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lunedì 15 novembre 2010
Sabato pomeriggio c'è stato un grande evento culturale a Carpi.
Non c'era Paolo Villaggio, non c'era Alessandro Baricco.
C'era Dang Khan Thoai, ambasciatore del Vietnam, c'era Ivonne Farah dell'Università di La Paz e Ramon Sanchez Noda, dell'Università de L'Avana e Direttore del Ministero dell'Educazione Universitaria della Repubblica di Cuba.
E si è parlato di cose che difficilmente si vedono in televisione o si leggono sui giornali,si è parlato di modi diversi di affrontare la crisi economica, sociale, ambientale. Diversi da quelli imposti dall'economia globale a cui anche buona parte della sinistra italiana sembra assolutamente soggiogata.
E c'era il partigiano Ennio Tassinari. Un grande vecchio che con estrema semplicità e commovente lucidità ha detto che gli piange il cuore a vedere cosa sta succedendo a quella costituzione per cui tanti suoi amici hanno dato la loro vita.
E sarebbe bastata la sua testimonianza a emozionarmi anche se non ci fossero stati in piedi sulla destra della sala due uomini, uno sulla cinquantina e uno sulla trentina, che subito ho immaginato essere il figlio e il nipote che lo accompagnavano, visibilmente commossi ad ogni sua parola.

Non c'erano invece gli studenti delle scuole superiori, non c'era la folla che riempiva il tendone in piazzale Re Astolfo quando "Fantozzi" strappava applausi dicendo "culo".
E non c'erano i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni, delle forze politiche e sindacali come promesso dal comunicato sul sito del Comune. Non c'era il Sindaco, non c'era il Presidente del Consiglio, non c'era nessun assessore se non la sempre più imbarazzata Assessore alla Cultura che nessuno presenta mai per nome (non lo sanno?) e nemmeno con il titolo di Vicesindaco (aumenterebbe l'imbarazzo?), non c'era il Segretario del principale partito della sinistra carpigiana. Non c'era nessuno dei consiglieri che si scaldano a Palazzo Scacchetti quando si discute dei morti a destra e dei morti a sinistra dell'immediato dopoguerra. Nessuno.

E ho anche pensato che gli organizzatori si aspettassero ancora meno gente visto che i posti a sedere erano sufficienti per non più di una trentina di persone.

Per fare spettacolo probabilmente servono molti soldi.
Per fare Cultura a volte basterebbe un po' più di interesse.
Forse, invece che protestare solamente per la mancanza di soldi, servirebbe riflettere un po' di più sulla mancanza di interesse dei carpigiani per la vera cultura.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

era pubblicizzato? Io per esempio non ne sapevo niente

Marco P.ignatti ha detto...

Facciamo fatica a tenerti informato ... se non ci lasci nemmeno il nome! ;-)

Marco P.ignatti ha detto...

Ho dato per scontato di essere io l'autore del post, come in tutti i casi dove non viene citata una fonte esterna o non viene esplicitata una firma diversa.
Spero di non aver generato equivoci.

Francesco Della Casa ha detto...

Cito: "Non c'erano invece gli studenti delle scuole superiori, non c'era la folla che riempiva il tendone in piazzale Re Astolfo quando "Fantozzi" strappava applausi dicendo "culo"."
non c'era nessuno studente in quanto, almeno nel liceo, non è stato comunicato niente, o dal comune o dalla direzione.
Stessa cosa, CREDO, valga anche per i consiglieri che si "scaldano a Palazzo Scacchetti quando si discute dei morti nell'immediato dopoguerra", semplicemente credo non ci sia stato uno straccio di informazione sull'evento, deduzione che trova fondamento nella scarsa presenza di posti a sedere.

Marco P.ignatti ha detto...

Quando scrivo qui scrivo di fatti ed esprimo opinioni. E spero di raccogliere opinioni, anche diverse dalle mie.
Per ora, in forma pubblica e privata, mi si contestano solo i fatti. Cerco di chiarirli così lasciamo spazio alle opinioni.
Mi si dice che Alessia ferrari è intervenuta ma non mi sembra di aver detto il contrario, ho espresso una opinione (mia) sul suo imbarazzo e sulle modalità in cui (le volte che ho visto io) viene presentata.
Mi si dice che Galantini ha riferito di una lettera in cui il Presidente del Consiglio si scusava della sua assenza, mi è sfuggita. Forse perchè, altro dato di fatto, non sono potuto rimanere fino alla fine: l'incontro programmato per le 15.00 è iniziato con quasi un'ora di ritardo per aspettare gli ospiti internazionali e io alle 17.00 dovevo andare a prendere mio figlio, forse la lettera è stata riferita alla fine, forse dopo che sono andato via la sala si è riempieta di rappresentatnti della pubblica amministrazione e di carpigiani. Forse.
Francesco poi lamenta la scarsa informazione sull'evento. Anche questo è un dato di fatto.

