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sabato 12 giugno 2010
Ma la carpigiana Comef smentisce il CorSera e annuncia querele

«Noi con la fiduciaria sanmarinese Gefin non abbiamo più niente a che fare, potremmo anche denunciare il CorSera».
E’ di umore nero Stefano Mucciarelli, direttore amministrativo di Comef, azienda carpigiana del biomedicale, dopo aver letto l’edizione di ieri del ‘Corriere della Sera’ che la collegava al paradiso fiscale di San Marino.
Il noto quotidiano milanese edito da Rcs ha pubblicato un articolo in cui si gettavano ombre sul ruolo di 51 fiduciarie di San Marino, a cui farebbero capo circa 800 partecipazioni in aziende italiane, tra cui anche la Comef, che ha sede in via Papa Giovanni XXIII.
Secondo Mario Gerevini (uno dei principali cronisti del Corriere, si è occupato anche dei crac Parmalat e Cragnotti) aziende italiane utilizzano queste fiduciarie per la loro riservatezza, che però non sarebbe altro che «l’esigenza di chi fa del nero e ricicla», spiega il giornalista.
Insomma queste 800 partecipazioni farebbero parte di un «sistema a scatole cinesi, difficile da ricostruire», il cui giro d’affari sarebbe di oltre un miliardo di euro.
Primo esempio di queste fiduciarie sanmarinesi è la Gefin, «che ha sotto di sé un arcipelago di 200 partecipazioni, per oltre 200 milioni di ricavi».
Questa Gefin deterrebbe tra gli altri, il 41% di Profit, il gruppo tv di Raimondi Lagostena, il 99% di Roma Studios, ma anche, e qui veniamo al nostro caso, «‘gioiellini’ da 20 milioni di fatturato e leader al mondo in alcuni strumenti medicali (Comef di Carpi)».
«A parte che il nostro fatturato è di 8 milioni di euro - commenta Mucciarelli di Comef -, al massimo siamo arrivati a 11, ma ciò che è più grave è che il giornalista non si è nemmeno premurato di fare una telefonata per verificare queste informazioni. E’ vero, in passato la Gefin era, pur indirettamente, collegata a noi, ma l’articolo è scritto al presente, e noi oggi non c’entriamo più niente con la fiduciaria di San Marino».
Cerchiamo di capire le ragioni dell’azienda carpigiana: «Prima del 5 agosto 2009, Comef era detenuta al 90% da Medico srl e al 10% da Sister spa.
A sua volta la Medico srl era di proprietà della società Gespa, la quale era composta dall’83% di Gefin (qui ritroviamo il collegamento indiretto) e dal 17% di persona fisica.
Il 5 agosto dello scorso anno Comef è stata acquisita interamente da Industrie Borla spa, azienda torinese».
Quindi, se già in passato legare Gefin a Comef era perlomeno azzardato, farlo oggi sarebbe del tutto errato.
«Il danno d’immagine per la società è molto grande - chiude Mucciarelli -. Mi riserverò il diritto di parlare con i nostri avvocati per decidere eventuali azioni legali».

Daniele Franda

(fonte: ModenaQui)

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