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giovedì 28 maggio 2009
Roberto Andreoli
Nel mio programma politico ho individuato una serie di azioni prioritarie per aiutare imprese e famiglie ad affrontare la grave crisi economica in corso.
Per le aiutare le imprese occorre favorire l’accesso al credito attraverso il finanziamento dei Consorzi Fidi, intensificare le relazioni commerciali e turistiche portando in città i buyers internazionali e creando un Tour a loro dedicato, pianificando incontri con le realtà produttive e distributive locali, mostrando loro le bellezze artistiche e monumentali del nostro centro storico, promuovendo i prodotti del territorio e la buona cucina tradizionale. È indispensabile creare eventi sempre più attraenti per rilanciare il turismo lavorativo, gastronomico, culturale. Occorre fare sistema, creare un tessuto economico che lavori coeso con le Istituzioni per la promozione del marchio “Made in Carpi”.
Per quanto riguarda le famiglie, è indispensabile garantire il diritto alla casa che le dure condizioni economiche sta mettendo in discussione per molti nuclei familiari. Nel mio programma sono indicate attività in grado di accelerare i progetti già in essere e fermi da anni, proposte, da condividere con i costruttori, per forme di acquisto agevolato di immobili già pronti ma invenduti. Le giovani coppie devono essere aiutate nell’acquisto della casa attraverso le garanzie sui mutui oppure nell’affitto tramite la promozione di forme concordate sostenute dalla riduzione dell’ICI al proprietario.
Per i commercianti abbiamo previsto l’abolizione della tassa di occupazione del suolo pubblico per tavolini e dehors dei bar e promuoveremo la libera gestione dell’orario di apertura dei negozi nei giorni feriali e festivi. Inoltre, garantiremo un indennizzo agli operatori economici situati in aree sottoposte a cantiere per più di 3 mesi e, quindi, evidentemente danneggiate.
Enrico Campedelli
Come Amministrazione ci stiamo muovendo su diversi piani,con interventi straordinari a livello distrettuale per il sostegno alle piccole e medie imprese anche attraverso l’erogazione di fondi ai consorzi fidi per agevolare l’accesso al credito. Continuiamo il rapporto con gli altri comuni della rete dei distretti tessili per promuovere politiche a sostegno del settore.Infine ci preoccupiamo di creare le condizioni perché il tessuto d’impresa creai reali posti di lavoro, in particolare per giovani e donne.Inoltre stiamo facendo azioni dirette al miglioramento della capacità professionale anche attraverso l’attività di CarpiFormazione.

Deanna Guidi
Penso che dopo una grave calamità si debba fare la conta dei danni e la verifica delle risorse umane e finanziarie disponibili. Infatti senza una oculata analisi dei fenomeni e delle loro cause non si può passare ideologicamente alle proposte. Nella conta dei danni agli oltre mille posti di lavoro persi devono essere aggiunte le migliaia di lavori saltuari mal retribuiti, spesso indecorosi e ricattatori, inadeguati a concedere al lavoratore senso di sé e della propria identità sociale.
Chi è responsabile della crisi non è tanto lontano da noi né tanto da noi alieno: pensiamo alla dittatura culturale dell’alta finanza ma anche alla evasione fiscale dalle proporzioni gigantesche che ha riempito le pagine dei giornali locali, all’aumento indiscriminato dei prezzi, allo sperpero di denaro pubblico.
Abbiamo ancora saperi di alta qualità, ricerca, strumenti, voglia di esserci, disponibilità finanziarie, specificità produttive: rimettiamole al servizio della nostra comunità, non escludendo nessuno.
Sosteniamo il coraggio di chi desidera contrubuire compattando le volontà e condividendo le scelte.
Quello che stavolta non deve mancare è la chiara percezione del territorio nel suo complesso e dei bisogni di tutti.
Prima di fare i generosi alla cieca, promettendo sussidi e sostegno finanziario si guardi alle identità civili dei singoli e delle aziende, privilegiando negli aiuti le vittime innocenti della crisi, quali i giovani e i poveri. Tra le aziende il sostegno deve andare a quelle che vogliano produrre in loco, non esportando macchinari e lavoro, che sappiano difendersi dalle varie facce della mafia denunciandone le subdole infiltrazioni.
Il recupero della salute ambientale, alimentare e culturale rappresenta il nuovo su cui noi puntiamo, per la ripresa economica.
Lorenzo Paluan
Con questa crisi sono venuti al pettine nodi importanti, questioni che si risolveranno solo con un cambio radicale e profondo di intendere i nostro modelli di produzione e di consumo, e per evitare il collasso definitivo dal punto di vista ambientale e sociale, l’unica alternativa è quella di passare dall’economie dello sviluppo a quelle dell’equilibrio, intesa come equilibrio nell’uso dei territori, delle risorse e della loro distribuzione.
In questo senso, le comunità locali oggi possono giocare un ruolo importante se decidono di sganciare almeno parte del loro sistema economico dalle dinamiche tradizionali
In Europa e Italia, i territori che per primi hanno deciso di puntare su questi settori, presentano un tessuto sociale ed economico che consente di mantenere livelli equi di reddito diffuso, sostenuto da cicli di economia sostenibile e riproducibile, che si affiancano alle produzioni tradizionali.
Carpi in questo senso sta perdendo tempo.

Tre le macroaree di intervento:
1)La promozione del maggior numero di filiere locali nel settore agroalimentare e nel manifatturiero, anche attraverso un’oculata politica di Green Public Procurement per il settore pubblico e, per il privato, la promozione dei mercati a filiera corta e la creazione di un marchio Made in Carpi per le aziende che decidono di aderire a questa proposta e rendano trasparente la propria catena di fornitura
2)Facilitare gli investimenti nei settori innovativi dei materiali e impiantistica per il risparmio energetico e delle energie rinnovabili, Carpi può diventare un grande distretto delle agroenergie, perchè abbiamo ancora il terreno necessario e perchè siamo inseriti in un contesto produttivo, che opportunamente riqualificato, può ricavare notevoli vantaggi, con i materiali per la bioedilizia, con sviluppi per il settore meccanico, informatico e dell'oleodinamica, per quelli necessari alla creazione di nuove reti elettriche intelligenti, capaci di gestire i contributi di tanti microproduttori di energia, che renderebbero superflui strutture come gli elettrodotti ad alto voltaggio che attraversano il nostro territorio. L’obiettivo deve essere quello di puntare all’autosufficienza energetica del territorio comunale nell’arco di 15 anni, in modo da poter sfruttare tutti i vantaggi economici di questi settori innovativi al ripresentarsi dell’inevitabile prossima crisi petrolifera.
3)Rivoluzionare in senso ecologico la macchina comunale. Non si può predicare la bioedilizia e il risparmio energetico con i privati e poi non essere i primi ad applicarlo nel pubblico. Anche perché conviene.
Gigliola Pivetti
Secondo noi occorre ripartire in modo strutturale: sostenere il credito alle imprese, ponendosi il Comune con forza come interlocutore rispetto alle banche e al loro distacco verso i problemi della città. Occorre creare un Private Equity Found in grado di finanziare le idee innovative di nuove imprese o già esistenti che vogliano sperimentare. Occorre PROMUOVERE il nome di Carpi e dei suoi prodotti a livello nazionale e internazionale: apriremo a Milano uno show room, “ Luci su Carpi”, con giovani carpigiani che vi lavorano, che prendono contatto coi giornali e con le televisioni, che lanciano nel mondo il nome di Carpi e che portano a Carpi le attività e le mostre internazionali.
Fonte: www.cives.it

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