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venerdì 29 ottobre 2010
Comunicato stampa.

AIMAG ha ragione! (Il suo presidente meno)

Partiamo dalla coda, nelle risposte fornite dall'ingegner Ganassi alle domande che avevo posto durante il consiglio comunale, è stato citato il famoso Centro Riciclo di Vedelago (Treviso). Intanto fa piacere sottolineare che Ganassi (e quindi la struttura tecnica di AIMAG) ne fosse a conoscenza e ne parlasse con cognizione di causa (e che lo citasse lui, senza che nessuno nel dibattito lo avesse nominato prima) Abbiamo quindi potuto appurare che il centro esiste, che consente ai comuni serviti di applicare ai cittadini una tariffa puntuale, che la parte residua della raccolta differenziata (un 25% di rifiuti) non finisce in discarica ma viene trattata con un procedimento di estrusione meccanica per produrre un prodotto (la "sabbia sintetica") che il mercato remunera e che altrimenti invece sarebbe solo un costo da smaltire in discarica o inceneritori. Certo, Ganassi ha detto che bisogna "contestualizzare" (un po' come le bestemmie di Berlusconi): la "bestemmia" di Vedelago funziona solo se si creano le condizioni adatte, ovvero raccolta differenziata spinta su tutto il territorio e impianti di separazione per tutti materiali. Modello che, lo ricordiamo, consente già da anni alle utenze del territorio, di avere una tariffa puntuale, commisurata in base alla loro produzione di rifiuti e alla qualità della loro raccolta differenziata. Tariffa puntuale di cui a Carpi si parla da anni e che ieri sera Tosi ci ha promesso sarà realizzata (tra qualche altro anno). Ganassi ha pure confermato quello che cittadini e associazioni ambientaliste andavano affermando all'epoca della protesta contro l'inceneritore di Fossoli (2001 o 2002 se la memoria non mi inganna): la raccolta porta a porta (all'epoca bollata con le stesse battute tra lo scettico e il sarcastico che il sig. Arletti riserva oggi alle piattaforme di estrusione meccanica e infatti siamo partiti solo nel 2006 con questa modalità di raccolta), oltre a fornire materie per il recupero di maggior qualità, riduce la quantità di rifiuti procapite (Carpi si avvia nelle zone servite a circa il 40% in meno della media procapite regionale!) . Noi siamo perfettamente d'accordo con AIMAG: raccolta differenziata ad alti livelli e tariffa puntuale sono gli obiettivi a cui puntiamo con l'ordine del giorno presentato ieri sera e sostenuto anche dall'Italia dei Valori. Non è stato possibile discuterlo per non turbare l'aplomb "istituzionale" di un consiglio comunale tematico che si vorrebbe di approfondimento (e su che tipo di approfondimento ne riparliamo in coda) Quindi, fin qui siamo con AIMAG, stiamo meno con il suo presidente quando da notizie imprecise (il ché è preoccupante se questo è il livello della conoscenza della materia da parte del presidente dell'impresa che dovrebbe gestirla) in un intervento senza diritto di replica, in chiusura di serata: tranquillizziamo Arletti: la "sabbia sintetica" prodotta da un impianto di estrusione meccanica, contrariamente a quanto paventato da lui, non è carburante per inceneritori, ma viene PAGATA dalle imprese che la utilizzano in una miriade di applicazioni innovative in edilizia, nell'arredo urbano e nell'oggettistica. Vada anche lui con i suoi tecnici a visitarne una e se ne renderà conto e capirà che la piattaforma CARE che è in progetto a Carpi, parte con un'ambizione modesta, se non mira a quel modello. Infine, si resta quantomeno perplessi delle conseguenze che avrà anche su Carpi la "centralità" dell'inceneritore di Modena, dimensionato per bruciare praticamente la metà degli attuali rifiuti urbani prodotti. Come si potrà spingere verso l'eccellenza della raccolta differenziata e del recupero di materie prime seconde (in pratica fino al 95% del rifiuto urbano nel modello Vedelago) se la nostra provincia ha un impianto che ne può bruciarne la metà, restituendoci emissioni cancerogene (entro i limiti di legge, ma comunque inquinanti e cancerogene) e un concentrato di rifiuti tossici con le ceneri che vanno poi comunque smaltite? L'assessore Vaccari ha pronta la soluzione: ci daremo al falò dei rifiuti industriali. Peccato che i fumi dell'inceneritore non si fermino a Modena. A latere una nota sui consigli tematici: ieri sera, a fronte di due ore fra interventi e conclusioni degli invitati dal consiglio e del Sindaco, abbiamo avuto poco di dieci minuti per il nostro intervento, nei quali l'unica cosa che era possibile fare era chiedere approfondimenti e chiarimenti, vista la complessità di uno dei temi in discussione, senza poter poi svolgere un vero intervento "politico" (ed era questa la situazione che avremmo voluto riequilibrare, con le due mozioni d'ordine presentate a inizio serata). Sappiamo che il Presidente del Consiglio Comunale ci tiene alla qualità degli approfondimenti tecnici, ma ci chiediamo se sia un approfondimento tecnico assistere all'assessore provinciale che sciorina una quantità di dati in modo affrettato sullo schermo del computer, senza che noi li si sia mai visti prima e sui quali dovremmo esprimere giudizi ponderati nell'arco della serata. Magari il tempo dedicato alla PeterMar (passata in commissione e consiglio già 5 volte, quale differenza ad esempio con il tracciato della ciclabile di via Focherini!) o a illustrare la pratica della raccolta differenziata, che è sostanzialmente immutata dal 2006, potevano essere dedicati a entrare più nello specifico del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti, ma in effetti così, la passerella per due assessori, un ex assessore nominato presidente di azienda e il Sindaco, forse sarebbe stata meno brillante
__._,_.___
Lorenzo Paluan
Gruppo Consiliare Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it
Partito della Rifondazione Comunista

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Sto seguendo da un po' di tempo, con molta attenzione e interesse, tutto quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. E sono preoccupata per quanto viene paventato dalla provincia di Modena (e da chi comanda, Hera) in merito all'inceneritore, delle titubanze di Parma e Reggio Emilia ad accollarsi il loro rusco (c'è già un inceneritore a Modena...). E' ora che si faccia un salto di qualità e non vivere su quello che c'è oggi, discariche e inceneritori, pensando che vadano bene per sempre. Tutti noi cittadini ci stiamo impegnando con il porta a porta senza alcun ritorno economico, ma in molti ci crediamo ugualmente per la salute. Questo però non significa dire sempre tutto va bene madama la marchesa: sempre più ragioniamo con la nostra testa, le informazioni non mancano,non si aspetta più il bollettino ufficiale da accettare acriticamente. Purtroppo mi convinco sempre più che non sono le amministrazioni che i cittadini hanno votato a decidere. Lasciano fare alle società, alle aziende, alle fondazioni, alle ASL. Non so se per comodità, per quieto vivere o per incapacità. Resta la sensazione di un braccino corto, di un futuro che non va oltre il naso, di una mancanza di progettazione e di idee, di un fastidio malcelato ogni volta che si osa criticare il conducente.

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