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venerdì 21 maggio 2010
Campedelli: «Le dimissioni della Borsari erano nell’aria da tempo»

Vicesindaco e assessore alla cultura a 25 anni: è l’identikit di Alessia Ferrari, il volto nuovo della ‘riveduta’ giunta Campedelli.
La rappresentante dell’Italia dei Valori, che ha sostituito la dimissionaria Lorena Borsari, è stata presentata ieri mattina in una conferenza stampa alla quale erano presenti tutti i componenti della nuova giunta, oggi formata da sette e non più otto componenti.
«Mi fa piacere vedere che i giornali hanno già scritto tutto un giorno prima - ha ironizzato in apertura il primo cittadino - vuol dire che Palazzo Scacchetti ha le pareti di vetro… La trasparenza è un bene per il Comune. Ho preso una decisione nell’ottica del risparmio delle risorse: dopo il caso Ronchetti ho aspettato ad operare la sostituzione perché le dimissioni di Lorena Borsari erano nell’aria e si apriva la prospettiva di cambiare in maniera più incisiva.
Per quanto riguarda Alessia Ferrari, è stata scelta all’interno di una rosa di nomi fatta dall’Idv.
E’ la seconda forza della maggioranza, la carica di vicesindaco spetta ad un suo rappresentante».
A parte il nome nuovo, il rimpasto ha comportato un balletto di deleghe che sono passate da un assessore all’altro, andando a modificare il quadro delle competenze di ciascuno.
E’ un terremoto infatti quello che si è abbattuto sulle scelte fatte a giugno 2009, quando il sindaco di Carpi, assegnando le deleghe in base a criteri evidentemente oggi non più validi, mise insieme una squadra «vincente», come lui stesso la definisce, ma che in meno di 12 mesi ha dovuto fare i conti con l’uscita di scena di Miria Ronchetti prima, e Lorena Borsari poi.
Certo, i motivi di questi addii sono diversi, ma vorrà pur dire qualcosa se due new entry (su quattro) rispetto al primo mandato Campedelli non hanno superato il primo anno di governo.
Non semplici sostituzioni ma un rimpasto in grande stile: come già anticipato ieri, con l’ingresso di Alessia Ferrari alla Cultura, Alberto Bellelli passa alle Politiche sociali, mentre per quanto riguarda le deleghe, D’Addese acquisisce la Sicurezza, Caruso il Personale, Morelli il centro storico e il Turismo, e Tosi la Comunicazione.
«Il settore relativo al personale deve essere legato al bilancio - ha affermato Campedelli ammettendo l’errore compiuto lo scorso giugno - mentre il centro storico passa a Morelli perché con il completamento della riqualificazione c’è bisogno di armonizzare le regolamentazioni».

Daniele Franda

Alessia Ferrari, tante responsabilità dopo tre mesi di iscrizione all’Idv

Ma chi è questa ragazza così giovane alla quale è stata affidata una carica così importante? Dopo essersi diplomata presso l’istituto Meucci con il massimo dei voti, Alessia Ferrari si è laureata in Scienze Giuridiche nel 2007.
Non ha all’attivo esperienze nell’ambito dell’amministrazione pubblica ed ha iniziato ad occuparsi di politica ‘da dentro’ solo tre mesi fa, quando è entrata a far parte dell’Italia dei Valori di Carpi.
Per quanto riguarda l’ambito lavorativo, ha svolto stage e tirocini formativi durante gli studi e dal luglio 2008 è impiegata presso l’ufficio legale dell’azienda Artoni Trasporti.
«Lascerò il mio lavoro attuale per fare l’assessore a tempo pieno» ha dichiarato timidamente durante la sua presentazione.
«Sono entusiasta di questo incarico, voglio ringraziare tutti per la fiducia. Entro a far parte di una squadra molto affiatata; per quanto riguarda la cultura, posso solo dire che continuerò sulla scia dell’operato di Alberto Bellelli, che ha lavorato benissimo.
Mi lascia un’eredità pesante».
da.fra.

L’opposizione attacca sul valzer di poltrone

Un cambiamento così deciso negli assetti politici cittadini non poteva non scatenare una ridda di commenti. Soprattutto da parte delle opposizioni, che vedono in questo rimpasto una difficoltà oggettiva della maggioranza locale.
Il valzer delle deleghe, l’uscita di scena di Ronchetti (che aveva appoggiato Campedelli con una lista ad hoc, e per questo premiata con un assessorato) e della ‘non allineata’ Borsari, il cui rapporto con il Pd era chiacchierato sin da giugno, fino alla scelta di una 25enne come vicesindaco: di pretesti per analizzare e valutare l’amministrazione locale degli ultimi dodici mesi ce n’è a iosa.
«Si sapeva fin dall’inizio che la coppia Borsari-Campedelli non sarebbe durata molto» commenta Roberto Andreoli (Pdl).
«Ogni volta che è in difficoltà lei rassegna le dimissioni: lo fece anche quando era capogruppo di Forza Italia».
Al suo posto è stata chiamata una giovane del suo stesso partito: «Si è riconfermato il problema delle scelte degli assessori fatte per soddisfare giochi politici e niente più» puntualizza Giliola Pivetti (ApC).
Ovviamente senza voler esprimere giudizi di merito sul nuovo vicesindaco, è innegabile che il confronto tra il peso politico che Lorena Borsari poteva imporre in giunta e quello che riuscirà a impersonare Alessia Ferrari non è minimamente paragonabile: «Non è la singola persona, ma il partito dell’Italia dei Valori che a livello locale è come una scatola vuota - sottolinea Lorenzo Paluan (Carpi a 5 stelle/Rif. Comunista) - l’unica nota positiva di questo rimpasto è che si risparmia un’indennità da assessore».
Sulle considerazioni espresse dal sindaco in conferenza stampa è intervenuto Cristian Rostovi (Pdl): «Campedelli ha detto che le dimissioni della Borsari erano nell’aria? Questo conferma che ciò che abbiamo sostenuto nell’ultimo mese era vero; la cosa grave è che l’unico a non saperlo era il segretario del Pd Dalle Ave, visto che ha sempre asserito che la giunta andava d’amore e d’accordo».

