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sabato 17 luglio 2010
Ricevo e pubblico:

Non so se San Paolo sarebbe d'accordo, ma pare che sui sagrati delle chiese carpigiane le tre virtù cardinali del suo messaggio evangelico, non potranno più  viaggiare assieme: il nuovo regolamento di Polizia Municipale vieta infatti l'elemosina (si badi bene, non la questua molesta, che è già vietata per legge, ma l'elemosina tout court) in prossimità dei luoghi di culto.
PD, PDL e Lega, tutti uniti a votare odg sulla difesa dei crocifissi nei luoghi pubblici, evidentemente hanno un'idea un po' selettiva di cosa voglia dire "radici cristiane".
Ci sono altre chicche del nuovo regolamento di Polizia Municipale, che di fatto rendono le innovazioni del nuovo regolamento praticamente delle ridicole grida manzoniane. Dato che le forza dell'ordine non sono in grado di far rispettare le leggi già esistenti (che vietano schiamazzi, atti osceni, abbandono di rifiuti e quant'altro possa danneggiare una civile convivenza), PD, PDL e Lega tutti insieme votano qualche norma restrittiva in più, a credibilità zero: non siamo capaci di far rispettare le leggi, risolviamo aggiungendo regole. Un'operazione di propaganda, l'ha definita il consigliere Benatti (che poi l'ha votata, e ora mi chiedo se l'ha votata perché è il tipo di propaganda che gli piace o perché crede veramente che le ridicole norme contenute in quel regolamento saranno più vincolanti di leggi statali per i quali non si riesce a svolgere normali attività di controllo.)
Il PD sulla sicurezza e sulla convivenza civile, non avendo un'idea sua da sostenere con forza, per parlare alla testa delle persone, decide con questo regolamento di rincorrerne "la pancia", scimmiottando i peggiori pregiudizi su cui campa la destra (che almeno su questi temi può vantare la primogenitura).
Così, mentre la destra a Roma liberalizza ogni tipo di impresa da lacci e lacciuoli, roba che può spuntarti una Fonderia Lamiz al giorno in un giardino condominiale, a Carpi, d'accordo con il PD danno un bel giro di vite a quelle imprese commerciali che sono gli internet point e centri di telefonia, che come ha sottolineato il consigliere Arletti (PD, è bene sottolineare, perché mentre parlava pareva la fotocopia di Borghezio), essendo pericolosi centri di aggregazione di cellule terroriste islamiche, devono essere rigidamente regolamentati definendo metri quadri delle postazioni, numero e qualità dei cessi. Questo sì, ci metterà al sicuro dal terrorismo islamico.

Lorenzo Paluan
Gruppo Consiliare
Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it
Partito della Rifondazione Comunista

32 commenti:

Anonimo ha detto...

L'abbiamo votato per coerenza, perché alcune parti le hanno scritte su nostra dettatura.

Piuttosto, chiedi ai consiglieri sindacalisti e consultorialisti seduti alla tua destra, quelli che si scambiavano i pizzini, come mai abbiano votato un regolamento così leghista.

Roberto Benatti

(il termine consultorialista non so se esista ma rende l'idea)

Lorenzo Paluan ha detto...

Come a dire che siete coerentemente "propagandisti".
Sui magoni che qualcuno butta giù fra quelli seduti alla mia destra in consiglio comunale, direi che ormai ne han passati così tanti che dovrebbero avere il gozzo allenato, ancora un po' e non saranno neanche più magoni...

Giovanni Taurasi ha detto...

Sarò onesto, nella speranza (sulla fede e la carità tornerò dopo) che non venga strumentalizzato il mio commento. Io ho votato il regolamento di polizia urbana, dopo aver riletto con attenzione il passaggio sulla questua e l’elemosina (perché ciò che ha sottolineato il cons. Paluan nel suo intervento in consiglio andava effettivamente verificato). Io NON sono contrario alla questua nei pressi di luoghi di culto o di altri luoghi pubblici. Anzi, mi pare persino naturale che chi chiede l’elemosina lo faccia presso quei luoghi. E non mi sono mai sentito molestato (nemmeno a San Niccolò, visto che viene citata proprio quella parrocchia nell’interrogazione del Cons. Lamma) da chi chiede l’elemosina (al massimo il questuante ‘molesta’ la mia coscienza quando non faccio elemosina, ma questo è un problema mio e che non riguarda il dibattito in corso).
Tuttavia comprendo che la questa molesta debba essere contrastata.
Il regolamento approvato recita infatti che l’accattonaggio “è vietato alle intersezioni stradali e ovunque si arrechi disturbo o intralcio alla circolazione, nei pressi dei cimiteri, dei luoghi di culto, degli Ospedali etc etc”. Insomma, la mia interpretazione letteraria è che è vietata la “questua molesta” e non la questua, perché è vietata in quei luoghi appunto se “si arreca disturbo o intralcio alla circolazione”. Ecco perché ho votato il regolamento.
In fede e confidando nella vostra carità
Giovani Taurasi

Lorenzo Paluan ha detto...

