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giovedì 18 febbraio 2010
15:23 |
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Ricevo e pubblico:
Si è fatto avanti un tale che vorrebbe entrare in affitto dove avevo il mio bar-pasticceria. Si occupano di software applicativi per le imprese, assemblano e vendono computer per le imprese. Per portare avanti la trattativa, devo recuperare parte della documentazione e capire se c'è da fare un cambio di destinazione d'uso.
Vado in Comune per avere le informazioni necessarie. L'impresa da cui ho acquistato l'immobile, quando ancora ci stavano facendo i lavori per adeguare i locali al tipo d'attività che c'avrei fatto, s'era occupata anche di chiedere tutti i permessi e fare le necessarie verifiche del caso. Ebbene l'architetto del comune, dopo una breve ricerca al computer, m'informa gentilmente che il mio immobile ha una destinazione d'uso negozio, e quindi non avrei potuto aprire un pubblico esercizio. Sta di fatto che il comune m'ha poi rilasciato tutte le autorizzazioni sanitarie del caso. Morale della favola, mi suggerisce di rinnovare l'appuntamento con lui, per fare ulteriori accertamenti, dopo che avrò recuperato tutta una trafila di permessi, DIA, concessioni ecc... accumulatesi durante gli anni della costruzione. Siccome si tratta di cose già archiviate, bisogna fare domanda scritta ed attendere di esser richiamati dai funzionari comunali, che avvisano quando tutti gli incartamenti sono disponibili. Sul retro della domanda scritta, in verità, sono riportati gli estremi per accedere alla documentazione da internet (evidentemente non si può ancora accedere a tutto).
Ovvio a questo punto chiedersi: durante il periodo del boom edilizio, quanta parte ha giocato nel rilascio di permessi la "burocrazia creativa"?
Quanti immobili sono oggi effettivamente a norma e rispettano i permessi?
Quanti controlli vengono fatti?
Ciao,
Andrea L.
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2 commenti:
Se fosse tutto vero quello che dici, e credo che lo sia, ora mi aspetto che il Comune proceda con una sanzione nei tuoi confronti per abuso....
Piero74
Vedo solo una grande ,precisa,e professionale disponibilita' da parte del funzionario comunale nel verificare concretamente e ufficiosamente la destinazione d'uso del suo locale.Cosa avrebbe preferito, una veloce e superficiale risposta e poi magari ritrovarsi con inserita un'attivita'all'interno dei locali non idonea? Per allineare conformita' e stato attuale ben vengano i controlli e allora forse fra qualche tempo non ci chiederemo piu': Ma quanti immobili oggi sono difformi rispetto ai permessi?? E' ovvio che pero' se si e' sbagliato......bisogna poi pagare adeguarsi e non solo sempre lamentarsi!!
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