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sabato 29 maggio 2010
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«No ad ulteriori cessioni azionarie di Aimag e sì alla difesa della quota di maggioranza in mano pubblica».
Questo il leit motiv della conferenza stampa indetta da Alleanza per Carpi, introdotta dalla coordinatrice Stefania Bellelli, vista la prossimità delle scadenze di nomina per il Cda e la presidenza di Aimag.
Un ente in bilico tra la tendenza alla formazione di grandi multiutility di derivazione pubblica da un lato, e il ritorno ad istituti privati piccoli, più vicini al territorio (e per questo più competitivi) dall’altro.
Per l’occasione, ApC ha stilato sia una mozione, presentata dalla capogruppo in Consiglio Giliola Pivetti (nella foto), «perché la giunta presenti le linee guida sul futuro di Aimag orientando così il nuovo Cda» afferma la stessa Pivetti, che ha stilato un documento in 5 punti.
Lo scopo è allargare il più possibile il dibattito che non può non interessare ad un vasto numero di soggetti, dal momento che i soci di Aimag sono 21 Comuni , le Fondazioni di Carpi e Mirandola e, dopo il recente bando, Hera al 25%.
«Un bando con un solo concorrente e che non si può quindi definire pubblico - afferma Werther Cigarini, tra i fondatori di ApC - Ci chiediamo pertanto se questo non sia un primo passo verso un’annessione ad Hera? Uno degli errori più grandi degli amministratori regionali è stata la quotazione in Borsa di molte aziende multi utility, Aimag non deve seguire questo destino».
ApC chiede dunque di affidare ai consiglieri di Aimag un piano pluriennale degli investimenti e industriale, quello che era stato richiesto anche ad Hera, ma che non è stato presentato.
Un’elaborazione autonoma da sottoporre ai sindaci per definire gli investimenti del triennio.
Due le priorità strategiche: rendere Aimag protagonista della Green Economy e investire sull’acqua, posto che il servizio idrico deve rimanere pubblico.
Questo sia prendendo in considerazione un eventuale aumento delle tariffe (sono tra le più basse su scala europea), a patto che questo non serva ad arricchire un privato, accompagnandolo con un’azione decisa di contenimento dei consumi.
Parlando di nomine, ApC si augura non siano l’occasione per piazzare un amministratore in attesa di occupazione.
Data la concomitanza dell’uscita del vicesindaco dalla giunta e il rinnovo dei vertici Aimag il discorso è scivolato inevitabilmente su Lorena Borsari.
«Se la presidenza fosse assegnata a lei, sarebbe una manifestazione della più trita politica da Prima Repubblica» conclude Cigarini.
(fonte: ModenaQui)
Questo il leit motiv della conferenza stampa indetta da Alleanza per Carpi, introdotta dalla coordinatrice Stefania Bellelli, vista la prossimità delle scadenze di nomina per il Cda e la presidenza di Aimag.
Un ente in bilico tra la tendenza alla formazione di grandi multiutility di derivazione pubblica da un lato, e il ritorno ad istituti privati piccoli, più vicini al territorio (e per questo più competitivi) dall’altro.
Per l’occasione, ApC ha stilato sia una mozione, presentata dalla capogruppo in Consiglio Giliola Pivetti (nella foto), «perché la giunta presenti le linee guida sul futuro di Aimag orientando così il nuovo Cda» afferma la stessa Pivetti, che ha stilato un documento in 5 punti.
Lo scopo è allargare il più possibile il dibattito che non può non interessare ad un vasto numero di soggetti, dal momento che i soci di Aimag sono 21 Comuni , le Fondazioni di Carpi e Mirandola e, dopo il recente bando, Hera al 25%.
«Un bando con un solo concorrente e che non si può quindi definire pubblico - afferma Werther Cigarini, tra i fondatori di ApC - Ci chiediamo pertanto se questo non sia un primo passo verso un’annessione ad Hera? Uno degli errori più grandi degli amministratori regionali è stata la quotazione in Borsa di molte aziende multi utility, Aimag non deve seguire questo destino».
ApC chiede dunque di affidare ai consiglieri di Aimag un piano pluriennale degli investimenti e industriale, quello che era stato richiesto anche ad Hera, ma che non è stato presentato.
Un’elaborazione autonoma da sottoporre ai sindaci per definire gli investimenti del triennio.
Due le priorità strategiche: rendere Aimag protagonista della Green Economy e investire sull’acqua, posto che il servizio idrico deve rimanere pubblico.
Questo sia prendendo in considerazione un eventuale aumento delle tariffe (sono tra le più basse su scala europea), a patto che questo non serva ad arricchire un privato, accompagnandolo con un’azione decisa di contenimento dei consumi.
Parlando di nomine, ApC si augura non siano l’occasione per piazzare un amministratore in attesa di occupazione.
Data la concomitanza dell’uscita del vicesindaco dalla giunta e il rinnovo dei vertici Aimag il discorso è scivolato inevitabilmente su Lorena Borsari.
«Se la presidenza fosse assegnata a lei, sarebbe una manifestazione della più trita politica da Prima Repubblica» conclude Cigarini.
(fonte: ModenaQui)
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