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venerdì 12 febbraio 2010
16:41 |
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Dal Blog di Simone Tosi:
Inserisco la risposta alla interrogazione del consigliere comunale Roberto Arletti sul tema Lamiz.
Voglio ringraziare il consigliere del Partito Democratico Roberto Arletti che con questa interrogazione puntuale e precisa da modo al consiglio tutto di capire nel dettaglio e spero in modo preciso tutta la vicenda e il percorso che ha portato alla nascita della zona produttiva di via Lama di quartirolo e il percorso autorizzativi che permette alla Fonderia Lamiz di poter insediare la sua attività, vorrei fare però prima una premessa e poi rispondere alle domande;
La Fonderia Lamiz, già presente sul nostro territorio, è una fonderia di leghe leggere, pertanto non stiamo parlando di un insediamento produttivo come una fonderia di tipo Italsider di Taranto e sul nostro territorio sono presenti diverse attività di questo tipo.
Va ricordato inoltre che ARPA, l'agenzia regionale per la prevenzione dell'ambiente ha dato parere favorevole al progetto e al suo insediamento, come la stessa l'Azienda Sanitaria Locale ha dato parare favorevole, ed infine insieme a questi pareri è arrivato anche quello della "commissione edilizia" che ha espresso anch'essa la valutazione positiva sul progetto. Questo da il senso dell'impatto ambientale di questo insediamento produttivo.
La Lamiz è inserita in una zona produttiva al confine della città, dove sono già presenti o in via di insediamento altre attività.
Il Comune aveva sospeso i lavori di insediamento, avendo rilevato un abuso, consistente nel mancato rispetto della distanza di 10 metri dal confine di proprietà: l'azienda ha arretrato il fabbricato ai 10 metri previsti ma questo ha comportato la ri-presentazione del progetto anche a seguito della presentazione di una variante, e questo è stato valutato nuovamente da Comune, Arpa, Azienda USL, Provincia, che hanno dato nuovamente tutti parare favorevole ( quindi ci sono stati ben due pronunciamenti in merito da tutti i soggetto chiamati in causa).
Per quanto riguarda il temuto impatto ambientale, ricordo infine che emissioni in atmosfera, acque reflue e ogni aspetto del processo produttivo devono rispettare i parametri di legge, anche prevedendo adeguati controlli da parte di Arpa e degli altri organi competenti.
Infine se non avessimo concesso i titoli abilitativi a questo insediamento, pur avendo ottenuto la fonderia di leghe leggere Lamiz tutti i pareri positivi che ho elencato, la Lamiz avrebbe giustamente ricorso al TAR vincendo di sicuro il ricorso, quindi si sarebbe confermato il suo diritto all'insediamento produttivo.
Vengo ora alle risposte della interrogazione:
1) Quando si è deciso l'ampliamento della zona produttiva?
Questa è una variante anticipatrice del piano regolare attualmente vigente. Infatti prima di questo PRG le aree produttive presenti in città erano terminate. Per dare risposte alla domanda di insediamento produttivo sul nostro territorio, si penso di procedere con delle "varinati anticipatrici" scelte che erano all'interno di una discussione che avrebbe poi portato da li a poco alla approvazione del PRG2000. Quindi per rispondere alla sua domanda le dirò che siamo tra il 1998 e il 1999.
2) Se nel percorso di approvazione della zona produttiva siano state previste possibilità ai cittadini di presentare osservazioni e se sono giunte osservazioni a suo tempo su questa questione:
3) Per quali motivi il vincolo della "cavata orientale"sia stato modificato
4) Se a seguito di questa modifica sia stato presentato un nuovo piano particolareggiato dalle proprietà
Rispondo a tutte e 3 le domande simultaneamente perché come si vedrà il percorso istituzionale di questa area le lega insieme.
