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venerdì 4 giugno 2010
09:02 |
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Aimag aveva già tagliato i servizi. Due clandestini dormivano nel vano scale
Giro di vite dell’amministrazione contro l’illegalità: all’alba della scorsa mattina sono stati sgomberati quattro appartamenti al civico 4 del palazzone di via Unione Sovietica.
Agenti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della polizia municipale, sono intervenuti a seguito di un’ordinanza sindacale che dichiarava l’inagibilità dei locali.
L’operazione, un ‘lascito’ dell’ex vicesindaco Lorena Borsari, si è resa necessaria per il mancato pagamento, prolungato nel tempo, delle utenze idriche e delle spese condominiali da parte dei quattro inquilini.
Secondo la nota emessa dal Commissariato di Polizia i debiti ammontavano a circa 6 o 7 mila euro in media per appartamento.
Tra i nuclei famigliari dei quattro titolari degli appartamenti sgomberati non figurano minori.
Fortunatamente inoltre l’intervento delle forze dell’ordine non ha causato particolari problemi, anche perché i titolari degli alloggi erano stati ampiamente informati della procedura.
Già da tempo infatti l’amministratore aveva sollecitato diversi inquilini al pagamento delle utenze: anche grazie all’intervento della Polizia Municipale molti degli abitanti hanno regolarizzato la propria situazione debitoria.
Non tutti evidentemente, e per i quattro lo scorso 13 maggio è scattata l’interruzione della fornitura dell’acqua da parte di Aimag.
Ma le forze dell’ordine intervenute per mettere in atto l’ordinanza di sgombero si sono trovati di fronte ad altre, inaspettate, scene di degrado e miseria.
Sui gradini delle scale interne del palazzone dormiva un marocchino di 34 anni, clandestino: per lui è scattato il procedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Identica sorte per un altro clandestino, un algerino di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti per spaccio di stupefacenti, che dormiva nel locale tecnico degli ascensori.
L’azione interforze è proseguita con i controlli ad 11 cittadini stranieri, cinque dei quali sono stati accompagnati in Commissariato per accertamenti sull’identità e per la notifica di atti amministrativi.
Il quadro della situazione che questa operazione restituisce è sicuramente grave e preoccupante.
Il degrado e la marginalità vissuta ormai da anni nel quartiere a sud di Carpi vanno di pari passo all’importanza e alla necessità di assicurare il rispetto delle regole e della legalità.
Anche altre aree sono state oggetto di operazioni analoghe, come via Lago di Bolsena e via Etna: altre sono già state programmate dall’amministrazione.
Daniele Franda
«Operazione necessaria»
La politica approva la scelta
Lo sgombero messo in atto ieri mattina da parte delle forze dell’ordine è stato accolto da molti attori politici come atto dovuto.
«Plaudo all’intervento degli agenti - afferma Giuseppina Baggio, consigliera comunale del Pdl -, ed è un bene che sia stata fatta questa ordinanza.
Ma non è stato fatto niente di straordinario, solamente ci si è finalmente decisi ad applicare le regole.
Carpi non è un’oasi felice, esistono situazioni di degrado e povertà che non possono essere nascoste.
Per questo mi sento di chiedere più controlli».
In effetti, partendo da un’operazione di sgombero per morosità, sono affiorate due situazioni di clandestinità.
«Quest’attività - prosegue la Baggio - ha messo in luce due clandestini, scoperti per caso.
Anche altre aree devono essere prese in considerazione, intensificando il controllo del territorio.
Sono situazioni già denunciate da tempo: ormai c’è la cattiva abitudine a non pagare gli affitti, le utenze e le spese.
ma le regole vanno rispettate».
Anche Giliola Pivetti (ApC) sottolinea la correttezza dell’operazione, ma la precedenza è tutta per i sentimenti umani: «Provo grande dispiacere, sia per i quattro che non hanno pagato le utenze sia per i due clandestini trovati a dormire in condizioni molto difficili.
Clandestino è una parola a cui abbiamo affidato una connotazione negativa, ma sono persone che per povertà lasciano la propria nazione per cercare fortuna.
Reputo corretto ciò che è stato fatto in via Unione Sovietica, adesso credo si aprirà un discorso di accoglienza da parte dei servizi sociali del Comune».
E’ però l’assessore ai Servizi Sociali, Alberto Bellelli, ad escludere un intervento da parte degli assistenti: «Tra le famiglie coinvolte non ci sono minori, e dunque non è di competenza dei nostri uffici.
Queste persone inoltre hanno già deciso di collocarsi a casa di amici o parenti.
Quando salderanno i debiti potranno tornare nei loro appartamenti».
Un commento sulla vicenda è arrivato anche dalla Lega Nord, tramite il segretario cittadino Argio Alboresi: «Abbiamo denunciato più volte il degrado esistente in quelle zone.
Accolgo con piacere l’azione, ma non basterà, la situazione adesso non è sotto controllo.
L’integrazione passa innanzitutto dal rispetto delle regole».
