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venerdì 19 febbraio 2010
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Il PalaFerrari rimane, e rimarrà, un cruccio per l’amministrazione comunale carpigiana.
Opera eternamente incompiuta ed eternamente desiderata dai tanti cittadini, costretti, dal prossimo anno a seguire le imprese della LIU•JO di Rino Astarita - che con ogni probabilità si giocherà l’A1 nei play-off in primavera - a Modena, perché l’attuale palazzetto dello sport risulta inadeguato, per capienza e fatiscenza della struttura, pure di ‘recente’ fabbricazione ma in condizioni inaccettabili, con evidenti infiltrazioni d’acqua (teloni di plastica applicati al soffitto riparano il parquet dalla pioggia) e vistose macchie d’umidità che hanno scrostato una parete (nelle foto).
Non rimane che rassegnarsi, dunque, perché l’assessore Carmelo Alberto D’Addese ha spiegato più volte che «la costruzione di questa opera non rientra tra le priorità di questa amministrazione.
Le difficoltà economiche e quindi di bilancio obbligano i Comuni a scelte ben precise e per quanto ci riguarda l’impegno è quello di continuare a garantire alla nostra città i servizi destinati al sociale e alla scuola».
Rinunciare a priori ad un nuovo investimento, che garantisca un polo multifunzionale e quindi non solo legato all’ambito sportivo, significa anche rinunciare al forte indotto commerciale - basti pensare alla ristorazione e al settore alberghiero - che un nuovo impianto porterebbe nel distretto carpigiano, senza contare lustro e prestigio.
E’ certo d’altronde che la crescente attenzione sulla pallavolo carpigiana, Universal compresa (la squadra del nazionale Davide Bellini sta dominando il campionato di B2), ha esacerbato la polemica sull’esigenza di una nuova struttura, senza considerare la territorialità di questa società e di questo marchio, LIU•JO appunto, legato più che mai alla città.
Il pubblico insomma, sarà comunque disposto a muoversi nella vicina Modena per gremire gli spalti come nell’attuale PalaFerrari? D’accordo, il nuovo impianto rimane un’utopia, come più volte sottolineato dall’assessore D’Addese, ma almeno si provveda a rendere decoroso, e fruibile, quello attuale, unica risorsa per le nostre società sportive, professionistiche o dilettanti che siano.
Nicola Valentini
(fonte: Modena Qui)
Opera eternamente incompiuta ed eternamente desiderata dai tanti cittadini, costretti, dal prossimo anno a seguire le imprese della LIU•JO di Rino Astarita - che con ogni probabilità si giocherà l’A1 nei play-off in primavera - a Modena, perché l’attuale palazzetto dello sport risulta inadeguato, per capienza e fatiscenza della struttura, pure di ‘recente’ fabbricazione ma in condizioni inaccettabili, con evidenti infiltrazioni d’acqua (teloni di plastica applicati al soffitto riparano il parquet dalla pioggia) e vistose macchie d’umidità che hanno scrostato una parete (nelle foto).
Non rimane che rassegnarsi, dunque, perché l’assessore Carmelo Alberto D’Addese ha spiegato più volte che «la costruzione di questa opera non rientra tra le priorità di questa amministrazione.
Le difficoltà economiche e quindi di bilancio obbligano i Comuni a scelte ben precise e per quanto ci riguarda l’impegno è quello di continuare a garantire alla nostra città i servizi destinati al sociale e alla scuola».
Rinunciare a priori ad un nuovo investimento, che garantisca un polo multifunzionale e quindi non solo legato all’ambito sportivo, significa anche rinunciare al forte indotto commerciale - basti pensare alla ristorazione e al settore alberghiero - che un nuovo impianto porterebbe nel distretto carpigiano, senza contare lustro e prestigio.
E’ certo d’altronde che la crescente attenzione sulla pallavolo carpigiana, Universal compresa (la squadra del nazionale Davide Bellini sta dominando il campionato di B2), ha esacerbato la polemica sull’esigenza di una nuova struttura, senza considerare la territorialità di questa società e di questo marchio, LIU•JO appunto, legato più che mai alla città.
Il pubblico insomma, sarà comunque disposto a muoversi nella vicina Modena per gremire gli spalti come nell’attuale PalaFerrari? D’accordo, il nuovo impianto rimane un’utopia, come più volte sottolineato dall’assessore D’Addese, ma almeno si provveda a rendere decoroso, e fruibile, quello attuale, unica risorsa per le nostre società sportive, professionistiche o dilettanti che siano.
Nicola Valentini
(fonte: Modena Qui)
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