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Che investe (nel futuro)
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E invece…
Lo Stato continua a finanziare la scuola privata, in aperta violazione dell'articolo 33 della Costituzione, che recita: "[…] Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato".
Le leggi vigenti fissano a 25 il numero massimo di alunni per classe, ma la Riforma Gelmini ha innalzato questo limite, e nelle nostre scuole si registrano numerosi casi di classi formate da più di 30 alunni, spesso con studenti diversamente abili.
In Europa, contrariamente a quanto accade da noi, il tempo scuola è mediamente più alto, l'offerta formativa è più ricca, le lingue si studiano più a lungo e con più ore a disposizione.
In Europa si investe in media il 5% per cento del PIL per l'istruzione, contro il 3,7% attuale dell'Italia, che inoltre taglia quasi 8 miliardi di euro in tre anni, come prescritto dalla legge n. 133/2008.
Nella scuola italiana esiste una condizione diffusa di insicurezza: edifici scolastici vecchi, costruiti con materiali inadeguati, e manutenzione approssimativa per la scarsità dei fondi a disposizione (fonte: Cittadinanzattiva); inoltre lo Stato sceglie di risparmiare non stabilizzando i docenti precari, e questo impedisce agli studenti di avere continuità didattica.
Questi sono i temi che ci stanno a cuore e di cui vorremmo parlare con voi. Vorremmo
parlarvi della nostra idea di scuola, ma anche di come fare per realizzarla. Un modo c'è:
SCEGLI LE "LISTE BUONA SCUOLA"
recandoti a VOTARE nella tua scuola
Domenica 7 novembre dalle 8 alle 12 e Lunedì 8 novembre dalle 8 alle 13.30
Perché siamo convinti che solo una scuola in cui genitori, studenti e insegnanti dialogano e camminano fianco a fianco, possa garantire il miglior futuro per i nostri giovani e quindi per il Paese tutto.
Venite a trovarci!
SABATO 6 NOVEMBRE 2010
dalle 16 alle 20
saremo in Piazza Martiri a Carpi
Coordinamento Buona Scuola Carpi
Generatore automatico di risposte della Giunta
Ricaricare la pagina per avere una risposta diversa.
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9 commenti:
Io vorrei il BUONO SCUOLA. Perchè, sarebbe un diritto dei genitori SCEGLIERE LIBERAMENTE, senza PAGARE RETTE AGGIUNTIVE, dove mandare i figli a Scuola. Scuola "Statale" o "Privata", sempre pubblica è. Più società (iniziativa libera NON statale, parastatale o subordinata..) , e meno stato, sarebbe meglio per tutti.
Davide Boldrin
Se la società fosse davvero educante non avrebbe bisogno di un'istituzione come la scuola per istruire, poichè l'istruzione sarebbe organizzata in forme totalmente differenti, non certo chiudendo i nostri ragazzi a gruppi di 30 per 5/6 ore al giorno in una stanza di 5 metri x 5 (quando va bene).
Le riforme sono inutili!
Qui non si tratta di riformare la scuola, ma di risostanziare l'istruzione.
La scuola rappresenta solo una delle infinite modalità di organizzare l'istruzione.
Se non vi vengono in mente altre modalità leggete il mio libro "DESCOLARIZZARE LA SOCIETA'", lì ci sono alcuni esempi, ma farete fatica a trovarlo.
Ne ho vista una copia una quindicina di anni fa alla biblioteca di Campogalliano.
Ah... che bello internet... basta digitare "descolarizzare la società" su google e il libro è riportato integralmente.
Buona lettura!
Grande, abbiamo un uomo dei Tea Party anche in Italia. Comunque, quoto: "Scuola "Statale" o "Privata", sempre pubblica è". Semmai il servizio che offrono è un servizio pubblico, non certo l'istituzione. La scuola privata è gestita da un ente privato, che dunque dovrebbe trovare un lucro in ciò che fa (che poi questo lucro ci sia o no è un altro discorso), mentre la scuola Statale è gestita da un ente pubblico che non lucra su quello che fa.
Andrea
Caro Andrea, qui non si tratta di Tea Party. Anche perchè non ci son solo io che la pensa così. Prendo in parte per buona e corretta la tua osservazione. Però, a mio avviso, non c'entra niente se la scuola è fornita da un ente statale e/o comunale, o parrocchiale o pivettiano, o lucroso. Per mè l'unico SUPRUSO, è che lo stato (o il comune, o l'ente statale che si voglia) si arroghi il diritto di prelevare i miei "schèi", dandomi solo la SUA possibilità di scelta. Le mie figlie, vanno in una scuola TERREDARGINOSA, e dato le insegnanti che hanno, sono contentissimo. Ma se volessi cambiare scuola, dovrei per forza scegliere una scuola TERREDARGINOSA. Non una "NON STATALE e AFFINE..". Altrimenti dovrei pagare di tasca mia. Bhè, permettimi, io questo non lo trovo giusto. Troverei giusto il fatto che se volessi cambiare scuola, io non debba sborsare un soldino che sia più di quello che spendo alla scuola TERREDARGINOSA. Non critico il modello TERREDARGINOSA. Ma critico che essa sia la sola modalità da poter scegliere. gia che ci siamo...Ciao Cleofe!
Il contrario di "Dalla culla alla tomba"... è "Più società meno Stato!"
Davide Boldrin
In realtà, per quello che concerne le scuole materne e gli asili nido le scuole paritarie ricevono già un finanziamento (che questo governo ha diminuito) che dovrebbe essere funzionale a mantenere la retta bassa.
Diciamo che ho una visione meno "monetaria" delle tasse che pago. Pago perché tutti possano avere accesso alla scuola statale e pubblica (a prescindere dal fatto che mio figlio la frequenti oppure no. Infatti sono disposto a pagare perché anche i figli degli altri (se io non ne ho) possano ricevere la scilarizzazione. Pretendo, tuttavia, che i soldi delle mie tasse non siano utilizzati per finanziare o co-finanziare la frequenza di istituti privati. Non mi sembra cosi sconveniente.
Andrea
Va bhe, io son sempre "monetario", sai com'è ( a mio avviso si tratta di REALISMO..). Comunque condivido APPIENO. Infatti il Buono scuola serve proprio a evitare finanziamenti IMPROPRI.
Qui uun LINK :http://www.formalavoro.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_IFL%2FDetail&cid=1213277344743&pagename=DG_IFLWrapper
e riporto la parte in merito:
"· Buono Scuola: un sostegno alla libertà di scelta per chi frequenta una scuola paritaria.
Beneficiari della dote sono:
1) studenti residenti in Lombardia che frequentano corsi a gestione ordinaria presso le scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie superiori, paritarie, legalmente riconosciute e parificate, con sede in Lombardia;
2) studenti residenti in Lombardia che frequentano i medesimi corsi in regioni confinanti, rientrando quotidianamente alla propria residenza al termine delle lezioni.
Requisito di reddito: occorre avere un indicatore reddituale familiare inferiore o uguale a euro 46.597,00. Tale indice ha come riferimento il reddito familiare rapportato alla composizione e alle caratteristiche del nucleo familiare con le stesse modalità di calcolo applicate negli anni scorsi per la domanda di buono scuola. "
Davide Boldrin
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