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sabato 20 novembre 2010
Comunicato stampa:

Via Due Ponti: il sottopasso diventa chimera

Con la risposta all'interrogazione di Carpi 5 Stelle -Rifondazione Comunista, l'assessore D'Addese, ieri sera ha cominciato a prepararci in via omeopatica all'accettazione di una realtà che da anni viene negata dalla sua stessa maggioranza: in via Due Ponti non si farà nessun sottopasso automobilitstico.
Certo l'assessore non lo ha detto in modo così netto, ma personalmente sono pronto a scommettere che a causa "delle notevoli difficoltà per le condizioni del sito, quali ad esempio gli accessi alle abitazioni, la presenza di un canale irriguo, ecc...", l'opera diventerà presto mitologica più o meno come il sottopasso automobilistico di via Roosevelt.

Ora, per noi ciclicsti della zona Due Ponti poco male, visto che in teoria sta per arrivare la ciclabile a sud di via Due Ponti, peccato però che appena a nord di via Due  Ponti, il Comune abbia previsto il PRU e qualche comparto del PRG e quindi, se non fosse stato per la crisi in atto, a quest'ora ci troveremmo una mezza città costruita sulla campagna compresa tra la Lama e la ferrovia e ancora una volta con una viabilità ferma agli anni 70 (viste le "notevoli  difficoltà") segno evidente che, come per Cibeno Est, in comune prima ci si preoccupa di infittire le case, poi si ragiona se da queste case ci si potrà muovere oppure no.
Al tutto contribuisce la scarsa lungimiranza di chi fece il sottopasso di via Cremaschi, sul lato opposto del quartiere Due Ponti: basso e stretto, senza passaggi ciclabili che lo potevano mettere in continuità con le piste di fronte alle scuole di via Cremaschi e del quartiere e con quelle di là dalla ferrovia, dirette al centro, evitando l'ennesima "pista spezzatino", che tiene alte le statistiche di km comunali per le piste ciclabili solo sulla carta, essendo poi di fatto un collage di tronconi senza senso.

Dato che il sottopasso automobilistico, nonostante la propaganda del PD, non si farà mai (e non certo per cause che si scoprono solo ora, dato che le abitazioni a ridosso della ferrovia sul lato sud di Due Ponti e il canale, pare esistessero già da un po')  restiamo anche dell'idea che i pochi soldi disponibili per le piste ciclabili, debbano essere utilizzati per un opera che possa mettere in connessione Cibeno Est con Due Ponti con il centro, utilizzando il sentiero di servizio dell ex consorzio agrario e spostando il sottopasso ciclabile previsto dalla pista che parte dal'area verde di via Giovenale e passa dal Foro Boario (area vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paessagistici) dietro la zona stazione FS, con sbocco su via Dallai o Alghisi, per poi proseguire verso il centro
Per gli abitanti del quartiere Due Ponti si tratterrebbe di fare cento o duecento metri in più in direzione stazione per sbucare vicini al centro, per Cibeno Est avremmo almeno uno sbocco ciclabile, in pratica "due al prezzo di uno".
Invece ci ritroveremo un passaggio ciclabile quasi a ridosso del sottopasso "monco" di via Cremaschi (quando si dice spender bene i soldi!) e gli abitanti di Cibeno Est che, se decidono di andare in centro in bicicletta, per passar la ferrovia dovranno continuare ad aspettare che si alzino le sbarre di via Roosevelt.

Lorenzo Paluan
Gruppo Consiliare
Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it
Partito della Rifondazione Comunista

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Aldilà delle critiche, che sono in parte giuste ed in parte strumentali, vorrei porre una domanda a Paluan: Lei riuscirebbe ad amministrare la città senza incassare gli oneri di urbanizzazione? Se sì, dove troverebbe la copertura economica?
Grazie in anticipo per un'eventuale risposta.

Lorenzo Paluan ha detto...

Non nego che le leggi nazionali abbiano in parte obbligato i comuni ad utilizare gli oneri di urbanizzazione per i propri bilanci, ma credo che siano da fare due considerzioni:
la prima è che comunque, MAI si sarebbe dovuto usare parte dei ricavi della vendita di un bene finito (il territorio) per finanziare la spesa corrente, perchè era ed è evidente che prima o poi il giochino si sarebbe dovuto interrompere, e non mi pare che dalla maggioranza (che pure li ha usati in modo minore rispetto ad altre realtà, ma comunque lo hanno fatto anche a Carpi)sia mai stato fatto notare.

La seconda è che comunque quel giorno è arivato ora, dove per esaurimento del mercato, gli oneri di urbanizzazione si sono ridotti probabilmente intorno al 5% del nostro bilancio, tra parte corrente e investimenti, quindi , sì, credo che, in passato si sarebero potuti usare con più parsimonia e solo per la parte investimenti, cambiando la qualità della spesa comunale per investimenti che per anni è stata concentrata in parte preponderante sulla viabilità (solo per auto), rinunciando a fare investimenti produttivi in campo energetico (il comune di Carpi ha perso già sei anni di contributi in conto energia, non avendo mai investito una lira in quel settore, a differenza di altri)
In parte si sarebbe dovuto da sempre dimensionare la propria spesa corrente senza far ricorso a partite straordinarie o "finite" come oneri di urbanizzazione e la vendita delle azioni aimag (che peraltro ci hanno provocato una dimunzione della percentuale dei dividendi di AIMAG, che ora finiscono per il 35% a HERA (e ai suoi soci privati) e alla FOndazione).

Quindi la mia risposta è: se gli oneri di urbanizzazione non possono essere considerati eterni, visto che (a prescidenre dalle nostre velleità ambientaliste naif)il terreno prima o poi finisce, e già oggi ci ritroviamo con un terzo delle entrate di due o tre anni fa, non era il caso di cominciare prima a preoccuparsi di dimensioni e coperture del nostro bilancio?

Noi, senza avere gli strumenti e il tempo a disposizione di un intero apparato comunale, per il bilancio di previsione 2010, abbiamo scritto 10 pagine di relazione, altrettanto faremo per il 2011, con quelli che sono i nostri indirizzi.
Li ha pubblicati anche questo blog insieme a quelli della maggioranza, altrmenti li trova su www.lorenzopaluan.net

Lorenzo Paluan ha detto...

p.s.: se poi volesse specifcare quale parte delle critiche sulla questione Due POnti ritiene "strumentali", la cosa mi sarebbe utile.

Ne approfitto per ringraziarla per la domanda e per i toni che, fossero sempre in questa forma, ci consentirebero di confrontarci anche da eventuali posizioni diverse, riuscendo a parlare di politica e di amminitrazione locale, rispondendo a quello che suppongo fosse lo spirito originario di chi ha "inventato" questo spazio.

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