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giovedì 21 giugno 2012

Siamo commercianti, ma anche abitanti del quartiere Cibeno Pile.

a 8 giorni dal transennamento del vecchio e decrepito ex mulino,
ancora non è chiaro a chi spetta il compito dell'abbattimento.
il comune rimanda ai proprietari, e loro al comune.

morale, la viabilità del quartiere è diventata insostenibile,
dal passaggio a livello, per rientrare, bisogna attraversare il quartiere
sulla via tre ponti, con traffico pesante, di camion, autobus, corriere,

le attività commerciali, sono fortemente penalizzate, e parliamo di servizi
che vanno dal benzinaio, al forno, alla macelleria, all'edicola, alla farmacia.

tutto questo, sarebbe accettabile, nel contesto di emergenza che viviamo,
se fosse chiaro il meccanismo del procedimento.

la proprietà dell'ex mulino, ha richiesto l'intervento del comune, per tutelarsi dal rischio di crollo,
il comune ha prontamente transennato il tutto, e deviato il traffico, ma non ha
emesso ingiunzione di abbattimento, per cui l'intero quartiere stà subendo grandi
disagi, e non riesce ad avere risposte circa le decisioni che saranno adottate.

sarebbe, auspicabile, che la stampa locale se ne occupasse.

tutte le attività commerciali di via Roosevelt, sono a disposizione, per fornire
dettagli, sui contatti istituzionali, che hanno inutilmente contattato per avere
legittime risposte.

grazie per l'attenzione

1 commenti:

Lorenzo Paluan ha detto...

Sul tema delle risorse disponibili per il comune per gestire autonomamente interventi di demolizione, venerdì serà ci è stato comunicato che ad oggi, tutta l'emergenza è stata gestita con fondi comunali, che la cassa si sta prosciugando (c'è il concreto pericolo che se non arrivano stanziamenti tra uno o due mesi non ci saranno neanche i soldi per gli stipendi...) e che ogni intervento dovrà passare attraverso la valutazione del DICOMAC (ovvero della Protezione CIvile, nella forma di questo comando operativo in quel di Bologna). In altri termini l'autonomia del sindaco in questo momento nel decidere quali interventi fare, mi pare molto limitata, ma sarebbe bene che demolizioni di questo tipo venissero inserite nelle richieste di intervento che il comune deve fare a questo fantomatico DICOMAC e abbiamo appena inviato un odg con la proposta che, fra le altre cose, tutte le richieste fatte e tutte le risposte pervenute dal DICOMAC siano rese pubbliche (direi che sarebbe un'iniziativa a tutela prima di tutto del sindaco, dato che poi le grane e la gente incacchiata se le deve gestire lui, mentre dove mettere i soldi lo decidono altrove...). Per il resto: non sono stati ancora stabiliti i criteri su come i privati potranno vedersi rimborsate le spese che hanno già sostenuto (sia per demolire che per consolidare) e questo credo sia il principale ostacolo per molti interventi (anche avendo i soldi, chi è diposto a pagare decine di migliaia di euro, senza sapere quando e quanti ne riavrà dai fondi per l'emergenza?).
Domani sera se ne riparla in consiglio comunale.
Come Carpi 5 Stelle e Rifondazione abbiamo inviato oggi le nostre proposte da affiancare a quelle già prese dal comune. Le trovate qui:
http://lorenzopaluan.blogspot.it/2012/06/le-proposte-di-carpi-5-stelle-e.html

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