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giovedì 22 aprile 2010
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Su TEMPO del 23 aprile
Tutto il mondo è paese!
"Scendere di numero non è facile perché gli enti vogliono mantenere la loro rappresentanza". E' la risposta del Presidentissimo bolognese Fabio Roversi Monaco all'inchiesta sulle fondazioni bancarie "Il consiglio costa più del personale" pubblicata dal Sole 24 Ore. L'uomo che ha ricoperto le più importanti cariche all'ombra delle Due Torri è stato lapidario. Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, poi Presidente delle Fiere di Bologna, Roversi Monaco, il grande manovratore della politica bolognese, è oggi Presidente della Fondazione Carisbo, quella che spende di più per spese istituzionali: 1,5 milioni nel 2009 (45 i componenti gli organi statutari). In base ai dati pubblicati da Il Sole 24 ore, per i gettoni di presenza di consiglieri d'amministrazione, componenti degli organi d'indirizzo, collegi dei revisori e sindaci (579 persone in tutto) delle 19 fondazioni emiliano - romagnole, nel 2008 sono stati spesi 8,4 milioni. Un compenso medio annuale di 14.500 euro a testa per svolgere funzioni di controllo e indirizzo di questi enti di origine bancaria nati per scopi di utilità collettiva. Ci sono fondazioni (Vignola) in cui i gettoni possono arrivare a mille euro a seduta. Nel caso della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, ogni membro del Consiglio d'Indirizzo percepisce 500 euro in occasione delle sedute plenarie, 250 euro a seduta per il Cda e per le commissioni, 150 euro per il Cda delle società controllate. I gettoni si sommano ai compensi fissi annuali: per la carica di Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi si percepiscono 80mila euro, per la carica di Vice Presidente 30mila, per la carica di Consigliere del Cda 18mila euro. Numeri, quelli della Fondazione Crc, sostanzialmente in linea con quelli delle Fondazioni simili per dimensioni ed erogazioni (vedi tabella). Mancano i dati del 2009 della Fondazione Crc perché il bilancio verrà approvato a fine aprile. Per quelle Fondazioni che conservano partecipazioni bancarie (non la Crc), il 2009 si chiuderà con spese stabili per gli "organi statutari" (a 6,6 milioni) e in lieve crescita per il personale (+4,5%), nostante la crisi abbia portato in dote tagli da parte delle banche di riferimento ed erogazioni in calo del 31% (da 193,2 a 133,5 milioni). "Si parla dunque - scrive il Sole 24 Ore - di esborsi per gli organi statutari che nel 2009 hanno pesato per il 5% sul totale delle erogazioni. La percentuale si alza al 10% se si considerano anche le spese di personale che, per dare un ordine di grandezza, nel 2008 hanno di poco superato gli 8 milioni". Due binari, due velocità diverse. Se, come ammette Roversi Monaco, scendere di numero all'interno degli organismi non è facile, pare ancora meno probabile che gli amministratori delle Fondazioni possano prendere in considerazione la possibilità, pure prevista, di svolgere la loro opera gratuitamente. Così stanno le cose. Senza dubbio attorno alle fondazioni si giocano partite importantissime per la vita delle comunità. La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi non rappresenta un 'caso'.
Sara Gelli
Tutto il mondo è paese!
