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martedì 10 agosto 2010
09:44 |
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L’Ausl tranquillizza l’utente che si era rivolto a ‘ModenaQui’
«Il paziente, dopo aver effettuato la visita ortopedica, sarà seguito dall’esperto del segmento osseo interessato che, trattandosi nel caso in questione della spalla, sarà proprio il dottor Paolo Baudi e la sua équipe».
Parte dalla soluzione del problema l’Ausl, nella sua replica al racconto, ospitato sul numero di ModenaQui di sabato scorso, della disavventura denunciata da un utente dell’ospedale di Carpi.
Il cittadino, visitato e operato sei anni fa dal dottor Baudi nell’ambulatorio specialistico per la chirurgia della spalla, nei giorni scorsi, al riacutizzarsi del dolore, si era recato al Cup per prenotare una visita.
Una volta davanti allo sportello è stato informato che l’ambulatorio non esisteva più e che la visita l’avrebbe avuta il primo ottobre e sarebbe stata effettuata dal medico di turno del reparto di ortopedia, e non esclusivamente dallo specialista, il dottor Baudi.
Nemmeno allo sportello per la libera professione il paziente ha potuto ricevere indicazioni riguardo tempi e modi per una visita a pagamento.
«La considerazione - aveva affermato l’utente - è quella di aver trovato un oggettivo peggioramento del servizio, per l’impossibilità sia di accedere ad una visita specialistica pubblica presso il medico specializzato che da anni opera la spalla nell’ospedale pubblico di Carpi, sia di accedere ad una visita specialistica a pagamento, presso il medesimo medico che poi probabilmente condurrà l’operazione, attraverso il servizio per la libera professione all’interno dell’ospedale».
L’insoddisfazione per il servizio espletato dagli operatori del Cup, aveva inoltre portato il carpigiano a rapportarsi con l’ufficio per le relazioni con il pubblico del Ramazzini, senza però ricevere risposte esaurienti.
«Rispetto alle difficoltà incontrate - risponde l’azienda sanitaria - nel ricevere informazioni sulla possibilità di farsi visitare e quindi operare dal dottor Paolo Baudi, ci scusiamo se le informazioni sono state parziali; va però detto che il professionista in questione non opera in libera professione all’interno dell’Azienda; in questi casi il personale si limita a segnalare il regime in cui opera lo specialista, per evitare che possano essere date letture improprie circa la segnalazione di un medico piuttosto che di un altro».
Daniele Franda
«Il cambiamento organizzativo - fa sapere l’Ausl - presso l’ospedale Ramazzini è avvenuto circa tre anni fa, ed è stato effettuato per ridurre i tempi di attesa; in questo ambito va inserito anche il superamento dell’ambulatorio specializzato nella chirurgia della spalla.
In altre parole si è cercato di migliorare l’efficienza organizzativa, mantenendo inalterate le eccellenze professionali che continuano ad essere a disposizione di tutti i cittadini».
Il dottor Baudi, ad ogni modo, continua ad operare al ‘Ramazzini’, che rimane uno dei principali centri di riferimento per le patologie della spalla in Emilia-Romagna.
(da.fra.)
(fonte: ModenaQui)
«Il paziente, dopo aver effettuato la visita ortopedica, sarà seguito dall’esperto del segmento osseo interessato che, trattandosi nel caso in questione della spalla, sarà proprio il dottor Paolo Baudi e la sua équipe».
Parte dalla soluzione del problema l’Ausl, nella sua replica al racconto, ospitato sul numero di ModenaQui di sabato scorso, della disavventura denunciata da un utente dell’ospedale di Carpi.
Il cittadino, visitato e operato sei anni fa dal dottor Baudi nell’ambulatorio specialistico per la chirurgia della spalla, nei giorni scorsi, al riacutizzarsi del dolore, si era recato al Cup per prenotare una visita.
Una volta davanti allo sportello è stato informato che l’ambulatorio non esisteva più e che la visita l’avrebbe avuta il primo ottobre e sarebbe stata effettuata dal medico di turno del reparto di ortopedia, e non esclusivamente dallo specialista, il dottor Baudi.
Nemmeno allo sportello per la libera professione il paziente ha potuto ricevere indicazioni riguardo tempi e modi per una visita a pagamento.
«La considerazione - aveva affermato l’utente - è quella di aver trovato un oggettivo peggioramento del servizio, per l’impossibilità sia di accedere ad una visita specialistica pubblica presso il medico specializzato che da anni opera la spalla nell’ospedale pubblico di Carpi, sia di accedere ad una visita specialistica a pagamento, presso il medesimo medico che poi probabilmente condurrà l’operazione, attraverso il servizio per la libera professione all’interno dell’ospedale».
L’insoddisfazione per il servizio espletato dagli operatori del Cup, aveva inoltre portato il carpigiano a rapportarsi con l’ufficio per le relazioni con il pubblico del Ramazzini, senza però ricevere risposte esaurienti.
«Rispetto alle difficoltà incontrate - risponde l’azienda sanitaria - nel ricevere informazioni sulla possibilità di farsi visitare e quindi operare dal dottor Paolo Baudi, ci scusiamo se le informazioni sono state parziali; va però detto che il professionista in questione non opera in libera professione all’interno dell’Azienda; in questi casi il personale si limita a segnalare il regime in cui opera lo specialista, per evitare che possano essere date letture improprie circa la segnalazione di un medico piuttosto che di un altro».
Daniele Franda
L’ambulatorio chiuso nel 2007 «per ridurre i tempi d’attesa»
La replica fornita dall’azienda sanitaria modenese è anche occasione di chiarimento per un’altro aspetto, sollevato da queste colonne domenica 8 agosto, quello della chiusura dell’ambulatorio specializzato nella chirurgia della spalla, avviato tempo fa dal dottor Alberto Ferrari e negli anni impreziosito dall’arrivo del luminare Paolo Baudi.«Il cambiamento organizzativo - fa sapere l’Ausl - presso l’ospedale Ramazzini è avvenuto circa tre anni fa, ed è stato effettuato per ridurre i tempi di attesa; in questo ambito va inserito anche il superamento dell’ambulatorio specializzato nella chirurgia della spalla.
In altre parole si è cercato di migliorare l’efficienza organizzativa, mantenendo inalterate le eccellenze professionali che continuano ad essere a disposizione di tutti i cittadini».
Il dottor Baudi, ad ogni modo, continua ad operare al ‘Ramazzini’, che rimane uno dei principali centri di riferimento per le patologie della spalla in Emilia-Romagna.
(da.fra.)
(fonte: ModenaQui)
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