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domenica 4 luglio 2010
12:52 |
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Si chiama ‘green economy’ ma di verde e di economico ha ben poco.
Parliamo della festa nazionale del Partito democratico, che dal 25 giugno, e fino al 19 luglio, trova spazio in zona piscine.
Non serve molto tempo per accorgersi dello stridente contrasto tra le dichiarate intenzioni ecologiche e ambientaliste e il reale contenuto posto ad ‘arricchimento’ della proposta.
Non tutto è colpa del Pd però, bisogna dargliene atto.
Il tour virtuale inizia infatti dalla tangenziale Bruno Losi, dove, nelle aiuole spartitraffico e sul prato che costeggia la strada, trova parcheggio una fila interminabile di automobili.
Un comportamento deprecabile e chiaramente poco ‘green’.
Qui finiscono le ‘tirate d’orecchi’ ai cittadini e iniziano quelle ai politici.
Non si fa in tempo a fare un passo all’interno della festa che a dare sfoggio della propria bellezza vi sono una decina di automobili, piazzate in uno stand di una concessionaria.
Saranno tutte elettriche forse? No, anzi, molte sono Suv di grossa cilindrata che consumano e inquinano più di un Tir.
Non proprio un bell’esempio da dare alla festa della ‘green economy’.
Proseguendo poi si incontrano altri mezzi a quattro ruote, come i camper, in esposizione poco più avanti.
E’ vero, sono tanti gli incontri organizzati ogni sera nel padiglione del Palabitcoop, che vanno dai dibattiti su agricoltura e alimentazione, energia, crisi, e tanto altro.
Poi nei vari stand si trovano proposte interessanti, dall’artigianato etnico al pentolame, fino ai depuratori dell’acqua.
Insomma le premesse per far bene ci sono, ma non possono poi essere smentite così facilmente da scelte quantomento discutibili.
Se la festa non è ‘green’, o almeno è un pò sbiadito, non è nemmeno tanto ‘economy’.
Si conferma la tendenza ormai diffusa negli anni, di trasformare una festa di città in una macchina da soldi.
Quella che ogni anno viene organizzata in zona piscine, è una bellissima occasione di aggregazione sociale, un momento di svago per famiglie e gruppi di amici.
Si sa, con la crisi il portafoglio si è ristretto, la disponibilità di spesa per il divertimento è diminuita, e così anche permettersi una serata al ristorante è diventato più complicato che in passato.
Ma almeno in passato c’erano, soprattutto in estate, sagre paesane o feste di partito che davano la possibilità di regalarsi un buon pasto all’aria aperta e in compagnia.
Oggi dov’è finito tutto questo? Persino i prezzi dei menù delle sagre parrocchiali fanno concorrenza ad un ristorante tradizionale.
Alla festa del Pd, per comprovare quanto sia ‘green’, gran parte dei cibi del ‘Falò’, uno degli stand gastronomici storici, gestito da volontari dei vari circoli del partito, sono prodotti a km 0.
Ma i prezzi sono lievitati: se qualche anno fa per una grigliata di carne si spendevano 6/7 euro, oggi ne servono 9,50 euro.
Daniele Franda
E allora vediamo quanto spenderà una famiglia media, composta da papà, mamma e due bambini, per una cena alla festa Pd: subito 5,60 euro di coperto, poi antipasto per 4, 12 euro totali; 4 grigliate per 38 euro, e contorno (6,80 euro).
Da bere lambrusco per i genitori (6 euro) e analcolici per i figli (4 euro), più una bottiglia d’acqua (1,50). Per finire un pizzico di golosità, con il dolce da 4 euro (12 in tutto).
Tirando le somme, se ne sono andati più di 85 euro per una serata.
Non poco di questi tempi.
(fonte: ModenaQui)
Parliamo della festa nazionale del Partito democratico, che dal 25 giugno, e fino al 19 luglio, trova spazio in zona piscine.
Non serve molto tempo per accorgersi dello stridente contrasto tra le dichiarate intenzioni ecologiche e ambientaliste e il reale contenuto posto ad ‘arricchimento’ della proposta.
