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sabato 2 maggio 2009
Roberto Andreoli
Realizzare grande parco dietro alla stazione dei treni.

Io chiamo parco un luogo verde dove camminando al suo interno non mi accorgo di essere in città. A Carpi non esiste e rischiamo di perdere per sempre l'ultima possibilità di averlo. Si tratta di lasciare inedificata la zona che si trova ad est della stazione ferroviaria fino a via Cavata e perchè no fino alla Lama. E' l'ultimo spazio verde che arriva a ridosso del centro città, se anche questo verrà costruito un anello di costruzioni chiuderà il centro. Quindi oltre la stazione è previsto il recupero degli edifici dismessi del consorzio agrario, la costruzione di un albergo, di una piazza e di parcheggi che sono utili anche per il centro città, ma poi basta solo una grande area verde. Il Central Park di Carpi.
Enrico Campedelli
Abbiamo investito tanto anche sul verde pubblico: a Carpi l’80% dei cittadini vive a meno di 300 metri di distanza da un parco di oltre 5mila metri quadrati.

Pensare anche ad un "grande bosco" verde, polmone della città. (programma Idv)
Deanna Guidi
Recupero del territorio e del verde non significa allora solo miglior qualità della vita ma anche vera e propria acquisizione da parte dell’ente pubblico di quel ruolo socioculturale che gli compete, in relazione ai valori della solidarietà e della condivisione della tutela del patrimonio comune. Trascurare il bene pubblico equivale a danneggiarlo: ciò vale per i beni immobiliari lasciati al degrado, quando si avverte grave carenza di spazi da utilizzare a funzioni pubbliche che oggi non trovano luogo in cui esprimersi, ma altrettanto per la manutenzione delle strade, delle infrastrutture in generale e del verde pubblico, della tutela delle acque di superficie e di falda, della vecchia rete fognaria, del depuratore.

Condanniamo la scelta della amministrazione uscente ,dell’indiscriminata strage di alberi sani operata negli ultimi anni: anch’essi bene pubblico, alla ricerca di spazi macchina intorno,fin dentro il centro storico.Ossigeno e ombra sacrificati al benzene ed alle polveri sottili .I quali nuovi posti parcheggio sono in lotta perenne con lo spazio carreggiata e con quegli strani moncherini di piste ciclabili ,da cui si scende addosso alla fiancata della macchina parcheggiata nelle aree ricavate dove sbocca lo scivolo della pista o del marciapiede che ne condivide i pericoli.
Lorenzo Paluan
Creazione di una grande area verde urbana, polmone della città.
Proponiamo la trasformazione a Est della ferrovia in un grande parco, polmone verde per la città, impedendo l’edificazione dei previsti 280 appartamenti e insediamenti commerciali.

La nostra posizione è che quell'area, l'unico punto da cui si può ancora apprezzare la "skyline" della Carpi rinascimentale, NON DEVE ESSERE EDIFICATA. Al suo posto, un parco vero, non un giardino asfittico.
Giliola Pivetti
Sì anche a un grande parco nella zona della stazione dei treni (L'Informazione del 25/04/2009)

7 commenti:

Giovanni Taurasi ha detto...

Sulla “grande” area verde, la politica dell’amministrazione uscente è stata quella di costruire i cosiddetti giardini di città. Francamente non mi pare che ci siano le condizioni per una “grande” area “urbana” come dici tu. Le aree del centro sono già state edificate (intendo da molto tempo, non parlo solo di recente). Se per grande si intende veramente grande non si può che guardare all’area limitrofa all’area urbana. Magari recuperando l’idea della cintura verde di cui si parlò qualche anno fa. È un tema su cui si può discutere. Al di là dei giudizi di alcuni, negli ultimi tempi sono stati fatti numerosi interventi: il parco matto, il parco Giovanni Paolo II, il parco nell’ex area Cremeria e le aree verdi previste dai comparti di lottizzazione edilizia approvati in questi anni. In generale come PD pensiamo alla necessità di gestione e specializzazione di aree verdi a valenza diversa (come quelle per portare in giro i cani, per l’uso da parte di bambini ed anziani, per sport e percorsi di vita, per tempo libero) e vogliamo valorizzare anche le zone di campagna e i relativi percorsi per il tempo libero (footing, jogging, bicicletta).

Gian Franco Saetti - Candidato PD ha detto...

