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giovedì 28 maggio 2009
Roberto Andreoli
Rilanciare l’economia della città. Creare lavoro. Garantire sicurezza ai cittadini.
Enrico Campedelli
Senza dubbio oggi occorre il massimo impegno per dare delle risposte concrete alle famiglie ed alle imprese travolte da questa crisi economica di respiro globale.
Anche Carpi e la sua impresa principale, il tessile abbigliamento, sta vivendo una forte ristrutturazione. Personalmente quindi non parlerei di declino nel tessile, bensì di un forte processo di trasformazione di tutta la filiera produttiva partito già nel 1995, con la delocalizzazione di fasi di produzione e quindi la riduzione di posti di lavoro locali. Riamane un fatto che il fatturato delle imprese tessili del distretto è simile a quello del 1992.Questo grazie a quelle imprese che hanno investito sul marchio e conquistato mercati internazionali con prodotti moda di fascia alta.Oltre ai dati dell’Osservatorio del tessile vorrei ricordare il servizio studi e ricerche del gruppo Sanpaolo, che recentemente ha pubblicato un elaborato dove si evidenzia il distretto di Carpi come uno dei pochi in crescita in termini di export.
Più pesante è la situazione che sta attraversando il settore della meccanica che è il secondo comparto economico per Carpi. Si registrano chiusure di aziende o forti ridimensionamenti d’organico con una conseguente perdita dei posti di lavoro. I redditi di tante famiglie subiscono un duro colpo.Come amministrazione comunale ci siamo attivati su diversi fronti; l’uno con interventi straordinari a livello distrettuale per il sostegno alle piccole e medie imprese attraverso l’erogazione di fondi ai consorzi fidi per agevolare l’accesso al credito. L’altro nei confronti delle famiglie in particolare quelle colpite da cassaintegrazione o con realtà di lavori precari.Famiglie chedevono far fronte a mutui, affitti e spese famigliari.In questi particolari casiabbiamo introdotto misure per ridurre rette e tariffe.

Un secondo elemento è continuare nel mantenere alto il livello di erogazione di servizi alla persona.Non dimentichiamo che l’abitudine ad ottimi servizi crea nel cittadino delle attese di continuità che si danno per scontate,indipendentemente dal momento storico legato ai mutamenti di norme,leggi e contesti sociali.
A questo proposito credo che sia utile spendere una riflessione intorno a quanto fatto, quanto è in agenda, ed ancora,su quanto si potrebbe fare per migliorare queste prestazioni di servizio alla persona.
Partendo da quanto fatto,possiamo parlare delle percentuali di posti ai nidi ed alle materne per i nostri figli, che non hanno uguali in Italia,trattandosi di una riposta positiva del 40% nel caso dei nidi (media nazionale 7%) e del 95% nel caso delle materne.Parlando poi di servizi per la terza età,ricordo come a Carpi si registra una disponibilità di accoglienza in strutture, superiore al 3% della popolazione con più di 75 anni.Non voglio dilungarmi con argomenti tecnici che comunque evidenziano un incremento di impegno di spesa sul bilancio del Comune per i servizi sociali e sanitari, raggiungendo e superando i 10 milioni di euro. Passando a quanto è in agenda per una molto prossima realizzazione, mi limito a ricordare le scuole primarie con annessa palestra a Santa Croce, le scuole medie inferiori sempre con palestra a Cibeno. Sempre a Cibeno la realizzazione da parte di una struttura privata di una scuola materna. L’incremento di strutture per l’infanzia e di strutture per la scuola credo siano da annoverare tra gli elementi che arricchiscano un tessuto sociale.
Ho tenuto per ultimo il tema su quanto si potrebbe ulteriormente fare perché vorrei parlare di Ospedale…Questa riflessione ha inizio nel 2006, a fronte di un ragionamento circa le carenze che una struttura esistente dagli inizi del ‘900 presenta.A Carpi abbiamo un’ottima assistenza medica, ma dal punto di vista strutturale,essendo l’ospedale un edificio dai parametri rigidi che non consente ulteriori espansioni, non possiamo realizzare i necessari ampliamenti.Ad esempio il Pronto Soccorso, che pure fa più prestazioni di Baggiovara, non ha spazi per espandersi. Così come le quattro sale operatorie, che sarebbero da rifare dovrebbero essere raddoppiate per rispondere alle esigenze attuali e la sistemazione dei pazienti non è più adeguata.Le note di cui parlo mi vengono confermate dal direttivo dei primari ospedalieri e dalla dirigenza dell’Asl di Modena che condividono il fatto che a fronte di un piano spesa molto impegnativo per ristrutturare un edifico di cento anni,sia giustificato fare qualche prima considerazione circa l’ipotesi per un impianto ex novo, essendo i costi per una eventuale struttura nuova non molto superiori da quelli necessari alla ristrutturazione del vecchio edificio.

