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martedì 6 luglio 2010
09:52 |
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Via libera al fondo stanziato da Fondazione Cassa e Regione
Il bando per l’accesso al fondo anticrisi 2010 sta per partire, e già si preannuncia il bis nel 2011.
«La recessione non dà segni di attenuare la propria stretta - ha affermato Gian Fedele Ferrari, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Carpi, intervenendo alla presentazione del fondo -, e quindi le previsioni per l’anno prossimo sono pessime.
Per questo crediamo di stanziare un altro milione di euro per il 2011».
Intanto, per quest’anno, il fondo promosso nei Comuni dell’Unione Terre d’argine è di 1 milione e 250 mila euro, grazie ai finanziamenti della Fondazione CariCarpi (1 milione) e della Regione (250 mila).
A beneficiarne potranno essere quei cittadini di Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera (con residenza dall’1 gennaio 2009) che in questi anni hanno purtroppo dovuto fare i conti con la morsa stringente della crisi economica.
«I contributi saranno mirati - ha spiegato ancora il presidente Ferrari - con interventi schematici e rigidi, non a pioggia, in modo da poter dare somme consistenti ai veri bisognosi, dando un anno di respiro a chi è in difficoltà».
«Sono contributi molto importanti - ha sottolineato Giuseppe Schena, sindaco di Soliera -, perché sono straordinari, cioè non si vanno a sostituire agli sforzi previsti nei vari bilanci comunali per il sociale».
Le domande di accesso, una sola per nucleo familiare, saranno raccolte dagli uffici dei quattro assessorati al sociale, fino al 30 luglio, gli stessi che poi stileranno le graduatorie, specifiche per ogni comune.
«E’ un bando sperimentale - ha dichiarato Alberto Bellelli, assessore alle politiche sociali di Carpi -, verrà fatto un lavoro istruttorio molto forte, che consentirà di evitare un utilizzo sbagliato delle risorse.
Saranno organizzati degli appuntamenti con chi richiede il contributo».
Sono tre le tipologie di intervento previsti dal fondo anticrisi: il primo è un contributo una tantum (da 1.000 euro per famiglie senza figli, 1.300 con figli), rivolto alla copertura di spese di affitto, condominiali o di utenze domestiche, al fine di limitare le azioni di sfratto.
Tra i requisiti per presentare domanda, il valore Isee, che non deve superare i 7.500 euro, e l’occorrenza di disagio lavorativo, causato dalla perdita del lavoro dipendente (anche in presenza di ammortizzatori sociali, quali cassa integrazione, mobilità e contratto di solidarietà).
Alle famiglie di disoccupati con minori a carico si rivolge il secondo intervento, continuativo per 5 mesi, da 400 euro mensili.
Le prime due aree di intervento saranno finanziate dai soldi della Fondazione Crc; la terza invece, che riguarda lo svolgimento di tirocini formativi, sarà attuata grazie ai 250 mila euro provenienti dalla Regione Emilia Romagna.
Il beneficio economico arriverà ad un massimo di 500 euro al mese, in base all’effettiva attività svolta durante il tirocinio.
«Ma l’intervento non è finalizzato all’inserimento lavorativo - ha puntualizzato a scanso di equivoci l’assessore Bellelli -, ha piuttosto un carattere dignitario.
Si vuole cercare di non interrompere il legame con il mondo del lavoro».
Daniele Franda
Barbara Bulgarelli, direttore di Cna Terre d’argine, in rappresentanza di tutte le associazioni di categoria, ha espresso la soddisfazione per questa importante attività.
Anche i sindacati Cgil e Cisl hanno rimarcato il plauso all’amministrazione dell’Unione e alla Fondazione Cassa per lo stanziamento del fondo, e per la rapidità con cui è stato attivato.
«Si tratta di un intervento articolato - ha detto Olinto Artioli coordinatore di Cgil Carpi -, che coglie con puntualità la fotografia dei bisogni differenti che esistono sul territorio.
Ma c’è il rischio che tutto questo venga vanificato dai tagli e dal contenimento della spesa pubblica».
I sindacati hanno inoltre posto l’attenzione su due dati: uno fa riferimento al numero di disoccupati iscritti nelle liste, che sarebbero saliti a 8 mila; l’altro riguarda gli sfratti per morosità che ammontano a 1600 in provincia.
(fonte: ModenaQui)
Il bando per l’accesso al fondo anticrisi 2010 sta per partire, e già si preannuncia il bis nel 2011.
«La recessione non dà segni di attenuare la propria stretta - ha affermato Gian Fedele Ferrari, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Carpi, intervenendo alla presentazione del fondo -, e quindi le previsioni per l’anno prossimo sono pessime.
