto se non fosse coerente da parte di un laico convinto richiedere anche che in uno stato laico, non vi fossero festività nazionali di origine religiosa. Tutto qui.

In merito alla domanda che Orlando ha fatto a Pignatti sulla rimozione dei commenti offensivi neanche io ho capito a cosa si riferisse.

Unknown ha detto...

Non era assolutamente mia intenzione portare la discussione sulla questione pratiche sessuali, e mi scuso se ho dato questa impressione. Il punto era mettere in risalto il fatto che fa molto "figo" fare il cattolico di facciata, mentre fare il cattolico vero è un paio di maniche ben diverso

Giovanni Taurasi ha detto...

Al contrario di alcuni, non ho certezze. Dico semplicemente come la penso e senza illudermi di convincere nessuno. Probabilmente potrà sembrare controverso (perché il mio parere si limita alle scuole e non a tutti i luoghi pubblici), ma a me fa piacere che nelle scuole sia presente il crocifisso. Poi ognuno è libero di pensarla diversamente.
La sentenza Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo dovrà essere approfondita, ma mi ha sorpreso negativamente (e nonostante questo, non mi sento meno laico di altri). Tra l’altro numerose sentenze andavano in senso contrario a quella deliberata da Strasburgo. Se per i cattolici il crocifisso è un simbolo religioso, per gli (o molti?) italiani non cattolici rappresenta da sempre un simbolo della nostra identità storica, che a me pare assolutamente inoffensivo. Se poi, come cattolico, gli attribuisco anche un valore di tipo diverso, questo è un discorso secondario (che fatico ad affrontare su un blog). Sulla scuola io credo che sarebbe meglio dedicarsi a realizzare il diritto all’ora alternativa per coloro che non vogliono seguire l’ora di religione, piuttosto che concentrarsi sulla presenza di un simbolo che non penso violi la laicità delle istituzioni. Perché dico sì nelle scuole e non in tutti i luoghi pubblici? Proprio perché nelle scuole c’è da sempre, e la sua presenza rimanda appunto ad una tradizione preesistente. In altri luoghi pubblici invece vedrei l’inserimento di un crocifisso più come un’imposizione, proprio perché in altri luoghi pubblici non c’era precedentemente. In sintesi: non lo toglierei laddove è presente, non lo metterei laddove non c’è. Magari cambierò idea in futuro. Negli interventi che ci sono stati sul blog trovo altrettanto motivate anche ragioni diverse. Visto che non si tratta di una sentenza di un tribunale, e solo di un modesto parere personale, per adesso me lo tengo così… senza imporlo a nessuno.
Giovanni Taurasi

carpizeronove ha detto...

Massimiliano Meletti (via mail del 07/11) ha detto...

Invettiva. Massi' dai siamo laici. Cosa puo' fare un crocifisso... Intanto in Italia la televisione pubblica trasmette l'angelus ogni [...]* domenica insieme a qualsiasi esternazione di un vecchio [...]*. Si tengono l'ottopermille (oltretutto anche se inespresso), l'esenzione dall'ici, parte degli oneri di urbanizzazione (tra l'altro frutto dello scempio urbanistico, ma i comuni non si lamentavano di avere poche risorse?). Promuovono l'ora di religione con insegnanti scelti dal vescovo (ecumenici sino in fondo). Non c'e' uno straccio di legge sulle coppie di fatto (penitenziagite), sulle unioni gay (malati, fatevi curare!), sulle adozioni da parte di gay-single-coppie- di-fatto (meglio l'istituto), sul testamento biologico (perche' la vita e' del loro dio, non nostra). Non si accorgono nemmeno questi cosidetti "laici alla Taurasi" che alla tradizione (la loro ovviamente) ci tengono, che rispetto ad altri paesi d'europa qui in italia viviamo in un medioevo culturale e che, per chi cattolico non e', e' davvero difficile comprendere e riconoscersi in questo stato. tornando al crocifisso riporto quanto letto in altra fonte: se e' vero che nelle scuole elementari (però non nei tribunali!) il crocifisso era presente già dai tempi di Cavour, quindi quando l’Italia non esisteva ancora. Però, qual’è la differenza? Intanto accanto al crocifisso doveva esserci il ritratto del Re (come fu poi riformalizzato nel 1924). Il punto è che i fattori allora erano invertiti: la chiesa aveva il monopolio assoluto dell’istruzione elementare del regno, quindi l’inserimento del ritratto del Re andava a “marcare” un territorio da cui lo stato era assente. Oltre a questo il crocifisso era l’unico simbolo unanimemente riconosciuto in una penisola che NON parlava la tessa lingua, che NON comunicava con se stessa né in termini di strade né di commerci e che era abituata da secoli a continui cambi dei propri confini, nonché di sovrano. Situazione che parte da molto lontano, ovvero dalla caduta dell’Impero Romano (476 d.c.) in cui, crollato ogni riferimento, l’unica agenzia capace di fare rete per servizi quali ospedali e scuole in modo capillare era la chiesa. Ora però le cose sono cambiate, i fattori si sono invertiti, il nostro simbolo nazionale ce l’abbiamo (il tricolore), la titolarità della scuola ce l’ha lo stato e soprattutto il crocifisso non è più elemento unificante ma parzialmente disgregante, sia per la crescente mescolanza di culture e popoli che sta avvenendo in Italia, sia per un atteggiamento strumentale di una certa politica che usa i simboli religiosi non per unire ma per dividere, sia per una chiesa che si mostra molto cattolica e molto poco cristiana.