La prima variante come ho detto è stata quella anticipatrice. Come tutte le varianti anche questa a norma di legge prevede periodi abbastanza lunghi per presentare osservazione. I questo caso stiamo parlando di 90 giorni di tempo dalla adozione. Come ogni variate anche questa ha previsto dopo la sua adozione la pubblicazione sui giornali locali, l'albo pretorio, e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale della regione Emilia-Romagna, della avvenuta discussione ed adozione indicando i tempi e le modalità per la presentazione di osservazioni. A questa variante però non sono giunte osservazioni di merito da far rigettare tale scelta.
Una volta che la variante è stata approvata, i proprietari del comparto hanno presentato una richiesta di permesso a presentare un piano particolareggiato. Questo permesso è stato approvato da questo consiglio nel 2001, autorizzazione che ha visto il voto favorevole dei gruppi all'ora presenti, DS\I Democratici\PPI\FI\ con un voto di astensione del gruppo PRC. Un anno dopo, cioè nel 2002, le proprietà del comparto presentano il piano particolareggiato al consiglio, e questo avviene dopo un deposito presso gli uffici comunali,(segreteria del settore urbanistica e segreteria generale), dando notizia del deposito nei medesimi modi visti prima, qui però i tempi per presentare osservazioni si riducono rispetto ad una variante di PRG dai 90 giorni a trenta giorni. Comunque anche in questo caso non sono giunte successivamente al deposito osservazioni al piano e il consiglio approva la proposta di Piano con i voti favorevoli di, DS\PPI\Idemocratici\FI e con il voto contrario questa volta di PRC.
Ora le rispondo in merito alla sua domanda n° 3. La vicenda istituzionale di questo comparto non è terminata, nel 2003 viene portata in consiglio una Variante al PRG2000, (la n°3) che prevede ben 66 variantine specifiche tra normative e cartografiche. In questa variante c'è la modifica cartografica che cambia il limite della zona di rispetto del canale. Va detto per essere precisi che il canale Cavata nasce proprio in questa zona, ma la cavata orientale più che assomigliare ad un canale vero e proprio assomigliava molto di più ad un grande fosso.
Comunque, questa modifica si è resa necessaria perché per allargare via Cavata si è proceduto alla convocazione di una conferenza di servizi tra diversi enti, tra cui Regione, Provincia e Comune. Questa si è conclusa con l'approvazione del progetto di allargamento della strada e conseguente declassamento del canale cavata modificando i limiti di rispetto. Sempre per cercare di essere precisi puntualizzo che senza questa modifica sui limiti di rispetto non sarebbe stato possibile allargare via Cavata.
La Variante cartografica 66, che conteneva appunto la modifica del limite di rispetto del canale è stata approvata con i voti di DS\Margherita\FI\AN) voto contrario di PRC.
Anche in questo caso poi sono stati depositati gli atti e data notizia come ho già detto nei punti precedenti per dare tempo a cittadini e non solo di avanzare eventuali osservazioni.
Le proprietà del comparto a seguito della modifica del vincolo, presenta una variante al Piano Particolareggiato, che inserisce nuovi lotti a seguito della modifica del vincolo di rispetto sulla "Cavata orientale". Ecco dove nasce il lotto in cui si sta insediando la Lamiz. La variante al Piano Particolareggiato viene approvata dal consiglio con i voti favorevoli di Ds\Margherita\Verdi\Pdci\FI\UDC\La tua Carpi\Lega Nord\AN e con voto contrario di PRC.
Come si vede la vita di questo comparto ha un iter istituzionale abbastanza lungo, nel quale i cittadini avrebbero potuto fare osservazioni o opporsi.
Altra cosa che mi da l'occasione il consigliere Arletti di far notare con la sua interrogazione è come tutti i passaggi che hanno visto la genesi da prima del 2000 fino ad oggi di questa area, ha visto un voto favorevole di tutte le forze preseti in questo consiglio con la sola esclusione di PRC. Questo per dire che le forze politiche presenti in consiglio dovrebbero assumersi le proprie responsabilità, e non dire semplicemente che il COMUNE ha sbagliato, è troppo semplice, dovrebbe dire che anch'essi si sono sbagliati, ma forse è più semplice cavalcare comitati che assumersi responsabilità.