Sarò caritatevole e non dirò che mi pare un'interpretazione talmente arzigogolata da essere degna di un Ghedini, ma i casi sono due:
- o è vietata la questua (non molesta) che da intralcio alla circolazione SOLO presso cimiteri luoghi di culto ecc (ma in tal caso non si capisce perchè abbiate scritto "ovunque si arrechi disturbo o intralcio alla circolazione", cosa peraltro già vietata dalle normative vigenti).

- o quello contenuto nell'articolo è l'esatto elenco dei luoghi in cui è vietata la questua (come suggerisce il fatto che c'è già un "ovunque", per quanto riguarda l'intralcio alla circolazione).
Altrimenti dovremmo pensare che "ovunque" è riferito all'intralcio alla circolazione "ovunque nei pressi" (ma allora perchè non scriverlo così?) e in ogni caso la cosa mi sembrerebbe particolarmente ridondante.

Insomma, l'italiano si presta a molte interpretazioni, ma se mi metti un "ovunque" dopo non mi serve un elenco di posti aggiuntivi dove vietare la questua che non intralci la circolazione, quindi voi avete vietato la questua (non molesta, essendo quella molesta già vietata per legge) ANCHE presso cimiteri e luoghi du culto (senza se e senza ma, pure che fossero in zone pedonali).

Comunque, auguri ai vigili che dovranno applicare (o interpretare) questo regolamento

Anonimo ha detto...

caro Collega Paluan ti posso assicurare che l'intervento del sottoscritto sui phone center ed internet point non è dovuto ad un colpo di sole ma a fatti realmente accaduti in diverse città italiane e mi sorprende la tua faciloneria nello scomporti durante il mio intervento.

6/11/2007 scoperta fabbrica di kamikaze a Milano che frequentavano phone center,

12/12/2008 i Carabinieri di Reggio Emilia, nell'ambito dei consueti controlli antiterrorismo, hanno denunciato il titolare di un phone center per non aver registrato i nomi dei suoi clienti,sono stati denunciati 5 clandestini,

12/6/2009 Brescia, un'organizzazione internazionale rubava i codici di accesso alle compagnie telefoniche americane e li rivendeva per finanziare formazioni terroristiche in Asia, la base logistica per l'Italia era in un phone center.

6/6/2010 Torino chiuso phone center per sospetto terrorismo.

la nostra bella, ricca e "distratta" Carpi non la ritengo immune da questo rischio puo' sicuramente diventare terreno fertile per attività malavitose, di tutti i tipi.
Questo giustifica il mio intervento.

Roberto Arletti

Giovanni Taurasi ha detto...

Non so cosa pensi Ghedini dell’elemosina o della questua molesta. Provo però a precisare ulteriormente. Non si può vietare nei pressi di luoghi di culto o luoghi pubblici l’elemosina e dunque non si può vietare l’accattonaggio davanti all’ingresso delle chiese, ospedali e cimiteri, trattandosi peraltro di spazi pubblici (salvo se si arreca disturbo, ad esempio impedendo alle persone di entrare). Naturalmente non intendo all’interno delle chiese, degli ospedali,dei cimiteri, dove generalmente l’accattonaggio è vietato e chi chiede l’elemosina viene invitato a farlo all’esterno, proprio per non arrecare disturbo. Così mi pare sia sempre stato e così viene confermato in questo regolamento. Salvo quanto previsto dal codice penale, si vieta invece la questua molesta, ad esempio quando chi chiede l’elemosina rende impossibile l’ingresso nella chiesa.
Se non è così, io non mi riconosco in un provvedimento che vieta l’elemosina in città. Ma ripeto che non mi pare sia stato approvato un atto che vieta la questua come afferma il consigliere Paluan. E non mi riconosco nella sua interpretazione del regolamento.
Giovanni Taurasi

Giliola Pivetti ha detto...

Il fatto che si debba interpretare cosa vogliono dire semplici articoli di un semplice regolamento con applicazione locale conferma quello che ho già detto in Consiglio comunale : è scritto in modo talmente sciatto che raramente ho visto qualcosa di simile. Si conferma anche un altro fatto, e cioè che la forma è molto parente della sostanza : sciatta la forma e pure la sostanza, non meditata, non rispondente a una filosofia profonda di come si vuole delineare un vivere a Carpi, una semplice somma di articoli. Oltre alla ovvia necessità di una elementare correzione (togliere tutte le virgole tra il soggetto e il suo predicato) per non farci ridere dietro da tutti, consiglio di farlo aggiustare dai giornalisti dell'Ufficio stampa, abituati a mettersi dal punto di vista del lettore. Spero anche che l'estensore non percepisca uno stipendio da laureato, alla faccia delle assunzioni per merito!

