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martedì 27 aprile 2010
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Il Codacons: «E’ illegale». Ma per il Comune va bene così
«Non c’è nessuna legge che vieta quei cartelli all’interno delle rotonde».
È nel vuoto e nell’incertezza delle disposizioni legislative attuali che si inserisce la risposta da parte dell’amministrazione, per bocca dell’assessore all’Ambiente Simone Tosi, all’interrogativo lanciato da queste colonne ormai più di un mese fa.
Sulla scia dei servizi mandati in onda da Striscia la Notizia, era stata constatata la presenza di pubblicità all’interno delle rotatorie anche nella città di Carpi: i cartelli indicano un rapporto ‘commerciale’ tra l’azienda pubblicizzata e il Comune, che permette la loro installazione in cambio dell’impegno nella manutenzione del verde.
Un compromesso del resto accettabile, se non fosse che le reclame sono espressamente vietate dal Codice della Strada: «La legge c’è, eccome - ribatte Fabio Galli, presidente del Codacons di Modena -, ed è proprio l’art. 23 del codice. È strumentale tirare in ballo un vuoto normativo che non esiste».
Nel boom delle rotonde verificatosi negli ultimi anni, per riempire lo spazio all’interno delle stesse si è dato sfogo a creatività di ogni genere: «Abbiamo il grappolo d’uva gigante - continua Galli - il corridore, e ‘opere d’arte’ di ogni tipo: sono vietate anche queste.
Rappresentano, proprio come i cartelli, una fonte di distrazione per gli automobilisti, e dunque di pericolo. Eppure le rotonde erano state concepite come strumento per diminuire la potenza dell’impatto negli incidenti, elevata negli incroci semaforici».
Qualche tempo fa su analoghe questioni era intervenuto il prefetto di Modena, che aveva fatto rimuovere alcune pubblicità illecite.
Ad ogni modo l’amministrazione carpigiana non sembra essere disposta a cedere su questo punto: «Sono piccoli cartelli - spiega l’assessore Tosi - che servono a sollevare le casse del Comune, già gravate da una situazione di crisi globale, dai costi di manutenzione di quelle aree».
Sul territorio carpigiano sono effettivamente numerose le intersezioni che presentano cartelloni pubblicitari: due sulla tangenziale Bruno Losi, altrettante in via Cattani, una in via dell’Industria, e altre ancora.
Inutile spiegare quale valore aggiunto rappresenti per le varie aziende la pubblicità posta proprio in quell’area: il continuo flusso di persone che percorre la rotonda garantisce un altissimo tasso di visibilità, e quindi un rendimento sicuramente elevato.
Per un settore specifico già ‘al verde’ (è di pochi giorni fa la notizia di una riduzione del 10% della convenzione con le cooperative sociali che gestiscono le aree verdi pubbliche in città), ‘delegare’ gli oneri diventa quasi vitale.
Ma a quale prezzo?
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
«Non c’è nessuna legge che vieta quei cartelli all’interno delle rotonde».
È nel vuoto e nell’incertezza delle disposizioni legislative attuali che si inserisce la risposta da parte dell’amministrazione, per bocca dell’assessore all’Ambiente Simone Tosi, all’interrogativo lanciato da queste colonne ormai più di un mese fa.
Sulla scia dei servizi mandati in onda da Striscia la Notizia, era stata constatata la presenza di pubblicità all’interno delle rotatorie anche nella città di Carpi: i cartelli indicano un rapporto ‘commerciale’ tra l’azienda pubblicizzata e il Comune, che permette la loro installazione in cambio dell’impegno nella manutenzione del verde.
Un compromesso del resto accettabile, se non fosse che le reclame sono espressamente vietate dal Codice della Strada: «La legge c’è, eccome - ribatte Fabio Galli, presidente del Codacons di Modena -, ed è proprio l’art. 23 del codice. È strumentale tirare in ballo un vuoto normativo che non esiste».
Nel boom delle rotonde verificatosi negli ultimi anni, per riempire lo spazio all’interno delle stesse si è dato sfogo a creatività di ogni genere: «Abbiamo il grappolo d’uva gigante - continua Galli - il corridore, e ‘opere d’arte’ di ogni tipo: sono vietate anche queste.
Rappresentano, proprio come i cartelli, una fonte di distrazione per gli automobilisti, e dunque di pericolo. Eppure le rotonde erano state concepite come strumento per diminuire la potenza dell’impatto negli incidenti, elevata negli incroci semaforici».
Qualche tempo fa su analoghe questioni era intervenuto il prefetto di Modena, che aveva fatto rimuovere alcune pubblicità illecite.
Ad ogni modo l’amministrazione carpigiana non sembra essere disposta a cedere su questo punto: «Sono piccoli cartelli - spiega l’assessore Tosi - che servono a sollevare le casse del Comune, già gravate da una situazione di crisi globale, dai costi di manutenzione di quelle aree».
Sul territorio carpigiano sono effettivamente numerose le intersezioni che presentano cartelloni pubblicitari: due sulla tangenziale Bruno Losi, altrettante in via Cattani, una in via dell’Industria, e altre ancora.
Inutile spiegare quale valore aggiunto rappresenti per le varie aziende la pubblicità posta proprio in quell’area: il continuo flusso di persone che percorre la rotonda garantisce un altissimo tasso di visibilità, e quindi un rendimento sicuramente elevato.
Per un settore specifico già ‘al verde’ (è di pochi giorni fa la notizia di una riduzione del 10% della convenzione con le cooperative sociali che gestiscono le aree verdi pubbliche in città), ‘delegare’ gli oneri diventa quasi vitale.
Ma a quale prezzo?
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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