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mercoledì 12 gennaio 2011
16:02
Comunicato stampa:
SE IL PD RISCOPRE L'UNITA' D'ITALIA
In vista della discussione nel prossimo Consiglio comunale di un ordine del giorno presentato dal Pd sui 150 anni dell'Unità d'Italia, Alleanza per Carpi ritiene di richiamare l'attenzione su un punto per impedire che il dibattito scivoli nella retorica o, peggio, nella strumentalizzazione politica.
Non vorremmo infatti una appropriazione acritica del sentimento di Patria e di Unità nazionale di una parte politica che poco ha fatto, in passato, perché quei concetti diventassero senso comune e cultura condivisa. Ci sono, nelle storie confluite nel Partito democratico, culture che conducono invece all'internazionalismo e al mondialismo e che hanno finito per consegnare all'estrema destra qualsiasi manifestazione di patriottismo e di rispetto per il tricolore nazionale.
Quei tratti culturali sono espressione di un contesto storico che adesso è completamente mutato. Ed è giusto che si avverta ora il bisogno di aggiornarli, però a Carpi esistono segnali precisi che contraddicono questa volontà di aggiornamento e che rivelano il permanere di una visione delle vicende nazionali molto condizionata dall'immediato dopoguerra e che identifica piuttosto il Risorgimento con una Resistenza mitizzata.
Elenchiamo alcuni di questi segnali:
1) le figure più significative del Risorgimento, da Pisacane ai fratelli Bandiera, da Camillo Cavour a Silvio Pellico a Goffredo Mameli, sono emarginate in una toponomastica periferica;
2) mancano intitolazioni significative, come quella a Vittorio Emanuele II sul quale le Amministrazioni dell'immediato dopoguerra fecero evidentemente ricadere le colpe del nipote, negandogli un quasiasi segno di presenza, pur avendo la piazza principale portato il suo nome per tutta la prima metà del Novecento: siamo passati dalla piazza principale al nulla;
3) un po' tutta la "destra" risorgimentale, da Ricasoli a D'Azeglio, è rimasta vittima di questo ostracismo, come sta accadendo allo stesso generale Manfredo Fanti;
4) in compenso, in omaggio a un ribaltamento di valori proprio delle Amministrazioni del dopoguerra, assi importanti come via Catellani e viale Garagnani sono stati intitolati a figure della Resistenza, protagoniste di fatti d'arme;
5) la recente commemorazione di Ciro Menotti ha visto, accanto ai rappresentanti delle istituzioni, il presidente dell'ANPI, unico esponente di associazioni combattentistiche cui sia stato concesso questo onore "istituzionale".
Ecco perché Alleanza per Carpi ritiene che l'attuale maggioranza debba compiere un preciso atto e assunzione di impegno e che, se non può procedere ad una revisione della toponomastica, sempre problematica per i suoi effetti, ammetta in forma ufficiale che a Carpi è esistito un problema di Risorgimento negato, posposto se non cancellato in nome della Resistenza e che si riflette anche nelle scelte toponomastiche e nelle modalità celebrative.
Alleanza per Carpi crede che l'Unità nazionale sia una cosa seria e il sentimento di patria pure sia una cosa seria, da coltivare al di là dei diversi governi che capitano e che sono contingenti. Propone perciò che vi sia anche a Carpi una via dedicata a Vittorio Emanuele II.
Sarebbe un bel segno che una via importante fosse dedicata a lui, visto che è il solo Padre dell'Unità d'Italia che manca nella toponomastica cittadina, non una sottostrada senza nome, per dimostrare che si vuole rinsaldare sul serio lo spirito nazionale, rivedendo decenni di luoghi comuni e rimozioni, anche a costo di creare tensioni e dibattiti.
Firmato
Alleanza per Carpi
SE IL PD RISCOPRE L'UNITA' D'ITALIA
In vista della discussione nel prossimo Consiglio comunale di un ordine del giorno presentato dal Pd sui 150 anni dell'Unità d'Italia, Alleanza per Carpi ritiene di richiamare l'attenzione su un punto per impedire che il dibattito scivoli nella retorica o, peggio, nella strumentalizzazione politica.
Non vorremmo infatti una appropriazione acritica del sentimento di Patria e di Unità nazionale di una parte politica che poco ha fatto, in passato, perché quei concetti diventassero senso comune e cultura condivisa. Ci sono, nelle storie confluite nel Partito democratico, culture che conducono invece all'internazionalismo e al mondialismo e che hanno finito per consegnare all'estrema destra qualsiasi manifestazione di patriottismo e di rispetto per il tricolore nazionale.
