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sabato 6 marzo 2010
18:59 |
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Tutti delusi al Gran Consiglio sulla sanità
Risposte in politichese, interrogativi ancora aperti e niente di più: probabilmente i consiglieri e i numerosi cittadini accorsi per l’occasione se lo aspettavano, ma a questo Consiglio straordinario sul tema sanità avevano ugualmente affidato tante speranze.
Speranze di capire le ragioni di un progressivo e inesorabile depauperamento dell’ospedale civico, di essere informati una volta per tutte sulle reali intenzioni dei vertici sanitari e dell’amministrazione comunale e provinciale sul nuovo ospedale, di essere rassicurati che nella prossima discussione per la ridefinizione del Pal in Regione Carpi farà valere le proprie istanze.
Carenza di personale, spostamento dei fondi dal piano psichiatrico, fuga di professionisti, pronto soccorso non adeguato, sale operatorie da riammodernare: su questo e molto altro si sono concentrati gli interventi di tanti consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, per una volta uniti (pur tenendo fede prerogative partitiche) nell’esigere risposte concrete su questo tema di fondamentale importanza.
Accade così di vedere le consigliere Cocozza, De Pietri e Bulgarelli (Pd) scagliarsi contro le scelte fatte dall’Ausl provinciale: un coraggio da applausi, anche se è evidente la mancanza dell’aspetto politico nelle loro critiche.
Aspetto preso in considerazione invece da Cristian Rostovi (Pdl), la cui interpellanza su Pal e nuovo ospedale non ha trovato una risposta esauriente.
Dall’altra parte, infatti, una ‘rocca’ (per usare un’espressione della consigliera Pivetti di ApC) formata dal direttore generale dell’Ausl di Modena, Giuseppe Caroli, dal presidente della Provincia, Emilio Sabattini, e dal sindaco di Carpi Enrico Campedelli.
«I numeri smentiscono le preoccupazioni” ha dichiarato un contestatissimo Caroli.
Ma l’evidenza più grossa è stata la contraddizione che ha segnato i tre interventi: se il dirigente sanitario ha dato parecchia importanza al precedente Pal, «con il quale si è dato il via alla creazione della rete provinciale degli ospedali di Carpi, Baggiovara, Policlinico e Sassuolo, che ha dato grandi risultati», il presidente Sabattini ha invitato tutti a non dare troppa rilevanza al nuovo Pal.
Caroli ha parlato di de-ospedalizzazione, dando più spazio alle strutture esterne, Campedelli ha invece ribadito la necessità della prevalenza del pubblico sul privato.
Sul nuovo ospedale, poi, il linguaggio della politica è sembrato funzionale solo a un rinvio delle decisioni.
In ogni caso, seppur a denti stretti, il sindaco ha cercato di difendere le prerogative di Carpi con una metafora: «Poniamo che Baggiovara sia un culturista e il Ramazzini un magrolino: se chiediamo loro di fare una dieta dimagrante quello che ne soffrirà di più sarà la persona minuta.
Ci devono essere segnali di attenzione al nostro ospedale sul tema del personale e della valorizzazione».
Daniele Franda
Spazio anche a tre interpellanze. Se quelle presentate da Pivetti (ApC) e Bassoli (Pd), rispettivamente su spostamento dei fondi dal piano psichiatrico (pratica sbrigata dal direttore dell’Ausl Caroli con un drastico «noi non sprechiamo denaro pubblico») e carenza personale nel pronto soccorso, hanno trovato risposta nelle parole dei dirigenti, alcune delle domande più interessanti dal punto di vista politico sono rimaste inevase.
Le aveva poste Rostovi (Pdl), che a fine consiglio ha fatto sentire il proprio dissenso: «Il sindaco - ha sottolineato - non ha fatto sapere se è intenzionato a parlare del Pal in corso d’opera in Consiglio o se, come accade troppo spesso, ce lo presenterà a giochi fatti.
Inoltre è stato molto vago su quali saranno i punti portati avanti dalla nostra amministrazione nella discussione del piano decennale».
da. fra.
(fonte: Modena Qui)
Risposte in politichese, interrogativi ancora aperti e niente di più: probabilmente i consiglieri e i numerosi cittadini accorsi per l’occasione se lo aspettavano, ma a questo Consiglio straordinario sul tema sanità avevano ugualmente affidato tante speranze.
Speranze di capire le ragioni di un progressivo e inesorabile depauperamento dell’ospedale civico, di essere informati una volta per tutte sulle reali intenzioni dei vertici sanitari e dell’amministrazione comunale e provinciale sul nuovo ospedale, di essere rassicurati che nella prossima discussione per la ridefinizione del Pal in Regione Carpi farà valere le proprie istanze.
Carenza di personale, spostamento dei fondi dal piano psichiatrico, fuga di professionisti, pronto soccorso non adeguato, sale operatorie da riammodernare: su questo e molto altro si sono concentrati gli interventi di tanti consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, per una volta uniti (pur tenendo fede prerogative partitiche) nell’esigere risposte concrete su questo tema di fondamentale importanza.
