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sabato 27 febbraio 2010
Andreoli promette battaglia anche sul ‘caso Bulgarelli’
«Porterò la questione in Ministero, sarebbe molto grave se questa delibera non fosse legittima».
Le parole di Roberto Andreoli, capogruppo Pdl (nella foto), sono riecheggiate in un’aula silenziosa come non mai: il consigliere ha giurato battaglia in riferimento all’approvazione della cosiddetta norma Brunetta, oggetto di un’integrazione ad una delibera poi emendata nel giro di pochi giorni dalla giunta. In occasione della seduta di giovedì sera, l’esponente dell’opposizione ha presentato un’articolata interrogazione in cui ha chiesto spiegazione circa parecchie anomalie delle due delibere, già prese di mira sul blog ‘Carpizeronove’.
Le risposte ricevute prima dal sindaco Campedelli e poi dal segretario generale del Comune, Giorgio Masini, non lo hanno evidentemente soddisfatto: pur condividendo l’introduzione della norma Brunetta (che permette agli enti locali di licenziare i dipendenti con più di 40 anni di contributi), «soprattutto in situazioni di contingenza quale quello attuale», il consigliere ha però evidenziato diversi vizi di forma e irregolarità tecniche nei testi delle due delibere, che porterebbero ad «inficiare tutti i provvedimenti successivi».
«Chi è il presidente che nella prima delibera propone l’integrazione con l’introduzione della norma Brunetta?» ha chiesto Andreoli. «Non spetterebbe al dirigente, che, sentito il parere del sindaco o della giunta, rielabora il testo della delibera e la porta in approvazione in una data successiva?».
Secondo la legge, la facoltà di «risolvere i contratti» spetterebbe ai dirigenti di settore.
«Come è possibile quindi - ha proseguito - che sia demandato al direttore generale «di predisporre gli atti conseguenti che, nella delibera in oggetto, appaiono essere non di sua competenza?».
In pratica, il ragionamento di Andreoli fa capo alle dimissioni del dirigente del personale Miriam Bulgarelli, che non era presente al momento della discussione della seconda delibera.
E’ sentore comune che Bulgarelli, a capo del personale comunale da 37 anni, abbia rinunciato all’incarico dopo che le era stata tolta un’importante competenza prevista dalla legge, per attribuirla come visto al direttore generale.
Sebbene molti punti siano stati chiariti dagli interventi del sindaco e del segretario generale, rimane l’ombra del sospetto riguardo la mancanza di una lista dei dipendenti colpiti dal provvedimento, che si aggiunge alla solerzia con cui è stata attuata la norma Brunetta (accolta in Comune dopo soli 5 mesi dall’entrata in vigore): due tasselli in contrasto tra loro che hanno ‘insospettito’ ulteriormente Andreoli.
Il quale, c’è da starne sicuri, andrà fino in fondo a questa vicenda.
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
«Porterò la questione in Ministero, sarebbe molto grave se questa delibera non fosse legittima».
Le parole di Roberto Andreoli, capogruppo Pdl (nella foto), sono riecheggiate in un’aula silenziosa come non mai: il consigliere ha giurato battaglia in riferimento all’approvazione della cosiddetta norma Brunetta, oggetto di un’integrazione ad una delibera poi emendata nel giro di pochi giorni dalla giunta. In occasione della seduta di giovedì sera, l’esponente dell’opposizione ha presentato un’articolata interrogazione in cui ha chiesto spiegazione circa parecchie anomalie delle due delibere, già prese di mira sul blog ‘Carpizeronove’.
Le risposte ricevute prima dal sindaco Campedelli e poi dal segretario generale del Comune, Giorgio Masini, non lo hanno evidentemente soddisfatto: pur condividendo l’introduzione della norma Brunetta (che permette agli enti locali di licenziare i dipendenti con più di 40 anni di contributi), «soprattutto in situazioni di contingenza quale quello attuale», il consigliere ha però evidenziato diversi vizi di forma e irregolarità tecniche nei testi delle due delibere, che porterebbero ad «inficiare tutti i provvedimenti successivi».
«Chi è il presidente che nella prima delibera propone l’integrazione con l’introduzione della norma Brunetta?» ha chiesto Andreoli. «Non spetterebbe al dirigente, che, sentito il parere del sindaco o della giunta, rielabora il testo della delibera e la porta in approvazione in una data successiva?».
Secondo la legge, la facoltà di «risolvere i contratti» spetterebbe ai dirigenti di settore.
«Come è possibile quindi - ha proseguito - che sia demandato al direttore generale «di predisporre gli atti conseguenti che, nella delibera in oggetto, appaiono essere non di sua competenza?».
In pratica, il ragionamento di Andreoli fa capo alle dimissioni del dirigente del personale Miriam Bulgarelli, che non era presente al momento della discussione della seconda delibera.
E’ sentore comune che Bulgarelli, a capo del personale comunale da 37 anni, abbia rinunciato all’incarico dopo che le era stata tolta un’importante competenza prevista dalla legge, per attribuirla come visto al direttore generale.
Sebbene molti punti siano stati chiariti dagli interventi del sindaco e del segretario generale, rimane l’ombra del sospetto riguardo la mancanza di una lista dei dipendenti colpiti dal provvedimento, che si aggiunge alla solerzia con cui è stata attuata la norma Brunetta (accolta in Comune dopo soli 5 mesi dall’entrata in vigore): due tasselli in contrasto tra loro che hanno ‘insospettito’ ulteriormente Andreoli.
Il quale, c’è da starne sicuri, andrà fino in fondo a questa vicenda.