Per avere un parco vero, precisando che ogni fascia verde deve avere la sua dignità, il suo uso, una buona manutenzione ..., credo che occorra puntare su aree a cavallo di via guastalla, vechio progetto di verde sportivo, noto come 'progetto albatros', ma le idee di salvaguardia del verde urbano, e della sua connessione col verde agricolo, deve essere un obiettivo condiviso anche per garantire il 'fuori città', per il pregio che le aree esterne della nostra città hanno sotto tutti i punti di vista

Roberto Galantini ha detto...

Sul polmone pubblico di Carpi, infine, vedo che non apprezzate la nostra proposta di dislocazione, sarà mica che CMB ha già comprato quei terreni?

Giovanni Taurasi ha detto...

Non ne ho idea, a me non interessa cosa fa o non fa la CMB.

Lorenzo Paluan ha detto...

Vedo che molti candidati si dicono favore della creazione di un'area verde nella zona a est della stazione.
Chiederei uno sforzo di precisazione a chi si esprime su questo punto (fra cui alcune delle liste che supportano Campedelli come Forza Italia dei Valori, che l'ha inserita nel suo programma, perchè mi pare regni qualche ambiguità.
Per noi questo progetto non è compatibile con la costruzione dei 280 appartamenti e dell'hotel previsti in quell'area.
Non vogliamo un "grande giardinetto", chiediamo esattamente quella connessione tra verde urbano e agricolo di cui parla Saetti (anche se lui preferisce dirottarci su via Guastalla, ma una cosa non esclude l'altra...)
Parco e cementificazione non sono compatibili fra loro, che alcuni candidati dicano "siamo a favore" senza specificare cosa vogliano fare del Piano Particolareggiato approvato dalla maggioranza mi pare un eludere il problema

massimiliano meletti ha detto...

il verde e' stato privatizzato dalla giunta in spazi condominiali. la gente vuole parchi (e boschi) e non aiuole (belle, ma fini a se stesse).
la cremeria e' uno scempio, l'ennesima privatizzazione di un suolo destinato ai cittadini. l'ultimo grande parco e' stato quello su via cattani/via lenin (sono passati molti anni), nel frattempo si e' costruito di tutto e di piu' dando spazio alla speculazione e togliendo lo spazio al verde.
massimiliano meletti

Marco Pignatti ha detto...

Sul problema del verde pubblico vorrei fare una considerazione personale.
Mi rendo conto che l'aver posto la domanda "Saresti favorevole ad un "grande parco" nella zona ad est della stazione?" ha sbilanciato un po' il dibattito.
Chi, infatti, non sarebbe contento di avere a Carpi un grande parco?
Anch'io mi sono sempre lamentato che non c'è un parco con la P maiuscola dal cui centro non si vedano e non si sentano le macchine.
Ma non si può avere tutto e quindi il problema vero, la domanda giusta, è: meglio un grande parco o tanti piccoli parchetti?
Quindi invito tutti a riflettere in questi termini e a ipotizzare una Carpi con il grande parco ma senza tutti gli altri parchetti.
Ne ho discusso con un amico ambientalista senza arrivare ad una risposta definitiva, ma, come invece spesso accade, ricavandone nuove domande e riflessioni.
Non ho capito dal punto di vista ambientale, della qualità dell'aria, quale soluzione sia più efficace.
Penso che la manutenzione di più piccole aree sia più difficoltosa e dispendiosa di quella di una grande area equivalente.
Però, per quanto riguarda la bellezza della città, forse i parchetti permettono di rendere piacevoli un maggior numero di zone e di visuali che non un solo grande parco. (Questo punto anche in risposta a chi mi accusava di "sponsorizzare" il grande parco ad est della stazione perchè sarebbe proprio dietro a casa mia!)
Dal punto di vista della mobilità, forse è più comodo (soprattutto per anziani e genitori con bambini piccoli) avere un'area verde, anche piccola, "sotto casa" che non dover attraversare la città per raggiungere il Parco. Comodo, quando si parla di mobilità, può anche voler dire economico ed ecologico.
Mi è venuto in mente anche l'aspetto "sociale" che il parchetto di quartiere aveva quando eravamo piccoli: i bambini delle case vicine scendevano a giocare tutti insieme nel parchetto (ma anche solo nel prato) sotto casa e lì creavano i primi gruppi di coesione sociale.

Quindi rinnego il referendum sul grande parco (che aveva, ovviamente, ottenuto quasi il 90% di consensi) e vi invito a cercare le risposte a questi nuovi quesiti.

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