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sabato 29 maggio 2010
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Strategia di marketing d’assalto a Novi. A Limidi ci fu un caso analogo
«Aimag non esiste più, l’ha comprata Hera, sottoscriva il contratto con noi».
Sono tanti i cittadini novesi che in questi giorni hanno sentito questa incredibile frase sull’uscio di casa.
Il ‘commando’ dei procacciatori d’affari della multiutility bolognese è tornata a colpire: dopo l’analogo precedente di qualche mese fa a Limidi di Soliera, oggi anche Novi subisce la strategia di marketing d’assalto degli operatori di Hera.
A denunciarlo è Manuela Lugli, cittadina novese che fa parte del Coordinamento per la difesa dei beni comuni, nato proprio in occasione del referendum sulla privatizzazione di Aimag: «Ero uscita di casa per comprare il pane, quando sono stata avvicinata da una ragazza che si è presentata come dipendente di Hera. Mi ha proposto di sottoscrivere il contratto con loro, perché Aimag tanto non esisteva più, in quanto Hera l’aveva comprata. Mi ha dato molto fastidio il tono utilizzato».
Una scena da ‘Ritorno al futuro’ forse, ma che per adesso appare solo come un tentativo meschino (non autorizzato dai vertici di Hera) di ingannare clienti magari poco informati.
«Noi ci siamo battuti tanto per quel referendum, e se queste sono le prime conseguenze visibili della vittoria del ‘no’ i rimpianti aumentano.
Io so che ciò che mi ha detto quella persona è privo di fondamento, ma sicuramente è un’ottima tecnica per raggirare i novesi: per questo faccio appello ai sindaci soci di Aimag, di fare chiarezza, e ai cittadini di prestare molta attenzione, perchè Aimag esiste ancora».
La cessione del 25% dell’ex municipalizzata mirandolese al colosso felsineo, secondo i sostenitori dell’affare, avrebbe rafforzato la compagine modenese: «Rammento ancora lo slogan di chi sosteneva questa cessione: ‘Aimag privata? No, Aimag più forte...’.
A questo punto mi chiedo: se Hera sta mandando dei suoi rappresentanti per vendere i suoi prodotti/servizi, come può rafforzare la socia Aimag? Mi viene da rispondere: meno clienti Aimag avrà e più debole sarà».
L’incertezza sul futuro della guida di Aimag e altre incognite legate all’aumento delle tariffe dei servizi, non fanno di certo dormire sogni tranquilli.
Il caso di Novi è solo un sintomo di uno stato di preoccupazione che regna nel territorio: solo qualche mese fa si era verificata una situazione identica a Limidi di Soliera e Hera aveva avuto il suo bel da fare per cercare di calmare le acque.
«Daremo direttive più precise a questi operatori affinché queste cose non accadano più» avevano rassicurato all’ombra delle due torri.
Eppure oggi a pochi chilometri di distanza si ripresenta il problema: «In attesa che la singolare vicenda venga presto chiarita - conclude la Lugli - spero che nessun cittadino abbia firmato alla proposta di Hera e che i sindaci vigilino di più il proprio territorio».
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
«Aimag non esiste più, l’ha comprata Hera, sottoscriva il contratto con noi».
Sono tanti i cittadini novesi che in questi giorni hanno sentito questa incredibile frase sull’uscio di casa.
Il ‘commando’ dei procacciatori d’affari della multiutility bolognese è tornata a colpire: dopo l’analogo precedente di qualche mese fa a Limidi di Soliera, oggi anche Novi subisce la strategia di marketing d’assalto degli operatori di Hera.
A denunciarlo è Manuela Lugli, cittadina novese che fa parte del Coordinamento per la difesa dei beni comuni, nato proprio in occasione del referendum sulla privatizzazione di Aimag: «Ero uscita di casa per comprare il pane, quando sono stata avvicinata da una ragazza che si è presentata come dipendente di Hera. Mi ha proposto di sottoscrivere il contratto con loro, perché Aimag tanto non esisteva più, in quanto Hera l’aveva comprata. Mi ha dato molto fastidio il tono utilizzato».
Una scena da ‘Ritorno al futuro’ forse, ma che per adesso appare solo come un tentativo meschino (non autorizzato dai vertici di Hera) di ingannare clienti magari poco informati.
«Noi ci siamo battuti tanto per quel referendum, e se queste sono le prime conseguenze visibili della vittoria del ‘no’ i rimpianti aumentano.
Io so che ciò che mi ha detto quella persona è privo di fondamento, ma sicuramente è un’ottima tecnica per raggirare i novesi: per questo faccio appello ai sindaci soci di Aimag, di fare chiarezza, e ai cittadini di prestare molta attenzione, perchè Aimag esiste ancora».
La cessione del 25% dell’ex municipalizzata mirandolese al colosso felsineo, secondo i sostenitori dell’affare, avrebbe rafforzato la compagine modenese: «Rammento ancora lo slogan di chi sosteneva questa cessione: ‘Aimag privata? No, Aimag più forte...’.
A questo punto mi chiedo: se Hera sta mandando dei suoi rappresentanti per vendere i suoi prodotti/servizi, come può rafforzare la socia Aimag? Mi viene da rispondere: meno clienti Aimag avrà e più debole sarà».
L’incertezza sul futuro della guida di Aimag e altre incognite legate all’aumento delle tariffe dei servizi, non fanno di certo dormire sogni tranquilli.
Il caso di Novi è solo un sintomo di uno stato di preoccupazione che regna nel territorio: solo qualche mese fa si era verificata una situazione identica a Limidi di Soliera e Hera aveva avuto il suo bel da fare per cercare di calmare le acque.
«Daremo direttive più precise a questi operatori affinché queste cose non accadano più» avevano rassicurato all’ombra delle due torri.
Eppure oggi a pochi chilometri di distanza si ripresenta il problema: «In attesa che la singolare vicenda venga presto chiarita - conclude la Lugli - spero che nessun cittadino abbia firmato alla proposta di Hera e che i sindaci vigilino di più il proprio territorio».
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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1 commenti:
E' ovvio che Hera smentisce di aver dato indicazioni in tal senso ai propri operatori. E' anche ovvio che se Hera fosse corretta troverebbe il modo di stroncare questo approccio becero e degno di un venditore di pentolini.
E i sindaci cosa fanno? Non hanno fatto un salto sulla sedia, hanno solo emesso un sussurro di disapprovazione. Cominciamo a pensare più seriamente a come far cadere alle prossime elezioni queste giunte agli ordini di Errani e per niente interessate ai loro cittadini.
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