massimiliano meletti

*[...] un paio di licenze poetiche, che avrebbero potuto infastidire qualcuno senza niente aggiungere al commento, sono state rimosse

Riccardo Orlando ha detto...

Ciao a tutti.
Leggo con interesse il commento di Giovanni Taurasi, cui però vorrei far presente che il concetto di "sempre" ha evidentemente una valenza decisamente breve e che nella mia crassa ignoranza mi risulta che per imporne la presenza nel corso del 20° secolo siano stati eseguiti numerosi interventi forzanti la volontà di chi vi si opponeva. Riguardo la "rappresentazione della nostra identità" devo riconoscere che la posizione è davvero indifendibile. E' un "oggetto" (mi auguro che nessuno se ne venga ad offendere) che penso di poter affermare ne ha passate di tutti i colori: dallo "scherno" dei pagani ed ebrei verso i primi cristiani, passando per le rappresentazioni medievali incluse la caccia alle streghe, le crociate, l'inquisizione, le purghe e i pogrom, la distruzione delle popolazione native americane fino a giungere in tempi più moderni ad assurgere a simbolo del diritto di despoti all'oppressione del popolo o di conversioni forzate o genocidio.

Oggi, forse, effettivamente, ha raggiunto una condizione ancora diversa ed è visto come un orpello che possa persino ornare le pop-star (dai nomi altisonanti come Madonna, solo per esempio) oppure i boss malavitosi (come dimenticarne la presenza in tutti i covi mafiosi).

Personalmente mi dissocio da tutti questi utilizzi che giudico pagani e contrari allo spirito cristiano.

Quindi preferisco mantenerne un'idea puramente religiosa ed estranea alla mercificazione e alla propaganda politica.

Proprio per questo non ho chiesto di rimuovere quello che ho trovato nell'ufficio che condivido con alcuni colleghi che so essere credenti, ma non ne farei mai una battaglia politica.

Quindi se accettarlo in qualsiasi luogo dovrebbe essere una scelta consapevole ed esplicita:
la laicità include la tolleranza ed il rispetto, non la sopraffazione della maggioranza o della tradizione.

Cordiali saluti

Riccardo Orlando

Unknown ha detto...

Sono contento che esistano persone che sanno tutto sulla storia, sulla religione, sul sesso dei Rostovi e sulla libertà dei popoli oppressi. E che riescano a esprimerlo con postate da 3.000 battute. Per chi come me si affida ancora ai consigli della Nonna siete veramente una ventata di freschezza. Grazie

Lorenzo Paluan ha detto...

Scusa Roberto, ma se un dibattito non interessa, o non viene ritenuto "all'altezza" non è sufficiente non partecipare?
Il dileggio comunque non lo migliora...

Unknown ha detto...

... mi interessa, mi interessa. Mia Nonna mi chiede: "ma sono sempre gli stessi che ai miei tempi lodavano Stalin?"

Riccardo Orlando ha detto...

Rispondo personalmente.
@Roberto:
Non avrei motivo di credere che tu debba riferirti a chiunque dei contributori al sito.
Ma in ogni caso puoi rispondere tranquillamente che ai suoi tempi (quelli di Stalin, ma neanche in quelli di Krushov, che non so neachè bene come si scriva), divevo ai suoi tempi, almeno il sottoscrittto non esisteva.
In ogni caso rammento che argomentare anzichè fare allusioni rientrerebbe nella netiquette, il resto è aria fritta.

P.S. per Marco.... come puoi riscontrare sono stato facile profeta... e da ateo è un concetto interessante.

Unknown ha detto...

... pure il Sindaco Campedelli ci ha raccontato che ha fatto il manovale durante la demolizione del Muro di berlino e che non è mai stato un compagno... poi mia Nonna ha anche letto da qualche parte questa battuta: 'La replica di Gesù: "Non mi dimetto"'... dove l'avrà letta?