Quei tratti culturali sono espressione di un contesto storico che adesso è completamente mutato. Ed è giusto che si avverta ora il bisogno di aggiornarli, però a Carpi esistono segnali precisi che contraddicono questa volontà di aggiornamento e che rivelano il permanere di una visione delle vicende nazionali molto condizionata dall'immediato dopoguerra e che identifica piuttosto il Risorgimento con una Resistenza mitizzata.
Elenchiamo alcuni di questi segnali:
1) le figure più significative del Risorgimento, da Pisacane ai fratelli Bandiera, da Camillo Cavour a Silvio Pellico a Goffredo Mameli, sono emarginate in una toponomastica periferica;
2) mancano intitolazioni significative, come quella a Vittorio Emanuele II sul quale le Amministrazioni dell'immediato dopoguerra fecero evidentemente ricadere le colpe del nipote, negandogli un quasiasi segno di presenza, pur avendo la piazza principale portato il suo nome per tutta la prima metà del Novecento: siamo passati dalla piazza principale al nulla;
3) un po' tutta la "destra" risorgimentale, da Ricasoli a D'Azeglio, è rimasta vittima di questo ostracismo, come sta accadendo allo stesso generale Manfredo Fanti;
4) in compenso, in omaggio a un ribaltamento di valori proprio delle Amministrazioni del dopoguerra, assi importanti come via Catellani e viale Garagnani sono stati intitolati a figure della Resistenza, protagoniste di fatti d'arme;
5) la recente commemorazione di Ciro Menotti ha visto, accanto ai rappresentanti delle istituzioni, il presidente dell'ANPI, unico esponente di associazioni combattentistiche cui sia stato concesso questo onore "istituzionale".
Ecco perché Alleanza per Carpi ritiene che l'attuale maggioranza debba compiere un preciso atto e assunzione di impegno e che, se non può procedere ad una revisione della toponomastica, sempre problematica per i suoi effetti, ammetta in forma ufficiale che a Carpi è esistito un problema di Risorgimento negato, posposto se non cancellato in nome della Resistenza e che si riflette anche nelle scelte toponomastiche e nelle modalità celebrative.
Alleanza per Carpi crede che l'Unità nazionale sia una cosa seria e il sentimento di patria pure sia una cosa seria, da coltivare al di là dei diversi governi che capitano e che sono contingenti. Propone perciò che vi sia anche a Carpi una via dedicata a Vittorio Emanuele II.
Sarebbe un bel segno che una via importante fosse dedicata a lui, visto che è il solo Padre dell'Unità d'Italia che manca nella toponomastica cittadina, non una sottostrada senza nome, per dimostrare che si vuole rinsaldare sul serio lo spirito nazionale, rivedendo decenni di luoghi comuni e rimozioni, anche a costo di creare tensioni e dibattiti.
Firmato
Alleanza per Carpi
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10 commenti:
Condivido in toto quanto riportato nel comunicato stampa di "Alleanza per Carpi" e poichè l'Italia festeggia i 150 anni di unità, sarebbe ora di indicare quanto poco o tanto fece la sinistra nell'immediato dopoguerra per Trieste, per l'Istria e i suoi abitanti. Vi sono ferite ancora aperte!
Certo che questi di APC sono straordinari. Nemmeno sull'unità d'Italia se la prendono con la Lega ma con il PD. In effetti si dice che Campedelli abbia forato le gomme della bici di Ciro Menotti la mattina dell'insurrezione.
sputi nel piatto dove hai mangiato fino a ieri e se riesci uccidi i genitori.........una malattia che attanaglia tutti gli ex.....
Fino a pochi anni fa, se accennavi all'Inno di Mameli o parlavi del tricolore a Carpi (in Italia in generale)i seguagi del PARTITO ti davano del fascista. Ora io non ho cambiato idea, come allora sono per l' Inno di Mameli anche se musicalmente una marcetta, il tricolore è la mia unica bandiera, sono per festeggiare il 150°, ma senza troppa retorica. Chi invece ha cambiato idea appropriandosi dei simboli dell' Unità d'Italia come se fossero novità scoperte solo adesso? E con la solita sicumera di unici depositari della verità del momento.