Non tutto è colpa del Pd però, bisogna dargliene atto.
Il tour virtuale inizia infatti dalla tangenziale Bruno Losi, dove, nelle aiuole spartitraffico e sul prato che costeggia la strada, trova parcheggio una fila interminabile di automobili.
Un comportamento deprecabile e chiaramente poco ‘green’.
Qui finiscono le ‘tirate d’orecchi’ ai cittadini e iniziano quelle ai politici.
Non si fa in tempo a fare un passo all’interno della festa che a dare sfoggio della propria bellezza vi sono una decina di automobili, piazzate in uno stand di una concessionaria.
Saranno tutte elettriche forse? No, anzi, molte sono Suv di grossa cilindrata che consumano e inquinano più di un Tir.
Non proprio un bell’esempio da dare alla festa della ‘green economy’.
Proseguendo poi si incontrano altri mezzi a quattro ruote, come i camper, in esposizione poco più avanti.
E’ vero, sono tanti gli incontri organizzati ogni sera nel padiglione del Palabitcoop, che vanno dai dibattiti su agricoltura e alimentazione, energia, crisi, e tanto altro.
Poi nei vari stand si trovano proposte interessanti, dall’artigianato etnico al pentolame, fino ai depuratori dell’acqua.
Insomma le premesse per far bene ci sono, ma non possono poi essere smentite così facilmente da scelte quantomento discutibili.
Se la festa non è ‘green’, o almeno è un pò sbiadito, non è nemmeno tanto ‘economy’.
Si conferma la tendenza ormai diffusa negli anni, di trasformare una festa di città in una macchina da soldi.
Quella che ogni anno viene organizzata in zona piscine, è una bellissima occasione di aggregazione sociale, un momento di svago per famiglie e gruppi di amici.
Si sa, con la crisi il portafoglio si è ristretto, la disponibilità di spesa per il divertimento è diminuita, e così anche permettersi una serata al ristorante è diventato più complicato che in passato.
Ma almeno in passato c’erano, soprattutto in estate, sagre paesane o feste di partito che davano la possibilità di regalarsi un buon pasto all’aria aperta e in compagnia.
Oggi dov’è finito tutto questo? Persino i prezzi dei menù delle sagre parrocchiali fanno concorrenza ad un ristorante tradizionale.
Alla festa del Pd, per comprovare quanto sia ‘green’, gran parte dei cibi del ‘Falò’, uno degli stand gastronomici storici, gestito da volontari dei vari circoli del partito, sono prodotti a km 0.
Ma i prezzi sono lievitati: se qualche anno fa per una grigliata di carne si spendevano 6/7 euro, oggi ne servono 9,50 euro.
Daniele Franda
Una cena ‘salata’: 85 euro per una famiglia da quattro
Prodotti a filiera corta (a km0) e stoviglie biodegradabili: in occasione della festa della ‘green economy’ si è rinnovato un po’ tutto, anche i prezzi.E allora vediamo quanto spenderà una famiglia media, composta da papà, mamma e due bambini, per una cena alla festa Pd: subito 5,60 euro di coperto, poi antipasto per 4, 12 euro totali; 4 grigliate per 38 euro, e contorno (6,80 euro).
Da bere lambrusco per i genitori (6 euro) e analcolici per i figli (4 euro), più una bottiglia d’acqua (1,50). Per finire un pizzico di golosità, con il dolce da 4 euro (12 in tutto).
Tirando le somme, se ne sono andati più di 85 euro per una serata.
Non poco di questi tempi.
(fonte: ModenaQui)
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1 commenti:
Chi mi ha preceduto ha già raccontato tutto e bene. Però non esageriamo, non si può avere tutto!!! I figli al campo giochi, poi bisognerà pensare all'asilo ad Ottobre, i libri per i più grandicelli (che cambiamo tutti gli anni), i vestiti perchè i figli crescono, lo zaino nuovo, ecc. ecc. meno male che si può mangiare "con poco" al Green economy? Mia tant economi!
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