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giovedì 24 giugno 2010
10:12 |
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Carpiformazione verso Modena, per un ente provinciale unico
Carpiformazione verso la fusione.
Con il Campus della Moda? Nossignore, con Modena Formazione.
Nonostante i proclami del sindaco Enrico Campedelli in sede di presentazione del bilancio di previsione 2010, l’ente di formazione tessile del Comune di Carpi non guarda più al carrozzone creato dalla Fondazione Cassa di Risparmio, ma si rivolge al suo ‘cugino’ modenese, il centro di via Scaglia est.
La composizione del nuovo consiglio di amministrazione di Modena Formazione ha visto, infatti, nei giorni scorsi l’ingresso di Giordano Corradini, direttore generale del Comune di Carpi, nonché di Alberto Sabatini, rappresentante dei comuni dell’area nord: i due nomi sostituiscono quattro consiglieri, per un cda che passa da sette componenti a cinque.
Una compressione che però non si rispecchierà nell’attività dell’ente: infatti sta per costituirsi un unico ente di formazione provinciale che sarà frutto della fusione tra Modena Formazione, Carpiformazione e Iride (dei comuni dell’area nord).
Ecco spiegato il senso dei due ingressi nel cda.
E allora oggi lo si può dire senza remore: il Comune dice addio al progetto della Fondazione Crc, quel Campus della Moda che si trova in grossa difficoltà, non supportato da numeri, costi e imprese.
Come già accennato, era stato lo stesso Campedelli a prospettare una fusione tra l’ente comunale e quello diretto da Philip Taylor: «Il Campus - scriveva il sindaco nella relazione al bilancio di previsione 2010 - che propone formazione di alto livello dovrà opportunamente integrarsi con l’attività di Carpiformazione, che coinvolge centinaia di utenti l’anno ed ha consolidato la qualità della sua offerta formativa e ha collaborazioni e rapporti con imprese e docenti di respiro nazionale - mettendo in sinergia le diverse competenze».
Effettivamente, ad un certo punto, una sorta di interesse per questa ipotesi il presidente Gian Fedele Ferrari lo aveva anche mostrato.
Ma, dopo aver impegnato due milioni di euro in un progetto che non sta rispondendo minimamente, Ferrari probabilmente ha pensato di poter dettare le regole del gioco nella trattativa con il Comune.
Un centro unico della formazione tessile carpigiana non poteva però sostenere nemmeno la metà dei costi che attualmente il Campus ‘mangia’.
Anche perché le casse comunali piangono e gli amministratori hanno più volte fatto sapere che la formazione è un capitolo importante, ma che le condizioni sono quelle che fanno di Carpiformazione da anni un centro di riconosciuta validità ed efficienza.
Quindi i presupposti veri per la fusione non ci sono mai stati: solo recentemente il presidente della Fondazione è uscito allo scoperto e ha ammesso l’impossibilità dell’operazione.
Con la composizione del nuovo cda di Modena Formazione prende il via la nuova era della formazione tessile provinciale.
E per il Campus saranno ancora tempi difficili.
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
Carpiformazione verso la fusione.
Con il Campus della Moda? Nossignore, con Modena Formazione.
Nonostante i proclami del sindaco Enrico Campedelli in sede di presentazione del bilancio di previsione 2010, l’ente di formazione tessile del Comune di Carpi non guarda più al carrozzone creato dalla Fondazione Cassa di Risparmio, ma si rivolge al suo ‘cugino’ modenese, il centro di via Scaglia est.
La composizione del nuovo consiglio di amministrazione di Modena Formazione ha visto, infatti, nei giorni scorsi l’ingresso di Giordano Corradini, direttore generale del Comune di Carpi, nonché di Alberto Sabatini, rappresentante dei comuni dell’area nord: i due nomi sostituiscono quattro consiglieri, per un cda che passa da sette componenti a cinque.
Una compressione che però non si rispecchierà nell’attività dell’ente: infatti sta per costituirsi un unico ente di formazione provinciale che sarà frutto della fusione tra Modena Formazione, Carpiformazione e Iride (dei comuni dell’area nord).
Ecco spiegato il senso dei due ingressi nel cda.
