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sabato 26 giugno 2010
Tre nuove aperture per i parrucchieri orientali: prezzi dimezzati

Stanno spuntando come funghi in tutta Carpi, e adesso hanno invaso anche il centro storico.
Parliamo dei coiffeur made in China, i saloni di acconciatura gestiti da immigrati con gli occhi a mandorla.
Dopo aver ‘conquistato’ i corsi Fanti e Cabassi con negozi di ogni genere, stanno continuando l’opera rilevando altri locali poco lontano; come quelli storici della nota cartolibreria di via Carducci: proprio qui è sorto ‘Parrucchieri new fashion’, un salone gestito da Stefano, imprenditore cinese.
Il viaggio alla scoperta dei saloon del Sol Levante inizia proprio qui: dall’esterno il locale appena rinnovato si fa apprezzare, e anche l’interno è molto curato.
In vetrina sono esposti i prezzi.
Stracciati, ovviamente, e questo, in tempo di crisi, è il discrimine per accaparrarsi tanti clienti.
Così, per un taglio con shampoo si pagherà 8 euro, per una messa in piega 10, che sale a 12 se vogliamo i bigodini.
Il pacchetto permanente, taglio e piega è offerto a 30 euro, così come i colpi di sole accompagnati ancora da una piega.
Insomma la metà (a volte un terzo) di ciò che chiedono i colleghi italiani.
Com’è possibile? «Si accontentano» ci risponde una signora sulla sessantina, in attesa al lavandino.
Non possiamo chiederlo al proprietario, perché qui, fanno sapere, non c’è quasi mai.
I dipendenti sono due giovani cinesi, che non masticano una parola di italiano, e una ragazza carpigiana, che qui ha trovato un impiego comodo.
Ci spostiamo più avanti, in piazzale Dante, e notiamo con stupore che la parrucchiera che da anni lavorava qui ha lasciato il passo ad un gestore cinese.
Entriamo, e questa volta ci accoglie il nuovo proprietario, che pur non padroneggiando benissimo la nostra lingua, ci fa capire che i prezzi sono bassi perché, avendo appena aperto, ha bisogno di farsi conoscere.
Anche qui a lavorare sono gli italiani, due ragazze per la precisione.
Un altro locale storico è l’Avant Garde di via Brennero, preso in gestione da cinesi un paio di anni fa: oggi si trova in vendita e pare che subentreranno altri connazionali.
Nel raggio di pochi metri sono ben tre i parrucchieri orientali.
Solo pochi giorni fa Confesercenti metteva in luce il problema dei commercianti della zona più antica della città.
Il centro storico è quindi terreno fertile solo per il commercio cinese? Sembrerebbe così, in attesa di una regolamentazione dell’area che dovrebbe arrivare presto.

Daniele Franda

Vendere ai cinesi? Tra i tanti sì, c’è chi dice no

«Se sono disposto a cedere i miei locali di parrucchiere ai cinesi? Certo, tanto io ho la licenza e posso aprire dove mi pare».
Risponde così Giacomo Busacchi, professionista del settore che lavora tra Carpi e Bologna.
«Loro - prosegue Busacchi - hanno un atteggiamento parassitario nei confronti della nostra società, si buttano nei settori più disparati approfittando di ogni apertura del mercato.
Soprattutto di quelli a basso investimento, come l’estetica».
Il parrucchiere italiano lamenta la concorrenza sleale effettuata dal collega cinese: avete risentito di un calo dovuto a questo?
«No, secondo me loro intercettano un tipo di utenza che non verrebbe da noi.
Certo, c’è una contrazione dovuta alla crisi».
E’ opinione diffusa che in questi saloni vengono usati prodotti di scarsa qualità.
E’ vero?
«No, comprano la merce dagli stessi grossisti a cui ci rivolgiamo noi.
Il problema è come li usano».
E come li usano?
«Non possiedono la nostra tecnica. Non sono in grado di soddisfare le aspettative di una persona occidentale in fatto di acconciatura».
E’ per questo che spesso le dipendenti sono ragazze italiane?
«Può essere, ma penso che dipenda anche dal fatto che il cinese non possiede il titolo di qualifica professionale, e assume personale italiano che invece ha maturato l’esperienza necessaria per conseguirlo. A questi affiancano giovani connazionali, che fanno da apprendisti e tra qualche anno potranno chiedere l’abilitazione».
Un’altra professionista del settore è Sandra, di Studio 37 in via Santa Chiara.
Lei lo venderebbe il suo negozio ai cinesi?
«Assolutamente no, per una questione di principio».
Cosa ne pensa dei prezzi applicati nei loro saloni?
«Dovrebbero avere i nostri stessi prezzi. Una volta erano stabiliti dalle associazioni di categoria, ma adesso gli permettono di essere scorretti».

(da.fra.)

(fonte: ModenaQui)

1 commenti:

Steve ha detto...

E bravo Giacomo Busacchi, forse non ha ben capito di cosa si tratta visto che parla di cinesi come fosse tutta "brava gente".E posso immaginare che non è tanto preparato nel suo mestiere o forse al contrario è troppo impegnato che non sa cosa accade intorno, è grazie a gente come lei che prolifera la concorrenza sleale.
Una volta ci si scandalizzava a chi faceva il lavoro abusivamente a domicilio, ma qui è molto peggio. Le ricordo( ve ne è stata prova)i prodotti sono spesso taroccati e le confezioni di marca vuote, vengono riempiti di prodotti scadenti a volte di produzione cinese, non hanno fatto dei corsi professionali ne di aggiornamento(anche se la legge lo permette)usano escamotage della assunzione di part-time e tempo determinato di una lavorante qualificata, non potrebbero mettere le mani in testa alla gente ed è screditante per la professione che gente improvvisata, senza qualifiche, copiando a volte anche in maniera sbagliata le tinture i tagli,non sanno fare le acconciature professionali,non hanno una assicurazione che tuteli le clienti in caso di danni durante la prestazione,tentano di coprare le qualifiche,se un domani saranno abilitati e autonomi, senza 1 personale italiano faranno venire tanta altra gente come loro per aprire tanti centri estetici-parrucchieri tutti cinesi come i bar ora, o la maglieria e gli italiani dovranno invetarsi altri mestieri.Ho contattato anche varie associazioni nazionali del settore e sono tutti contrari a questa concorrenza sleale in più è venuto fuori che a Milano è stato scoperto una rete di clandestinità, prostituzione, riciclaggio, e trafficiilleciti di compravendita di pemessi di lavoro falsi di cinesi. E' uno schifo!

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