Lorenzo Paluan ha detto...

Per Giovanni: l'accattonaggio è vietato OVUNQUE intralci la circolazione E NEI PRESSI dei luoghi di culto. Questo è quello che è scritto e questo è quello che avete votato (e questo è quello che ha fatto gongolare la destra in consiglio comunale, e questo è quello che i giornali hanno riportato nei giorni sucessivi che nessuno di voi ha osato finora smentire), se le parole hanno un senso e se lo hanno le virgole in sequenza, utilizzate nelle frasi coordinate per asindeto.
Se poi moralmente ed eticamente il provvedimento ti pare inappropriato (o addirittura illegittimo), firmiamo insieme un bell'odg per la sua modifica.
In caso contrario, se avete scritto mele, ma intendevate pere, ha ragione la Pivetti: io faccio errori di sintassi, ortografici e grammaticali, sui blog, su fb e quando parlo in consiglio, ci può stare, ma su un regolamento comunale mi sa che sia un filino più grave.

Per Arletti; quindi inserire dimensioni delle postazioni e numero delle toilette per i phone center (perchè questo ostacolo di tipo burocratico è l'unico effetto reale del regolamento nei confronti di questo tipo di esercizio commerciale) ci tutelerà dalla proliferazione di cellule terroristiche?
Puta caso la prossima volta si trovino in una pizzeria come facciamo? Chiediamo l'aumento del numero dei bagni nelle pizzerie?
Quando dico che il regolamento è puramente propagandistico, mi riferisco esattamente a questo scollamento tra "fenomeno" e qualità del provvedimento assunto.
La questione è che mandare un segnale che si vuole limitare con ostacoli burocratici l'avvio e la gestione di phone center, va molto di moda perchè sappiamo tutti che sono un tipo di impresa prevalentemente gestito da extracomunitari.

La lotta al terrorismo qua c'entra veramente poco: dovessimo aggiungere regolamenti restrittivi per tutte le tipologie di uffici ed esercizi che sono stato teatro di crimine, saremmo sepolti in brave tempo.
Se le persone che gestiscono o frequentano esercizi aperti al pubblico (che siano phone center o negozi di generi alimentari o sportelli di banca) tengono comportamenti poco civili o addirittura illegali, le norme per sanzionarli ci sono già tutte e basta farle rispettare.
Il resto è pura demagogia.

Anonimo ha detto...

Che dite, se creo una cooperativa sociale di telecomunicazioni, me lo fanno aprire un Phone Center al Borgogioioso?

Amerigo

Giovanni Taurasi ha detto...

Per Lorenzo: ti ho già detto cosa c'è scritto sul regolamento citando anche il virgolettato. La tua interpretazione perdonami ma vale almeno quanto la mia. Se vuoi interpelliamo anche la Corte costituzionale L'accattonaggio non è vietato e non può essere vietato, salvo quanto previsto per legge nei luoghi pubblici.
Secondo il codice penale italiano, chiunque mendicasse in luogo pubblico poteva essere punito con la reclusione (art. 670), ma una
successiva sentenza della Corte costituzionale (n. 519 del 28 dicembre 1995) abrogò il reato di accattonaggio (l'intero art. 670), stabilendo che la richiesta di elemosina è lecita purché sia "una legittima richiesta di umana solidarietà" , "volta a far leva sul sentimento della carità", "che non intacca né l'ordine pubblico né la pubblica tranquillità". Costituirebbero aggravanti di altri reati mentire al pubblico con la richiesta di elemosina senza trovarsi in condizioni di reale povertà o l'utilizzo dell'elemosina per l'acquisto di alcool droghe o altri beni non legati a uno "stato di necessità", oppure simulando disabilità inesistenti; la riduzione di persone in schiavitù (art. 600 codice penale) come anziani e disabili per l'accattonaggio con finalità di sfruttamento economico, l'impiego di minorenni nell'accattonaggio (art. 671), o di animali malnutriti per richiamare l'attenzione e la compassione dei passanti, e aumentare le elemosine; l'accattonaggio molesto e insistente (per violenza privata, ex art. 610), in particolare nel trattenere o bloccare per strada le persone che hanno risposto di no alle richieste, o bussando con insistenza ai finestrini delle auto ferme ai semafori o davanti agli attraversamenti pedonali.
L'impiego di minorenni configura il delitto di maltrattamenti in famiglia e verso i fanciulli (art. 572 c.p.) se questi non frequentano l'obbligo scolastico per chiedere l'elemosina, o se si tratta di minori neonati, non sorvegliati o tenuti al freddo per strada e non nutriti adeguatamente. Il semplice chiedere l'elemosina tenendo un neonato in braccio non è reato, né è necessariamente riconducibile a una condotta tesa a suscitare nel prossimo, in modo fraudolento, sentimenti di pietà che inducono ad elargire denaro, considerando che l'indigente spesso non ha altro luogo dove tenere o cui affidare i propri piccoli, né per questo solo fatto può essere privato della patria potestà.
Detto questo, se l'elemosina viene chiesta in un luogo pubblico come previsto per legge non può essere vietato. L'elemosina non può essere punibile. Non si tratta di pere o mele.
Giovanni Taurasi

Lorenzo Paluan ha detto...

