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giovedì 4 febbraio 2010
11:41 |
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Intervento di «responsabilizzazione» da 26mila euro
E’ considerato il primo passo verso la responsabilizzazione degli abitanti del campo nomadi di via Nuova Ponente (nella foto): un intervento da 26mila euro per dotare la struttura di una ventina di centraline elettriche, modificando così il sistema di distribuzione dell’energia, che diventerà per singole utenze.
«L’impianto - spiega l’assessore alle Politiche sociali Miria Ronchetti - sarà predisposto in modo che ciascuna famiglia possa recarsi all’Enel e aprire un contratto.
E’ un percorso di responsabilizzazione che intendiamo portare avanti».
Per l’amministrazione questa delibera si tradurrà in un risparmio notevole: «L’anno scorso sono stati spesi 56mila euro per l’elettricità, quest’anno ne spenderemo 26 mila e l’anno prossimo zero» commenta Ronchetti.
Ma se da un lato la decisione dovrebbe sgonfiare le accuse di buonismo rivolte al Comune nei mesi scorsi per il pagamento delle utenze della comunità sinti, dall’altro viene subito da chiedersi come i diretti interessati avranno preso l’iniziativa: «Fanno questo intervento - dichiara Erika, una ragazza sinti - perché così dopo dobbiamo pagare noi la bolletta.
Ma con quali soldi? Non c’è lavoro, quando vedono l’indirizzo di residenza non ci fanno lavorare o chiedono specializzazioni».
Il campo, esistente da circa quattro decenni, è in condizioni degradanti e gli abitanti sono ormai esasperati: «Promettono tanto ma non mantengono - lamenta un padre di famiglia - ci avevano promesso le casette e invece continuiamo a vivere in roulotte fatiscenti.
Io vivo in un capanno che mi sono costruito da solo.
Poi c’è il problema dei topi».
«Rosicchiano i fili della luce - prosegue Erika - provocando dei blackout: poco tempo fa due grossi topi sono entrati dal tombino e hanno danneggiato l’impianto.
Questo intervento non era prioritario e comunque non risolverà il problema, perché i topi continueranno a rovinare i fili».
L’ultima derattizzazione, fa sapere l’assessore, è stata fatta circa due mesi fa ma al campo i topi sono ricomparsi dopo pochissimo: «Inquinano l’acqua, abbiamo paura per la salute dei bambini.
Dicono che accumuliamo i rifiuti? C’è solo un cassonetto davanti al campo, come facciamo?».
«I problemi ci sono - ammette Ronchetti - ma non si può pensare di risolverli tutti insieme.
Intanto questo è un passo importante».
Daniele Franda
(fonte: Modena Qui)
E’ considerato il primo passo verso la responsabilizzazione degli abitanti del campo nomadi di via Nuova Ponente (nella foto): un intervento da 26mila euro per dotare la struttura di una ventina di centraline elettriche, modificando così il sistema di distribuzione dell’energia, che diventerà per singole utenze.
«L’impianto - spiega l’assessore alle Politiche sociali Miria Ronchetti - sarà predisposto in modo che ciascuna famiglia possa recarsi all’Enel e aprire un contratto.
E’ un percorso di responsabilizzazione che intendiamo portare avanti».
Per l’amministrazione questa delibera si tradurrà in un risparmio notevole: «L’anno scorso sono stati spesi 56mila euro per l’elettricità, quest’anno ne spenderemo 26 mila e l’anno prossimo zero» commenta Ronchetti.
Ma se da un lato la decisione dovrebbe sgonfiare le accuse di buonismo rivolte al Comune nei mesi scorsi per il pagamento delle utenze della comunità sinti, dall’altro viene subito da chiedersi come i diretti interessati avranno preso l’iniziativa: «Fanno questo intervento - dichiara Erika, una ragazza sinti - perché così dopo dobbiamo pagare noi la bolletta.
Ma con quali soldi? Non c’è lavoro, quando vedono l’indirizzo di residenza non ci fanno lavorare o chiedono specializzazioni».
Il campo, esistente da circa quattro decenni, è in condizioni degradanti e gli abitanti sono ormai esasperati: «Promettono tanto ma non mantengono - lamenta un padre di famiglia - ci avevano promesso le casette e invece continuiamo a vivere in roulotte fatiscenti.
Io vivo in un capanno che mi sono costruito da solo.
Poi c’è il problema dei topi».
«Rosicchiano i fili della luce - prosegue Erika - provocando dei blackout: poco tempo fa due grossi topi sono entrati dal tombino e hanno danneggiato l’impianto.
Questo intervento non era prioritario e comunque non risolverà il problema, perché i topi continueranno a rovinare i fili».
L’ultima derattizzazione, fa sapere l’assessore, è stata fatta circa due mesi fa ma al campo i topi sono ricomparsi dopo pochissimo: «Inquinano l’acqua, abbiamo paura per la salute dei bambini.
Dicono che accumuliamo i rifiuti? C’è solo un cassonetto davanti al campo, come facciamo?».
«I problemi ci sono - ammette Ronchetti - ma non si può pensare di risolverli tutti insieme.
Intanto questo è un passo importante».
Daniele Franda
(fonte: Modena Qui)
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3 commenti:
Per cambiare il mondo occorre fare scelte impopolari. I politici non le faranno mai per non perdere i voti. Mi sembra chiaro.
In questo caso, cosa ritieni impopolare?
Far pagare la bolletta o non farla pagare?
Cosa dire se non finalmente...
Dopo 2 mozioni del consiglio comunale,interrogazioni in comune ed in regione,continue sollecitazioni da parte nostra e per finire la recente raccolta di firme organizzata dalla Giovane Italia, finalmente (sembra) che la giunta abbia deciso di prendere provvedimenti.
Ora speriamo che alle parole seguano i fatti...
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