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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4 commenti:
Chiedendolo ai dipendenti del settore personale e’ facile sapere che la dirigente non si e’ dimessa per andare in pensione ma per non soggiacere ad uno svilimento o limitazione della sua autonomia cosi’ come e’ risaputo che mai nessuno di tali dipendenti,prima del 31.12.09, e’ stato incaricato di redigere la lista degli impiegati interessati dal provvedimento Brunetta: ne’ ,di tale provvedimento, se n’e’ mai discusso nelle commissioni consigliari o in consiglio.
Dobbiamo pensare ad improvvisazioni o illuminazioni del sindaco sulle possibili ricadute positive sul bilancio in seguito all' adozione di tale atto? O piuttosto di un provvedimento mirato per evere mano libera in un settore cosi’ “redditizio”, elettoralmente parlando , come quello del personale?
Andreoli ha ragione di richiedere chiarezza: giochi o menzogne , se ce ne sono, vanno smascherati cosi come la legittimita’ degli atti sui cui il dubbio sembra lecito.
Voglio dire che di questo argomento non si e' mai discusso in commissione consiliare durante la discussione del bilancio, sono sicuro, ho controllato; allora dov'e' stato fatto? nelle comunicazioni pubbliche e nelle conferenze stampa nessuno ne ha parlato, hanno detto solo di tagli agli appalti, che poi sono rientrati tutti o quasi. Allora questa idea qui e'solo venuta avanti come idea di qualcuno? e perche'? e se da nessuna parte se ne e' mai parlato, chi e dove e con quali dati e con quali delibere, ha fatto previsioni di ridurre il personale in servizio, rifacendo la pianta e risistemando gli addetti?chi e' il suggeritore? E' stato chiesto al direttore? al dirigente del Bilancio, visto che viene detto che si e' deciso durante la stesura del bilancio? o doveva essere chiesto al dirigente del personale che forse poteva avere delle idee per limitare i danni, sapere dove si poteva togliere e dove si doveva aggiungere?Invece questo qui viene messo in condizione di dare le dimissioni.Perche'? Non l'ha micca detto il sindaco l'altra sera (e neanche il segretario).
Non ho capito, mi sembra una cosa confusa, cosa c'entrano le pensioni con le dimissioni del dirigente che, se non c'era in servizio il 31 dicembre, come ha detto il segretario comunale in consiglio, le doveva avere date prima. Poi perche' le ha date se non va in pensione? non e' una cosa logica.Ci hanno raccontato che e' stato considerato in generale l'effetto dei licenziamenti del personale con 40 anni di servizio: ma a chi e' stato chiesto di farlo e a chi e' stato detto? e chi ha valutato l'effetto? Lo chiedo perche' l'altra sera il sindaco ha detto questo ma ha detto anche che non sapeva ancora quanti avessero i 40 anni, che la circolare per la raccolta delle informazioni e' in giro adesso? Io sono convinto che lui lo sa; se non l'ha detto, e' evidente che sono pochi pochi, due-tre, quelli che hanno 40 anni (e allora la manovra ha altri scopi che non ci vuole dire, non c'entrano niente i disoccupati...). Se e quando si doveva fare questa cosa, per chiarezza, bisognerebbe dirla prima al sindacato,non e' un normale spostamento di uno da un posto a un altro:pensare di licenziare la gente che non ha raggiunto i limiti di eta',in modo automatico, e' una roba delicata.La legge di Brunetta e' facoltativa e finisce nel 2011, e' limitata nel tempo, ha detto il sindaco l'altra sera.Ma se e' una facolta',forse e' pensata per essere applicata con della testa. A Carpi, quando si e' parlato di bilancio, nei circoli dove sono state fatte le riunioni, nessuno ha detto questo,solo che il rapporto della spesa di personale del comune e' basso a confronto la spesa corrente,mentre in unione ci hanno detto che questo e' molto piu' alto.Allora, viene da dire, dovrebbe cessare del personale in Unione, ma il personale dell'unione che paghiamo noi di Carpi per il 70% o giu' di li', com'e' messo con i 40 anni? il sindaco ha evitato di dire quanti dirigenti hanno gli altri comuni, e poi ha detto che gli altri comuni hanno la loro sovranita'; bravo!c'era anche l'unione nel mazzo; e l'unione non e' di nessuno?su questa ha svicolato! ma per l'unione paga sempre Pantalone (comune di carpi)!
Mi sono informato per sapere e mi hanno detto al sindacato non e'stato mai detto niente neanche a loro e so che i delegati chiedono un incontro e vogliono bloccare la raccolta dei dati. Io non sono un dirigente e capisco che non si puo'certo tirar via a caso e poi mettere uno li' e uno la', vista la quantita' dei servizi e dei dipendenti, che fanno lavori molto diversi tra loro, ci sono delle regole e serve che uno sia capace di metterli in fila:lo capisce chiunque, che deve essere cosi'per non finire nel caos, e per non interrompere i servizi su cui la gente conta. Quei dipendenti che devono smettere, possono essere fatti cessare, ma non basta questo per sistemare quelli in esubero, perche' quelli che arrivano non sempre sanno coprire i posti vuoti.
Devo correggere l'anonimo di un paio di post fa (se vi firmaste anche solo con un nick, la comunicazione ne trarrebbe giovamento...): i tagli degli appalti non sono affatto rientrati.
Quello di In&Co è stato azzerato, quello del Mantello pure, al momento mi risulta siano discussione altri progetti nel settore sociale ma non ancora chiaro con chi e con quante risorse a disposizione.
E' stato prorogato l'appalto di Euro & Promos (leggi biblioteca Loria).
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