Se la tua interpretazione vale quanto la mia vuol dire che siamo in un bel pantano e avete combinato un discreto casino "regolamentizio".
Peraltro mi confermi che il tutto è già normato per legge, quindi che bisogno c'era di inserirlo nel regolamento comunale se non per darne una lettura restrittiva, che esattamente quella reclamata e declamata il giorno dopo dalla destra?
Visto che al momento sei l'unico che da di quel passaggio un'interpretazione diversa e nessuno da parte del comune si sente di dover correggere informazioni distribuite a mezzo stampa urbi et orbi e che potrebbero quindi trarre in inganno i cittadini, siete pronti a fare un comunicato stampa che smentisce quell'interpretazione, che è quella che tutti i mezzi di comunicazione che ne hanno parlato hanno recepito?

Se veramente era vostra intenzione NON vietare l'elemosina presso i luoghi di culto, mi sa che come minimo vi toccherà fare una circolare come i ministeri per spiegare quello che in realtà volevate effettivamente vietare (e che è già vietato per legge).
Auguri.

Marco ha detto...

Provo a fare il punto:

nell'ultimo commento Giovanni ci dice che il reato di accattonaggio è stato abrogato e in un commento precedente ci diceva che "non si può vietare l’accattonaggio davanti all’ingresso delle chiese, ospedali e cimiteri, trattandosi peraltro di spazi pubblici". Su questo pare che siamo tutti d'accordo.

sempre l'ultimo commento di Giovanni specifica che tutte le "aggravanti" dell'accattonaggio (molestia, intralcio, truffa, abuso di minori, etc.) sono già vietate dalla legge. Anche su questo pare che siamo tutti d'accordo.

allora i casi sono due:
1. il regolamenta non vieta niente che non fosse già vietato, e quindi è inutile,
2. il regolamento vieta qualcosa che non era vietato, e allora dobbiamo capire cosa.

Sempre Giovanni dice che il regolamento approvato recita che l’accattonaggio “è vietato alle intersezioni stradali e ovunque si arrechi disturbo o intralcio alla circolazione, nei pressi dei cimiteri, dei luoghi di culto, degli Ospedali etc etc”

Se la definizione dei luoghi (cimiteri, luoghi di culto, ospedali etc.) fosse riferita alla frase "disturbo o intralcio alla circolazione" allora dopo "circolazione" dovrebbero esserci i due punti oppure quell'elenco dovrebbe stare tra parentesi.

Quando si fa un elenco di opzioni separate da virgola la "e" indica o l'ultima delle opzioni o l'inizio di un nuovo elenco o unisce due opzioni affini tra loro.

In questo caso nell'elenco dei divieti la "e" non indica l'ultima delle opzioni; sembra unire le opzioni "alle intersezioni stradali" con quella (affine) "ovunque si crei intralcio alla circolazione".
Quindi le opzioni che seguono (l'elenco di luoghi) dipendono nuovamente da "è vietato".

Questa è anche l'unica interpretazione che rende non inutile il regolamento e cioè aggiungere il divieto di chiedere l'elemosina nei pressi di cimiteri, luoghi di culto, ospedali, etc.

Ci sono dubbi?

Ora i casi sono nuovamente due:
1. C'è stata una svista nel redigere il regolamento, sono cose che succedono, nessuno è perfetto (nemmeno l'iPhone 4). Allora però bisogna ammetterlo (come ha fatto Steve Jobs) e modificarlo.
2. Il regolamento dice proprio quello che purtroppo il popolo chiede (e tanto più quanto più la crisi avanzerà). E allora chi lo ha votato ammetta di aver fatto l'interesse della maggioranza ma senza cercare di lavarsi la coscienza.

Anonimo ha detto...

L'assessore D'Addese ha dichiarato in aula che:

"Nel Regolamento di Polizia municipale abbiamo provveduto ad inserire la precisazione che la questua e l’elemosina sarà sempre vietata sul nostro territorio nei pressi dei cimiteri, luoghi di culto, ospedali, scuole, fiere, mercati, parchi ed esercizi commerciali. La violazione sarà punita con sanzione amministrativa o querele nei casi di ingiurie o violenze. Per quanto riguarda invece la normativa legata al Codice della strada il corpo di Polizia urbana applica già sanzioni pecuniarie a carico di coloro che sostano sulla carreggiata”. Lamma si è dichiarato soddisfatto della risposta dell’assessore.

