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mercoledì 21 luglio 2010
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Lo spiega il fondatore del comitato, l’artista Maurizio Marinelli
Solamente ad immaginarlo, ad occhi chiusi, stesi sul prato tra i rumori della natura, il Parco Lama ha già preso vita.
Un sogno che sta animando una città, spinta dal desiderio di riappropriarsi di una fetta di quella terra che pian piano sta scomparendo, mangiata dalla speculazione edilizia.
Artefice di questo sogno è Maurizio Marinelli: carpigiano di nascita, abita a Modena e lavora a Bologna, dove si occupa di comunicazione per un importante gruppo editoriale.
Marinelli, che è anche uno stimato pittore, lo scorso maggio è stato tra i promotori del comitato Parco Lama, innescando un inaspettato fervore tra i cittadini.
ModenaQui lo ha incontrato, per capire in cosa consiste la sua idea e con quali modalità può essere realizzata.
Come è nata questa idea? «Guardando il paino regolatore della città ho notato il cuneo che la campagna forma al di là della ferrovia a ridosso della città.
Da qui ho maturato il progetto di un grande parco urbano, che preservi quest’area dall’edificazione. Il mio è un approccio puramente etico ed estetico».
Cosa intende per grande parco urbano?
«E’ molto diverso da un parco attrezzato, che non manca in città: il parco urbano è un’area facilmente raggiungibile, in cui si arriva a piedi dal centro.
Non è altro che uno spazio verde fruibile per tutta la città in cui la natura è protagonista assoluta».
Perché Carpi avrebbe bisogno di una struttura del genere?
«Ha mai notato quante persone fanno jogging, magari col proprio cane al guinzaglio, nelle strade di campagna, dove comunque sfrecciano le automobili? C’è bisogno di evasione dal traffico, di ritrovarsi in un luogo aperto dove le macchine non si vedono e non si sentono.
Sarebbe anche un’occasione per spostare il baricentro della città, approfittando della crisi dell’immobiliare e fermando così la speculazione edilizia. Prima si costruiva su una reale richiesta, ora si costruisce e poi si spera di vendere. Ma il terreno non è infinito!».
Le vengono spesso contestati gli elevati costi di realizzazione: come risponde? «Chi afferma questo non ha capito i termini dell’idea. Questo è un progetto di lunga visione, da realizzarsi nel tempo: si potrebbe cominciare con una forte presa di posizione politica, che congeli la destinazione d’uso agricola di quell’area.
Poi si potrebbero tracciare dei sentieri tra i campi di grano, non costa molto.
E magari prevedere due stagni, generati con l’acqua proveniente dal fiume Lama».
L’amministrazione si è pronunciata più volte in maniera negativa sul Parco Lama: la vede come una rigida volontà politica che non cambierà?
«Il sindaco Campedelli, che conosco personalmente, mi ha detto che l’idea gli piace, ma non ci sono i soldi per pagare gli espropri e acquistare i terreni: io dico che sarà il mercato a fornire i mezzi, nel senso che i terreni che si trovano intorno all’area crescerebbero di valore e il ritorno sarebbe vantaggioso. Ad ogni modo punteremo ad inserire il Parco Lama nella discussione della prossima campagna elettorale».
La politica sta strumentalizzando la ‘campagna’ del Comitato?
«No, sono stato chiaro sin da subito, chi firma per il Parco non sono i partiti, ma singoli cittadini: l’equivoco è nato perché il comitato si è costituito nella sede di Alleanza per Carpi, ma ciò è avvenuto solo perché non avevamo una sede e questo movimento politico si è offerto di ospitarci.
Io stesso non mi occupo di politica».
Quali saranno i prossimi passi?
«A settembre cercheremo di coinvolgere la città ancora di più. In cantiere ci sono tante idee».
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
Solamente ad immaginarlo, ad occhi chiusi, stesi sul prato tra i rumori della natura, il Parco Lama ha già preso vita.
Un sogno che sta animando una città, spinta dal desiderio di riappropriarsi di una fetta di quella terra che pian piano sta scomparendo, mangiata dalla speculazione edilizia.
Artefice di questo sogno è Maurizio Marinelli: carpigiano di nascita, abita a Modena e lavora a Bologna, dove si occupa di comunicazione per un importante gruppo editoriale.
Marinelli, che è anche uno stimato pittore, lo scorso maggio è stato tra i promotori del comitato Parco Lama, innescando un inaspettato fervore tra i cittadini.
ModenaQui lo ha incontrato, per capire in cosa consiste la sua idea e con quali modalità può essere realizzata.
Come è nata questa idea? «Guardando il paino regolatore della città ho notato il cuneo che la campagna forma al di là della ferrovia a ridosso della città.
Da qui ho maturato il progetto di un grande parco urbano, che preservi quest’area dall’edificazione. Il mio è un approccio puramente etico ed estetico».
Cosa intende per grande parco urbano?
«E’ molto diverso da un parco attrezzato, che non manca in città: il parco urbano è un’area facilmente raggiungibile, in cui si arriva a piedi dal centro.
Non è altro che uno spazio verde fruibile per tutta la città in cui la natura è protagonista assoluta».
Perché Carpi avrebbe bisogno di una struttura del genere?
«Ha mai notato quante persone fanno jogging, magari col proprio cane al guinzaglio, nelle strade di campagna, dove comunque sfrecciano le automobili? C’è bisogno di evasione dal traffico, di ritrovarsi in un luogo aperto dove le macchine non si vedono e non si sentono.
Sarebbe anche un’occasione per spostare il baricentro della città, approfittando della crisi dell’immobiliare e fermando così la speculazione edilizia. Prima si costruiva su una reale richiesta, ora si costruisce e poi si spera di vendere. Ma il terreno non è infinito!».
Le vengono spesso contestati gli elevati costi di realizzazione: come risponde? «Chi afferma questo non ha capito i termini dell’idea. Questo è un progetto di lunga visione, da realizzarsi nel tempo: si potrebbe cominciare con una forte presa di posizione politica, che congeli la destinazione d’uso agricola di quell’area.
Poi si potrebbero tracciare dei sentieri tra i campi di grano, non costa molto.
E magari prevedere due stagni, generati con l’acqua proveniente dal fiume Lama».
L’amministrazione si è pronunciata più volte in maniera negativa sul Parco Lama: la vede come una rigida volontà politica che non cambierà?
«Il sindaco Campedelli, che conosco personalmente, mi ha detto che l’idea gli piace, ma non ci sono i soldi per pagare gli espropri e acquistare i terreni: io dico che sarà il mercato a fornire i mezzi, nel senso che i terreni che si trovano intorno all’area crescerebbero di valore e il ritorno sarebbe vantaggioso. Ad ogni modo punteremo ad inserire il Parco Lama nella discussione della prossima campagna elettorale».
La politica sta strumentalizzando la ‘campagna’ del Comitato?
«No, sono stato chiaro sin da subito, chi firma per il Parco non sono i partiti, ma singoli cittadini: l’equivoco è nato perché il comitato si è costituito nella sede di Alleanza per Carpi, ma ciò è avvenuto solo perché non avevamo una sede e questo movimento politico si è offerto di ospitarci.
Io stesso non mi occupo di politica».
Quali saranno i prossimi passi?
«A settembre cercheremo di coinvolgere la città ancora di più. In cantiere ci sono tante idee».
Daniele Franda
(fonte: ModenaQui)
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