Infine credo sia importante completare l’opera di miglioramento della viabilità e mobilità sia urbana che di collegamento con il capoluogo. Per la viabilità interna,penso principalmente al completamento dell’anello tangenziale intorno alla città,al proseguo di via dell’industria.Questo per togliere dal centro il traffico di attraversamento.Poi penso alla creazione di una rete di piste ciclabili collegate tra loro in grado di raggiungere anche le frazioni cittadine.Sul collegamento con Modena ritengo utile continuare a sollecitare con ogni mezzo le Ferrovie Regionali affinché intensifichino le corse ed il numero di treni messi a disposizione dei nostri cittadini,in particolare per quell’utenza di pendolari che utilizzano quotidianamente il treno per raggiungere i posti di lavoro e di studio.
Deanna Guidi
Sono convinta che il problema più urgente sia il recupero della coesione sociale, status indispensabile per dar vita a progetti di ripresa ed avanzamento stabili.
Da più di dieci anni vedo a Carpi i segni inequivocabili della perdita da parte di categorie e singoli della prospettiva non solo verso il futuro ma anche verso il contingente, come se ogni parte del tessuto sociale, compreso chi amministrava, ritenesse importante annotare a proprio vantaggio successi sempre più effimeri. Non era solo lo sport nazionale ad essere dopato e corrotto, ma la finanza, il commercio, la produzione, il consumo, la cultura e tutto ciò anche a Carpi: chi non ha subito in prima persona le conseguenze drammatiche di questo venir meno della coesione sociale e la pesante ricaduta sulla qualità della sua vita, forse era altrove o agiva per il proprio tornaconto, ma purtroppo anche molti di quest’ultima categoria di persone ha chiuso bottega.
Diretta conseguenza di quanto sopra lo sbandamento pauroso di molti valori vitali: l’onestà, la fiducia in sè e negli altri, il senso della vita propria e altrui, l’educazione, il senso civico, l’idea di futuro, il rispetto per la natura.Le nuove generazioni sono state, e per molto ancora saranno, le vittime di questo sbandamento.
Legato a questo vedo il terzo grave problema: il coma profondo del nostro ambiente e di conseguenza i danni per la salute a cui siamo esposti. A Carpi si registra il più elevato tasso percentuale di tumore al seno della provincia, dell’Italia e del resto del mondo. Se qualcuno osa rispondere ancora che il motivo è che facciamo screening diffuso, lo denuncio.
Per impegnarsi a risolvere questi urgenti ed ineludibili problemi prima di tutto si dovrà evitare di affidare Carpi ad amministratori corresponsabili della situazione di degrado sopra descritto. Tutti coloro poi che si sono opposti al degrado e persino i “pentiti”, siano essi singoli, associazioni o categorie devono essere periodicamente, e da subito, convocati dai nuovi amministratori attorno ad un tavolo e sollecitati a dare il loro contributo ai progetti di recupero e di rinascita. I cittadini tutti, ugualmente, dovranno essere consultati periodicamente sulle decisioni più importanti.
L’affaire Aimag e le scelte di finanza creativa, ad esempio i derivati, ci insegnano cosa comporta ignorare le decisioni di ci rappresenta..
Lorenzo Paluan
Fermare l’espansione edilizia, convertire il sistema produttivo locale alla sostenibilità economica e sociale, sostenere le persone colpite dalla crisi economica.
Giliola Pivetti
Il campo nomadi imbruttisce notevolmente la città in una zona che è la porta ovest: la proposta della lista Alleanza Per CARPI è di creare due microaree per collocare in ognuna una famiglia. Questo è l'unico modo per responsabilizzare i nomadi, che nomadi non sono più, alla cura delle proprie cose.
Se si continua a procedere a voler farli infilare in un appartamento, serviranno altri dieci anni.
La piazza era una risorsa e un luogo di vita per Carpi, il nostro obiettivo è di renderla viva di vita vera e non con gli acrobati sui trampoli: incentivi alla residenza, riapertura del dibattito cittadino ( non solo attraverso rappresentanze, ma secondo il modo dell'agorà) sul suo possibile uso, meno vincolato di quanto lo sia tuttora.
Le piste ciclabili di Carpi, stile tagliatelle spezzate, danno l'idea anche al solo guardarle, che siano strisce che non conducono da nessuna parte. Il nostro impegno è di studiare tutti i percorsi, collegarli, farne di nuovi, veri, meno costosi, di semplice asfalto, che colleghino anche le frazioni.



Fonte: www.cives.it

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