Fonte: comunicato stampa del Comune

http://www.carpidiem.it/cgi/jump.cgi?t=default&s=1279540657142524494&d=1&ID=112904

Ci sono dubbi?

Roberto Benatti

Anonimo ha detto...

Secondo me ve la stante cantando tra voi. Provate a vedere se la questua che si fa al parcheggio dell'ospedale o in quello del cimitero, dove ti inseguono fino sotto la lapide del caro defunto è accettata dai cittadini.
Io che per la città ci navigo da secoli vi assicuro che il regolamento votato è fin troppo morbido.

Vespucci

Anonimo ha detto...

A Giliola:
ogni cosa che fa questa giunta ti sembra sciatta e piatta, sembri una morosa che parla del suo ex-amante, in cui non c'è nulla che andava bene.
Un po' di serietà, delle cappelle le hai fatte tu quando eri assessori (e non poche), delle cappelle ne sono state fatte anche da altri come da questi, ma da qui a gettare tutto al macere è francamente una esagerazione.
Quindi cara Giliola un po' di sobrietà non ti guasterebbe.



Antonello P

Lorenzo Paluan ha detto...

Vespucci, la questua molesta è già vietata. Il fatto che il divieto non venga fatto rispettare dalle forze dell'ordine non cambia di una virgola la questione (e di sicuro, aggiungere regole quando non sei in grado di far rispettare quelle che già ci sono non serve a nulla se non a fare un po' di cancan mediatico).

per Giovanni: a 'sto punto vedetevela voi consiglieri cattolici: o con San Paolo o con l'assessore D'Addese, come preferite.

Anonimo ha detto...

Caro Lorenzo una di queste volte che parto per mare alla scoperta di cose già scoperte ma che dei tonti non se ne sono accorti, ti porto con me almeno vedrai le cose in modo diverso.
Lo voglio ripetere ve la state cantando e suonando tra voi, "la gente" normale non vi capisce.

Vespucci

dovrò dotare la mia nave di collegamento satellitare perchè quando partirò a breve non voglio perdermi il fantastico dibattito di questo blog.

Lorenzo Paluan ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

finalmente lo hai capito, e per questo ti invito a fare un giro tra la gente normale. Nel caso la raccolta fondi per le tue ferie abbia successo ti invito sulla mia nave.

Vespucci

Lorenzo Paluan ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Lorenzo Paluan ha detto...

Vespucci, se quello normale è lei, ammetto di non capire (e di vivere in mezzo a un sacco di "gente non normale")

Lorenzo Paluan ha detto...

E perchè dovrei? Si faccia lei un giro fuori dalla sua normalità, che a me pare un po' strettina.

Marco ha detto...

Invece Lorenzo, io credo proprio che Vespucci dica quello che ho detto anch'io nell'ultimissimo punto del mio precedente commento: questo è quello che la "gente normale", i "cittadini" sentono e vogliono adesso.
Io ho usato apposta il terime "popolo" invece di "gente normale" perchè risultasse chiaro che assecondare queste richieste è una forma di "populismo".
E non penso nemmeno che, se si votasse, il "popolo" sarebbe la minoranza, anzi temo che sarebbe la maggioranza e che quindi, anche democraticamente ci sarebbe poco da fare.
Probabilmente sei proprio tu (Lorenzo) a vivere in mezzo ad una minoranza di gente non normale.
Quello che mi preme, però, è che non si voglia tirare il sasso (questa volta ai mendicanti) e poi nascondere la mano o nascondersi dietro ad un dito.
E non si voglia dire che bisogna sempre assecondare le paure e le sensazioni dei cittadini.
E che non si voglia dire che questo è un provvedimento di sinistra e non di destra.

Lorenzo Paluan ha detto...

Caro Marco, avevo perfettamente capito il senso della frase di Vespucci, e so benissimo di sostenere una posizione minoritaria.
Quello che il signor Vespucci non capisce o fa finta di non capire sono due cose:
1) un consigliere comunale medio è "gente normale" (nel senso che facciamo un mestiere per campare, abbiamo o meno una famiglia, una rete di relazioni, ecc. ecc.)
2) Nel mucchio della "gente normale" coesistono posizioni ed idee diverse. Io, dietro richiesta, mi son preso la briga di rappresentarne una parte, Vespucci è convinto di parlare a nome di tutti. Evidentemente il suo "tutti" è un po' strettino, visto che non parla a nome mio, che pure (fuori dal sarcasmo, nel caso non si fosse capito) mi ritengo "gente normale".
Quindi tu ed io siamo perfettamente d'accordo: quel regolamento è una sbrodolata populista, il chè non significa che non incontrerà il favore della maggioranza (forse) della "gente", ma solo che il PD nella sua crisi identitaria, ha deciso di correre dietro alla presunta maggioranza, anzichè cercare di dare una risposta diversa (che dovrebbe essere quella di cercare di far rispettare un minimo le regole che già ci sono nel caso di comportamenti incivili o illegali, e di operare culturalmente per eliminare il pregiudizio).
Invece difendono i crocefissi nelle aule e vietano la carità davanti alle chiese.
Non fa una grinza.
PDL e LEGA ringraziano perchè sanno benissimo che se la partita si gioca su temi di questo tipo, tra l'originale e la fotocopia, "la gente" (o almeno quella sempre più ridotta percentuale di "gente" che andrà a votare) sceglierà sempre l'originale.