Caro Consigliere, spero di essere stato chiaro nel dire che l'estensione della zona produttiva, e le successive modifiche del piano particolareggiato hanno visto un condivisione da parte di tutto il consiglio con la sola esclusione del PRC.
5) Se corrisponda al vero che questa attività non è compatibile con il tessuto circostante
Come ho già detto in premessa, questa attività specifica, quella della Fonderia di Leghe leggere, ed in particolare di presso fusi di alluminio, è stata sottoposta alla valutazione ben 2 volte ad orgasmi terzi e sovrani nel dare pareri, ed in particolare ARPA, USL, PROVINCIA, Ufficio Ambiente, Commissione qualità architettonica, ricevendo sempre parere favorevole, quindi alla sua domanda non rimane altro da dire che questi pareri sono sufficienti a definire l'attività come compatibile con il tessuto circostante.
Infine
6) Se tra amministrazione e Comitato sono intercorsi colloqui e di che genere
Il sottoscritto ha incontrato tre volte il comitato, una prima volta è stato chiesto di non concedere i titoli abilitativi alla Lamiz per insediarsi e ho provato a spiegare che non c'erano le ragioni, ne normative ne legislative perché questo non potesse avvenire.
Durate un secondo incontro in cui era presente anche il titolare della Lamiz, si è convenuto di verificare se esistessero ancora lotti pubblici che potessero ospitare questo tipo di attività o se nella zona autotrasportatori erano presenti lotti ed in questo caso abbiamo messo in contatto la proprietà della Lamiz con i lottizzanti e da quanto mi risulta ci sono stati anche incontri. Sempre in questo incontro come al terzo in cui era presente anche il Sindaco ci è stato chiesto di acquisire o compartecipare alle spese; di acquisto o di spostamento della fonderia, proposta che abbiamo rigettato visto che il bilancio che abbiamo approvato meno di 1 mese fa lo conoscete anche voi. Infine il comitato forse per avere un elemento in più per trattare uno spostamento con la proprietà della Lamiz ha chiesto se tecnicamente era possibile cambiare l'uso del lotto da produttivo a residenziale, e gli è stato risposto che tecnicamente questo è possibile a seguito di una richiesta da parte della proprietà del terreno di una variante al PRG e successivamente alla adozione e poi approvazione di questa dal consiglio.
Sperando di essere stato sufficientemente esaustivo e chiaro, la ringrazio nuovamente per l'opportunità data attraverso la sua interrogazione, di spiegare l'iter e le modalità che hanno portato alla nascita di questa area.
(Fonte: http://simonetosi.blogspot.com/2010/02/risposta-alla-interrogazione-fonderia.html)
Inserisco la risposta alla interrogazione del consigliere comunale Roberto Arletti sul tema Lamiz.
Voglio ringraziare il consigliere del Partito Democratico Roberto Arletti che con questa interrogazione puntuale e precisa da modo al consiglio tutto di capire nel dettaglio e spero in modo preciso tutta la vicenda e il percorso che ha portato alla nascita della zona produttiva di via Lama di quartirolo e il percorso autorizzativi che permette alla Fonderia Lamiz di poter insediare la sua attività, vorrei fare però prima una premessa e poi rispondere alle domande;
La Fonderia Lamiz, già presente sul nostro territorio, è una fonderia di leghe leggere, pertanto non stiamo parlando di un insediamento produttivo come una fonderia di tipo Italsider di Taranto e sul nostro territorio sono presenti diverse attività di questo tipo.
Va ricordato inoltre che ARPA, l'agenzia regionale per la prevenzione dell'ambiente ha dato parere favorevole al progetto e al suo insediamento, come la stessa l'Azienda Sanitaria Locale ha dato parare favorevole, ed infine insieme a questi pareri è arrivato anche quello della "commissione edilizia" che ha espresso anch'essa la valutazione positiva sul progetto. Questo da il senso dell'impatto ambientale di questo insediamento produttivo.