(da. fra.)
(fonte: ModenaQui)
Giro di vite dell’amministrazione contro l’illegalità: all’alba della scorsa mattina sono stati sgomberati quattro appartamenti al civico 4 del palazzone di via Unione Sovietica.
Agenti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della polizia municipale, sono intervenuti a seguito di un’ordinanza sindacale che dichiarava l’inagibilità dei locali.
L’operazione, un ‘lascito’ dell’ex vicesindaco Lorena Borsari, si è resa necessaria per il mancato pagamento, prolungato nel tempo, delle utenze idriche e delle spese condominiali da parte dei quattro inquilini.
Secondo la nota emessa dal Commissariato di Polizia i debiti ammontavano a circa 6 o 7 mila euro in media per appartamento.
Tra i nuclei famigliari dei quattro titolari degli appartamenti sgomberati non figurano minori.
Fortunatamente inoltre l’intervento delle forze dell’ordine non ha causato particolari problemi, anche perché i titolari degli alloggi erano stati ampiamente informati della procedura.
Già da tempo infatti l’amministratore aveva sollecitato diversi inquilini al pagamento delle utenze: anche grazie all’intervento della Polizia Municipale molti degli abitanti hanno regolarizzato la propria situazione debitoria.
Non tutti evidentemente, e per i quattro lo scorso 13 maggio è scattata l’interruzione della fornitura dell’acqua da parte di Aimag.
Ma le forze dell’ordine intervenute per mettere in atto l’ordinanza di sgombero si sono trovati di fronte ad altre, inaspettate, scene di degrado e miseria.
Sui gradini delle scale interne del palazzone dormiva un marocchino di 34 anni, clandestino: per lui è scattato il procedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Identica sorte per un altro clandestino, un algerino di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti per spaccio di stupefacenti, che dormiva nel locale tecnico degli ascensori.
L’azione interforze è proseguita con i controlli ad 11 cittadini stranieri, cinque dei quali sono stati accompagnati in Commissariato per accertamenti sull’identità e per la notifica di atti amministrativi.
Il quadro della situazione che questa operazione restituisce è sicuramente grave e preoccupante.
Il degrado e la marginalità vissuta ormai da anni nel quartiere a sud di Carpi vanno di pari passo all’importanza e alla necessità di assicurare il rispetto delle regole e della legalità.
Anche altre aree sono state oggetto di operazioni analoghe, come via Lago di Bolsena e via Etna: altre sono già state programmate dall’amministrazione.
Daniele Franda
«Operazione necessaria»
La politica approva la scelta
Lo sgombero messo in atto ieri mattina da parte delle forze dell’ordine è stato accolto da molti attori politici come atto dovuto.
«Plaudo all’intervento degli agenti - afferma Giuseppina Baggio, consigliera comunale del Pdl -, ed è un bene che sia stata fatta questa ordinanza.
Ma non è stato fatto niente di straordinario, solamente ci si è finalmente decisi ad applicare le regole.
Carpi non è un’oasi felice, esistono situazioni di degrado e povertà che non possono essere nascoste.
Per questo mi sento di chiedere più controlli».
In effetti, partendo da un’operazione di sgombero per morosità, sono affiorate due situazioni di clandestinità.
«Quest’attività - prosegue la Baggio - ha messo in luce due clandestini, scoperti per caso.
Anche altre aree devono essere prese in considerazione, intensificando il controllo del territorio.
Sono situazioni già denunciate da tempo: ormai c’è la cattiva abitudine a non pagare gli affitti, le utenze e le spese.
ma le regole vanno rispettate».
Anche Giliola Pivetti (ApC) sottolinea la correttezza dell’operazione, ma la precedenza è tutta per i sentimenti umani: «Provo grande dispiacere, sia per i quattro che non hanno pagato le utenze sia per i due clandestini trovati a dormire in condizioni molto difficili.
Clandestino è una parola a cui abbiamo affidato una connotazione negativa, ma sono persone che per povertà lasciano la propria nazione per cercare fortuna.
Reputo corretto ciò che è stato fatto in via Unione Sovietica, adesso credo si aprirà un discorso di accoglienza da parte dei servizi sociali del Comune».
E’ però l’assessore ai Servizi Sociali, Alberto Bellelli, ad escludere un intervento da parte degli assistenti: «Tra le famiglie coinvolte non ci sono minori, e dunque non è di competenza dei nostri uffici.
Queste persone inoltre hanno già deciso di collocarsi a casa di amici o parenti.
Quando salderanno i debiti potranno tornare nei loro appartamenti».
Un commento sulla vicenda è arrivato anche dalla Lega Nord, tramite il segretario cittadino Argio Alboresi: «Abbiamo denunciato più volte il degrado esistente in quelle zone.
Accolgo con piacere l’azione, ma non basterà, la situazione adesso non è sotto controllo.
L’integrazione passa innanzitutto dal rispetto delle regole».
(da. fra.)
(fonte: ModenaQui)
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