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Il dibattito si è trasferito anche su questo blog ma, come sottolineava Giliola Pivetti, con scarsa partecipazione dei cittadini.
Provo ad alimentare la discussione riportando per intero l'intervista, comparsa ieri sull'Espresso, ad uno dei più autorevoli urbanisti italiani.
A me la lettura dell'intervista (contenuta nell'articolo "Una cascata di cemento") ha fatto pensare. Riporto quì anche le mie considerazioni sperando di suscitarne altre.
Una delle obiezioni a rivedere il piano di espansione edilizia è che era già stato deciso così. Mi sembra debole per due motivi: primo, la situazione economica e ambientale mondiale (e locale) è cambiata e quindi è logico cambiare le politiche; secondo, forse la situazione economica ed ambientale è cambiata proprio a causa delle decisioni prese fin'ora e quindi è non solo logico ma anche doveroso cambiare le politiche.
Un'altra obiezione è che realizzare un parco costerebbe molto. Può non essere un buon momento per investire così tanti soldi dei carpigiani. Però non è detto che il parco vada realizzato subito, certo è che, dopo, sarà difficile demolire le case per ricreare lo spazio...
Una giustificazione è che il Piano Casa serve per rilanciare l'economia. Molti sostengono che si potrebbe dare da lavorare ad altrettanta mandodopera incentivando la conversione dell'esistente verso un'edilizia più eco-sostenibile. Molti mettono in guardia anche dal rischio che, in una fase come quella attuale, gli unici che possano disporre dei capitali necessari sarebbero la mafia e la camorra.
Io non sono un esperto di questi temi ma, almeno, mi pongo queste domande in attesa e con la speranza che qualcuno non dia troppo per scontate le risposte.
.............................................................
<B>Una vergogna solo italiana</B>
'I paesi civili frenano il cemento, qui il governo lo incentiva': colloquio con Edoardo Salzano di Paolo Biondani
Edoardo Salzano è uno dei più autorevoli urbanisti italiani. Il suo sito Eddyburg.it sta diventando il primo forum di informazione e discussione democratica sullo sviluppo edilizio, l'ambiente e il paesaggio.
<B>Che ne pensa del piano casa?"</B>
È un'iniziativa vergognosa, che avrà effetti devastanti. È' l'ennesima conferma che la cementificazione è una scelta politica: si favorisce uno sviluppo basato solo sull'appropriazione privata della rendita fondiaria. L'ideologia della bolla immobiliare ha fatto danni in tutto il mondo, ma l'Italia è l'unico Paese che continua a incentivarla. Ci stiamo allontanando sempre di più dall'Europa".
<B>Come si costruisce nei paesi più civili?"</B>
Per capirlo basta sorvolare l'Europa in aereo. In paesi come Austria, Germania, Olanda e Francia c'è una pianificazione rigorosa che segna un taglio netto tra città e campagna. In Italia c'è una marmellata edilizia, chiamata 'sprawl', spalmata su quasi tutto il territorio. La grande differenza è che nei paesi avanzati si cerca da tempo di controllare e limitare la cementificazione".
<B>Qualche buon esempio?"</B>
La Germania ha programmato dal '98 una direttiva rigorosa per ridurre entro il 2020 il consumo di suolo, facendolo scendere da 120 a meno di 30 ettari al giorno. E ci sta riuscendo. Nel Regno Unito fin dal '99 l'obiettivo è di realizzare almeno il 60 per cento della nuova edilizia abitativa in aree già urbanizzate. Perfino negli Usa, dove le estensioni sono gigantesche, alcuni Stati come l'Oregon hanno imposto confini invalicabili allo sviluppo delle città. In Italia il problema è totalmente ignorato. Cresce solo quella che Tonino Cederna chiamava la crosta di cemento e asfalto".
<B>Molti cittadini si mobilitano con associazioni, comitati e raccolte di firme. Il vero problema è che la lotta alla speculazione edilizia non trova un'adeguata rappresentanza politica?"</B>
Purtroppo non è solo il centrodestra, ma anche una parte del centrosinistra a teorizzare la cosiddetta urbanistica contrattata, le grandi opere in deroga a tutto e magari gli accordi sottobanco con i furbetti del quartierino e gli immobiliaristi d'avventura. C'è un pensiero unico che va combattuto con una svolta culturale: il suolo libero è una risorsa scarsa che va conservata. E per farlo serve una pianificazione più seria e più vasta di quella comunale".