La Lamiz è inserita in una zona produttiva al confine della città, dove sono già presenti o in via di insediamento altre attività.
Il Comune aveva sospeso i lavori di insediamento, avendo rilevato un abuso, consistente nel mancato rispetto della distanza di 10 metri dal confine di proprietà: l'azienda ha arretrato il fabbricato ai 10 metri previsti ma questo ha comportato la ri-presentazione del progetto anche a seguito della presentazione di una variante, e questo è stato valutato nuovamente da Comune, Arpa, Azienda USL, Provincia, che hanno dato nuovamente tutti parare favorevole ( quindi ci sono stati ben due pronunciamenti in merito da tutti i soggetto chiamati in causa).
Per quanto riguarda il temuto impatto ambientale, ricordo infine che emissioni in atmosfera, acque reflue e ogni aspetto del processo produttivo devono rispettare i parametri di legge, anche prevedendo adeguati controlli da parte di Arpa e degli altri organi competenti.
Infine se non avessimo concesso i titoli abilitativi a questo insediamento, pur avendo ottenuto la fonderia di leghe leggere Lamiz tutti i pareri positivi che ho elencato, la Lamiz avrebbe giustamente ricorso al TAR vincendo di sicuro il ricorso, quindi si sarebbe confermato il suo diritto all'insediamento produttivo.
Vengo ora alle risposte della interrogazione:
1) Quando si è deciso l'ampliamento della zona produttiva?
Questa è una variante anticipatrice del piano regolare attualmente vigente. Infatti prima di questo PRG le aree produttive presenti in città erano terminate. Per dare risposte alla domanda di insediamento produttivo sul nostro territorio, si penso di procedere con delle "varinati anticipatrici" scelte che erano all'interno di una discussione che avrebbe poi portato da li a poco alla approvazione del PRG2000. Quindi per rispondere alla sua domanda le dirò che siamo tra il 1998 e il 1999.
2) Se nel percorso di approvazione della zona produttiva siano state previste possibilità ai cittadini di presentare osservazioni e se sono giunte osservazioni a suo tempo su questa questione:
3) Per quali motivi il vincolo della "cavata orientale"sia stato modificato
4) Se a seguito di questa modifica sia stato presentato un nuovo piano particolareggiato dalle proprietà
Rispondo a tutte e 3 le domande simultaneamente perché come si vedrà il percorso istituzionale di questa area le lega insieme.
La prima variante come ho detto è stata quella anticipatrice. Come tutte le varianti anche questa a norma di legge prevede periodi abbastanza lunghi per presentare osservazione. I questo caso stiamo parlando di 90 giorni di tempo dalla adozione. Come ogni variate anche questa ha previsto dopo la sua adozione la pubblicazione sui giornali locali, l'albo pretorio, e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale della regione Emilia-Romagna, della avvenuta discussione ed adozione indicando i tempi e le modalità per la presentazione di osservazioni. A questa variante però non sono giunte osservazioni di merito da far rigettare tale scelta.
Una volta che la variante è stata approvata, i proprietari del comparto hanno presentato una richiesta di permesso a presentare un piano particolareggiato. Questo permesso è stato approvato da questo consiglio nel 2001, autorizzazione che ha visto il voto favorevole dei gruppi all'ora presenti, DS\I Democratici\PPI\FI\ con un voto di astensione del gruppo PRC. Un anno dopo, cioè nel 2002, le proprietà del comparto presentano il piano particolareggiato al consiglio, e questo avviene dopo un deposito presso gli uffici comunali,(segreteria del settore urbanistica e segreteria generale), dando notizia del deposito nei medesimi modi visti prima, qui però i tempi per presentare osservazioni si riducono rispetto ad una variante di PRG dai 90 giorni a trenta giorni. Comunque anche in questo caso non sono giunte successivamente al deposito osservazioni al piano e il consiglio approva la proposta di Piano con i voti favorevoli di, DS\PPI\Idemocratici\FI e con il voto contrario questa volta di PRC.