Fatti questi aggiornamenti sui dati di fatto la mia opinione rimane praticamente la stessa:
- è ovvio che la gente non è "spontaneamente" attratta da questo tipo di eventi. E questo è uno dei problemi, il più importante e il più difficile da risolvere.
- è altrettanto ovvio che il modo in cui vengono proposti e partecipati gli eventi da parte degli amministratori può contribuire molto alla percezione che la gente attribuirà agli stessi.

Se si fossero fatti manifesti 6x3 in giro per la città, volantini in tutti i negozi, se si fosse attivata la stessa macchina comunicativa che, ad esempio, in questi giorni sta annunciando che Sabato mattina ci sarà Anna Finocchiaro in piazza, se anche solo assessori e consiglieri avessero manifestato sui loro blog e profili di Facebook l'interesse per l'iniziativa ... forse i carpigiani avrebbero pensato: "dev'essere un evento importante!".

Perchè ovviamente (ma lo dico perchè il commentatore anonimo ama sottolineare le ovvietà) non si può dare lo stesso risalto a tutte le numerose iniziative che ci sono a Carpi. E' questione di scelte fatte in base alle opinioni.

E ovviamente l'opinione più opinabile di tutte e alla base di questo post e questi ragionamenti è: ritenete che questo evento fosse più importante della lettura di Paolo Villaggio o di quella di Marco Travaglio o della presenza di Anna Finocchiaro in piazza?

E probabilmente la risposta più diffusa sarà "NO". Se no sarebbe stato pubblicizzato e se no sarebbe stato partecipato.

Questo è il tema del post. La mia opinione è che questo evento fosse più Cultura di tanti altri per i quali si spendono molti più soldi ed energie ...

Ma forse meno Spettacolo!

Francesco Della Casa ha detto...

mmm la finocchiaro a carpi.. wow.. fortuna che sono a scuola..
e per fortuna che non ho mai sentito parlare travaglio a casa mia..

che schifo

Anonimo ha detto...

Secondo la mia esperienza, quando si organizza questo genere di evento all'Università di Bologna non ci si aspetta di vedere più di 50 persone. Considerando che quello è ambito altamente culturale, mentre i cittadini carpigiani hanno tutt'altro livello di cultura, non capisco la polemica.
Se ci fossero state 100 sedie, settanta andavano vuote.

Anonimo ha detto...

concordo col commento di Marco P.
se carpizeronove avesse dato la NOTIZIA prima io ci sarei sicuramente andato.
Andrea

Marco P.ignatti ha detto...

Ops... Marco Travaglio non c'entrava niente ... è stato un lapsus, è uscito al posto di Alessandro Baricco che era citato all'inizio del post originario.

@Anonimo delle 16.29 il quesito è: come da cosa dipende il livello di cultura dei carpigiani? quali sono le azioni davvero utili ad aumentarlo? è davvero un problema di scarsità di fondi da spendere per la cultura?

@Anonimo delle 16.32 è compito di Carpizeronove dare questo tipo di notizie? non ci sono persone pagate dal comune che hanno questo tra i loro doveri?

Anonimo ha detto...

Su Carpidiem ho trovato, alla voce eventi, comunicati sull'occupazione della Libia, sulle noci che fanno bene al cuore (sempre che tu non abbia altre malattie), sulla Ludoteca Stramondo, sui martedì del the, sui papà in gioco, su Ourshing Cloud", ma sull'incontro oggetto di questo post (titolo ?) nulla. E dov'era? Probabilmente non ci sarei andata comunque (al sabato pomeriggio tra l'altro ho sempre impegni familiari), ma non capisco perchè questo silenzio, quando i settimanali e i quotidiani locali, nonchè i vari blog, danno sempre queste notizie, se le ricevono da chi organizza o patrocina. Comunque, tra questo, Villaggio, Baricco e la Finocchiaro avrei scelto questo, se non altro per curiosità.

Anonimo ha detto...

