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martedì 25 maggio 2010
08:42 |
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Lascia la Cultura per un assessorato difficile che richiede esperienza
Il terremoto politico che ha coinvolto Carpi in questi giorni ha avuto tra i massimi protagonisti Lorena Borsari, l’ex vicesindaco dimissionaria, Alessia Ferrari, la nuova vicesindaco 25enne, e Alberto Bellelli, l’assessore alla cultura che passa al comando delle politiche sociali.
Se sulla prima le luci della ribalta si sono spente con l’uscita di scena, gli occhi della città sono ora puntati sugli altri due nomi, per motivi differenti.
Già ampiamente detto di ciò che attende Alessia Ferrari, è tempo di approfondire le implicazioni della scelta di Bellelli come nuovo assessore alle politiche sociali.
Dopo tanti nomi fatti nel toto-assessore del post Ronchetti, la decisione è caduta su una personalità di fiducia, giovane ma con grande esperienza, e che bene ha operato in ambito culturale.
«È una scelta politica - ha confermato il sindaco durante la conferenza stampa di giovedì -, perché in quel ruolo c’è bisogno di una guida politica, non tecnica.
I tecnici ci sono e sono i dirigenti del settore, molto competenti e preparati».
Da più parti, e non solo dall’opposizione, si sta ragionando sull’opportunità di questa logica, soprattutto perché applicata ad un assessorato tanto delicato e complicato.
«Ragionare in base a logiche politiche non va sempre bene - puntualizza Nicola Marino, ex assessore e oggi direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, il cui nome era stato accostato più volte alla poltrona lasciata vacante da Miria Ronchetti -, soprattutto nel sociale.
Detto questo, io auspico che Bellelli, una persona di esperienza e competente, dimostri sensibilità, apertura al dialogo e coinvolgimento delle diverse componenti del terzo settore: ciò che è mancato negli ultimi anni, in cui si è evidenziata un’autoreferenzialità del Comune.
Per esperienza - sottolinea - so che ci vorrà circa un anno prima che il nuovo assessore possa entrare nei meccanismi delle politiche sociali».
Il problema è che tutto questo tempo non c’è: è incombente il rinnovo del Piano attuativo locale della sanità, la definizione del programma attuativo del piano di zona, e bisogna soddisfare una crescente domanda sociale con risorse in calo.
Il diretto interessato è consapevole della portata di questa sfida: «Vado via da un’esperienza straordinaria - dichiara Bellelli - mi approccio alle politiche sociali con molta umiltà.
Arrivo in un momento delicatissimo, con decisioni importanti all’orizzonte.
Avrò dalla mia sicuramente l’aiuto del ‘team’ di questo settore, e l’esperienza di Cinzia Caruso.
Non si può pensare di contrastare la crisi solo con l’intervento pubblico: per questo è imprescindibile un dialogo con quel ricchissimo mondo composto dal privato sociale e l’associazionismo.
La situazione odierna impone una forte spinta all’innovazione: punteremo su questo, cercando di crescere il più in fretta possibile».
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
Il terremoto politico che ha coinvolto Carpi in questi giorni ha avuto tra i massimi protagonisti Lorena Borsari, l’ex vicesindaco dimissionaria, Alessia Ferrari, la nuova vicesindaco 25enne, e Alberto Bellelli, l’assessore alla cultura che passa al comando delle politiche sociali.
Se sulla prima le luci della ribalta si sono spente con l’uscita di scena, gli occhi della città sono ora puntati sugli altri due nomi, per motivi differenti.
Già ampiamente detto di ciò che attende Alessia Ferrari, è tempo di approfondire le implicazioni della scelta di Bellelli come nuovo assessore alle politiche sociali.
Dopo tanti nomi fatti nel toto-assessore del post Ronchetti, la decisione è caduta su una personalità di fiducia, giovane ma con grande esperienza, e che bene ha operato in ambito culturale.
«È una scelta politica - ha confermato il sindaco durante la conferenza stampa di giovedì -, perché in quel ruolo c’è bisogno di una guida politica, non tecnica.
I tecnici ci sono e sono i dirigenti del settore, molto competenti e preparati».
Da più parti, e non solo dall’opposizione, si sta ragionando sull’opportunità di questa logica, soprattutto perché applicata ad un assessorato tanto delicato e complicato.
«Ragionare in base a logiche politiche non va sempre bene - puntualizza Nicola Marino, ex assessore e oggi direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, il cui nome era stato accostato più volte alla poltrona lasciata vacante da Miria Ronchetti -, soprattutto nel sociale.
Detto questo, io auspico che Bellelli, una persona di esperienza e competente, dimostri sensibilità, apertura al dialogo e coinvolgimento delle diverse componenti del terzo settore: ciò che è mancato negli ultimi anni, in cui si è evidenziata un’autoreferenzialità del Comune.
Per esperienza - sottolinea - so che ci vorrà circa un anno prima che il nuovo assessore possa entrare nei meccanismi delle politiche sociali».
Il problema è che tutto questo tempo non c’è: è incombente il rinnovo del Piano attuativo locale della sanità, la definizione del programma attuativo del piano di zona, e bisogna soddisfare una crescente domanda sociale con risorse in calo.
Il diretto interessato è consapevole della portata di questa sfida: «Vado via da un’esperienza straordinaria - dichiara Bellelli - mi approccio alle politiche sociali con molta umiltà.
Arrivo in un momento delicatissimo, con decisioni importanti all’orizzonte.
Avrò dalla mia sicuramente l’aiuto del ‘team’ di questo settore, e l’esperienza di Cinzia Caruso.
Non si può pensare di contrastare la crisi solo con l’intervento pubblico: per questo è imprescindibile un dialogo con quel ricchissimo mondo composto dal privato sociale e l’associazionismo.
La situazione odierna impone una forte spinta all’innovazione: punteremo su questo, cercando di crescere il più in fretta possibile».
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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5 commenti:
Bravo Daniele... tante parole per non dire niente. Alberto.
Non diranno niente a te, ma mentre tutti si scannavano per dire quanto era giovane la nostra vicesindaco io ho trovato più giusto portare l'attenzione del lettore sulla scelta di Bellelli assessore al Sociale, con i suoi punti di forza e le sue criticità. Ho fatto male? Sarà...dico solo che si cerca sempre di fare la cosa giusta, in buona fede...
Auguri Buon lavoro,ad Alberto Bellelli!
Dino.
Speriamo che a Campedelli non succeda mai nulla
perche' dare in mano quasi 70000 abitanti ad un vicesindaco così giovane....
Ma Campedelli ci avra gia' pensato.
Ancora 4 anni e se queste sono le premesse purtroppo temo ci sia da "divertirsi".
Franco
Campedelli è consapevole che,in realtà, il Comune di Carpi lo stanno reggendo i dirigenti. Perciò qualunque cosa succeda a chiunque, non si preoccupa.
Questa giunta ha fatto fare questa fine alla politica !!
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