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lunedì 25 ottobre 2010
Fondazione: «Pronta la querela»

la Gazzetta di Modena — 24 ottobre 2010   pagina 21

  «Non abbiamo intenzione di fare marcia indietro: Alleanza per Carpi sarà querelata». Il Cavaliere Gian Fedele Ferrari, presidente della Fondazione Cassa, è deciso a tutelare il «buon nome dell'ente, infangato e offeso», dai manifesti affissi in città.  «Purtroppo, visto il contenuto del manifesto, saremo anche costretti a chiedere un pesante risarcimento danni». Il presidente della Fondazione Cassa è deciso a non farla passare liscia alla lista civica Alleanza per Carpi dopo l'ultimo attacco all'iniziativa del Campus della Moda.  Come noto il gruppo politico guidato da Giliola Pivetti e dall'ex sindaco Werther Cigarini, ha sottolineato in più occasioni il 'flop' dell'iniziativa volta a creare una centro di alta formazione nel settore della moda. Così, oltre alle critiche lanciate nelle sedi istituzionali, la lista civica ha deciso di utilizzare le pubbliche affissioni per parlare alla città. I cartelloni sono tuttora visibili ai quattro angoli del Comune e indubbiamente attirano l'attenzione anche del passante meno interessato ai fatti politici cittadini. Si parla di un «buco milionario» per un progetto, il Campus della Moda, che «non è mai decollato».  «Il testo del cartellone - dice il presidente Ferrari - è molto offensivo. Alleanza per Carpi non è nuova a questo tipo di attacchi. Sono ormai anni che se la prende con la Fondazione anche se, a dire il vero, penso che colpiscano noi per attaccare il Comune. In ogni caso non è più possibile accettare questo tipo di critiche feroci e gravi, così, all'unanimità, abbiamo deciso di rivolgerci a un legale per chiedere i danni».  Giliola Pivetti, capogruppo in Consiglio comunale per Alleanza per Carpi, non nega l'amarezza per ciò che sta accadendo.  «Ma come? - dice - noi lanciamo critiche in ambito politico e loro, invece di replicare sullo stesso piano, si rivolgono alla Giustizia? Questo atteggiamento ha il sapore di una 'intimidazione'. Come dire: non esagerate con le critiche e le accuse altrimenti va a finire male».  «Noi - continua la Pivetti - riteniamo di non avere offeso nessuno. La verità è che il Campus della Moda non è decollato, come ha ammesso lo stesso Ferrari. E ora cosa vogliono fare credere? Che per i 40 manifesti affissi in città caleranno le iscrizioni al Campus? Lo stesso presidente ha criticato gli industriali perchè non hanno aderito al progetto. La verità è che prima di spendere tanti soldi, il progetto del Campus andava discusso con la città».  «E anche il sindaco Campedelli - conclude la Pivetti - ha le sue colpe. Con la Fondazione è sempre stato passivo, ha sempre lasciato fare invece di interessarsi. Forse non ha mai voluto criticare certe scelte per evitare di perdere le erogazioni della Fondazione... Speriamo almeno che se proprio ci vogliono querelare, il presidente e i suoi consiglieri usino i loro soldi per pagare gli avvocati e non quelli della Fondazione che sono di tutti i carpigiani».

(Fonte: Rino Filippin su Gazzetta di Modena)

2 commenti:

Andrea Losi ha detto...

Il campus della moda era un'idea vecchia e giunta fuori tempo, come vecchia e fuori tempo la volontà di Gian Fedele Ferrari di voler perseverare nella ricerca di un progetto qualunque, pur di costruire qualcosa su quel terreno di Santa Croce, quando ormai da più parti giunge forte e chiara la necessità di porre un freno all'assurda cementificazione del suolo.
Gian Fedele Ferrari è un uomo del secolo scorso, ed anche l'intenzione di rispondere con una querela a quei manifesti, ne è un segno.

Lorenzo Paluan ha detto...

Il Campus della Moda era ed è un incredibile spreco di soldi, lo abbiamo detto in campagna elettorale e ribadito ad ogni occasione.
Condivido in pieno il manifesto di ApC e trovo vergognoso che i consiglieri nominati dal Comune di Carpi nel cda della Fondazione, votino per querelare rappresentanti eletti del loro stesso comune per aver espresso un giudizio politico su una pessima vicenda.
Non hanno nè pudore nè senso del ridicolo.
Dovrebbero dimettersi.

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