Quindi: una tavola rotonda di comunisti, il Vietnam comunista, la Bolivia comunista, Cuba comunista, il partigiano comunista..
Scuasate, ma non vi viene il dubbio che non ci fosse nessuno semplicemente per il fatto che del comunismo non gliene frega nulla a nessuno, salvo qualche nostalgico che non troverete di certo nella giunta o nella destra antipartigiana?

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che il Vietnam e la Bolivia non sono comunisti, sui giornali dei giorni scorsi la notizia dell'evento è apparsa più volte

Anonimo ha detto...

A parte il fatto cosa?

In Vietnam l'unico partito legale è il partito comunista, che viene direttamente dall'eredità di Ho Chi Min

In Bolivia il presidente Morales, del Movimiento al Socialismo, nazionalizza tutto e cambia la costituzione "contro i colpi golpisti delle forze reazionarie" spalleggiato dai partiti comunisti di tutto il mondo.

Cultura, eh?

Anonimo ha detto...

Anche in Cina l'unico partito legale è quello comunista, che però di comunista ormai ha solo il nome. Il Vietnam non fà differenza sotto questo punto di vista. Da quando è stata attuata la politica del Doi Moi (rinnovo) si è creato quello che i vietnamiti chiamano socialismo di mercato, che altro non è che il controllo diretto da parte di autorità parastatali del capitalismo (e quindi la possibilità di introdurre a diversi gradi la competizione in tutti i settori dell'economia evitando scossoni, evitando cioè quello che è successo in Russia). Marx l'ho letto tanti anni fa, ma mi sembra molto lontano da questo modello, che è invece molto similare al concetto di Developmental State che si è sviluppato in altri paesi asiatici tra gli anni '60, '70 e '80.
In Bolivia il partito di Morales è social-populista, ed il fatto che nazionalizzi le industrie minerarie non significa certo che stia implementando un sistema comunista. Anzi: la nazionalizzazione delle risorse minerarie (similarmente a quanto sta facendo Chavez) e la conseguente redistribuzione delle risorse alla parte di popolazione che direttamente supporta il Presidente, lo rende molto più affine al modello di Rentire State tipico del Medio Oriente.
Cultura eh?

Davide Boldrin ha detto...

In effetti, quando con i miei amici (CL) proponiamo testimonianze di persone interessanti, non c'è mai una grande affluenza al di fuori di noi stessi, e qualche curioso. Ricordo un paio di eventi in particolare a Carpi,che suscitarono in me lo stesso identico stupore di Pignatti nei confronti della proposta di Domenia .Qualche anno fa, fu fatto un incontro-confronto con FRANCO BIZOCCOLI e ALDO BRANDIRALI. Anni prima un incontro con MASSIMO CAPRARA (ex-segretario personale di Togliatti). Delle figure "Ufficiali", nessuno. Eppure, lo spessore Culturale ed esperenziale fu notevole.

Davide Boldrin

Marco P.ignatti ha detto...

Solo la Bolivia (tra i paesi citati) viene dopo l'Italia nella classifica sul Gender Gap del World Economic Forum che misura il divario di genere in termini di opportunità tra uomini e donne.
Su 134 paesi la Bolivia è infatti solo al 76° posto.
L'Italia però è al 74°, mentre il Vietnam è al 72° e Cuba al 24° posto.
L'Italia poi è uno dei pochi paesi (14%) che negli ultimi 5 anni ha addirittura peggiorato la sua situazione.

Perchè dico questo?
Perchè è veramente ora di smetterla di voler dividere il mondo in comunisti e fascisti o comunisti e capitalisti o cristiani e mussulmani o invasori e terroristi.
La crisi che sta attraversando il mondo è trasversale: è crisi economica, sociale, ambientale ed è crisi di valori.
Dobbiamo smetterla di voler imporre al mondo le nostre soluzioni quando siamo i principali responsabili dei problemi.
Dobbiamo smettere di voler imporre la nostra Cultura sapendo che è proprio quella che ci ha portato in questa situazione.
Dobbiamo aprire gli occhi e, senza tutti questi pregiudizi, osservare attentamente cosa stanno facendo gli altri paesi, le altre culture per cercare uscire da questa situazione, magari con risultati migliori dei nostri.

Anonimo ha detto...

In effetti, dal punto di vista economico, del Comunismo Reale nel mondo non è quasi rimasta traccia, visto che sono quasi tutti morti di fame.

I pochi superstiti ora ci provano con il capitalismo, e alcuni di questi, in pochi anni, sono già diventati talmente bravi che vengono pure a insegnarci come si vive meglio di noi. Bravissimi..