Ora le rispondo in merito alla sua domanda n° 3. La vicenda istituzionale di questo comparto non è terminata, nel 2003 viene portata in consiglio una Variante al PRG2000, (la n°3) che prevede ben 66 variantine specifiche tra normative e cartografiche. In questa variante c'è la modifica cartografica che cambia il limite della zona di rispetto del canale. Va detto per essere precisi che il canale Cavata nasce proprio in questa zona, ma la cavata orientale più che assomigliare ad un canale vero e proprio assomigliava molto di più ad un grande fosso.
Comunque, questa modifica si è resa necessaria perché per allargare via Cavata si è proceduto alla convocazione di una conferenza di servizi tra diversi enti, tra cui Regione, Provincia e Comune. Questa si è conclusa con l'approvazione del progetto di allargamento della strada e conseguente declassamento del canale cavata modificando i limiti di rispetto. Sempre per cercare di essere precisi puntualizzo che senza questa modifica sui limiti di rispetto non sarebbe stato possibile allargare via Cavata.
La Variante cartografica 66, che conteneva appunto la modifica del limite di rispetto del canale è stata approvata con i voti di DS\Margherita\FI\AN) voto contrario di PRC.
Anche in questo caso poi sono stati depositati gli atti e data notizia come ho già detto nei punti precedenti per dare tempo a cittadini e non solo di avanzare eventuali osservazioni.
Le proprietà del comparto a seguito della modifica del vincolo, presenta una variante al Piano Particolareggiato, che inserisce nuovi lotti a seguito della modifica del vincolo di rispetto sulla "Cavata orientale". Ecco dove nasce il lotto in cui si sta insediando la Lamiz. La variante al Piano Particolareggiato viene approvata dal consiglio con i voti favorevoli di Ds\Margherita\Verdi\Pdci\FI\UDC\La tua Carpi\Lega Nord\AN e con voto contrario di PRC.
Come si vede la vita di questo comparto ha un iter istituzionale abbastanza lungo, nel quale i cittadini avrebbero potuto fare osservazioni o opporsi.
Altra cosa che mi da l'occasione il consigliere Arletti di far notare con la sua interrogazione è come tutti i passaggi che hanno visto la genesi da prima del 2000 fino ad oggi di questa area, ha visto un voto favorevole di tutte le forze preseti in questo consiglio con la sola esclusione di PRC. Questo per dire che le forze politiche presenti in consiglio dovrebbero assumersi le proprie responsabilità, e non dire semplicemente che il COMUNE ha sbagliato, è troppo semplice, dovrebbe dire che anch'essi si sono sbagliati, ma forse è più semplice cavalcare comitati che assumersi responsabilità.
Caro Consigliere, spero di essere stato chiaro nel dire che l'estensione della zona produttiva, e le successive modifiche del piano particolareggiato hanno visto un condivisione da parte di tutto il consiglio con la sola esclusione del PRC.
5) Se corrisponda al vero che questa attività non è compatibile con il tessuto circostante
Come ho già detto in premessa, questa attività specifica, quella della Fonderia di Leghe leggere, ed in particolare di presso fusi di alluminio, è stata sottoposta alla valutazione ben 2 volte ad orgasmi terzi e sovrani nel dare pareri, ed in particolare ARPA, USL, PROVINCIA, Ufficio Ambiente, Commissione qualità architettonica, ricevendo sempre parere favorevole, quindi alla sua domanda non rimane altro da dire che questi pareri sono sufficienti a definire l'attività come compatibile con il tessuto circostante.
Infine
6) Se tra amministrazione e Comitato sono intercorsi colloqui e di che genere
Il sottoscritto ha incontrato tre volte il comitato, una prima volta è stato chiesto di non concedere i titoli abilitativi alla Lamiz per insediarsi e ho provato a spiegare che non c'erano le ragioni, ne normative ne legislative perché questo non potesse avvenire.