Cristian Rostovi ha detto...

Nei post che precedono il mio si danno diverse interpretazioni di questo articolo del regolamento, il che potrebbe anche essere comprensibile da parte di quei "fortunati" che non erano presenti in consiglio.
Però dopo che l'ufficio stampa del comune ha pubblicato il resoconto, credo che sia tutto molto più chiaro per tutti.
Quello che mi stupisce è, che sia il presidente del consiglio comunale a dare interpretazioni diverse dalla realtà.
Quindi le alternative sono due.
O il presidente non sa cosa ha votato oppure ha votato una cosa non condividendola.
@
Lorenzo, in un tuo post in pratica dici che i cattolici dovranno fare i conti con la loro coscienza.
Permettimi ma la carità cristiana non ha nulla a che vedere con il fare l'elemosina davanti ad una chiesa, ben sapendo che spesso questi soldi non andrebbero nelle tasche di bisognosi veri.

Giovanni Taurasi ha detto...

Una buona e una cattiva notizia. Quella cattiva è che questo commento sarà estremamente prolisso e dovrò spezzarlo in più tronconi (e dunque, se siete amanti di Twitter, evitate di addentrarvi nel testo, perché chi scrive ama romanzi ponderosi tipo Underworld di De Lillo ed evita volumi sotto alle 500 pagine).
Quella buona è che sarà anche l’ultimo mio commento su carpizeronove e io per cortesia saluto sempre prima di togliere il disturbo e imboccare l’uscio.
Ho sempre più la spiacevole sensazione di intervenire in uno spazio vagamente ostile. Non ostile nei miei confronti (non ho questa presunzione), ma ostile in generale alla sfera della politica e, questo sì, in particolare al mio campo (quello del centrosinistra). E se perfino il gestore del blog si spinge a scrivere che qualcuno si vuole pulire la coscienza quando cerca di argomentare una riflessione (accattonaggio molesto), questa sensazione diventa per il sottoscritto una convinzione.
Se da un lato i dati confermano un’ascesa del blog e dunque un suo successo in termini quantitativi di cui mi congratulo coi promotori (e sicuramente “l’uscita dal gruppo” di Taurasi favorirà un’ulteriore crescita dei futuri visitatori del blog), personalmente invece ho trovato nelle ultime settimane/mesi che ci sia stato un progressivo scadimento dal punto di vista qualitativo. Naturalmente è il mio parere ed è sicuramente opinabile. Tuttavia carpizeronove ha svolto anche per me un ruolo positivo e ha confermato una mia idea di fondo: oggi il problema non è più tra mezzo e messaggio, per parafrasare il sociologo Marshall McLuhan (dove in questo caso il mezzo è il blog e il messaggio da veicolare è la politica), ma tra chi lancia il messaggio e chi lo riceve. Quando è un rappresentante politico che esprime un parere politico, non è il merito di ciò che dice su cui ci si confronta ‘pacatamente’ (perdonate il mio viscerale weltronismo), ma è in relazione alla sua posizione politica che gli interlocutori intervengono. E così si sprecano, al di là del merito, gli interventi critici e le invettive contro i politici (di destra e di sinistra), come dimostra la degenerazione di alcune settimane fa e la diatriba tra navigatori (Vespucci, Amerigo, Colombo e Magellano)...

Giovanni Taurasi ha detto...

