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mercoledì 7 luglio 2010
Gli abusivi, madre e due figli, chiedono di parlare con il sindaco

Sgombero coatto ieri mattina in via Ginzburg 17 per una famiglia di origine campana composta da madre e due figli, di cui uno minorenne.
Poco più di un mese fa avevano occupato abusivamente un appartamento al piano terra di quella palazzina popolare già al centro delle polemiche per il caro prezzo pagato dall’amministrazione per acquistarlo dalla cooperativa Unieco, circa 2,5 milioni di euro.
Ieri mattina, durante le operazioni di sequestro, effettuato da agenti di Polizia e della municipale, si sono registrati momenti di tensione: «L’hanno dovuta trascinare per le caviglie fuori dall’abitazione - raccontano i due operatori di Coopservice, che da oltre un mese vigilano la palazzina per conto di Acer, riferendosi alla donna, Diana Nunzia, 50 anni -. C’era anche l’ambulanza, per precauzione».
Una volta espulsi dalla casa, la madre e i due figli, di 16 e 19 anni, hanno organizzato una sorta di sit-in sotto Palazzo Scacchetti, allo scopo di chiedere udienza al sindaco, che però non si trovava in sede.
A ‘piantonarli’ ben sei vigili.
La situazione drammatica di questa famiglia era già nota ai servizi sociali, che dal 2007 avevano erogato contributi economici e di sostegno abitativo, per un totale di circa 2mila euro.
Per un certo periodo la famiglia aveva trovato supporto a casa di famigliari, ma poi la decisione di ‘provare’ con l’occupazione, sottraendo così ad un’altra famiglia bisognosa il diritto all’abitazione popolare acquisito tramite graduatoria.
A inizio giugno, qualche giorno prima dell’ingresso degli aventi diritto negli appartamenti appena assegnati, i tre si erano introdotti illegalmente nell’immobile, forzando la porta con una semplice scheda telefonica.
Il marito, Teodoro Ricciardi, era però rimasto fuori, e sembra dormisse in macchina di fronte all’appartamento, anche se i vigilantes riferiscono come alcune sere dimorasse anche nel cantiere di una casa in costruzione non lontana.
Curioso il modo in cui le forze dell’ordine sono venuti a sapere dell’abuso, scoperto a seguito di una segnalazione per furto nello stabile di via Ginzburg, gli agenti di Polizia hanno constatato l’occupazione.
Da quel momento, dopo aver allertato Comune, servizi sociali, e Acer, gestore dell’immobile, quest’ultima ha deciso di affidare il servizio di vigilanza a Coopservice, per fare in modo che il marito non raggiungesse moglie e figli.
Per la famiglia ora si apre la voragine della disperazione, senza casa e senza più la possibilità di essere aiutata dal Comune: dopo aver infranto il limite della legalità, infatti, l’amministrazione sembra non voler più aiutare i quattro, se non per alcune emergenze che riguardano il minore.

Daniele Franda

L’assessore Bellelli: «Fuori da tutte le liste di assistenza»

«Con questa occupazione si sono preclusi ogni possibilità di aiuto da parte dei servizi sociali, verranno cancellati da ogni lista e graduatoria».
Usa la fermezza che si conviene in questi casi, Alberto Bellelli , assessore alle politiche sociali del Comune.
D’altronde la famiglia Ricciardi era già stata avvisata: «Prima di depositare la denuncia alla Procura della Repubblica - spiega Bellelli - li abbiamo invitati a lasciare l’abitazione, ma non hanno voluto sentire: la donna si era barricata e non usciva mai.
Appena abbiamo avuto il via libera dal tribunale abbiamo fatto scattare il sequestro della casa.
Non si può tollerare l’illegalità, specie in situaziuoni come queste dove un’altra famiglia con tre minori aveva il diritto di usufruire di quell’alloggio popolare: per sistemare questa famiglia in attesa dello sgombero la collettività ha speso 14mila euro».
Anche il sindaco Enrico Campedelli ha commentato con durezza l’occupazione e il conseguente sequestro: «Alla famiglia che un mese fa illegalmente ha occupato, il Comune dal 2009 ad oggi non aveva fatto mancare il suo supporto, al fine di alleviare la situazione di disagio economico-abitativo in cui versa.
A fronte di questo impegno però non vi è stato un conseguente atteggiamento collaborativo, che è culminato con l’azione illegale di occupazione di un alloggio pubblico assegnato ad un altro nucleo familiare, la prima che si registra nella nostra città.
Operazioni come questa tendono a garantire la legalità nel nostro territorio: bisogna tenere alta la guardia per evitare che episodi simili, che contrasteremo con determinazione, possano accadere di nuovo.
Ovviamente chi si comporta in questo modo, tra l’altro danneggiando l’appartamento occupato con ulteriori costi per l’ente locale, non potrà più in futuro fare domanda a Carpi per una casa popolare.
Ringraziamo la Polizia di Stato, la Polizia Municipale, tutti gli uffici comunali che hanno collaborato per rendere possibile la conclusione di questa vicenda e anche la Croce Rossa per il suo fattivo contributo».

