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sabato 19 giugno 2010
Vezzelli si farà mediatore tra sindacati e proprietà sui 43 esuberi

Legacoop si è finalmente svegliata da un lungo letargo: lunedì prossimo alle ore 9 incontrerà la dirigenza Italcarni per cercare di risolvere la difficile situazione dell’azienda che ha previsto un ridimensionamento con il taglio di ben 43 posti di lavoro su 126 e che ha portato i lavoratori a scioperare (tutti uniti bloccando la produzione) dallo scorso lunedì.
E’ questo il risultato più importante della riunione che si è svolta ieri mattina a Modena nella sede della Lega delle cooperative di via Fabriani, tra la delegazione di sindacati e Rsu Italcarni (che avevano organizzato un presidio davanti alla sede) e Roberto Vezzelli, presidente di Legacoop.
Ma niente deroghe allo sciopero dei lavoratori dell’azienda che rimangono in agenda anche per lunedì e che conta già 76 ore complessive in cui i dipendenti di Italcarni hanno incrociato le braccia, di cui 40 solo durante l’arco di questa settimana.
L’obiettivo dell’incontro di lunedì prossimo, comunque, al quale Legacoop ha promesso di partecipare con funzioni di moderazione della disputa, sarà quello di riaprire la trattativa tra sindacati e proprietà che si trova ormai da settimane in una fase di stallo.
Sebbene ancora niente sia cambiato sul piano della prospettiva futura dei lavoratori, questo spunto (tanto atteso) da parte di Legacoop è sicuramente un passo in avanti importante nella vertenza che riguarda una delle più importanti realtà dell’intero comparto alimentare italiano.
«Siamo fiduciosi - hanno commentato Cisl e Cgil in una nota -, in quanto Legacoop ha inserito i problemi di Italcarni in un ragionamento più complesso e articolato che coinvolge tutta la filiera».
La delegazione di lavoratori che assiepava ieri mattina l’area antistante la sede di Legacoop, ha atteso con trepidazione l’esito dell’incontro, discutendo della situazione e delle possibili soluzioni.
Alla fine libero sfogo all’emozione, segno evidente che le attese riposte dai lavoratori in questo incontro erano tante.
Tra i lavoratori, però, anche molta consapevolezza che non è ancora arrivato il momento di rilassarsi: quello di lunedì sarà un appuntamento importante ma forse non risolutivo.
L’obiettivo dei sindacati è quello di far recedere la dirigenza dalla posizione ostinata che ha mantenuto finora.
I 43 esuberi annunciati dovrebbero fare posto, nei piani di Cgil e Cisl, a procedure di mobilità volontaria, o di cassaintegrazione straordinaria.
Anche la volontà di esternalizzare rami d’azienda ad altre cooperative (si parla del processo di macello ‘sporco’, quando il maiale viene aperto, e la rifilatura degli insaccati) è una strategia della proprietà che i sindacati stanno cercando di evitare.
La situazione non sarà di facile soluzione, anche perché quella di Italcarni è una delle vicende che caratterizzano oggi un mercato in grande sofferenza, schiacciato dalla concorrenza proveniente dall’estero e senza più grossi margini.

Daniele Franda

(fonte: ModenaQui)

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