Non vedo più lo spirito iniziale di carpizeronove che aveva spinto molti cittadini ad intervenire nel dibattito pubblico. E si trattava di cittadini puri e semplici (in senso buono naturalmente, non per sminuirli), non di personale politico (benché ovviamente gente appassionata di politica glocale). Questo rendeva carpizeronove uno spazio veramente interessante di confronto e approfondimento e per me uno straordinario strumento per sondare un pezzo di opinione pubblica locale. Oggi intervengono esclusivamente consiglieri comunali e anonimi con accuse reciproche e invettive e per me questo spazio ha perso di interesse, perché quel confronto (indubbiamente decisivo) lo vivo già in consiglio comunale e sulla stampa e il blog diventa un doppione (utile certamente per chi non segue la cronaca politica). Ricordo invece numerosi interventi di semplici cittadini interessati a capire o dire la loro. Ne rimangono pochi e non sempre siamo certi che non siano nomi fittizi. Benedetta o Monica b. (comprensibilmente molto preoccupate per via Focherini, per la quale sono certo che si troverà una soluzione condivisa e apprezzabile: e sono pronto a scommetterci!!) e qualche sparuto intervento di soliti noti o di soliti ignoti che si limitano alle invettive. Ho un po’ di nostalgia per i post di Grillenzoni, Orlando, Francesco/WeissBach etc etc. Che fine hanno fatto i loro contributi? Così diventa tutto un po’ autoreferenziale? E poi c’era anche una certa cura da parte di chi scriveva. Rimpiango Leo Bronstini, che con lo pseudonimo del suo leader politico esprimeva le sue critiche alla società di oggi. Era un piacere leggere i suoi commenti (che poi li condividessi nel merito, questo è un altro discorso). O il confronto sulla scuola e il commento di Anna Sovi Giurati, che raccolse una serie di apprezzamenti e venne ripreso anche da Voce. Lo condividevo in pieno, ma se fosse stato sottoscritto da me (è la dimostrazione che non conta più né mezzo né messaggio, ma chi esprime il messaggio) si sarebbe aperto un fuoco di fila simile a quello che si è aperto in seguito al mio commento sulla questua (e fortuna che avevo invitato a non strumentalizzare: un consigliere ci ha perfino fatto un comunicato stampa). Resta impresso nella mia memoria un commento molto toccante sulla presunta presenza di amianto nelle condotte idriche, scritto da una signora che ha tragicamente perso il marito per un mesotelioma. Nessuno ebbe la forza di commentare, perché un dolore così grande meritava rispetto e silenzio. Ogni commento sarebbe parso banale, superfluo o retorico e non sarebbe stato possibile recare sollievo a chi ha vissuto in famiglia un dramma simile. Continuai a bere e a far bere ai miei figli l’acqua del rubinetto di casa (tranquillizzato dalle analisi dell’acqua svolte da Aimag che hanno evidenziato l’assenza di amianto e la purezza e potabilità dell’acqua), però mi colpì molto il coraggio con cui la donna raccontò la tragica scomparsa del marito, afflitto da una malattia veramente terribile. Insomma, di tutto questo a mio parere non c’è più traccia su carpizeronove. Dalle mie parti si dice che ha esaurito la spinta propulsiva. Il chè non significa che non vivrà a lungo e che non continuerà a crescere (anzi, sono certo che migliorerà le sue performance). È solo il mio personale punto di vista e NON il mio augurio. Perciò lunga vita a carpizeronove. E adesso andiamo al merito della vicenda questua…

Giovanni Taurasi ha detto...

… come ho scritto sin dall’inizio, l’accattonaggio se non è molesto e non ricade negli altri casi previsti dal Codice penale non si può proibire negli spazi pubblici. Da un certo punto di vista ho spiegato perché è costituzionalmente garantito. È perciò evidente che non si può vietare nemmeno nelle zone circostanti chiese, ospedali, cimiteri etc etc. Dunque, delle due l’una: o l’articolo che ho citato viene interpretato come ho scritto (se è scritto male e c’è una virgola invece di due punti non prendetevela con me, ma rivolgetevi a Benfatti: dice che l’ha dettato, avrà fatto come Totò con Peppino e ha ‘abbondato’ con la punteggiatura), oppure (seconda ipotesi, più coerente con quanto dichiarato in proposito dell’assessore competente) quando si dice “nei pressi di” non si può che intendere che sull’ingresso o all’interno (di chiese, ospedali, cimiteri etc etc). Questo perché la legislazione e la Costituzione valgono un filino di più di qualsiasi regolamento comunale (e mi sorprende che il Presidente della Prima commissione non sappia che prevale la legge nazionale sui provvedimenti locali: è una delle prime regole che insegnano a Diritto).
Io propendo per la prima ipotesi, ma se alcuni ritengono che il comma non sia interpretabile in questo modo, pazienza. Il risultato non cambia, vale la seconda opzione e rimane il fatto che non si può sanzionare la richiesta di elemosina fatta in modo non molesto e in spazi pubblici.
Faccio un esempio concreto, partendo dal mendicante che ogni giovedì e sabato mattina si incontra sotto al Portico di San Nicolò. Non ha mai molestato nessuno, anzi, quando suona la sua fisarmonica sotto il portico allieta la mattina molto di più della ripetitiva musica in filodiffusione (quello sì che è accattonaggio molesto, concordo con la Pivetti che su questo ha sollevato il tema in consiglio). Secondo un’interpretazione rigida, e secondo me sbagliata, del regolamento, sarebbe da multare perché è certamente nei pressi di una chiesa: si trova perfino sotto il suo portico. Ma sono pronto a scommettere che nessun vigile regolamento alla mano gli farà mai una multa, perché quel ‘nei pressi’ o è inteso come dicevo inizialmente (anticipa un elenco che precisa luoghi nei quali non si può “arrecare disturbo o intralcio alla circolazione”), o è inteso come all’interno o all’ingresso o sulla soglia etc etc (dove peraltro creerebbe intralcio). Solo così il regolamento è ‘costituzionalmente’ legittimo e coerente con il codice penale, altrimenti, sul filo del paradosso, il mendicante potrebbe fare ricorso al TAR che cancellerebbe la multa perché anticostituzionale (non si può sanzionare secondo il codice penale l’accattonaggio non molesto).
Ecco perché sostengo che non è vero, come afferma Paluan, che la questua è vietata ovunque in città e che quel ‘nei pressi’ va inteso in senso molto restrittivo o come l’introduzione a una serie di luoghi che vengono precisati.
Questo è ciò che recita uno dei 57 articoli del regolamento. Il regolamento norma molte altre cose, ma l’attenzione è caduta su quel punto specifico: forse perché anche i giornali seguono gli umori della maggioranza, per stare alla giusta osservazione di Marco che meriterebbe una riflessione. Non mi reputo un esperto di diritto e le mie conoscenze si limitano a un Dottorato di storia costituzionale ed amministrativa conseguito poco meno di una decina di anni fa e che hanno sortito anche qualche amena pubblicazione. Però la Costituzione, a parte il titolo V, è rimasta sempre quella. Posso naturalmente sbagliarmi, ma ho votato il regolamento sulla base di questo ragionamento (sulla mia coscienza la valutazione finale spetta ad altri).
Per quanto riguarda titoli di giornali o altre dichiarazioni, ognuno risponde per sé. Ripeto che l’accattonaggio (non molesto o non intralciante o senza l'impiego di minorenni che configura il delitto di maltrattamenti in famiglia e verso i fanciulli) non si può vietare ovunque.
Non lo dico io, ma la Costituzione… che Dio la benedica
Giovanni Taurasi