Unknown ha detto...

Nel mio ufficio c'è il crocifisso, era già li quando sono arrivata e non l'ho tolto per due motivi: sono credente e ritengo che il rispetto per le convinzioni di ognuno lo si abbia attraverso i gesti e i comportamenti non certo tramite dei simboli.
Il rapporto Chiesa cattolica Stato così come il rapporto tra religioni diverse e la convivenza tra i popoli e culture è qualcosa che va ben al di là dei simboli o di "oggetti" ( come dice qualcuno) appesi ai muri.
Ed inltre ritengo che le battaglie ideologiche nei confronti dei simboli, siano a favore o contro, accentuino ancora di più le differenze piuttosto che crere una riflessione comune sul valore della convivenza.

Riccardo Orlando ha detto...

Mi permetto di dare il benvenuto al nipote del Pasquino (anzi direi della Pasquina).
Osserverei che la sua satira non è molto pungente ne mi sono sbellicato dalle risate.
A tal proposito suggerirei agli aspiranti umoristi di frequentare qualche scuola prima di esibirsi in pubblico...
Tra le mie preferite mi permetto di indicare quella di Daniele Luttazzi ... Uhm ma mica sarà un "compagno" anche lui!!!
...

Nella parte seria del mio intervento direi a Stefania che avrei colto con piacere l'intervento di un credente laico che raccontasse di aver chiesto il permesso di apporre o mantenere un simbolo piuttosto quello che mi sembra l'oridnaria amministrazione.
Non ho compreso il periodo dellìandare al di là dei simboli quando poi non si è disposti a rinunciarvi o addirittura come un ministro della repubblica ha detto pubblicamente :
"devono morire prima che rimuoviamo i crocefissi". Però ribadisco che la laicità va costruita alla ricerca di una intesa in campo avverso e non arroccandosi su posizioni che hanno creato i conflitti e quindi a differenza di altri atei ribadisco la mia avversione a questa "battaglia".

Lorenzo Paluan ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Lorenzo Paluan ha detto...

Una riflessione a margine della questione.
Il tema di una sentenza assunta dalla Corte di Bruxelles, su una causa che se non erro è stata sollevata da una famiglia umbra, su una questione simbolica, ha suscitato un discreto dibattito
Qualche giorno fa, su un tema che fa comunque riferimento alle diverse concezioni (laica o cattolica, o per chi preferisce, laicista o clericale) dello stato, ma in modo molto meno "simbolico" non si è sentito volare una mosca.
Mi riferisco alla proposta dell'istituzione del regolamento comunale per il testamento biologico, tema che ci riguarda da vicino, come persone e, per aluni di quelli che partecipano a questo spazio di disussione, come consiglieri comunali.
Evidentemente i simboli hanno un loro peso (o forse quando la questione è controversa, i consiglieri comunali che partecipano a questi dibattiti virtuali, preferiscono non esprimersi prima di avere avuto il beneplacito del partito...)

Unknown ha detto...

So quella battuta sul "Cristo che non si dimette" non fa ridere, però non era per ridere: quella battuta è la più gettonata sui blog del "giro" di Riccardo, linkata sul suo blog. E a me fa accapponare la pelle, non ridere. In effetti, andando a leggere le robe di quel "giro", anche a me viene in mente Luttazzi, se non altro per il suo piatto preferito.

Mentre il dibattito sul Testamento Biologico deve ancora arrivare in Consiglio Comunale, o sbaglio?

Lorenzo Paluan ha detto...

Non sbagli Roberto, è appunto quello che stavo semplicemente sottolineando: il fatto che su un blog aperto dove si può discutere liberamente di tutto, i consiglieri comunali che vi partecipano mi paiono un po' legati al solo dibattito d'aula.
Magari a chi legge fa piacere sapere come la pensano anche prima che un odg arrivi in consiglio.
E magari gli fa pure piacere sapere se hanno opinioni personali a riguardo di un tema o ci si rimette esclusivamente alle decisioni di partito.
Insomma, tutto sommato questa mi pare la sede buona anche per sentirsi liberi dai nostri vincoli di appartenenza (per chi ne ha) e confrontarsi anche come persone, oltre che come "politici" (in sedicesimo).
Ma la mia è giusto un'opinione, mica una critica, ognuno ovviamente scriva dove come e quando vuole...

Unknown ha detto...

Ok adesso ho capito e ho fatto il mio commento sul testamento, spero ne seguano altri

Riccardo Orlando ha detto...

Marco quando la misura sarà colma?
Io non ritengo di dover replicare!

Cristian Rostovi ha detto...

