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giovedì 1 luglio 2010
09:59 |
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I medici del Ramazzini bocciano la ‘rete’
«La sanità carpigiana dovrà fare la cura dimagrante».
Questo è quanto ha affermato il Presidente della Provincia Emilio Sabattini nel corso di un acceso momento di confronto con gli operatori sanitari carpigiani, in vista della realizzazione del Piano Attuativo Locale, dischiudendo uno scenario non precisamente entusiasmante.
«A Carpi la struttura è vetusta, ma - rassicura Sabattini - il Sindaco ha già individuato una modalità per risolvere questo problema di cui si terrà conto nel Pal».
Tutti si aspettavano l’ufficializzazione del nuovo ospedale, invece il sindaco Enrico Campedelli ha preferito rimangiarsi le parole di qualche settimana fa, ricalcando Sabattini nel definire la sanità un fatto regionale, per poi indicare un asse preciso che dovrebbe formarsi nel corso del tempo: Carpi - Mirandola, ovvero una «rete nella rete», che sposta di fatto la geografia della nuova sanità carpigiana da Santa Croce (qui si doveva fare il nuovo Ospedale) all’area Nord.
Un’area che si suppone beneficerà di risorse nel nuovo Pal.
E ancora, un’area che, come hanno evidenziato i numerosi e accorati interventi di medici e infermieri, è stata poco valorizzata negli anni passati per via di una «rete troppo verticistica, che non funziona - come ha sintetizzato Giampiero Patrizi, medico di Cardiologia -.
Il sistema utilizzato finora è un modello fallimentare perchè non ha prodotto risultati eclatanti, né in termini di qualità, né in termini di risparmio».
Gli hanno fatto eco portando la dimostrazione concreta di ciò gli altri medici intervenuti, costretti a combattere quotidianamente contro posti letto sempre più scarsi, un turn over altissimo dei pazienti, anche «indimissibili» come ha sostenuto il primario di Medicina Carlo Di Donato, insieme ad una mancanza di specializzazione che completi e supporti la cura delle patologie nei singoli reparti.
E la ‘dieta’ deve ancora iniziare.
Serena Arbizzi
(fonte: ModenaQui)
«La sanità carpigiana dovrà fare la cura dimagrante».
Questo è quanto ha affermato il Presidente della Provincia Emilio Sabattini nel corso di un acceso momento di confronto con gli operatori sanitari carpigiani, in vista della realizzazione del Piano Attuativo Locale, dischiudendo uno scenario non precisamente entusiasmante.
«A Carpi la struttura è vetusta, ma - rassicura Sabattini - il Sindaco ha già individuato una modalità per risolvere questo problema di cui si terrà conto nel Pal».
Tutti si aspettavano l’ufficializzazione del nuovo ospedale, invece il sindaco Enrico Campedelli ha preferito rimangiarsi le parole di qualche settimana fa, ricalcando Sabattini nel definire la sanità un fatto regionale, per poi indicare un asse preciso che dovrebbe formarsi nel corso del tempo: Carpi - Mirandola, ovvero una «rete nella rete», che sposta di fatto la geografia della nuova sanità carpigiana da Santa Croce (qui si doveva fare il nuovo Ospedale) all’area Nord.
Un’area che si suppone beneficerà di risorse nel nuovo Pal.
E ancora, un’area che, come hanno evidenziato i numerosi e accorati interventi di medici e infermieri, è stata poco valorizzata negli anni passati per via di una «rete troppo verticistica, che non funziona - come ha sintetizzato Giampiero Patrizi, medico di Cardiologia -.
Il sistema utilizzato finora è un modello fallimentare perchè non ha prodotto risultati eclatanti, né in termini di qualità, né in termini di risparmio».
Gli hanno fatto eco portando la dimostrazione concreta di ciò gli altri medici intervenuti, costretti a combattere quotidianamente contro posti letto sempre più scarsi, un turn over altissimo dei pazienti, anche «indimissibili» come ha sostenuto il primario di Medicina Carlo Di Donato, insieme ad una mancanza di specializzazione che completi e supporti la cura delle patologie nei singoli reparti.
E la ‘dieta’ deve ancora iniziare.
Serena Arbizzi
(fonte: ModenaQui)
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2 commenti:
Ecco, possiamo dire che di diete se ne intendono poco?
Uno dei due sicuramente non ne capisce niente!
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