Per questo crediamo di stanziare un altro milione di euro per il 2011».
Intanto, per quest’anno, il fondo promosso nei Comuni dell’Unione Terre d’argine è di 1 milione e 250 mila euro, grazie ai finanziamenti della Fondazione CariCarpi (1 milione) e della Regione (250 mila).
A beneficiarne potranno essere quei cittadini di Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera (con residenza dall’1 gennaio 2009) che in questi anni hanno purtroppo dovuto fare i conti con la morsa stringente della crisi economica.
«I contributi saranno mirati - ha spiegato ancora il presidente Ferrari - con interventi schematici e rigidi, non a pioggia, in modo da poter dare somme consistenti ai veri bisognosi, dando un anno di respiro a chi è in difficoltà».
«Sono contributi molto importanti - ha sottolineato Giuseppe Schena, sindaco di Soliera -, perché sono straordinari, cioè non si vanno a sostituire agli sforzi previsti nei vari bilanci comunali per il sociale».
Le domande di accesso, una sola per nucleo familiare, saranno raccolte dagli uffici dei quattro assessorati al sociale, fino al 30 luglio, gli stessi che poi stileranno le graduatorie, specifiche per ogni comune.
«E’ un bando sperimentale - ha dichiarato Alberto Bellelli, assessore alle politiche sociali di Carpi -, verrà fatto un lavoro istruttorio molto forte, che consentirà di evitare un utilizzo sbagliato delle risorse.
Saranno organizzati degli appuntamenti con chi richiede il contributo».
Sono tre le tipologie di intervento previsti dal fondo anticrisi: il primo è un contributo una tantum (da 1.000 euro per famiglie senza figli, 1.300 con figli), rivolto alla copertura di spese di affitto, condominiali o di utenze domestiche, al fine di limitare le azioni di sfratto.
Tra i requisiti per presentare domanda, il valore Isee, che non deve superare i 7.500 euro, e l’occorrenza di disagio lavorativo, causato dalla perdita del lavoro dipendente (anche in presenza di ammortizzatori sociali, quali cassa integrazione, mobilità e contratto di solidarietà).
Alle famiglie di disoccupati con minori a carico si rivolge il secondo intervento, continuativo per 5 mesi, da 400 euro mensili.
Le prime due aree di intervento saranno finanziate dai soldi della Fondazione Crc; la terza invece, che riguarda lo svolgimento di tirocini formativi, sarà attuata grazie ai 250 mila euro provenienti dalla Regione Emilia Romagna.
Il beneficio economico arriverà ad un massimo di 500 euro al mese, in base all’effettiva attività svolta durante il tirocinio.
«Ma l’intervento non è finalizzato all’inserimento lavorativo - ha puntualizzato a scanso di equivoci l’assessore Bellelli -, ha piuttosto un carattere dignitario.
Si vuole cercare di non interrompere il legame con il mondo del lavoro».
Daniele Franda
Da associazioni di categoria e sindacati il plauso all’intervento
«E’ un fondo molto importante, potrà andare a beneficio anche dei tanti piccoli imprenditori (o ex imprenditori) che a causa della crisi vivono momenti di difficoltà».Barbara Bulgarelli, direttore di Cna Terre d’argine, in rappresentanza di tutte le associazioni di categoria, ha espresso la soddisfazione per questa importante attività.
Anche i sindacati Cgil e Cisl hanno rimarcato il plauso all’amministrazione dell’Unione e alla Fondazione Cassa per lo stanziamento del fondo, e per la rapidità con cui è stato attivato.
«Si tratta di un intervento articolato - ha detto Olinto Artioli coordinatore di Cgil Carpi -, che coglie con puntualità la fotografia dei bisogni differenti che esistono sul territorio.
Ma c’è il rischio che tutto questo venga vanificato dai tagli e dal contenimento della spesa pubblica».
I sindacati hanno inoltre posto l’attenzione su due dati: uno fa riferimento al numero di disoccupati iscritti nelle liste, che sarebbero saliti a 8 mila; l’altro riguarda gli sfratti per morosità che ammontano a 1600 in provincia.
(fonte: ModenaQui)
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2 commenti:
Oh però quando parlano bene del vostro 'partitone' non dite gniente eh!?
Longino, cugino di Magellano e fratello di Vespucci
Provate a calcolare il vostro ISEE sul sito dell'INPS
http://www.inps.it/servizi/isee/simulazione/SimulazioneCalcolo.asp
Poi mi dite chi rientra in quei 7.500 euro
Amerigo
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