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mercoledì 13 gennaio 2010
23:10 |
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Ricevo e pubblico:
Una delle delibere che si approvano contestualmente al bilancio riguarda la percentuale di pagamento dei servizi a domanda individuale da parte dei cittadini (percentuale di copertura).
A proposito di trasparenza: la delibera dice che il Comune di Carpi ha una copertura pari al 45,06 % ma non è vero.
E' ovvio che, per avere una percentuale veritiera, devo avere un costo veritiero.
I costi però non sono completi, infatti per far funzionare un nido, o le onoranze funebri o la colonia di Valsugana non basta calcolare il personale che vi lavora o le spese evidenti, serve anche calcolare tutto quello che è più indiretto: l'impiegata della ragioneria che tiene i conti, l'addetto ai lavori pubblici che è intervenuto, una quota del dirigente che segue quel servizio, una quota dell'assessore, ecc.
In una parola: tutto ciò che contribuisce a far sì che quel servizio esista.
Se no, che senso ha chiamarlo “Centro di costo”?
Per quale motivo gli organi di controllo non sollevino questo aspetto mi è ignoto.
Conosco invece il motivo per cui il Comune si comporta così: dimostrare che sa lavorare con efficacia e a costi contenuti. A volte è così, a volte per niente.
Giliola Pivetti (ApC)
Una delle delibere che si approvano contestualmente al bilancio riguarda la percentuale di pagamento dei servizi a domanda individuale da parte dei cittadini (percentuale di copertura).
A proposito di trasparenza: la delibera dice che il Comune di Carpi ha una copertura pari al 45,06 % ma non è vero.
E' ovvio che, per avere una percentuale veritiera, devo avere un costo veritiero.
I costi però non sono completi, infatti per far funzionare un nido, o le onoranze funebri o la colonia di Valsugana non basta calcolare il personale che vi lavora o le spese evidenti, serve anche calcolare tutto quello che è più indiretto: l'impiegata della ragioneria che tiene i conti, l'addetto ai lavori pubblici che è intervenuto, una quota del dirigente che segue quel servizio, una quota dell'assessore, ecc.
In una parola: tutto ciò che contribuisce a far sì che quel servizio esista.
Se no, che senso ha chiamarlo “Centro di costo”?
Per quale motivo gli organi di controllo non sollevino questo aspetto mi è ignoto.
Conosco invece il motivo per cui il Comune si comporta così: dimostrare che sa lavorare con efficacia e a costi contenuti. A volte è così, a volte per niente.
Giliola Pivetti (ApC)
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3 commenti:
Giusto.
Cari lettori, nel mio piccolo segnalerò tutti gli sprechi(a mio modo di vedere) del Comune, volendo a fine anno si potrà fare il totale.
La Giunta ha assegnato un incarico all'Agenzia della Mobilità( ente inutile creato dalla Regione Emilia Romagna)per studiare in che modo convincere i dipendenti comunali di Carpi a non inquinare durante il tragitto casa-lavoro,usando la bicicletta o altro.Prevedendo eventualmente doccia all'arrivo.
Il costo di questo studio è di 9.000 Euro.
Ammesso che tutto ciò abbia un senso, credo che un ufficio interno avrebbe potuto fare ugualmente delle proposte.
Giliola
Morto un car sharing se ne farà un altro.
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