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giovedì 4 marzo 2010
10:10 |
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Bilancio positivo: qui le regole non sono un optional
Nuovi controlli sul tessile, ma questa volta a finire sotto la lente di controllo della polizia municipale sono stati gli spacci delle zone industriali.
A differenza dei recenti blitz compiuti nelle ditte cinesi della Bassa, stavolta il bilancio denota un maggiore rispetto delle regole, anche se c’è comunque una ditta oggetto di sanzioni.
«Nell’ambito dei controlli compiuti dalla municipale negli spacci aziendali nel periodo di aumento dell’utenza successivo alle campagne di sconti di gennaio e febbraio, quando si svolgono i maggiori controlli eseguiti dalla pattuglia annonaria - ha sottolineato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Borsari - sono stati ispezionati nove punti di vendita al pubblico situati, per lo più, nelle zone artigianali del distretto».
La Borsari ha riferito che gli esercizi controllati, anche di primarie imprese del tessile-abbigliamento, presentavano la caratteristiche tipiche dello spaccio aziendale, cioè ubicazione nell’azienda di produzione, prezzi esposti, gestione dello spaccio effettuata dai titolari della ditta o da dipendenti, orari con fasce limitate, merce di produzione propria.
Tutte le attività sono risultate regolari a parte una, che è stata oggetto di sanzione (alcune migliaia di euro) perché poneva in vendita, oltre alla merce di propria produzione, anche quella prodotta ed acquistata da altri.
Infatti, la legge attuale non consente la vendita di altre marche oltre a quelle prodotte in proprio oltre il 30% della superficie idonea.
Si è trattato di controlli complessi nell’ambito dei quali si è dovuto parametrare la tipologia e il volume dei prodotti in vendita con la metratura dei locali adibiti e dichiarati, elementi che sono poi stati portati al vaglio degli uffici tecnici.
«Il buon rapporto riscontrato tra controlli e violazioni - ha concluso Borsari - indica che le imprese produttrici con un proprio spaccio all’interno, pur nella crisi economica, sono di sussidio ai consumatori con un’offerta di merce a prezzi contenuti, nel sostanziale rispetto delle regole di mercato».
Nuovi controlli sul tessile, ma questa volta a finire sotto la lente di controllo della polizia municipale sono stati gli spacci delle zone industriali.
A differenza dei recenti blitz compiuti nelle ditte cinesi della Bassa, stavolta il bilancio denota un maggiore rispetto delle regole, anche se c’è comunque una ditta oggetto di sanzioni.
«Nell’ambito dei controlli compiuti dalla municipale negli spacci aziendali nel periodo di aumento dell’utenza successivo alle campagne di sconti di gennaio e febbraio, quando si svolgono i maggiori controlli eseguiti dalla pattuglia annonaria - ha sottolineato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Borsari - sono stati ispezionati nove punti di vendita al pubblico situati, per lo più, nelle zone artigianali del distretto».
La Borsari ha riferito che gli esercizi controllati, anche di primarie imprese del tessile-abbigliamento, presentavano la caratteristiche tipiche dello spaccio aziendale, cioè ubicazione nell’azienda di produzione, prezzi esposti, gestione dello spaccio effettuata dai titolari della ditta o da dipendenti, orari con fasce limitate, merce di produzione propria.
Tutte le attività sono risultate regolari a parte una, che è stata oggetto di sanzione (alcune migliaia di euro) perché poneva in vendita, oltre alla merce di propria produzione, anche quella prodotta ed acquistata da altri.
Infatti, la legge attuale non consente la vendita di altre marche oltre a quelle prodotte in proprio oltre il 30% della superficie idonea.
Si è trattato di controlli complessi nell’ambito dei quali si è dovuto parametrare la tipologia e il volume dei prodotti in vendita con la metratura dei locali adibiti e dichiarati, elementi che sono poi stati portati al vaglio degli uffici tecnici.
«Il buon rapporto riscontrato tra controlli e violazioni - ha concluso Borsari - indica che le imprese produttrici con un proprio spaccio all’interno, pur nella crisi economica, sono di sussidio ai consumatori con un’offerta di merce a prezzi contenuti, nel sostanziale rispetto delle regole di mercato».
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