(da.fra.)

(fonte: ModenaQui)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Provate a dire a chi andrà quell'appartamento? Molte volte capita che famiglie residenti da anni debbano lasciare il posto agli ultimi arrivati, no? Che hanno meno entrate e più figli, no?

Anonimo ha detto...

C'è solo da piangere.
Mi chiedo sempre come queste situazioni non riescano ad emergere e non si riesca a provvedere in modo decente.
Enrico

GenerazioneCarpi ha detto...

Indipendentemente da chi saranno gli assegnatari voglio esprimere il mio totale appoggio all'assessore Bellelli e al suo operato in nome del Comune.La legalita' è la base di ogni convivenza civile.....detto questo spero che i locali spettino ad una famiglia ITALIANA.......Luca

Giliola Pivetti ha detto...

Totale appoggio anche da parte mia all'assessore Bellelli.
Non so a chi andrà l'appartamento, dai post precedenti si intuiscono ipotesi e auspici tra italiani e stranieri.
Per quanto mi riguarda, avverto più straniera una famiglia italiana prepotente che occupa abusivamente, che una famiglia di etnia straniera che aspetta il proprio turno.
Non è un gioco di parole, straniero alla comunità è chiunque si faccia giustizia da solo e si attribuisca precedenze da solo.

Anonimo ha detto...

Magari la famiglia italiana o meno che aspetta il proprio turno da 10 anni ha più diritto della famiglia italiana o meno che lo aspetta da 10 giorni.

Anonimo ha detto...

pochi minuti fa ho assistito ad una scena di quelle che si vedono solo per televisione quando, in certi quartieri di Napoli, la gente scende per strada e si scaglia contro la Polizia. non ero a Napoli ma di fronte al nostro Municipio. vi era un'assembramento di circa 30 persone (tutti amici e parenti di quelle persone che avevano infranto la legalità) tra giovani mamme con i bambini in spalla,qualche adulto con le stampelle, donne che urlavano e imprecavano contro le vigilesse le quali hanno chiamato la forza pubblica. gli animi si sono apparentemente calmati solo all'arrivo di polizia e carabinieri quando hanno cominciato ad identificare alcuni uomini.

forse queste persone credevano di ottenere la solidarietà dei carpigiani, ma non sanno che i carpigiani hanno da sempre un grande senso civico e rispetto per la legalità.

roberto arletti

Giovanni Taurasi ha detto...

Concordo con Roberto, ma sono anche certo che lui intenda i carpigiani in senso lato, ovvero coloro che appartengono alla comunità carpigiana. Lo dico da figlio di immigrati (benchè andiamo indietro di quasi 50 anni) perchè non vorrei che questa vicenda richiamasse antiche diffidenze verso gli immigrati del sud, oggi riaggiornate con gli immigrati di altri paesi. La differenza non è tra immigrati stranieri, immigrati meridionali recenti o di molti anni fa o carpigiani da più generazioni, ma tra chi rispetta le regole e chi non le rispetta.
Giovanni Taurasi

Anonimo ha detto...

naturalmente...carpigiani tutti coloro che hanno contribuito al benessere economico e sociale di Carpi nel pieno rispetto della legalità..

roberto arletti

Anonimo ha detto...

State buoni, lasciate sbollire, non aggiungete alcool al fuoco

Irene ha detto...