Daniele Franda

Le giovani dipietriste e quell’analogia con Reggio

E’ davvero curiosa, questa storia del vicesindaco.
Curiosa perché ricalca quanto avvenne a Reggio Emilia appena due settimane fa.
Anche lì si era dimessa una rappresentante dell’Idv, Liana Barbati, uguale alla Borsari per acronimo (LB) e a lei simile, nessuno si offenda, per esperienza politica; un’esperienza fatta, in entrambi i casi, anche di importanti peregrinazioni.
Solo diverse erano le ragioni dell’addio, in quanto la Barbati, beata lei, è andata in Regione.
Anche a Reggio, ovviamente, il sindaco è del Pd, Graziano del Rio.
Ebbene, chi gli ha proposto l’Idv come nuovo vice? Sara Di Antonio, giovane giornalista, invero non troppo conosciuta, e soprattutto non di lunga frequentazione nel partito di Antonio Di Pietro.
Vi ricorda Alessia Ferrari? Solo che la Di Antonio è stata bocciata dalla maggioranza reggiana, che poi ha rigettato una seconda candidata.
Donna e giovane, pure lei, che si è vendicata con un articolo niente meno che sul CorSera.
Alla fine, il nuovo vicesindaco di Reggio è Filomena De Sciscio.
Ovvero, manco a dirlo, una dipietrista giovane (32 anni) e con gli occhiali, e soprattutto, con tutto il rispetto, sconosciuta al Palazzo.
Una vita parallela, dunque, a quella di Alessia Ferrari.
Se da un lato fa ben sperare l’apertura ai giovani e al gentil sesso dell’Idv, dall’altro qualche dubbio resta.
Perché con i partiti di una volta tre mesi di militanza non bastavano nemmeno per affiggere i cartelloni elettorali.
Magari, una volta, si eccedeva in senso opposto, magari è ora di svecchiare un’Italia gerontocratica: ma forse, tra i due eccessi, esistono tante vie di mezzo.
Silvana Mura, fedele luogotenentessa di Di Pietro in Emilia, ha spesso portato sugli altari figure femminili.
A Modena città, tuttavia, Eugenia Rossi è stata silurata in meno di un anno, e a Bologna l’assessore provinciale Maura Pozzati, bella donna invero, si è dimessa.
Perché? «Perché il suo impegno non si conciliava con la maternità», ha spiegato la stessa Mura con una battuta a dir poco infelice.
La smania dell’Idv per il gentil sesso, in sostanza, non può coprire la scarsa democraticità nei processi interni del partito.
Sui quali, ribadiamo, restano dei dubbi.
Intanto in bocca al lupo, Alessia.

Nicola Tedeschini

(fonte: ModenaQui)

3 commenti:

Fabio E. ha detto...

Per rispondere a Lorenzo ne io ne gli altri giovani dell'IDV di carpi che occupiamo quella scatola ci sentiamo vuoti e privi di idee, pesci che seguono la corrente ovunque essa vada o marionette i cui fili sono mossi dall'alto (come ho letto in altri commenti). Abbiamo la nostra testa per ragionare...

Lorenzo Paluan ha detto...

Caro Fabio, nell'articolo di Franda c'è la sintesi di un commento richiestomi per telefono, che era il seguente: parlando con Franda avevo citato il fatto che l'IDV a livello locale fino ad ora è stato una scatola vuota che aveva permesso il riciclaggio di personaggi come Guaitoli, come la Borsari, e a Reggio Emilia come la ex craxiana finita ora in consiglio regionale, quindi, per me, fatto salvo la logica cencelli su cui Campedelli costruisce ancora le giunte, che rimane il lato negativo di 'sta storia ma del quale si assume la responsabilità che gli affida la legge, non c'è nessun elemento di negatività nel fatto che per una volta venga promossa una "non riciclata".
Il giudizio sarà ovviamente sui fatti.

Spero bene che riusciate a riempire di contenuti e iniziative la scatola di IDV (me lo e ve lo auguro), fino adesso, a Carpi, Modena e Reggio è servita spesso solo come etichetta posticcia per soddisfare ambizioni personali di politici un po' decotti.
Per il resto, di nuovo in bocca al lupo alla vicesindaco e a voi.
Però occhio: senza certi personaggi intorno, non avrete neanche più scuse...

Fabio E. ha detto...

Daremo il massimo, crepi il lupo

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