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sabato 7 agosto 2010
22:50 |
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Ricevo e pubblico:
IL TEMPO DI CUI C'E' BISOGNO
Faccio una riflessione sul Parco Lama questa volta non in termini di spazio largo, ma di tempo largo.
I tempi di noi umani del 2010 sono sempre strettissimi, gli orologi si preoccupano di contare esattamente i secondi (per farsene cosa poi?), gli amministratori pubblici si sono messi a ragionare in termini di qui e ora e gli psichiatri aggiornano i loro libri e i loro codici identificativi delle patologie e vedono che, in un modo o nell'altro, tutti ci stiamo dentro.
Questo uso del tempo non ci ha reso più felici, non c'è nemmeno bisogno di dirlo.
Io non so se il Parco Lama ci renderà più felici, lo spero, ma di sicuro un merito ce l'ha già: quello di ridarci il gusto di lavorare e progettare per il futuro.
Ragionando sul qui e ora si può fare solo il giardino di un condominio e si coinvolgono al massimo gli inquilini del condominio, oppure si costruisce il muro di cemento della Balena Blu.
Ecco, è come se le 2.500 persone che hanno aderito al Comitato del Parco Lama si fossero date un appuntamento che va anche lontano nel tempo, e questo non le preoccupa, anzi è una garanzia di scelte ponderate e mature.
Non a caso ci sono tante mamme e papà con bambini piccoli, capaci di pensare a un tempo dilatato, a un tempo futuro e capaci di raccogliere questa sfida che i promotori del Comitato hanno lanciato.
Se anche i politici che hanno aderito al Comitato pensano questo, è un buon segno per la politica.
E se anche tutti gli altri politici pensassero questo, sarebbe un buon segno per Carpi.
Giliola Pivetti
IL TEMPO DI CUI C'E' BISOGNO
Faccio una riflessione sul Parco Lama questa volta non in termini di spazio largo, ma di tempo largo.
I tempi di noi umani del 2010 sono sempre strettissimi, gli orologi si preoccupano di contare esattamente i secondi (per farsene cosa poi?), gli amministratori pubblici si sono messi a ragionare in termini di qui e ora e gli psichiatri aggiornano i loro libri e i loro codici identificativi delle patologie e vedono che, in un modo o nell'altro, tutti ci stiamo dentro.
Questo uso del tempo non ci ha reso più felici, non c'è nemmeno bisogno di dirlo.
Io non so se il Parco Lama ci renderà più felici, lo spero, ma di sicuro un merito ce l'ha già: quello di ridarci il gusto di lavorare e progettare per il futuro.
Ragionando sul qui e ora si può fare solo il giardino di un condominio e si coinvolgono al massimo gli inquilini del condominio, oppure si costruisce il muro di cemento della Balena Blu.
Ecco, è come se le 2.500 persone che hanno aderito al Comitato del Parco Lama si fossero date un appuntamento che va anche lontano nel tempo, e questo non le preoccupa, anzi è una garanzia di scelte ponderate e mature.
Non a caso ci sono tante mamme e papà con bambini piccoli, capaci di pensare a un tempo dilatato, a un tempo futuro e capaci di raccogliere questa sfida che i promotori del Comitato hanno lanciato.
Se anche i politici che hanno aderito al Comitato pensano questo, è un buon segno per la politica.
E se anche tutti gli altri politici pensassero questo, sarebbe un buon segno per Carpi.
Giliola Pivetti
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Parco Lama,
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4 commenti:
...sarei di sinistra se la sinistra fosse un po' più di destra, ma comunque rimango di destra per non tradire i miei principi e poi pentirmene, e a proposito del post, quel << se anche i politici che hanno aderito al Comitato pensano questo, è un buon segno per la politica >> mi inquieta. E mi impone una riflessione circa la strumentalizzazione del Parco Lama per fini altri, che non sono quelli che i cittadini si auspicano. Fagocitare il movimento per controllarlo e, visti i tempi lunghi, da quel serbatoio ricavarne consensi elettorali. Speriamo che non sia così. In ogni caso auguri a noi tutti, la nascita di un parco simile, sarebbe per la nostra città, una ricchezza inestimabile. Un saluto a Lei, Chans il giardiniere
Caro giardiniere, sono lontanissima da quello che lei teme, e cioè la strumentalizzazione del Comitato Parco Lama. Io dico "è un buon segno per la POLITICA", e in questo modo mi allontano anch'io dal qui e ora e penso ad un modo di far politica limpido e lungimirante, forse per questo un po' astratto,dove non importa chi vince e chi perde tra quelli che conosciamo ora (compresa me)ma si afferma un civismo alto.
Mi rendo conto: quando è uno scrittore che dice questo,non ci sono problemi; quando è un politico attivo può destare sospetti.
Già su questo blog, il termine ALTO è risultato indigesto a un lettore,ma io persevero con la mia idea di politica.
...sono di destra e cerco di essere onesto, e onestamente, mi sono limitato a interpretare e di conseguenza a cavalcare il dubbio che Lei palesa in << se anche i politici che hanno aderito pensano questo >> che pare un volersi smarcare prudentemente Lei per prima, da intenzioni altre manifestando così preventivamente la Sua innocenza, e la Sua buona fede di fronte al progetto. Ma pare allo stesso tempo che Lei sappia altresì, di non poter garantire sulla buona fede degli altri di politici, con cui si ritrova ad aderire idealmente al progetto. Dunque da quello che ho letto attraverso il suo post, così ho creduto di poterlo interpretare. un saluto. Chans il giardiniere
Ma il giardiniere non si chiamava Chance?
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