Ma, cari nostalgici di Marx, il tema è politico, non economico. Là non sono liberi, qui lo siamo.

Perché accettare lezioni da chi vive in paesi illiberali, dove l'unico partito ammesso è quello comunista?


Cultura, eh?

Davide Boldrin ha detto...

Da buon anti-comunista viscerale, credo che LORO vadano sempre ascoltati. Questa è cultura. Poi,(metafora..) non è il malato da combattere, ma il male ( il comunismo, il fascismo, o quelsivoglia, banalizzo con ESTREMISMO ?). Prima di BLABALARE su Boldrin che offende ecc.ecc. ecco la mia mail : boldrindavide@alice.it
Quindi per un confronto (non un esempio..) vanno bene tutti. Perchè a mio avviso, tutti, anche i comunisti, possono portare qualcosa di b.. b..(avete presente Fonzie quando deve dire che ha sbagliato?) b.. b.. u.. u.. on..o. Perchè son persone. Mi fermo perchè sta per uscire l'anticomunista..gli anni da giovane della fabbrica..quando se lavoravi 10 minuti di più eri un crumiro... oppure.. stop.Mi fermo.

Davide Boldrin

Anonimo ha detto...

Questa volta mi trovo concorde con Boldrin.
Anonimo delle 17.16, non ho mai detto che sono liberi, solo che non sono comunisti

Anonimo ha detto...

fuori sta cambiando il mondo e qui ci si punzecchia per chi è piu'o meno comunista dell'altro..???? marco pignatti ha ragione, dobbiamo aprire gli occhi e sapete perchè :

perchè l'unione europea rischia di saltare causa crisi Irlanda,Spagna,Grecia...e fermiamoci qui..ricordo che noi abbiamo il terzo debito pubblico al mondo, ma non siamo la terza economia mondiale...

dopo il Giappone siamo lo stato con piu' anziani al mondo e siamo lo stato che fa meno figli al mondo...forse bisogna pensare un po di piu' a politiche familiari..

non possediamo materie prime e il manufatturiero è in crisi, viviamo di turismo, siamo il Paese che tutto il mondo ci invidia e ci permettiamo il lusso di lasciar marcire i monumenti..

sta aumentando tutto,il petrolio è tornato prepotentemente sopra agli 80$, e la benzina è ai prezzi di 2 anni fa quando il petrolio era a 150$ e se il petrolio torna a 150$, la benzina a quanto arriverà.?? è aumentato il grano, il grano duro,il granoturco di conseguenza gli allevatori aumentano il prezzo della carne,è aumentato il rame, il ferro, l'alluminnio,ecc...ecc...

qualsiasi azienda se vuole restare sul mercato investe almeno un 10% in ricerca e inovazione, da noi invece si tagliano i fondi per la scuola,l'università,la ricerca, l'innovazione...formiamo ottimi cervelli che puntualmente se ne vanno all'estero..

mi fermo qua..

da due anni è cambiato il mondo ma non è cambiata la voglia di aprir la bocca per dar aria ai denti...

Roberto Arletti

Anonimo ha detto...

Riprenderò il mio commento che ha scatenato questa gara a chi è più comunista, tra l'altro senza ragione:
"A parte il fatto che il Vietnam e la Bolivia non sono comunisti, sui giornali dei giorni scorsi la notizia dell'evento è apparsa più volte"
Devo ammettere di essere andato un po' fuori tema con la mia frase iniziale, visto che qui il dibattito era incentrato sulla comunicazione degli eventi culturali. Ma sono una persona precisa e non mi piace lasciar correre quando vedo cose non vere scritte da altri.
@ anonimo delle 17.16
il tema è politico ed economico, perchè come dovresti sapere il comunismo è una teoria politica basata sul modello economico (e sulla sua gestione). Quindi duplice. Se un paese si colora di rosso e poi il tipo di politiche economiche che attua non sono di tipo socialista, ma capitalista, allora quel paese non può essere considerato comunista, o socialista. Che poi sia o no un paese autoritario, questo lo si deve affermare analizzando la libertà di stampa, di parola, etc. L'autoritarismo, però, non è di destra nè di sinistra, è autoritarismo e basta.
Ritengo, detto questo, che sia importante chiamare le cose con il proprio nome, da qui il mio commento su Vietnam, Bolivia etc.
@ Roberto, hai ragione, la congiuntura economica non è delle più favorevoli, ma io mi considero sufficientemente multitasking da dare spiegazioni sui modelli politici in questo blog e fare anche del mio meglio per il mio paese.

Andrea

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