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sabato 15 maggio 2010
Ricevo e pubblico:

Insieme si può: la nuova Fondazione e i progetti di "case sociali".

Il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi si è appena insediato e gli va dato atto che il suo esordio è stato all'insegna del "sociale. Stanziamenti davvero importanti come quello del milione annunciato in questi giorni non si ricordano in passato, nel settore sociale della Fondazione.
La priorità dell'intervento viene indicata nel sostegno alle famiglie in difficoltà, che cominciano davvero ad essere tante anche nel nostro territorio.
Ovviamente gli aiuti economici sono necessari e verranno erogati soprattutto per tamponare spese legate all'abitazione (affitti, mutui, utenze); lo stanziamento di un fondo consistente è una decisione importante, tempestiva ed apprezzabile; la gestione del fondo da parte dei comuni, cui compete la gestione dei servizi sociali del territorio, è decisione saggia ed opportuna.
La criticità consiste nel fatto che l'aiuto "assistenziale", per quanto necessario, non è sufficiente, non intacca per nulla il problema vero che, oltre quello della mancanza di lavoro è la mancanza di case a costi (più) accessibili.
Se non si agisce su questo aspetto, quello cioè dell'offerta di un numero maggiore di appartamenti a costi accessibili, non si va alla radice del problema e gli stanziamenti di aiuti assistenziali, per quanto consistenti, non saranno mai sufficienti.
Se non è la Fondazione, oltre al Comune - chiamato in causa proprio in questi giorni da due odg dei consiglieri Arletti (PD) e Rostovi (PDL) - a mettere in atto uno sforzo straordinario per l'abitazione sociale, chi lo può e chi lo deve fare, a Carpi?
Può essere comprensibile il timore di "agganciarsi" a progetti promossi da altre grandi fondazioni del Nord Italia, soprattutto perché la "regia" e le ricadute rischierebbero di rimanere lontane dal nostro territorio.
Può essere anche comprensibile il timore di avventurarsi da soli in un progetto complesso ed oneroso.
La soluzione intermedia potrebbe allora essere quella di un accordo tra le 4 fondazioni bancarie della provincia di Modena, un accordo finalizzato soprattutto a realizzare sinergie ed economie di spesa nella realizzazione e nella gestione del progetto di social housing, cui Regione, Provincia e comuni sarebbero ovviamente chiamati a contribuire in tanti e diversi modi: dai finanziamenti agli oneri di urbanizzazione.

Stefano Facchini
Caritas Carpi

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