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martedì 17 novembre 2009
Ricevo e pubblico:
Senza la vendita di AIMAG a HERA, la nostra municipalizzata avrebbe potuto evitare la messa a gara del servizio idrico e dei rifiuti, prevista dal decreto 135/09, grazie alla presenza in quei due servizi di "soci correlati" per il 40% delle attività.
Con l'ingresso di HERA, anche AIMAG sarà invece obbligata ad ridurre la presenza della proprietà dei comuni al 30%, con tanti saluti alla capacità dei sindaci di indirizzare e controllare la gestione dei servizi vitali per la nostra comunità (peraltro già minata dalla presenza ingombrante di HERA).
Ora che il danno è fatto, cerchiamo almeno almeno di salvare il servizio idrico, rilanciando il concetto che l'acqua è un diritto e non può essere motore di profitto a scapito degli utenti, come prevede il recente decreto del governo Berlusconi (che peraltro ricopia l'altrettanto scellerato progetto di legge della Lanzilottta), presentado questo odg al consiglio comunale, dove potremo vedere e toccare con mano chi sono i consiglieri che veramente ritengono l'acqua un bene non provatizzabile e chi no.**
*
Ordine del giorno: riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica*
Premesso che
1) la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dal Art. 23bis della Lg. 133/2008, che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all'ingresso di privati;
2) il recente Art. 15 del D.L. 135/2009 che ha modificato l'Art. 23bis muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo
- l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa
a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
- la cessazione degli affidamenti "in house" a società totalmente pubblica, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011;
- nessuna misura di salvaguardia dell'occupazione;
3) le modifiche introdotte dall' Art. 15 del D.L. 135/2009 non scongiurano in alcun modo la possibilità della creazione di cartelli oligopolistici, che in pratica, possono diventare i nuovi "padroni" della nostra acqua; ma rispondono semplicemente alla logica dei regali dell'attuale Governo a Confindustria, in cerca di nuovi facili guadagni;
* *
*Valutato che*
questo sia un epilogo da scongiurare, per un concetto inviolabile che annovera l'acqua come un diritto universale e non come merce, perché espropria l'acqua potabile dal controllo degli Enti locali e dei cittadini, perché consegna al mercato l'acqua con tutte le ripercussioni sociali che questo può generare;
è necessario prendere immediatamente una posizione chiara che permetta di salvaguardarsi dagli effetti nefasti dell' Art. 15 del D.L. 135/2009, il quale non permette di tergiversare nella scelta tra gestione pubblica e parziale partecipazione di soci privati nel servizio idrico integrato;
*Il Consiglio Comunale di Carpi*
1) riconosce il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico;
2) riconosce il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e si impegna ad inserire tempestivamente questo principio nel proprio Statuto Comunale in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va quindi attuata attraverso un Ente di Diritto pubblico;
3) impegna il Sindaco e la Giunta ad intraprendere tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall' art. 23bis Lg. 133/2008, come modificato dal'Art. 15 D.L 135/2009, che condurranno alla messa a gara della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell'acqua ai privati entro il 2011.
--
Lorenzo Paluan
Gruppo Consiliare
Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it
Partito della Rifondazione Comunista
Senza la vendita di AIMAG a HERA, la nostra municipalizzata avrebbe potuto evitare la messa a gara del servizio idrico e dei rifiuti, prevista dal decreto 135/09, grazie alla presenza in quei due servizi di "soci correlati" per il 40% delle attività.
Con l'ingresso di HERA, anche AIMAG sarà invece obbligata ad ridurre la presenza della proprietà dei comuni al 30%, con tanti saluti alla capacità dei sindaci di indirizzare e controllare la gestione dei servizi vitali per la nostra comunità (peraltro già minata dalla presenza ingombrante di HERA).
Ora che il danno è fatto, cerchiamo almeno almeno di salvare il servizio idrico, rilanciando il concetto che l'acqua è un diritto e non può essere motore di profitto a scapito degli utenti, come prevede il recente decreto del governo Berlusconi (che peraltro ricopia l'altrettanto scellerato progetto di legge della Lanzilottta), presentado questo odg al consiglio comunale, dove potremo vedere e toccare con mano chi sono i consiglieri che veramente ritengono l'acqua un bene non provatizzabile e chi no.**
*
Ordine del giorno: riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica*
Premesso che
1) la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dal Art. 23bis della Lg. 133/2008, che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all'ingresso di privati;
2) il recente Art. 15 del D.L. 135/2009 che ha modificato l'Art. 23bis muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo
- l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa
a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
- la cessazione degli affidamenti "in house" a società totalmente pubblica, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011;
- nessuna misura di salvaguardia dell'occupazione;
3) le modifiche introdotte dall' Art. 15 del D.L. 135/2009 non scongiurano in alcun modo la possibilità della creazione di cartelli oligopolistici, che in pratica, possono diventare i nuovi "padroni" della nostra acqua; ma rispondono semplicemente alla logica dei regali dell'attuale Governo a Confindustria, in cerca di nuovi facili guadagni;
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*Valutato che*
questo sia un epilogo da scongiurare, per un concetto inviolabile che annovera l'acqua come un diritto universale e non come merce, perché espropria l'acqua potabile dal controllo degli Enti locali e dei cittadini, perché consegna al mercato l'acqua con tutte le ripercussioni sociali che questo può generare;
è necessario prendere immediatamente una posizione chiara che permetta di salvaguardarsi dagli effetti nefasti dell' Art. 15 del D.L. 135/2009, il quale non permette di tergiversare nella scelta tra gestione pubblica e parziale partecipazione di soci privati nel servizio idrico integrato;
*Il Consiglio Comunale di Carpi*
1) riconosce il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico;
2) riconosce il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e si impegna ad inserire tempestivamente questo principio nel proprio Statuto Comunale in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va quindi attuata attraverso un Ente di Diritto pubblico;
3) impegna il Sindaco e la Giunta ad intraprendere tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall' art. 23bis Lg. 133/2008, come modificato dal'Art. 15 D.L 135/2009, che condurranno alla messa a gara della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell'acqua ai privati entro il 2011.
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2 commenti:
Per inciso: un odg molto simile è già passato nei comuni di Ferrara e Fiorano Modenese, nel caso ai consiglieri del PD tremassero le vene ai polsi nel sostenere il principio che l'accesso all'acqua è un diritto...
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