Accade così di vedere le consigliere Cocozza, De Pietri e Bulgarelli (Pd) scagliarsi contro le scelte fatte dall’Ausl provinciale: un coraggio da applausi, anche se è evidente la mancanza dell’aspetto politico nelle loro critiche.
Aspetto preso in considerazione invece da Cristian Rostovi (Pdl), la cui interpellanza su Pal e nuovo ospedale non ha trovato una risposta esauriente.
Dall’altra parte, infatti, una ‘rocca’ (per usare un’espressione della consigliera Pivetti di ApC) formata dal direttore generale dell’Ausl di Modena, Giuseppe Caroli, dal presidente della Provincia, Emilio Sabattini, e dal sindaco di Carpi Enrico Campedelli.
«I numeri smentiscono le preoccupazioni” ha dichiarato un contestatissimo Caroli.
Ma l’evidenza più grossa è stata la contraddizione che ha segnato i tre interventi: se il dirigente sanitario ha dato parecchia importanza al precedente Pal, «con il quale si è dato il via alla creazione della rete provinciale degli ospedali di Carpi, Baggiovara, Policlinico e Sassuolo, che ha dato grandi risultati», il presidente Sabattini ha invitato tutti a non dare troppa rilevanza al nuovo Pal.
Caroli ha parlato di de-ospedalizzazione, dando più spazio alle strutture esterne, Campedelli ha invece ribadito la necessità della prevalenza del pubblico sul privato.
Sul nuovo ospedale, poi, il linguaggio della politica è sembrato funzionale solo a un rinvio delle decisioni.
In ogni caso, seppur a denti stretti, il sindaco ha cercato di difendere le prerogative di Carpi con una metafora: «Poniamo che Baggiovara sia un culturista e il Ramazzini un magrolino: se chiediamo loro di fare una dieta dimagrante quello che ne soffrirà di più sarà la persona minuta.
Ci devono essere segnali di attenzione al nostro ospedale sul tema del personale e della valorizzazione».
Daniele Franda
E Rostovi resta senza risposte
Il consiglio sulla sanità: una seduta particolare, nessuna delibera da approvare, solo un confronto su un tema molto importante. Con l’intervento di vari ospiti, tra cui il presidente della Consulta C, i rappresentanti dei sindacati Cisl e Cgil, e il responsabile del collegio dei direttori.Spazio anche a tre interpellanze. Se quelle presentate da Pivetti (ApC) e Bassoli (Pd), rispettivamente su spostamento dei fondi dal piano psichiatrico (pratica sbrigata dal direttore dell’Ausl Caroli con un drastico «noi non sprechiamo denaro pubblico») e carenza personale nel pronto soccorso, hanno trovato risposta nelle parole dei dirigenti, alcune delle domande più interessanti dal punto di vista politico sono rimaste inevase.
Le aveva poste Rostovi (Pdl), che a fine consiglio ha fatto sentire il proprio dissenso: «Il sindaco - ha sottolineato - non ha fatto sapere se è intenzionato a parlare del Pal in corso d’opera in Consiglio o se, come accade troppo spesso, ce lo presenterà a giochi fatti.
Inoltre è stato molto vago su quali saranno i punti portati avanti dalla nostra amministrazione nella discussione del piano decennale».
da. fra.
(fonte: Modena Qui)
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Se fosse umanamente possibile analizzare come funzionano le macchine burocratiche,si scoprirebbe,analizzando attentamente i Bilanci della Regione Emilia-Romagna,che essa non e' altro,in fondo,che una grande ASL.Provare per credere.Da qui si capisce come mai le amministrazioni locali,quando si tocca la sanità,glissano,poi insabbiano,poi glissano ancora...
Davide Boldrin
Il megadirettore Caroli, usando un "voi" che non si capiva se era un "voi carpigiani" o un "voi consiglieri" o un "voi pubblico presente", ci ha insultato tutti quanti tutta sera.
Senza neanche mezzi termini ci ha detto che siamo campanilisti perchè badiamo al nostro ospedale,lobbisti perchè chiediamo posti letto psichiatrici per Carpi, ignoranti perchè non sappiamo che è meglio appartenere a una rete di ospedali che correre da soli,ingrati perchè sputiamo nel piatti dove mangiamo,ritardati di pensiero perchè apprezziamo i medici solo quando stanno per andarsene,ecc,ecc.
Poichè gli piace VINCERE FACILE, ha parlato per ultimo rispetto al pubblico e a noi consiglieri,così nessuno ha potuto sbattergli sulla faccia tutte le sue contrddizioni.
Dopo di lui ha parlato Sabatini, presidente della provincia,e Campedelli. Entrambi timidi e sottomessi. Nessuno ha difeso la dignità dei presenti.
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