"Scendere di numero non è facile perché gli enti vogliono mantenere la loro rappresentanza". E' la risposta del Presidentissimo bolognese Fabio Roversi Monaco all'inchiesta sulle fondazioni bancarie "Il consiglio costa più del personale" pubblicata dal Sole 24 Ore. L'uomo che ha ricoperto le più importanti cariche all'ombra delle Due Torri è stato lapidario. Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, poi Presidente delle Fiere di Bologna, Roversi Monaco, il grande manovratore della politica bolognese, è oggi Presidente della Fondazione Carisbo, quella che spende di più per spese istituzionali: 1,5 milioni nel 2009 (45 i componenti gli organi statutari). In base ai dati pubblicati da Il Sole 24 ore, per i gettoni di presenza di consiglieri d'amministrazione, componenti degli organi d'indirizzo, collegi dei revisori e sindaci (579 persone in tutto) delle 19 fondazioni emiliano - romagnole, nel 2008 sono stati spesi 8,4 milioni. Un compenso medio annuale di 14.500 euro a testa per svolgere funzioni di controllo e indirizzo di questi enti di origine bancaria nati per scopi di utilità collettiva. Ci sono fondazioni (Vignola) in cui i gettoni possono arrivare a mille euro a seduta. Nel caso della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, ogni membro del Consiglio d'Indirizzo percepisce 500 euro in occasione delle sedute plenarie, 250 euro a seduta per il Cda e per le commissioni, 150 euro per il Cda delle società controllate. I gettoni si sommano ai compensi fissi annuali: per la carica di Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi si percepiscono 80mila euro, per la carica di Vice Presidente 30mila, per la carica di Consigliere del Cda 18mila euro. Numeri, quelli della Fondazione Crc, sostanzialmente in linea con quelli delle Fondazioni simili per dimensioni ed erogazioni (vedi tabella). Mancano i dati del 2009 della Fondazione Crc perché il bilancio verrà approvato a fine aprile. Per quelle Fondazioni che conservano partecipazioni bancarie (non la Crc), il 2009 si chiuderà con spese stabili per gli "organi statutari" (a 6,6 milioni) e in lieve crescita per il personale (+4,5%), nostante la crisi abbia portato in dote tagli da parte delle banche di riferimento ed erogazioni in calo del 31% (da 193,2 a 133,5 milioni). "Si parla dunque - scrive il Sole 24 Ore - di esborsi per gli organi statutari che nel 2009 hanno pesato per il 5% sul totale delle erogazioni. La percentuale si alza al 10% se si considerano anche le spese di personale che, per dare un ordine di grandezza, nel 2008 hanno di poco superato gli 8 milioni". Due binari, due velocità diverse. Se, come ammette Roversi Monaco, scendere di numero all'interno degli organismi non è facile, pare ancora meno probabile che gli amministratori delle Fondazioni possano prendere in considerazione la possibilità, pure prevista, di svolgere la loro opera gratuitamente. Così stanno le cose. Senza dubbio attorno alle fondazioni si giocano partite importantissime per la vita delle comunità. La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi non rappresenta un 'caso'.
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Fondazione Cassa di Risparmio,
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5 commenti:
Propongo per l'articolo di Sara Gelli sulle Fondazioni dell'E.R.,il titolo mozartiano(e brass-siano):così fan tutte. Se "così fan tutte", che problema c'è, perchè discutere e criticare? Infatti Tempo-unico organo d'informazione- non ha partecipato alla conferenza stampa di Alleanza per Carpi sulla Fondazione CR, non hanno scritto una riga sul suo documento, ha ospitato la "replica" a posizioni mai illustrate ai suoi lettori,ha pubblicato la lettera del volonariato della Casa e non la risposta di ApC. La tesi "così fan tutte" è un tentativo di giustificazione a posteriori di questo atteggiamento poco corretto professionalmente e fazioso? Minzoliniano?Comunque: noi siamo di Carpi e delle cose carpigiane ci occupiamo. A Bologna ci penseranno i bolognesi, a Reggio i reggiani, ecc. Poi: è proprio vero che "così fan tutte" o a voler guardare "dove il diavolo ha la coda/cosa è bene e mal cos'è", le diffrenze ci sono?
Werther Cigarini-Alleanza per Carpi
aggiungerei alla acuta osservazione di Cigarini , che anche a livello locale il potere logora chi non lo ha.
..e si è proprio vero, si nota davvero una certa "stitichezza" da parte del settimanale il Tempo a riportare articoli che criticano o che mettano in cattiva luce chi amministra la Fondazione.. sicuramente non è buon segno di imparzialità e di correttezza informativa.
Monica B.
Nessuno, uomo o donna, si sente più contento dei tradimenti del proprio partner solo perchè tanto "così fan tutti". E nessun carpigiano si sente più felice perchè la rapacità dei consiglieri è uguale in tutte le Fondazioni. Ora che Tempo ci ha dimostrato questo, potrebbe ancora prodigarsi nella sua ricerca per vedere quante Fondazioni comprano terreni da barbabietole pagandoli a peso d'oro, impiantano milionari Campus della Moda fallimentari, creano sub-fondazioni per alimentare ancor meglio i propri consiglieri, spendono 800.000 euro all'anno di transazioni per spostare titoli azionari, hanno avuto tre revisori dei conti dimissionari contro le scelte di investimenti che mettono in pericolo il patrimonio stesso, gestiscono in proprio una mini stagione concertistica di cui nessuno sente il bisogno, gestiscono in proprio una Casa del Volontariato che è una evidente e stridente contraddizione in termini,utilizzano le terne come sistema di potere... e di sicuro non mi viene in mente tutto.
Il distacco dalla città che si presenta a Carpi ci pare un caso unico,ma aspettiamo il resto della ricerca per saperlo meglio...
molto rancoroso codesto cigarini. saranno i reumatismi?i dolori del vecchio werther?
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