Durate un secondo incontro in cui era presente anche il titolare della Lamiz, si è convenuto di verificare se esistessero ancora lotti pubblici che potessero ospitare questo tipo di attività o se nella zona autotrasportatori erano presenti lotti ed in questo caso abbiamo messo in contatto la proprietà della Lamiz con i lottizzanti e da quanto mi risulta ci sono stati anche incontri. Sempre in questo incontro come al terzo in cui era presente anche il Sindaco ci è stato chiesto di acquisire o compartecipare alle spese; di acquisto o di spostamento della fonderia, proposta che abbiamo rigettato visto che il bilancio che abbiamo approvato meno di 1 mese fa lo conoscete anche voi. Infine il comitato forse per avere un elemento in più per trattare uno spostamento con la proprietà della Lamiz ha chiesto se tecnicamente era possibile cambiare l'uso del lotto da produttivo a residenziale, e gli è stato risposto che tecnicamente questo è possibile a seguito di una richiesta da parte della proprietà del terreno di una variante al PRG e successivamente alla adozione e poi approvazione di questa dal consiglio.
Sperando di essere stato sufficientemente esaustivo e chiaro, la ringrazio nuovamente per l'opportunità data attraverso la sua interrogazione, di spiegare l'iter e le modalità che hanno portato alla nascita di questa area.
(Fonte: http://simonetosi.blogspot.com/2010/02/risposta-alla-interrogazione-fonderia.html)
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8 commenti:
Dal lato Pratico,come dare Torto a Tosi?
Davide Boldrin
Davide Boldrin, non capisco bene che cosa intendi.
Simone Tosi ha letto una lunga dichiarazione che qualcuno gli ha preparato, non so se condivide le cose che ha letto, infatti davanti ai componenti del comitato di via Lama, nel suo ufficio, ha dichiarato che costruire lì la fonderia è un " cagata".
Chiedo scusa del termine, è tra virgolette perchè è l'espressione usata alla lettera da Tosi.
A questo punto....la parola a chi ci capisce e a chi la vuole.
Cara consigliera Pivetti, le assicuro che la risposta alla interrogazione del consigliere Robeto Arletti come le altre che in questi mesi, non sono preparate da nessuno se non dal sottoscritto. Per la parola messa tra virgolette credo che le informazioni che le hanno trasferito dai diversi incontri con i responsabili del comitato siano errate, quindi il virgolettato che non può essere attribuito al sottoscritto non so se deve essere a questo punto essere attribuito a lei.
Sulla Fonderia credo le cose che ho detto durate il consiglio e le cose che le ho scritto in risposta alla sua interrogazione.
Con cordialità
Simone Tosi
Insomma, alla fine della fiera, chi vuole vada a farsi un giro in via Lama e provi a considerare se quello stabile in quel contesto, è una brillante prova di buona programmazione urbanistica oppure no (ammettendo anche che tutto sia a norma e con tutti i bolli e controbolli).
Come a dire: il giudizio è "politico" (e le responsabilità, nel bene e nel male, anche).
Fosse stato per noi, un fonderia, lì, non ci sarebbe dovuta essere.
1) Insomma, se quanto trasferito dai responsabili del comitato è errato,(se è errato) la colpa sarà loro. Invece la conclusione dell' assessore consiste nel dare della bugiarda alla "Cara" consigliera, ma "con cordialità". Alla faccia !
2) Il giro in via Lama l'ho fatto l'estate scorsa e sono rimasto lì a guardare pensando che un posto meno adatto non potevano trovarlo. Tanto valeva farla in Piazza la Fonderia, così la si riempiva un po', la pietraia.
Caro assessore Tosi, prendo atto che adesso mi dai del "lei", lo trovo un po' comico.
Se tu pensi le cose che dici di aver scritto, vuol dire che pensi in modo alternato perchè davanti al comitato hai usato direttamente la parola che io ho virgolettato. Tre componenti del comitato lo testimoniano,io non c'ero e non è un vocabolo che io sia abituata ad usare di mia iniziativa.
I componenti del comitato di via Lama che sono venuti nel tuo ufficio lo immaginavano che avresti negato e si rammaricavano di non poterlo dimostrare se non con le loro parole.Ora stai dando dei bugiardi a loro e così oltre al danno patiranno anche la beffa.
