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sabato 13 febbraio 2010
Il corpo di Guido Caliti è stato trovato dalla figlia

CARPI - Una città scossa da un fremito di sconcerto, dolore e paura.
Intorno alle 12.30 di ieri Guido Caliti, pensionato carpigiano di 88 anni, è stato trovato senza vita sul divano di casa, in via Lucrezio 11, con una vasta ferita al cranio.
Il corpo è stato scoperto dalla figlia, Catia Caliti.
Quello che sin dai primi rilevamenti degli agenti di Polizia è stato indicato come omicidio, ha suscitato molta impressione a Carpi, comune raramente al centro delle pagine di cronaca nera.
Chi possa aver colpito l’anziano indifeso e perché rimane per ora un mistero.
La figlia, impiegata in un negozio di abbiagliamento di Piazza Martiri, ieri mattina non ha visto passare il padre, come invece era solito accadere.
E quando ha staccato dal lavoro per la pausa pranzo e si è recata a casa del genitore, che viveva da solo dopo la morte della moglie avvenuta circa tre anni fa, si è trovata di fronte alla straziante scena.
Al momento, per gli investigatori, non è possibile escludere nessuna pista.
Ma quella che poteva sembrare subito più ovvia, ovvero la rapina finita in tragedia, risulta la meno convincente per gli agenti: «Non c’è nessun segno di scasso, né alla porta di casa nè nelle finestre», ha fatto sapere il magistrato incaricato dalla Procura di Modena, Enrico Stefani.
«In casa abbiamo trovato poco disordine, stiamo verificando se e cosa è stato sottratto», ha spiegato il pm, che ha inoltre lasciato intendere che la morte dell’uomo potrebbe risalire alla sera di giovedì.
Come incerto è il movente, introvabile è finora l’arma del delitto: secondo le prime stime del medico legale si dovrebbe trattare di un oggetto contundente di grosse dimensioni, ma all’interno dell’abitazione non è stata rinvenuto nessun oggetto di questo tipo, né tantomeno nei vicini cassonetti dei rifiuti.
Per la figlia di Caliti, che come già detto è stata la prima persona a scoprire il corpo esanime sul divano, c’è intanto stato l’interrogatorio di rito al Commissariato di Polizia di via Marx.
Nel quartiere Due Ponti, invece, nessuno riesce a trovare una spiegazione a questa tragedia.
E apparentemente sembra davvero inspiegabile: l’uomo conduceva una vita del tutto normale, era amato da famigliari e vicini, e non aveva strane frequentazioni.
Ogni giorno si recava al vicino circolo sociale Arci Due Ponti, per passare il tempo tra una briscola e quattro chiacchiere con gli amici.
Come qualsiasi pensionato, insomma.
Eppure qualcuno, che apparentemente conosceva la vittima, si è introdotto in casa e ha compiuto questo orribile gesto.
Chi e perchè? Sarà compito degli agenti della Polizia di Stato scoprirlo presto.

Daniele Franda

(fonte: Modena Qui)

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