(Fonte: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/una-vergogna-solo.italiana/2105656)
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8 commenti:
DAVIDE CATTINI
A)
INUTILE CHIUDERE LA STALLA QUANDO I BUOI SONO SCAPPATI.
QUESTO CHIACCHIERARE DI COSA FARE NEL SETTORE EDILE QUANDO E' GIA' STATO FATTO TUTTO E DI PIU' SA DI REVISIONISMO STORICO.
LE SOLITE CHIACCHIERE DA COMUNISTI E GIORNALISTI DI SINISTRA SUI GUAI FATTI DAI LORO POLITICI COME SE INVECE FOSSERO I POLITICI DI UN ALTRO SCHIERAMENTO.
SINCERAMENTE MI HANNO ROTTO IN BOCCA.
B)
I PROBLEMI:
LE FAMGLIE NON HANNO REDDITO SUFFICIENTE PER PAGARE L'AFFITTO FIGURIAMOCI PER COMPRARE LE CENTINAIA DI APPARTAMENTI RIMASTI INVENDUTI.
MOLTI CHE HANNO FATTO MUTUI NON HANNO REDDITO PER PAGARLO
PRESTO MOLTI NON L'AVRANNO QUESTO REDDITO CHE CREDEVANO AVREBBERO AVUTO PER SEMPRE.
LA PAROLA CHIAVE VEDETE E' REDDITO DELLE FAMIGLIE.
RISOLVETE QUESTO DILEMMA E AVRETE RIMESSO IN MOTO IL MACCHINONE DELL'ECONOMIA.
LO SO: E' UN'OSSERVAZIONE IN CONTROTENDENZA, MA NON VORRETE MICA CHE SI ACCETTI DI TORNARE POVERI COME NEL '52 PER FARE CONCORRENZA AGLI SCHIAVI CINESI ED INDIANI O PER MANTENERE GLI AMERICANI AD UN TENORE DI VITA CHE NON POSSONO PERMETTERSI?
MEDITIAMO GENTE MEDITIAMO: I RE SONO NUDI. FIGURIAMOCI LA POVERA (ECONOMICAMENTE PARLANDO) GENTE.
sempre davide cattini
SCUSATE:
SUI PARCHI SONO SEMPRE D'ACCORDO E D'ALTRA PARTE SONO INEVITABILI
COSTRUIREMO SEMPRE PIU' IN ALTO STILE PALAZZONI DI MODENA PER PERMETTERE AI COSTRUTTORI DI COMPRARE I POCHI TERRENI ANCORA EDIFICABILI A PREZZI STELLARI E RICUPERARE IL COSTO AUMENTANDO LA SUPERFICIE EDIFICABILE
UN PARCO CI VUOLE ANZI CE NE VOGLIONO TANTI PER DAR SFOGO A BAMBINI E ANZIANI RINCHUISI NEI MINI APPARTAMENTI (CERTO ECOLOGICAMENTE PERFETTI!!!)CHE SI COSTRUISCONO OGGI.
ECCO PERCHE' VIENE FUORI LA QUESTIONE DEI PARCHI.
E DIETRO C'E' QUEL MODO DI RAGIONARE DA PIANO QUINQUENNALE DELl'AGRICOLTURA STILE SOVIETICO CHE TI PORTA PER GLI INTERESSI DI PARTITO A DORMIRE, CUCINARE DIMORARE IN CUBICOLI PICCOLI E BASSI CHE TI SONO COSTATI ORO COLATO, IN CUI STAI STRETTO E SCOMODO MA IL MERCATO E' QUELLO CHE E'.
DOVE INVECE LA MENTALITA? E' IL SERVIZIO ALLA PERSONA (LUSSO CHE SI POSSONO PERMETTERI I RICCHI E BASTA, BEATI LORO) VEDETE CHE CAMBIAMENTO: A PARITA' DI EDILIZIA ECO SOSTENIBILE STANZONI E TANTI, GARAGIONI, PALESTRONE, PISCINONE, GIARDINONI, MACCHINONI. A DIMOSTRARE CHE NEL LARGO SI STA MEGLIO CHE NELLO STRETTO.
