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lunedì 1 febbraio 2010
In data 18.01.2010 la giunta ha approvato (con voto contrario di Lorena Borsari) una delibera che ne modifica un'altra di solo 20 giorni precedente.

Le differenze sembrano così sottili, tra la nuova formula:

di disporre la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro e del contratto individuale del personale dipendente, anche dirigenziale, con preavviso di sei mesi, in ogni caso in cui decorra il compimento dell'anzianità massima contributiva di quaranta anni
e la precedente:

dando applicazione nel Comune di Carpi alla facoltà prevista dalle disposizioni di cui all'art.17 comma 35-novies del D.L. 1/7/2009 n.78 convertito in legge 3/08/2009 n.102 le quali prevedono la possibilità per l'Ente Locale di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro e il contratto individuale del personale dipendente, anche dirigenziale, con preavviso di sei mesi, a decorrere dal compimento dell'anzianità massima contributiva di quaranta anni;
che, ad un profano, può sembrare che il Comune abbia solo voluto eliminare il riferimento a quell'esercizio di una "facoltà prevista" e di una "possibilità" che avrebbe richiesto, qualcuno che si prendesse la responsabilità di tale decisione o permesso a qualcuno di contestare tale decisione.

Che la delibera in questione abbia già creato qualche problema non lo diciamo qui per la prima volta. Voce del 08 gennaio 2010 attribuiva a questa delibera la responsabilità delle "dimissioni" di Miriam Bulgarelli.

Abbiamo chiesto all'Assessore Lorena Borsari di spiegarci meglio le ragioni del suo voto contrario.
Ecco la risposta, giunta oggi via mail:
La delibera sugli spostamenti del personale dell'ultimo dell'anno era stata integrata per volontà della maggioranza della Giunta dell'articolo 17/dl78 del 2009 convertito in legge 102/2009, il quale offre la facoltà agli enti pubblici di applicare questa legge che "pensiona d'ufficio i dipendenti che abbiano raggiunto i 40 anni contributivi di lavoro".
Una facoltà quindi di cui si poteva, così come non si poteva, avvalersi.
Il capoverso era stato riportato, dall'estensore legale della delibera, in maniera ritenuta "ambigua" per alcuni, in quanto diceva di ..applicare...la facoltà...della possibiltà.. ed attribuiva l'onere dell'iter applicativo al direttore generale.
Con la successiva delibera di precisazione è stato scritto di ...disporre la risoluzione dei contratti dei dipendenti, dirigenti compresi, decorsi i 40 anni contributivi... e che il direttore generale attivi i dirigenti preposti, quale quello del settore personale, a dar luogo all'iter burocratico (es. verifiche contributive, risoluzioni dei contratti ecc.)
Personalmente ritengo, quale Assessore al personale che ci debbe essere nei riguardi dei dipendenti un trattamento uniforme ed equo.
Infatti stante che il nostro Comune fa parte dell'Unione Terre d'Argine, capita, come è anche accaduto anche in questa delibera di spostamenti del personale, che qualcuno di Novi-Soliera-Campogalliano si trovi a venire a lavorare negli uffici del nostro comune, come accade reciprocamente, anche gomito a gomito con dipendenti del Comune di Carpi.
Accade quindi spesso che vengono applicati diversi trattamenti ad impiegati anche dello stesso ufficio e livello solo perchè di provenienza da diverso Comune.
Per esempio Carpi da tempo "pensiona" i propri lavoratori che abbiano superato i 65 anni, mentre ad esempio Campogalliano no e continua ad impiegare ultrasessantacinquenni.
Da domani con questa delibera Carpi, e solo Carpi, "pensiona" d'ufficio i propri dipendenti al 40esimo anno contributivo, d'anzianità di lavoro, mentre magari il vicino di scrivania solo perchè proveniente da Novi o altro, no e resta al suo posto.
L'applicazione di norme diverse può creare discrimine e "ruggine" tra persone che lavorano insieme.
Come Assessore del personale di Carpi credo che i nostri lavoratori non siano inferiori ad altri da liberarcene appena si può, e tantomeno siano da discriminare rispetto ad altri.
Ho votato contro perchè ritengo che al personale vadano applicate normative uguali per tutti.
Ho suggerito un metodo diverso: che tale indirizzo fosse indicato dall'Unione ed a cascata sui 4 Comuni per uniformità, uguaglianza e trasparenza di trattamento. Il "personale" sono persone e non cose da impacchettare diversamente.
Come unico Assessore dell'Italia dei Valori-Di Pietro credo di aver agito con giustizia.
L'auspicio ora è che responsabilmente tale norma venga adottata anche dagli altri Comuni, per ovviare ad una evidente disparità di trattamento, a cui non farebbe male anche una valutazione sui dirigenti interessati.

Dott.ssa Lorena Borsari
Vicesindaco e Assessore Personale e Sicurezza.

2 commenti:

Carpizeronove ha detto...

La risposta del Direttore Generale:

"Le conclusioni a cui Lei è giunto sono sostanzialmente corrette. In realtà la Giunta con la modifica del testo ha inteso chiarire che in ogni caso in cui decorrano le condizioni dei quarant'anni di versamenti contributivi, si procede con l'interruzione del rapporto di lavoro alle condizioni previste dalla legge, senza dovere esprimere questa facoltà caso per caso, come si poteva anche intendere con la formulazione precedente.

il direttore generale
Giordano Corradini" (mail del 02/02/2010)

miriam bulgarelli ha detto...

La "legge" (D.Lgs.102/09) prevede che gli enti possano darsi una "norma regolamentare", per (eventualmente) applicare l'articolo di cui si parla (la facolta' di fare questo e' prevista dalla legge: e' applicabile -previa adozione di norma in tal senso- limitatamente agli anni 2009, 2010 e 2011).
Dando un preavviso di 6 mesi, al raggiungimento dei 40 anni di anzianita' contributiva, l'Amministrazione puo' disporre la risoluzione unilaterale del rapporto, fatte ovviamente salve le "finestre di collocamento" stabilite dalla disciplina pensionistica, nel senso che se il collocando e' giovane, la data di decorrenza della pensione slitta comunque avanti.
La Giunta, discutendo il testo di una delibera del 31.12.2009, che trattava di altri aspetti relativi al personale, ha deciso di inserire la norma, chi lo ha fatto pero' ha solo parafrasato la legge:non ha inserito la disposizione.Successivamente la disposizione e' stata inserita con un atto successivo.

Per quanto si riferisce a Miriam Bulgarelli, ha rassegnato le dimissioni una prima volta il 17 novembre e quindi (non avendo avuto la possibililita' di rapportarsi col Sindaco) una successiva il 30 dicembre, con il dovuto preavviso, nel caso di specie 4 mesi, a norma di quanto stabilito dal CCNL della dirigenza, per chi sia Dirigente in servizio a tempo indeterminato da 36 anni.

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