E allora oggi lo si può dire senza remore: il Comune dice addio al progetto della Fondazione Crc, quel Campus della Moda che si trova in grossa difficoltà, non supportato da numeri, costi e imprese.
Come già accennato, era stato lo stesso Campedelli a prospettare una fusione tra l’ente comunale e quello diretto da Philip Taylor: «Il Campus - scriveva il sindaco nella relazione al bilancio di previsione 2010 - che propone formazione di alto livello dovrà opportunamente integrarsi con l’attività di Carpiformazione, che coinvolge centinaia di utenti l’anno ed ha consolidato la qualità della sua offerta formativa e ha collaborazioni e rapporti con imprese e docenti di respiro nazionale - mettendo in sinergia le diverse competenze».
Effettivamente, ad un certo punto, una sorta di interesse per questa ipotesi il presidente Gian Fedele Ferrari lo aveva anche mostrato.
Ma, dopo aver impegnato due milioni di euro in un progetto che non sta rispondendo minimamente, Ferrari probabilmente ha pensato di poter dettare le regole del gioco nella trattativa con il Comune.
Un centro unico della formazione tessile carpigiana non poteva però sostenere nemmeno la metà dei costi che attualmente il Campus ‘mangia’.
Anche perché le casse comunali piangono e gli amministratori hanno più volte fatto sapere che la formazione è un capitolo importante, ma che le condizioni sono quelle che fanno di Carpiformazione da anni un centro di riconosciuta validità ed efficienza.
Quindi i presupposti veri per la fusione non ci sono mai stati: solo recentemente il presidente della Fondazione è uscito allo scoperto e ha ammesso l’impossibilità dell’operazione.
Con la composizione del nuovo cda di Modena Formazione prende il via la nuova era della formazione tessile provinciale.
E per il Campus saranno ancora tempi difficili.
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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4 commenti:
Come sempre, prima si pensa a fare entrare chi di dovere nei consigli di amministrazione (gettonati? non lo sappiamo), poi si vedrà cosa fare.
Un nuovo successo per il DG, già occupante diversi incarichi "ad personam", al quale avranno anche tolto l'amata direttrice del personale - della quale ha prontamente occupato l'ancor calda poltrona - ma evidentemente non la voglia di essere dentro a tutto.
In ogni caso il tema non è quello di "salvare" il Campus, ma di sfruttare meglio quegli euro che la Fondazione ha erogato e continua a erogare, investendoli in una formazione più adatta al territorio.
Amerigo
Ma chi dice che la fondazione continuera' ad erogare soldi per una struttura di formazione che risponde ad una parte politica? A riguardo invece all' onnipresenza del DG Corradini penso sia una carta che il sindaco spende per dimostrare che non fa uso solo di personale dipendente dalla politica.
Se la parte politica è la stessa che è stata "supportata" dal Presidente della Fondazione da sempre, non vedo perché il Presidente non debba continuare a farlo.
Mentre il DG dipende eccome dalla politica, perché non si diventa DG di Carpi - senza regolare concorso, beninteso, ma su chiamata diretta del Sindaco, come altri 4 dirigenti in comune su 8 - se non si è affinissimi alla parte politica giusta
O ci volete far credere che un sindaco comunista nomina un DG di centrodestra o senza fargli prima una radiografia?
Il punto è: il campus della moda è una buona iniziativa o una pessima iniziativa? Secondo noi così come è stata pensata è pessima , e lo stiamo ripetendo dalla campagna elettorale (e pare che la considerino tale anche gli imprenditori del settore, vista la partecipazione), a prescindere dai ragionamenti di appartenenze di questo o di quello.
Sono stati già bruciati diverse centinaia di migliaia di euro in questa baracca, quest'anno ce ne butteranno solo la metà (un quarto di milione).
Io resto dell'idea che con molti meno soldi avremmo potuto consentire a giovani carpigiani di ottenere la formazione che serve,magari in ambito internazionale, su indicazione delle imprese, per poi metterla al servizio delle aziende del territorio con contratti vincolanti per un certo periodo di tempo.
Evidentemente in fondazione al momento preferiscono preoccuparsi dei contenitori, anzichè del contenuto.
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