IN SINTESI: STIAMO PREPARANDO LA STRADA A GRATTACIELI DI STILE NIUIORCHESE.
TUTTO LI'.
p.s. SICCOME QUESTE CONFIDNZE VE LE FO' COMUNQUE COL SORRISO SULLE LABBRA VI CONFESSERO' SORRIDENDO CHE L'IDEA DEL PARCONE CITTADINO MI PIACE. LO FAREBBERO VICINO A CASA MIA. DIVENTEREBBE QUASI IL MIO CORTILONE DI CASA.
UN'IDEA PER I GIARDINIERI COMUNALI:
MOLTO PRATO E MOLTA OMBRA= POCHI TRONCHI GRANDI CHIOME. PER AVERE UN GRAN BEL PRATO SONO DISPOSTO AD ASPETTARE LE GRANDI CHIOME ANCHE QUALCHE ANNO. FATE PURE CON COMODO.
GRAZIE.
DAVIDE CATTINI
Il mio "chiacchierare" non è da "giornalista di sinistra" e non era rivolto pro o contro uno schieramento politico.
L'articolo dell'Espresso che cito ha sotto il titolo una foto di Berlusconi e di Milano mentre il mio post potrebbe tranquillamente avere quella di Campedelli e della CMB.
Secondo me il problema della preservazione dell'ambiente è super-partes nel senso che dovrebbe interessare a tutti i cittadini e che invece non è rappresentato da quasi nessuno schieramento politico.
Secondo me dire che "ormai il danno è stato fatto" vuol dire solo non avere il coraggio di ammettere la necessità di un cambiamento che riguardi anche il nostro stile di vita.
Comunque, per Giliola Pivetti e gli altri desiderosi di dibattito tra i carpigiani, qui Davide solleva non pochi quesiti...
A voi la parola...
Caro Marco, infatti io non parlavo di te... ed a dire il vero non so bene di chi parlavo in particolare
è però innegabile che uno dell'attuale giunta che si faccia paladino o accolga dalle opposizioni l'idea che bisogna costruire meno...mi puzza
mi puzza eccome
ma siccome sono profeta vedremo nel giro di qualche anno quel che succederà
i palazzi di dieci piani hanno la bella caratteristica di essere visibilissimi....
ciao marco
davide cattini
Caro Davide,
mentre ti leggevo avevo anch'io il sorriso sulle labbra,anche se parlavi di cose drammatiche come lo scarso reddito delle famiglie, perchè ti immaginavo così grande e grosso come sei :-) a imprecare contro gli spazi stretti in cui ci hanno costretto ( e anche un miniappartamento costa un occhio della testa).
Reddito delle famiglie: non sono un economista(e mi consolo pensando che anche loro non ne azzeccano mai una)ma credo anch'io che tutto passi di lì. Il reddito delle famiglie è quello che consente non solo di andare a spendere ma di progettare il futuro, fare figli, farli studiare,essere sereni e forse anche più buoni. Uno strumento di rivoluzione pacifica che nessun partito prenderà mai in mano.
Penso alle intuizioni di Yunus, si dovrebbe procedere da lì su scala planetaria.
Intanto,a livello locale, per nessuna ragione al mondo si dovrebbe fare una rotonda da due milioni e passa di euro e si dovrebbe indirizzare questa cifra verso le famiglie.
Ciao a tutti
Giliola Pivetti
Il tema è vario e complesso: c'è un problema che riguarda i nostri stili di vita e modelli di sviluppo, c'è un tema che riguarda le politiche di gestione del territorio e uno che riguarda le infiltrazioni criminali nella nostra economia che trovano nel settore edile (e nella concessioni edilizie facili dei nostri comuni) terreno fertile.
Vi segnalo questo articolo:
antefatto.ilcannocchiale.it/2009/08/11/modena_provincia_di_casal_di_p.html
Scusate l'ingenuità della domanda ma sbaglio o a Carpi ci sono un sacco di appartamenti invenduti (es. in via Alghisi zona Ape Regina, dalle parti dei Vigili del Fuoco, a Santa Croce ecc, ormai i cartelli di vendesi sono tantissimi). E allora mi chiedo perchè un costruttore dovrebbe continuare a costruire, se poi non vende.