The Carpsan
C'è ancora chi suona questa solfa banale e stonata degli ex? Siamo tutti ex| Anche Campedelli, Tosi, Santi. Quindi nessuno è ex. O si intende ex del PD? Io non ho mai aderito al PD. L'ho considerato da subito un assemblaggio di ceti politici(tutti ex pci-ds e dc-ppi)che si sono messi assieme più per disperazione che per convinzione. Che non può funzionare e dal futuro incerto. Tutti i tentativi di darvi amalgama e identità sono finora falliti. Comunque il PD lo voto, fino a quando non ci sarà qualcosa d'altro di consistente e convincente a sinistra.A Carpi no. A Carpi sono tra i fondatori di ApC (insieme a socialisti,Udc,repubblicani e altri senza partito). Per disperazione,come ultimo tentativo per contrastare-o almeno testimoniare-il declino politico-amministrativo del Comune e della qualità del governo locale in atto da tempo.E sperando in una svolta.L'ho già scritto:Carpi-nel momento più difficile della sua storia repubblicana- è guidato da un gruppo dirigente mai così mediocre (e che rishia di riprodrre mediocrità anche in futuro). Che ha perseguito il potere senza alcuna cognizione di che farne e senza un partito dietro in grado di fornire "visione" e supporto programmatico. Un es è questo PRg fatto male e gestito ancora peggio. La sinistra carpigiana aveva e può avere di meglio. Paluan ad es.(un altro ex),di cui non condivido tutto, è già meglio,più competente ed innovativo degli amministratori attuali.Già nel '95, dopo Bergianti,proposi a Sindaco Loredana Ligabue, invece di quel pesce lesso di Malavasi. Sarebbe stata, credo, un'altra storia. Il risultato è che Carpi si sta progressivamente impoverendo, ha problemi nuovi e grandi(crisi,immigrazione..)senza che ci sia non dico il tentativo di affrontarli,ma la consapevolezza della loro natura e dimensione. Come il Berlusca per l'Italia, fino a ieri dicevano che Carpi reagisce meglio alla crisi, si sta ammodernando e trasformando e diventando più bella... Nessuna idea coraggiosa-tra le cento possibili, spesso proposte suggerite- che spunti all'orizzonte. Solo propaganda e denuncia(legittime, ma inutili):è colpa del governo, della crisi generale, della globalizzazione... Chi,allora, "sputa nel piatto", per usare l'elegante espressione di anonimo. Se il "piatto" è Carpi o il governo della città(è il solo che riconosco e che dovrebbe interessarci) a "sputare" sono coloro che lo gestiscono senza sapere cosa metterci dentro e coloro che tollerano o avvallano acriticamente questo stato di cose.
Werther Cigarini
PS. Il comunicato sui 150 anni è solo "provocazione" culturale, utile ma non veramente importante.
Caro Cigarini, le cose belle e fantasiose andavano fatte ai tempi Suoi e della sodale Pivetti, quando le vacche erano talmente grasse che non riuscivano a muoversi. Oggi la ricreazione è finita, si torna in classe senza neppure i soldi per comprare l'abbecedario.
"...quel pesce lesso di Malavasi...". Bellissima!
Piscatorius.
detta da un altro pesce lesso non è male.......
complimenti... il dibattito è sempre di alta qualità su questo blog
Pur non condividendo certi particolari mi riconosco nelle parole di Cigarini....ANZI credo che l'ultimo SINDACO di Carpi sia Stato CLAUDIO BERGIANTI...poi abbiamo avuto una persona che come impegno ne ha pure messo ma NON ERA UN CAMPIONE. I risultati della politica Malavasi in città sono ancora chiari. Bè Malavasi a SASSUOLO nelle ultime politiche è stato LESSATO in dibattito pubblico da MENAMI prima e dopo nei fatti, quindi ci Sta..il resto è storia. Rispetto la PERSONA Campedelli, con Me è stato sempre corretto e Non posso che dargliene atto..politicamente siamo avversari, ma terminata la politica il RISPETTO rimane sia nella Mia sconfitta e nella sua Vittoria.
Unità d'ITALIA che dire...lo è Solo Sulla CARTA per molte sfumature, tutte le valutazioni economiche tagliano ancora il Paese in tre Tronconi, ma comunque è un Paese COSTITUZIONALMENTE UNITO. Il problema non sta nel festeggiare i 150° Anniversario, ma nel comprendere quale risposta ha portato questo avvenimento, in tutte le sue sfumature.
Personalmente accetto l'evento e lo rispetto.
Giustamente dovrei parlare di FEDERALISMO, PADANIA o ALTRO. Pongo solo l'attenzione su un punto, personalmente vedo il PD come l'avversario da battere, rispetto chi ve ne fa parte, ci sono persone che rispetto e ammiro, con cui sono amico. La cosa che ci divide maggiormente sul piano culturale è vedere sempre le persone sotto quale colore politico si schierano...un conto è la Politica, un conto la persona e, questo SEMPRE.
Un Italia Federale sta nascendo sotto le spinte di molti politici..con la partecipazione delle Donne, che sono parte vitale di questo paese..DA SEMPRE.
Taschini Andrea
Segretario Lega Nord Carpi
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