Giovanni Taurasi ha detto...

PS Per la cronaca: il mendicante che il giovedì e il sabato staziona sotto il portico di San Nicolò questa mattina non c’era. Vuoi vedere che ha letto i titoli dei giornali? Allora, nel caso visitasse questo blog, gli voglio dire di stare tranquillo e mi impegno a pagare io la multa nel caso venisse sanzionato perché chiede l’elemosina IN MODO NON MOLESTO e nel rispetto di quanto previsto dal codice penale. E in questo caso sono pronto dal giorno successivo a votare un emendamento al regolamento insieme a Paluan che precisi ulteriormente cosa si intende per il divieto di accattonaggio “nei pressi di”.

Cristian Rostovi ha detto...

@ Giovanni tralasciano ogni commento sulla paternale, vado subito al punto... Se ti cito in un comunicato è perché tu sei il presidente del consiglio comunale...Questo tuo ruolo non mi fa cambiare idea su quello che dici o scrivi però sicuramente da un peso diverso alle tue parole e non ti puoi stupire di questo.
Per quel che riguarda la questua tu non dai un interpretazione diversa solo da quella che può dare Paluan, tu dai un interpretazione diversa da quella del Tuo Assessore alla sicurezza.
Questo è il punto.
P.S Ogni tanto essere in minoranza e parlare in luoghi ostili fa bene...

Marco ha detto...

Secondo me la qualità di carpizeronove dipende soprattutto dalle domande e dalle risposte che vi si possono trovare.
In campagna elettorale era abbastanza facile porre delle domande a tutti ed era abbastanza facile ottenere delle risposte.
Adesso ovviamente i ruoli sono un po' più rigidi, mi sembra abbastanza ovvio che siano soprattutto le opposizioni e i giornali (e perchè no, i blog) che pongano delle domande all'amministrazione a nome dei cittadini e gli amministratori che debbano delle risposte ai loro cittadini.
E' questo che ha impoverito carpizeronove: l'assenza di risposte dell'amministrazione.
La mia domanda non era difficile. Bastavano molte meno di 4 pagine.
La domanda era (e rimane):
Se la questua molesta è già vietata, cosa aggiunge il regolamento? Se non aggiunge nulla è inutile, se aggiunge qualcosa non l'abbiamo capito.

Lorenzo Paluan ha detto...

Per "mercati e fiere e manifestazini" è specificato il divieto all'interno, per gli esercizi pubblici è specificato il divieto "all'ingresso", specifica che non c'è per luoghi di culto e cimiteri.
Per inciso: come fai a costituire intralcio alla circolazione all'intenro di un'area verde?

Se tutti "stressassero" l'italiano come hai fatto tu in quest'occasione, semplicemente non riusciremmo più a capirci gli uni con gli altri, mancherebbe una base comune di senso e logica (e forse è proprio quello che sta succedendo)

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