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venerdì 7 maggio 2010
09:21 |
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Da diversi anni l’introduzione di misure atte a contrastare la crescente emergenza abitativa è al centro delle richieste che molte forze politiche, ma anche associazioni al di fuori dei giochi politici, come la Caritas diocesana, rivolgono a Comune e Fondazione Cassa di Risparmio.
Solo a inizio aprile, dalle colonne di Modena Qui il direttore della Caritas Stefano Facchini chiedeva un maggiore impegno sulla questione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi: «Intendo avanzare anche al nuovo Consiglio la proposta che da anni facciamo alla Fondazione - diceva - e che finora è rimasta inascoltata: investa anche in case ad affitti accessibili, in progetti di social housing! Lo hanno fatto altre fondazioni, perché quella di Carpi no?».
La recente crisi, e l’effetto che sta avendo su diversi strati del tessuto sociale carpigiano, ha acuito la difficoltà di accesso ad un bene essenziale come la casa.
Ed è sintomatico che oggi anche all’interno della maggioranza il problema venga sentito come urgente.
È infatti di Roberto Arletti (nella foto), consigliere Pd, l’odg che verrà presto presentato in Consiglio sul tema dell’housing sociale: «Vista l’emergenza abitativa che colpisce in particolare famiglie monoreddito - si legge nel documento - giovani coppie, immigrati a basso reddito, anziani in condizioni disagiate, visto il notevole aumento delle richieste di contributi per l’affitto o di alloggi popolari, si invita la giunta a predisporre un piano di ‘Housing Sociale’ (cioè un insieme di alloggi e servizi, azioni e strumenti rivolti a coloro che non riescono a soddisfare sul mercato il proprio bisogno abitativo, per ragioni economiche o per l’assenza di un’offerta adeguata)».
E anche Arletti, unica voce fuori dal coro al momento del dibattito sulla Fondazione Crc, insiste sulla necessità di coinvolgimento di quest’ultima nello sviluppo del piano: «E’ necessaria una partnership pubblico-privato con la Fondazione Cassa, in quanto le fondazioni di origine bancaria sono istituzioni radicate sul territorio con la missione di sostenerlo e di promuoverne lo sviluppo».
Nel concreto, il consigliere di maggioranza chiede che venga istituita «una società mista pubblico-privato tra Comune, Fondazione Crc, Cooperative di abitazione e Caritas, che avrà come scopo la gestione di immobili da affittare a prezzo calmierato, da reperire principalmente sul mercato esistente».
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
Solo a inizio aprile, dalle colonne di Modena Qui il direttore della Caritas Stefano Facchini chiedeva un maggiore impegno sulla questione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi: «Intendo avanzare anche al nuovo Consiglio la proposta che da anni facciamo alla Fondazione - diceva - e che finora è rimasta inascoltata: investa anche in case ad affitti accessibili, in progetti di social housing! Lo hanno fatto altre fondazioni, perché quella di Carpi no?».
La recente crisi, e l’effetto che sta avendo su diversi strati del tessuto sociale carpigiano, ha acuito la difficoltà di accesso ad un bene essenziale come la casa.
Ed è sintomatico che oggi anche all’interno della maggioranza il problema venga sentito come urgente.
È infatti di Roberto Arletti (nella foto), consigliere Pd, l’odg che verrà presto presentato in Consiglio sul tema dell’housing sociale: «Vista l’emergenza abitativa che colpisce in particolare famiglie monoreddito - si legge nel documento - giovani coppie, immigrati a basso reddito, anziani in condizioni disagiate, visto il notevole aumento delle richieste di contributi per l’affitto o di alloggi popolari, si invita la giunta a predisporre un piano di ‘Housing Sociale’ (cioè un insieme di alloggi e servizi, azioni e strumenti rivolti a coloro che non riescono a soddisfare sul mercato il proprio bisogno abitativo, per ragioni economiche o per l’assenza di un’offerta adeguata)».
E anche Arletti, unica voce fuori dal coro al momento del dibattito sulla Fondazione Crc, insiste sulla necessità di coinvolgimento di quest’ultima nello sviluppo del piano: «E’ necessaria una partnership pubblico-privato con la Fondazione Cassa, in quanto le fondazioni di origine bancaria sono istituzioni radicate sul territorio con la missione di sostenerlo e di promuoverne lo sviluppo».
Nel concreto, il consigliere di maggioranza chiede che venga istituita «una società mista pubblico-privato tra Comune, Fondazione Crc, Cooperative di abitazione e Caritas, che avrà come scopo la gestione di immobili da affittare a prezzo calmierato, da reperire principalmente sul mercato esistente».
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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3 commenti:
oh là! Complimenti al consigliere Arletti, fosse per me riconoscerei anche il carattere d'urgenza.
Sul fatto che sia necessario creare un altro ente ad hoc per gestire gli immobili avrei dei dubbi, ma francamente, vista l'enormità del problema (e visto che in campagna elettorale e prima un provvedimento di questo tipo era stato chiesto da tante forze politiche, in sintonia con quanto sempre richiesto dalla Caritas) l'importante è che si parta davvero.
Sottoscrivo pienamente l'odg: è come l'avessimo scritto noi. Finalmente un progetto che va nella giusta direzione, dal Comune alla Fondazione
Roberto Benatti
E' un Ordine del Giorno preciso e documentato,impegnativo e sottoscrivibile pienamente.
Forse la Giunta questa volta non si sottrarrà a una richiesta sacrosanta accampando distinguo e spaccando il capello in quattro. Anch'io ne vedo l'urgenza e, poichè la messa a punto di questa strategia richiederà qualche mese, sarebbe bene almeno che la risposta fosse anticipata per poi dare il via ai contatti indispensabili.
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