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venerdì 23 aprile 2010
La crisi costringe a rivedere le spese di manutenzione

Erba alta e alberi non potati? Colpa della crisi.
Anche la manutenzione delle aree verdi pubbliche ha risentito della riduzione delle risorse attuata dall’amministrazione per chiudere un bilancio alquanto traballante.
Un taglio della misura del 10% è stato infatti applicato alla convenzione annuale con il Consorzio di solidarietà sociale di Modena, alle cui cooperative socie è affidata la gestione del verde.
«Abbiamo raggiunto un accordo con il Consorzio sulla base di 200mila euro per il 2010, contro i 220 mila del 2009» spiega Simone Tosi, assessore all’Ambiente del Comune di Carpi.
Anche due anni fa la cifra era di 220mila, mentre oggi si torna ai numeri del 2006/2007.
Niente in confronto a cinque anni fa, quando la convenzione si era chiusa pattuendo 180 mila euro.
Ma nel 2005 la metratura generale di prati, parchi, alberature, aiuole spartitraffico e qualsiasi altro spazio a disposizione del territorio era ovviamente inferiore: oggi ci si trova a fronteggiare un’area complessiva vasta 900 mila metri quadri, che, una volta completato il Piano regolatore (Prg) vigente, arriverà a misurare 1.900.000 metri quadri.
«Stiamo ampliando le aree verdi - continua Tosi - e presto verrà realizzato un parco dietro la caserma dei Carabinieri di via Sigonio, che diventerà il secondo più grande di Carpi dopo quello di via Remesina».
Per la gestione e la manutenzione di queste aree il Comune ha al proprio interno due tecnici e quattro manutentori, che svolgono servizi ordinari in sinergia con quelli svolti dalle cooperative sociali che compongono il Consorzio.
Nonostante la riduzione della convenzione, l’amministrazione confida nell’espletamento tempestivo di tutti i servizi, anche a fronte dell’aumento della metratura delle aree verdi: «Nelle concessioni edilizie - prosegue l’assessore Tosi - prevediamo la realizzazione e la gestione per dieci anni di spazi pubblici con tanto di fontane e giochi per bambini a carico del privato, in cambio di un 5% in più. Dopo questi dieci anni valuteremo il da farsi».
Il verde cresce e continuerà a farlo: per il decoro e la sicurezza (si pensi al verde delle rotonde che, se non curato, rischia di ostacolare la vista degli automobilisti) si spera che l’emergenza-tagli rientri e nelle casse del Comune tornino a disposizione le risorse necessarie.

Daniele Franda

(fonte: ModenaQui)

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