Cioè immagino che la corsa alla nuova ulteriore edificazione avrà un calo o uno stop naturale anche senza interventi esterni: se cala o si annulla la domanda, cala o si annulla l'interesse a costruire.
A meno che non si conti sul richiamo di altra immigrazione, cosa che a fronte della mancanza di interventi pubblici per consentire l'integrazione (interventi assolutamente assenti a livello locale come nazionale) penso porterebbe problemi vari.
Che dite?
Un cittadino.
In realtà un'ipotesi come quella di anonimo (a proposito, anche io sono dell'idea che bisognerebbe firmarsi...) vale solo per un meccanismo ideale di mercato ed equilibrio domanda/offerta.
Ora, a parte il fatto che il legame tra mercato "ideale", domanda, offerta e , soprattutto, formazione dei prezzi, non è mai esistito praticamente in nessun settore, nel caso specifico dell'edilizia si sono inseriti diversi altri fattori che hanno poco a che vedere con il "mercato". Il boom non dipende solo da loro, ma di sicuro hanno una parte rilevante nel mantenere questo meccanismo perverso anche in tempo di calo della domanda.
Innanzitutto bisogna considerare la sproporzione che il mercato attribuisce tra il valore di un terreno agricolo e quello edificabile.
Chi ha la proprietà di quei beni, si arricchisce automaticamente per il solo cambio di destinazione, anche se il "bene" resta esattamente lo stesso (mq di terra).
Questo porta ad una pressione costante da parte delle proprietà al cambio di destinazione.
Sulla base di questo valore (che di persè è già una finzione) le società proprietarie possono indebitarsi con le banche e investire e partono a costruire.
A questa stortura "legale", si aggiungono le storture semi legali e illegali della finanza italiana: tra crollo delle borse, capitali reimpatriati a partire dai primi anni 2000 (primo condono Berlusca) più la necessità di investire e ripulire in attività lecite ingenti capitali di origine criminale, un fiume di denaro si è riversato su di un settore che consentiva, fino a poco tempo fa, il massimo rendimento con il minimo sforzo, in un settore di fatto "selvaggio", sia per le condizioni di chi ci lavora che per quelle di chi ci investe.
Le amministrazioni comunali nel frattempo, in cerca di contributi ai loro bolanci, sono ben felici di concedere concessioni edilizie.
Una volta partita la macchina, con questi elementi, è (e sarà) in grado di continuare ad alimentarsi per un certo periodo anche in assenza di domanda: alcune aziende, continueranno a indebitarsi per costruire perchè solo quello sanno fare (prima o poi ci sarà il botto, ma inanto ci si prova), altre, data la disponibilità di capitali (specie se di provenienza illecita), possono permettersi anche di lasciarli lì a dormire per anni, nel frattempo hanno ripulito soldi e fatto girare l'economia per le aziende degli amici degli amici.
COme a dire, il sistema gode di una sua inerzialità, che consente di fregarsi terriorio e impone ai comuni (che nel caso di Carpi sono comunque ben accondiscendenti) di fare obbrobri come i nuovi quartieri a sud o il famigerato PRU di via Due Ponti, o i formicai sorti a est di via roosevelt.
Peraltro, essendo il settore edilizio ad alta intensita di manodopera, ma di quel tipo di manodopera che di certo non abbondava nel mercato del lavoro carpigiano, induce anche spostamenti migratori (lavratori che costruiscono case che magari si indebitano per comprare casa, ecc. ecc.),
Insomma, sulla materia si sono instaurati un discreto numero di circoli viziosi che solo una decisione politica all'origine poteva (e ancora potrebbe) impedire: non mettere a dispossizone terreni per la speculazione edilizia senza aver fatto una valutazione reale dei fabbisogni (in altri termini, le case e i capannoni si fanno solo per chi ne ha bisogno (e possibilmente commisurando i prezzi a quello che effettivamente persone e imprese possono pagare) e non a fini di investimento), per questo serve la politica (nel senso di una chiara decisione amministrativa) e per questo il "mercato", (ammesso che esista un mercato libero e neutrale), non basta.
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