Ci vuol tanto ad ammettere che avete sbagliato e che non vi aspettavate una sollevazione pubblica?
Gara Giliola mi spiace che alla fine vada sempre a finire sul personale, livello di scontro che non mi appartiene e rigetto. Quindi mi scuserai se non replicherò sul bugiardo o no, perchè mi sembrerebbe una discussione molto fanciullesca. Credo che possiamo pensarla anche diversamente, e su questo confrontarci anche duramente, ci mancherebbe altro, ma sempre con il rispetto che vedo forse scemare e me ne dispiace.
Vendo al LEI, (che è sempre meglio del VOI) è semplicemente un Lei istituzionale. Avrà notato infatti che anche nella risposta al consigliere Roberto Arletti ho usato il Lei pur avendo un ottimo rapporto con quel consigliere. Mi hanno insegnato così da piccolino, forse hanno sbagliato i miei genitori, ma è così.
Io non voglio dare del bugiardo a nessuno, ci mancherebbe altro, come non voglio mettere in bocca a nessuno parole che non ho sentito direttamente è uno sport che non mi è mai appartenuto.
Torno a dire a te come ho detto al comitato più volte, avendolo incontrato, che ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, io da consigliere ho votato tutti qui passaggi, e credo tutt'ora che la scelta di espandere la zona produttiva che andava da ss romana a via liguria, fosse una scelta in continuità con una programmazione storica urbanistica dello sviluppo di quella parte di quartiere. Ricordo che la scelta di mettere lì la Lamiz non dipende da scelte di questa amministrazione, ma da rapporti tra privati, ovvero tra chi ha venduto il lotto e chi lo ha comprato. La Lamiz lì può insediarsi? la risposta è sì. Oggi ci sono due ricorsi al TAR, se questo dovesse dare ragione al Comitato dei cittadini, questa amministrazione toglierà i titoli abilitativi concessi sapendo di non stare abusando dei propri poteri, ma in legittimità di diritto.
Gentilissimo Assesore Tosi,
Facciamo chiarezza:
L'ammasso di cemento, o il ripugnante edificio sorto tra l'orto dei vicini e la vigna di Casa Ghiacci non è una presenza illegittima. Qui mica siamo in terre orfane di legge. Qui le leggi ci sono, i contratti stanno in ordine e le scartoffie non mancano mai. La questione qui non è se questa presenza sia legittima o no. Qui la questione si riconduce all'opportunità di insinuare un lotto ad uso industriale tra le case di campagna, gli orti e le vigne. La domanda è: chi ha permesso le modifiche alla destinazione d'uso di questi lotti, era consapevole delle conseguenze delle proprie azioni?
Un imprenditore prima di acquistare un terreno dovrebbe guardarsi intorno, e non ascoltare solo le voci di bilancio ma riflettere anche su ciò che il proprio profitto comporta. Pochi gli esempi in questo senso, certo, ma non si tratta di una giustificazione valida per chi non usa buon senso e moralità.
Gli amministratori chestendono sui tavoli dei loro uffici mappe e cartine, dovrebbero tener presente il valore non solo economico ma umano della terra con cui giocherellano. Quando si amministra un territorio, non si è padroni di nulla. Al contrario chiunque debba occuparsi di terreni, non dovrebbe mai scordare che quella terra non è soltanto un piccolo pezzo di mappa. Lì ci sono persone, o coltivazioni, c'è vita. Non si comporta da buon amministratore chi destina questa o quella terra secondo la sola logica del profitto. E si parla di una piccola e graziosa realtà, la città di Carpi, non di una megalopoli in cui certi orrori possono essere non giustificati, nè perdonati, ma almeno spiegati.
Questa è soltanto la mia modesta opinione. Ci terrei a conoscere quelle altrui.
Un sorriso a tutti!
Nadia (Nipote della Nonna Maria, famiglia Ghiacci di via Lama 58)
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