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mercoledì 29 aprile 2009
22:45 |
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Roberto Andreoli
Io sono perchè si offra il miglior servizio al prezzo più conveniente. Posto che al pubblico spetta il controllo e la proprietà delle reti, chi fa il servizio che sia pubblico o privato non fa differenza. Oggi ci troviamo nella situazione in cui Aimag è, ancora per poco, completamente pubblica , la determinazione delle tariffe è in mano pubblica ma essendo un sistema di monopolio garantito questo fa si che i benefici per il cittadino-utente siano pari a zero. Inoltre grazie alle tariffe, sempre in forte aumento, determinate da Ato in cui siedono i sindaci, Aimag sforna bilanci assai generosi che grazie ai dividendi vanno a rimpolpare le casse dei comuni. Io la chiamo tassazione occulta. Non è il sindaco che materialmente prende i soldi ai cittadini, ma li prende da Aimag dopo che ha imposto le tariffe. Solo un bando di gara serio può rompere questo circolo vizioso.Enrico Campedelli
La proprietà di Aimag (acqua, gas e rifiuti) resti a maggiornaza pubblica dei comuni (programma Idv)Deanna Guidi
Il territorio è la principale risorsa del futuro. Il modello competitivo globale vuole il dominio dello sviluppo economico su quello sociale, costi quel che costi sul piano della sostenibilità ambientale. Sinistra per Carpi propone uno sviluppo socialmente responsabile promuovendo: [...] il controllo e la gestione pubblica dell’acqua. (programma Sinistra per Carpi)
Pensiamo che il territorio nel suo insieme vada riletto, recuperato ad un uso più consono alle nuove teorie sulla compatibilità ambientale, in una prospettiva di arricchimento ambientale, agrario e urbano, aperto anche a sviluppo turistico. Crediamo che la risorsa acqua meriti particolare attenzione sia per l’uso privato umano che come elemento legato alla produzione agricola e industriale: l’ente locale ha il dovere di controllare la qualità delle acque sotterranee e superficiali, di intervenire per un uso corretto e adeguatamente distribuito fra le forme di utenza, privata ed industriale. per limitare gli sprechi e migliorare la qualità dell’acqua potabile.Lorenzo Paluan
Un capitolo a sé merita la questione rifiuti,gestita fino ad ora in modo tale da dimostrare solo quanto poco ci si credesse:i cittadini vogliono riciclare ma per farlo devono essere incentivati: punti di raccolta più diffusi, capillari per condominio, vogliono poterne seguire l’iter dopo la raccolta e pagare tasse di smaltimento di conseguenza ridotte.
Responsabilità diretta del Comune nella gestione dei servizi ambientali ed energeticiVedi anche
I servizi gas, acqua e rifiuti devono essere gestiti secondo la modalità dell’in house providing, che consente ai Comuni di creare aziende per la gestione diretta dei servizi senza sottostare alla logica del profitto ma solo a quella della qualità del servizio al minor costo possibile per il cittadino.
AIMAG deve diventare società in house al 100% di proprietà dei Comuni, allargando le sue attività anche alla vendita di servizi e materiali per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La tariffa dei rifiuti deve essere calcolata in modo puntuale in modo da premiare i cittadini e le imprese virtuose che separano e riducono i propri rifiuti, adottando tutte le iniziative necessarie come Comune e AIMAG per raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero”.
Acqua, gas e rifiuti (AIMAG) al 100% in mano pubblica.
Su questo punto ti rimando al sito dei Beni Comuni per tutto il materiale di approfondimento: www.benicomunicarpi.org.
Qui riporto solo due valutazioni: in nessuna privatizzazione o semiprivatizzazione delle municipalizzate, i comuni che "formalmente" detengono la maggioranza delle azioni sono comunque riusciti a mantenere un ruolo reale di indirizzo sulle aziende, una volta entrati i privati. Le ragioni "tecniche" di questo fenomeno sono infinite, ma è normale che aziende anche quotate in borsa possano essere dirette da una minoranza (vedi il caso Tronchetti Provera con Telecom).