Nessuno si chiede come mai una famiglia si sia "ridotta" ad occupare un'abitazione?
Ho letto nei post precedenti che "forse queste persone credevano di ottenere la solidarietà dei carpigiani, ma non sanno che i carpigiani hanno da sempre un grande senso civico e rispetto per la legalità".
Vorrei vedere voi se foste costretti a dormire in macchina.. Cosa ve ne fareste del SENSO CIVICO e DELLA LEGALITA' senza un posto per dormire e con due ragazzi di 16 e 18 anni?

Anonimo ha detto...

brava Irene, il punto è proprio il fatto che a Carpi la gente (anche per merito) è abituata bene, sono tutti belli e in salute, con i bimbi ordinati ed educati, mentre fuori sono una sorta di sottosviluppati...
La realtà è dura, italiano o straniero che sia, perdere l'onore della casa è terribile e ribadisco che non è possibile che una comunità civile permetta il nascere di un disagio del genere. Qualcuno ora dirà che è colpa dei trasferimenti ... no è colpa nostra che dall'alto volgiamo lo sguado da un'altra parte.
Enrico

Anonimo ha detto...

La mia idea, leggendo anche l'articolo di oggi, che questa famiglia sta "professionalizzando" una condizione per farsi aiutare dalla comunità, cioè usando i nostri soldi, per avere una casa, un lavoro ecc. ecc.
Saranno degli sfortunati, ci mancherebbe altro, ma non siamo micca a Napoli dove si occupano le case, e si cerca di fare casino per avere solidarietà, così poi ci scappa la casa....
no cari miei è giusta e sacrosanta la linea del Comune, chi non rispetta le regole e vuole fare il furbetto non deve essere premiato.

Giliola Pivetti ha detto...

Irene e Enrico: informandomi un po' ho potuto farmi l'idea che questa famiglia ritiene da tempo che il Comune DEBBA darle quello che le serve. Quattro componenti di cui tre abili al lavoro hanno le caratteristiche di ogni famiglia che provvede a se stessa.Ci sono immigrati e carpigiani che pensano in questo modo,io credo che una comunità civile non debba assecondare questa forma mentale.

Anonimo ha detto...

il problema della casa oggi è ancor piu' sentito di ieri che causa la crisi economica è diventato ora una vera e propria emergenza.Non a caso in Consiglio Comunale ho presentato un'odg urgente sull'edilizia sociale che tutte le forze politiche hanno approvato. Ma cio' non deve legittimare nessuno ad infrangere la legge e ad occupare abusivamente,prevarrebbe così la legge del menefreghismo , la legge della giungla, sarebbe un far west...proprio per questo nei paesi civili si fanno delle graduatorie di priorità in base alle situazioni familiari e tutti le rispettano.Quell'appartamento spettava di diritto ad un'altra famiglia piu' bisognosa, non conosco la situazione di quella famiglia ma sicuramente non avrà avuto al suo interno 3 adulti in età lavorativa...

ribadisco l'emergenza c'è e sarà ancora piu' accentuata nei mesi a venire, ma proprio nei momenti di maggior crisi e confusione la legalità diviene arbitro imparziale per evitare il caos.
se quelle persone che hanno abusivamente occupato l'appartamento sono abituate agli usi e costumi di provenienza, beh sarà difficile che possano replicarli qui da noi.

roberto arletti

Giliola Pivetti ha detto...

Sottoscrivo le parole di Roberto Arletti. E aggiungo una considerazione di comportamento:molte persone che chiedono aiuto al Comune hanno un comportamento di pudore nel presentare la loro situazione e di gratitudine verso la collettività che si fa carico della loro sfortuna o malattia temporanea o duratura.
Non si presentano in 40 a minacciare. C'era un bel gruppetto anche questa mattina e certamente, mentre stazionano davanti al municipio, non stanno andando a cercarsi un lavoro e nemmeno una casa. Mi dispiace, ma non sento compassione in questo caso, caso mai preoccupazione per una comunità carpigiana sotto tentativo di colonizzazione e vedo una distanza abissale di mentalità e di abitudini. Senza mezzi termini, parteggio per noi anche con tutti i nostri difetti.

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