A fronte della comunicazione da parte del signor Orlando( uno o meglio l'unico che conosce la storia) credo che questa discussione non abbia più senso di continuare, venendo a mancare un contributo laico così moderato.
Lorenzo sai benissimo che parlando del crocefisso non si sta discutendo solo del "simbolo" ma di tutto quello che ci sta dietro, tradizioni, radici, storia ecc.
Basta leggere alcuni commenti su questo blog per capirlo,commenti che si dichiarano laici ma che sono al contrario esempi di radicalismo religioso,di una religione che si chiama "laicismo".
Ma sicuramente sarò io che sbaglio, visto che non sono abbastanza informato, pensate che ho scoperto solo giovedì scorso (durante e dopo consiglio) che l'u.r.s.s.,la Germania dell'est ecc non erano paesi comunisti...

Riccardo Orlando ha detto...

Egregio Signor Rostovi. Non comprendendo la sua polemica non posso che dispiacermi della sua accusa (temo nei miei confronti) e ribadire che la laicità non può essere di una parte. La moderazione, cui però sarei grato scoprire a chi appartenga, a differenza della laicità non la ritengo una dote di valore, anche se cerco, nei limiti delle mie capacità, di contenere l'irritazione che l'arroganza di alcuni personaggi (non mi sto riferendo a Lei, tengo a precisare) provocano a chi si considera libero di pensare e di argomentare. Un virus che a quanto debbo supporre non è di ffuso come quello dell'influenza. Riguardo la conoscenza della "storia", in effetti, debbo riconoscere che purtroppo non ho notato repliche e debbo supporre dati alla mano che le sue opinioni rischino di dimostrarsi verificabili.

Saluti Laici

Unknown ha detto...

... puoi dire quello che vuoi, ma non lamentarti se ti dico che sul tuo sito "linki" battutaccie sul Cristo che gridano vendette. Assumiti le tue responsabilità.

Riccardo Orlando ha detto...

Come potresti scoprire il link è ad un sito di satira e non "alla battuta".
Riguardo la battuta che immagino sia quella di Spinoza nel post dei crocifissi, mi dispiace che abbia urtato la tua sensibilità, non comprendo il concetto di vendetta invece, ma nella mia lettura il "colpito" dalla satira, come in generale per tutto il post in oggetto mi era sembrato il presidente del consiglio e non altri... ma forse mi sono sbagliato. :-)

Comunque non mi sono lamentato (e ci mancherebbe altro) di accuse di libera satira, in particolare essendo un fan sfegatato di Daniele Luttazzi sulla cui moderazione dubito potremmo raccogliere consensi. Quello che mi ha davvero infastidito è l'atteggiamento arrogante di ricerca di qualcosa di pruriginoso dove (ma forse solo per caso) non se ne trova ci sia appliglia a qualunque cosa. Tutto pur di non accettare una discussione dove si è posti in sofferenza...
Anche se nella mia accezione di collaborazione al sito di Marco non c'è tentativo di sopraffazione ma anzi di collaborazione tra diversi come mi augurerei fosse la politica almeno a Carpi. Questa la frustrazione ... sentirsi dare della "..." perchè il tuo opponente non ha argomenti. Questa è per me una sconfitta in quanto il mio scopo è la ricerca del confronto e non l'annientamento del diverso. Forse adesso puoi comprendere la mia irritazione alla lettura di certi commenti.

Saluti Laici

P.S.Mi sai consentito un OT : Viva la satira libera! Viva il confronto senza pregiudizi

Unknown ha detto...

ma quale sofferenza e quale satira. E quanti piagnistei. Troppo facile "chiagnere e fottere".

Riccardo Orlando ha detto...

@Roberto: peccato.... ma per chi non vuol capire io non ho suggerimenti. Addio

Unknown ha detto...

Scusate arrivo tardi, ma di solito cazzeggio su facebook.
Volevo soltanto assicurarvi che noi cattolici siamo pazzi.
Pazzi al punto che riteniamo che quello che morì su quella croce è risorto allora e vivo oggi, tenetevi stretti, nella Chiesa (vivo, sapete, come...come tutti quei santi che ha fatto Giovanni Paolo II, vivo così, proprio vivo così, come don Gnocchi, quel pazzo che accudiva i mutilatini etc etc, vivo come Madre Teresa di Calcutta, con quel suo gusto fetish per i diseredati puzzolenti, Don Zeno, Mamma Nina etc. etc.).

Ecco noi crediamo a favole come queste.
Saremo pazzi sì o no?

Il Crocifisso, i rapporti prematrimoniali, quel che hanno fatto i papi e le monache di clausura nel medioevo, saranno o no una bazzecola rispetto a questa fola della risurrezione e vita oggi qui in mezzo a noi di quello là che tutti vedono sulla croce, vero o no?

Bacio le mani, Davide Cattini

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