E in nessuna delle privatizzazioni, parziali o totali, viste fino ad oggi, c'è stato un miglioramento del rapporto qualità dei servizi/tariffe, perchè non è questo l'obiettivo di un investitore privato.
AIMAG a noi "serve" pubblica perchè è la chiave di volta di uno dei punti del nostro programma, quello sull'autonomia energetica. Noi vogliamo una municipalizzata in grado di vendere ANCHE risparmio energetico e energie rinnovabili. E' una politica che un privato non può perseguire (quale azienda del gas privata opererebbe per venedere meno gas ai propri utenti?)
Si può fare solo se AIMAG resta pubblica e, dietro l'indirizzo dei comuni proprietari, decide di differenziare la propria offerta.
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4 commenti:
Se per Acqua, gas e rifiuti in mano pubblica si intende che l’ente pubblico deve governare l’uso di queste risorse nell’interesse della comunità sono d’accordo, al 100%. Se si intende che questo non possa/debba essere fatto in partnership con altri soggetti, in modo anche da realizzare investimenti e economia di scala, sono contrario. Insomma, ero contrario al referendum e la mia posizione non cambia.
Su questo punto credo che le aziende siano fatte per compiere i loro doveri statutari, e poco importa chi abbia la maggioranza o addirittura il 100% pubblico (sono tanti i carrozzoni pubblici...) ma occorre che siano ben gestite, siano innovative, trattino il personale secondo i contratti, affidino appalti nella trasparenza ad imprese serie, siano ben regolate e controllate dal pubblico, in questo caso Ato, ma soprattutto consulte degli utenti e utenti stessi, oltre che associazioni di utenti, che siano cittadini o aziende.Le tariffe e le regole di gestione sono affidate ad un controllo reale, fino all'autorità nazionale, e quindi credo che il tema non sia 'privatizzazione', ma buona gestione, e basta, senza che le aziende di gestione diventino autoreferenti o baracconi clientelari... E' poi un falso storico quello che si dice ''E in nessuna delle privatizzazioni, parziali o totali, viste fino ad oggi, c'è stato un miglioramento del rapporto qualità dei servizi/tariffe, perchè non è questo l'obiettivo di un investitore privato.'', ci sono fior di esempi, pochi se si vuole, ma tenedo conto degli investimenti necessari gli effetti possono non essere negativi come si vuole far credere, cioè per intenderci avere dentro aimag uno o più privati al 49%, o in prospettiva anche di più, non è avere il diavolo in casa!! Molti privati hanno dimostrato, e mettiamo anche enia parma, ed hera fra questi, che si fanno affari abche offrendo ai clienti il raffrescamento estivo e il riscaldamento invernale con il teleriscaldamento, con la geotermia, con gli sfridi di calore anche dei tanto vituperati ma indispensabili inceneritori, sempre se ben progettati, costruiti e gestiti, come terminali di quel che resta dopo efficaci raccolte differenziate. Per gli aspetti di risparmio energetico è chiaro che vanno individuate forme contrattuali nuove e concrete in modo che l'utile aziendale non venga dal (ormai piccolo)margine al mc sulla vendita del gas, ma sui servizi forniti, e si può fare anche con un'aimag dove i comuni hanno ''solo'' il 51%
@ Gian Franco Saetti.
Su Aimag Lei dice che ci sono anche esempi virtuosi di partecipazioni pubblico/private ma ce ne volete dire almeno uno di questi casi virtuosi? Anzi no, ormai è inutile, troppo tardi, perchè l'unico candidato all'acquisto è rimasto Hera, che non è certamente tra quei rari casi.
Com'è maturata l'idea di sostenere Campedelli nonostante l'appoggio che avete offerto al Coordinamento dei Beni Comuni, contrario alla vendita delle quote Aimag?Non rinneghiamo il nostro appoggio alla campagna referendaria ma non condividiamo le posizioni ideologiche assunte dal Coordinamento e da Rifondazione. A nostro parere il Comune di Carpi vende e quote di Aimag per cercare di fare cassa, loro vi vedono invece una strategia politica a cui consegue un impoverimeto progressivo della società.
Luigi Anceschi (Sinistra per Carpi) su TEMPO del 08/05/2009
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